59.

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Hermione atterrò nella catapecchia e si appoggiò al letto tenendosi la pancia con una mano.
Le girò la testa e si piegò a vomitare senza il tempo di correre in bagno.
Si sedette sul letto e riprese fiato preoccupata per gli effetti della smaterializzazione sul bambino, quando riuscì a calmarsi e a smettere di tremare si guardò intorno.
Era di nuovo lì, nel vecchio negozio di Fred e George, il primo posto che le era venuto in mente ma di certo non il più sicuro.
Si disse che non sarebbe riuscita a spostarsi di nuovo quel giorno per cui si sdraiò sul letto e strinse il cuscino.
Si chiese dove fosse Draco e il panico si impossessò di lei, di nuovo.
L'avrebbe mai rivisto? Avrebbe pensato a loro o prima a se stesso? Dovette di nuovo calmarsi, trattenne le lacrime e regolarizzò il respiro. Si fidava di lui, in qualche modo le cose si sarebbero risolte, dovevano risolversi.
***
L'elfo si materializzò nello studio di Blaise spaventandolo e distraendolo da tutto il lavoro in cui era immerso.
« Ruf! »
Lo vide affannato e si alzò rapidamente, preoccupato.
« Ruf perché sei qui? Cos'è successo? »
« Padron Draco... la Signorina... »
« Ruf! -gridò scuotendolo per le braccia scheletriche- Ruf guardami e spiegami cosa diavolo è successo! »
« Padron Draco è stato portato via dal Manor. Sono venuti per la signorina e la signorina si è smaterializzata dopo che padron Draco gliel'ha ordinato. »
« Dov'è Draco? Dove sono entrambi. »
« Ruf non lo sa. Ruf vorrebbe saperlo ma Ruf non lo sa. »
Quando aprì la porta dello studio si trovò davanti la moglie.
« Ti ho sentito urlare, cosa succede? »
« Temo che sia successo qualcosa a Draco e non so dove sia Hermione. »
« Cosa? »
Nora seguì a fatica il marito che camminava a passo di marcia per i corridoi.
« Blaise? Blaise dove vai?! »
« Ho fatto un casino Nora. Devo vedere Draco. »
« Blaise?! Blaise aspett- » ma il moro si smaterializzò senza altre spiegazioni e la donna sospirò, poi vide l'elfo e si avvicinò.
« Spiegami cos'è successo. »
***
La riccia si svegliò sola nel freddo letto dei Tiri Vispi Weasley e le servì del tempo per ricordare cosa fosse successo.
A ripensarci sembrava un brutto sogno, dettato dall'ansia, avrebbe aperto gli occhi e ci sarebbe stato Draco al suo fianco ma non fu così, il letto era vuoto e il trovarsi in quell'appartamento fatiscente era l'ennesima prova del casino in cui erano finiti.
Non si alzò dal letto, non scostò le coperte, cambiò semplicemente posizione e si appoggiò una mano sulla pancia.
Il bambino scalciò ed Hermione lo sentì meglio di tutte le altre volte, sbarrò gli occhi, sorrise emozionata e si accarezzò la pancia.
« Andrà bene... tuo padre -pronunciare quelle parole le mandò in subbuglio lo stomaco- ti salverà. Ce l'ha promesso ricordi? »
E lui se lo ricorderà?
***
Blaise atterrò nel viale principale del giardino di Malfoy Manor e studiò per qualche secondo la situazione. Da fuori sembrava tutto normale, con il battito accelerato si incamminò fino all'entrata.
Prima che potesse entrare un elfo si smaterializzò a fianco a lui.
« Lord Zabini. Il padrone non è in casa. »
« Lo so, ascoltami. Torna dentro, io busso e tu mi apri come faresti di solito. »
« Agli ordini Lord Zabini. »
L'elfo scomparve e dopo un respiro profondo Blaise bussò tre volte al portone.
Venne accolto normalmente e nel salone scorse delle figure.
« Zabini. »
« Davies, Higgs, che ci fate qua? Dov'è Draco? »
« Malfoy è sotto arresto. »
« Cosa?! Per quale motivo? »
« Non lo sai? »
« Non prenderci in giro Zabini. »
« Non so di cosa stiate parlando. »
I Mangiamorte si guardarono divertiti.
« La Granger. » disse semplicemente Davies e Blaise non riuscì a rimanere impassibile.
« La Granger è una Mangiamorte al vostro livello, non capisco cosa centri e- »
« Dacci un taglio Zabini. Ho letto il suo referto, sulla tua scrivania quando sono venuto da te. Sei il suo medico, avete mentito all'Oscuro per dei mesi. »
Il moro guardò con astio Davies per qualche attimo poi si impose di restare calmo.
« Dov'è Draco? »
« Dov'è la Granger? »
« E io cosa dovrei saperne? »
« Sarà venuta da te. Non avrà altro posto dove andare. »
« Ti sbagli. Non è a casa mia. Da quanto è scomparsa? »
« Ieri pomeriggio. »
Blaise si irrigidì preoccupato.
« Dov'è Draco? »
« Tu dicci dov'è la Mezzosangue. »
« Ti ho già detto che non ne ho idea. Leggetemi la mente, o portatemi dall'Oscuro se non mi credete. Non ho informazioni che possano esservi utili. »
« Ci scommetti che andrai al cospetto dell'Oscuro. »
Davies fece un passo verso il guaritore ma Higgs lo bloccò.
« L'Oscuro Signore non ha dato alcun ordine di cattura per Zabini, non puoi. »
« Ma sappiamo che è coinvolto! »
« Non puoi Davies. Lo chiamerà lui. »
« Ora ditemi dov'è Draco. »
Higgs ghignò guardandolo e ammiccò.
« Ad Azkaban. »
***
All'ingresso della prigione venne bloccato dalle guardie all'apparenza fermamente decise non farlo passare.
« Sono un guaritore, -disse dopo un po'- devo vedere Draco Malfoy. »
I due uomini si scambiarono uno sguardo incerto poi annuirono comunque confusi e lo lasciarono entrare. Venne scortato fino alla cella da un ragazzo più giovane che sbloccò la serratura e lo guardò.
« Sarò qui fuori. Per quando ha finito. »
Blaise entrò nella stanza e richiuse dietro di sé la porta con la bacchetta.
« Blaise?! »
« Draco... stai bene? »
« Dov'è? Dimmi che l'hai vista. »
Il moro scosse la testa incapace di pronunciare le parole che sapeva avrebbero ferito il Mangiamorte.
« Dimmi cos'è successo. »
« Higgs e Smith sono arrivati al Manor e cercavano la Granger. Appena ho capito il perché le ho detto di smaterializzarsi e lei l'ha fatto. »
« Sai dov'è? »
« No Blaise. Potrebbe essere a Dover ma non ne sono certo. »
Il guaritore si portò le mani sulla testa e sbuffò nervoso.
« Come diavolo l'hanno saputo?! »
L'espressione di Zabini cambiò e Draco se ne accorse.
« Blaise? »
« Draco io- »
« Tu non c'entri vero? »
« È stato un incidente. »
« Un incidente? Incidente?! E come rivelare la gravidanza della Granger sarebbe stato un incidente?! »
« Draco- »
« Ti è sfuggito mentre bevevi il tè delle cinque e chiacchieravi amabilmente con qualche mio collega?! »
Zabini cambiò espressione passando dal mortificato all'offeso.
« Draco ascoltami. »
« Si, si vorrei proprio ascoltarti. »
E lo ascoltò davvero, restò muto, il viso contratto dalla rabbia, lo ascoltò ma la sua mente pensava ad Hermione, al suo bambino, persi chissà dove senza aiuto né protezione. La sua mente prese letteralmente il volo e si perse.
« È stato un incidente. » terminò Blaise.
« E Astoria? »
« Cosa? »
« Curavi anche lei. Anche con lei è stato un incidente? » mimò con le dita le virgolette.
« Draco, no. Io non c'entro con quello che è successo ad Astoria. »
« Eppure eri l'unico al di fuori a sapere della gravidanza e l'hanno scoperta, due coincidenze Blaise? »
« Draco- »
Il biondo scattò verso di lui e Zabini con un gesto della bacchetta accorciò le catene per proteggersi; Malfoy si ritrovò contro il muro ma non smise di agitarsi.
Blaise guardò la sua espressione di pura rabbia e provò una tristezza infinita, lo riportò ai giorni successivi alla morte di Astoria.
Improvvisamente il Mangiamorte si fermò e Zabini tentò un passo verso di lui prima di vederlo alzare di scatto la testa e guardarlo negli occhi.
« Vattene Zabini. O giuro che con o senza catene ti ammazzo. »
« Draco... »
« VATTENE! »
Blaise decise di dargli ascolto e indietreggiò per poi uscire dalla cella.
***
Nora, in cima alle scale, si voltò al 'pop' di una smaterializzazione e vide il marito accorrere verso una donna dai capelli ricci accasciata sul pavimento del loro salone.
« Hermione! »
Anche la nobile scese di corsa le scale mentre Blaise soccorreva la Grifona.
« Hermione. »
« L'hanno preso... l'hanno preso Blaise... »
« Vieni. Andiamo Hermione, andiamo su. »
« Blaise cosa posso- »
« Prendi una boccetta di Distillato della pace, sono nel mobile più scuro, nel mio studio. »
« Certo. »
E mentre la moglie corse via l'uomo afferrò Hermione per le braccia e la sollevò.
« Ti porto in camera, Hermione... Hermione guardami. »
Ma la donna non rispose né lo assecondò e così Blaise si limitò a tirarla in piedi di forza e ad accompagnarla per le scale. La fece sedere sul letto e le si mise a fianco.
« Hermione... »
Questa volta lo guardò, negli occhi. Quelli di lei erano lucidi, gonfi, rossi, piangeva e il suo sguardo era terrorizzato.
« L'hanno preso Blaise. Hanno preso Draco. »
Fingere era inutile, lo sapeva benissimo, soprattutto con lei e soprattutto lui.
« Lo so Hermione. »
« Come? Come lo sai? »
« È venuto Ruf quando è successo e sono andato al Manor che era pattugliato da Mangiamorte. »
« Chi c'era? »
« Ho parlato con Higgs e Davies. »
La guardò accarezzarsi il ventre gonfio e tornò al suo lavoro di guaritore.
« Quante volte ti sei smaterializzata Hermione? »
« Due. Una per scappare dal Manor e una per venire qui. »
Nora entrò e lasciò a Blaise la pozione.
« Che cos'è? »
« Niente Hermione. »
Fingere era inutile
« Non è vero. Cos'è? »
« Una pozione per te, per calmarti. »
« Io non devo calmarmi Blaise. »
« Tu devi calmarti Hermione. »
« No, no Draco è prigioniero chissà dove per colpa mia e- »
« Colpa tua? Vostro figlio sarebbe colpa tua?! No Hermione. Assolutamente no! »
Stappò l'ampolla e gliela porse.
« Ora bevi questa e ti calmi, per te e per il bambino. Non fa bene a nessuno dei due. »
Gli occhi di Hermione si riempirono di nuovo di lacrime.
« Cosa succederà? Cosa gli faranno? »
« Non lo so Granger. »
Le lacrime cominciarono a scivolarle sulle guance e presto Blaise se la ritrovò tra le braccia, impegnata in un pianto disperato dedicato alla persona meno probabile di tutte, Draco Malfoy.
Blaise la strinse, le accarezzò i capelli, le sussurrò che avrebbero risolto le cose e la cullò come era abituato a fare con sua figlia.
« Prendi quella pozione Hermione. Ti aiuterà. Ti fidi di me? »
« Si Blaise. Mi fido. »
« Allora bevila e dormi un po'. »
Hermione si irrigidì e lo guardò.
« Non voglio dormire. »
« Dovresti Hermione. »
« Ma non voglio. -rispose dura sorprendendo il moro- Ne berrò metà. »
« Come preferisci. »
Hermione guardò l'altra donna presente nella stanza, rimasta in disparte.
« Posso restare qui per un po'? »
« Perchè me lo chiedi? »
« Perchè sono di nuovo una fuggitiva e voglio che tu sia d'accordo. »
« Certo che puoi Hermione. »
« Grazie. »
La Grifona guardò la pozione e come deciso ne bevve solo metà.
« Come l'hanno saputo? »
« E' stata colpa mia. »
« Blaise non- »
« Si Nora, è stata colpa mia. »
Alzò lo sguardo agli occhi della riccia, ci vedeva confusione, e dolore e preoccupazione.
« Non è stato voluto, ovviamente. Angus Davies è venuto da me una settimana fa, l'ho fatto accomodare nel mio studio, avevo dei documenti sulla scrivania, tra cui i tuoi. Li ha visti. Io non me ne sono accorto se non quando ho deciso di riordinarli. Mi dispiace Hermione, davvero io... mi sento tremendamente in colpa. »
Hermione rimase zitta per un po', Blaise cercava nelle sue iridi una qualche risposta trattenendo quasi il fiato per la tensione fino a che lei sospirò e scosse la testa.
« E' stato un incidente Blaise. »
« Non sei arrabbiata? »
« Vuoi che lo sia? »
« No! Salazar no. Solo... »
« L'hai detto tu, devo calmarmi, sono già abbastanza preoccupata e la rabbia non aiuterebbe. Poi ho bevuto quella -disse indicando la boccetta semivuota- e sta già facendo effetto quindi ora non potrei arrabbiarmi. »
« So che mi hai appena risposto ma te lo richiedo, ti fidi di me? »
« Si Blaise. »
« Nora, puoi lasciarci un attimo? »
« Vado a dire agli elfi di preparare la cena. »
« Grazie tesoro. »
Si chiuse la porta alle spalle ed Hermione guardò il moro che evitata il suo sguardo.
« Blaise... cosa c'è? »
« So che non puoi farci niente ma ho bisogno di parlarne con te. »
« Mi stai preoccupando. »
« No, non devi, almeno, non più di quanto già non sei. -colse il suo sguardo duro e scosse la testa- Scusa. »
« Cosa devi dirmi? »
« Draco. »
La vide irrigidirsi, vide lo spasmo che ebbero quasi tutti i suoi muscoli, il petto si bloccò alto e pieno di aria.
« Draco pensa che sia colpa mia. »
« Come lo sai? »
« L'ho visto. »
« L'hai visto? L'hai visto e non me lo dici? Come sta? »
« Sta bene per essere prigioniero. è comunque il generale, penso che l'Oscuro Signore non agirà prima di aver avuto una spiegazione. »
Hermione ci pensò poi decise di tornare all'argomento precedente.
« Sei il suo migliore amico, perchè dovrebbe pensare che tu l'abbia fatto di proposito? »
« Non lo so Hermione, so solo che mi incolpa di questo, e... anche di Astoria. »
Sperò in una risposta della donna ma questa non arrivò così continuò.
« Ho curato sia lei che te, ero l'unica persona oltre a lui e voi a sapere delle gravidanze, tutte e due dovevano restare segrete e tutte due invece sono state scoperte. Io te lo giuro Hermione è solo un'orrenda coincidenza, io non ho fatto niente. »
« Lo so Blaise, lo so. Davvero. »
« Vi aiuterò ad uscire da questa situazione, te lo giuro Hermione. Farò tutto quello che posso fare. »
« Lo so. »
Sussurrò sorridendogli dolcemente.
« Ti lascio riposare. »
Si alzò dal letto ma la donna gli afferrò un polso e si guardarono ancora negli occhi.
« Dimmi. »
« Grazie. »
« Non devi ringraziare Hermione. »
Lo guardò uscire dalla camera e si sentì sola.
Si sdraiò sul letto assonnata per via della pozione e abbracciò uno dei cuscini a disposizione. Non riuscì ad addormentarsi ma rimase immobile sul letto fino ad ora di cena.
Sentì qualcuno entrare mentre lei fissava il buio fuori dalla finestra.
« Granger... »
La mano di Blaise le toccò la spalla facendola sobbalzare prima che lei potesse rispondere.
« È ora di cena. »
« Blaise- »
« Non ci provare Hermione. Sono due giorni che non mangi e sei incinta. »
La riccia si mise seduta e guardò il moro sorriderle.
L'accompagnò in sala si sedettero tutti al tavolo e i padroni di casa cercarono per tutta la cena di coinvolgerla nei loro discorsi con scarsi risultati.
Hermione svuotò meccanicamente tutte le portate che gli elfi le mettevano sotto il naso e quando furono finite si alzò.
« Scusate ma... sono stanca. »
Blaise la guardò preoccupato ma annuì con un'espressione cupa per poi guardarla sparire per le scale.
I coniugi finirono di mangiare e l'uomo dopo essersi pulito la bocca guardò la moglie.
« Vado a vedere come- »
« Lascia che ci vada io. »
« Davvero? »
« Si, le porto Amelia. Potrebbe farle bene. »
« D'accordo, prova. »
Nora gli sorrise alzandosi e si avvicinò a lui baciandolo prima di allontanarsi.

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Che dire... adoro Blaise e Nora!

E così Draco, rinchiuso ad Azkaban ha tempo per pensare e alcune idee gli saltano in testa.
Avrà ragione o sarà solo un delirio dettato dallo stress?

Hermione sarà al sicuro a Zabini Manor?

Come risolveranno la cosa?

Troppe domande eh? Dovrete solo leggere per avere risposte!

Elly❤️

Under the Darkness | Dramione | Italian VersionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora