16.

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Draco alzò la testa dai documenti e si stiracchiò il collo intorpidito.
Raccolse tutti i fogli, li mise nella valigetta e si alzò dal divano.
Si versò un ultimo bicchiere dello champagne che aveva ordinato al loro arrivo poi si diresse in bagno e si rinfrescò il viso.
Tornato nell'atrio della suite guardò verso la camera che aveva le porte aperte e vide la donna sdraiata sul letto, era rimasta lì tutto il pomeriggio, a fare niente; dovette avvicinarsi per rendersi conto che dormiva.
« Svegliati Granger. » disse mentre si allacciava l'orologio da polso.
« Granger! »
Lei aprì gli occhi e si girò a guardarlo.
« Buongiorno bella addormentata. »
Hermione si mise seduta ignorandolo e si strofinò gli occhi.
« Preparati che dobbiamo andare. »
« Sono pronta Malfoy. »
Il Mangiamorte la guardò accigliato.
« Che c'è? »
« Saresti pronta? »
« Io- »
« Ti sto portando ad una serata di gala Mezzosangue, stai girando al mio fianco quindi ora mi fai il favore di non dire stronzate, vai in bagno, e ti sistemi. »
La riccia si era già alzata dal letto e dopo averlo guardato offesa si diresse comunque in bagno per lavarsi gli occhi.
« Copri quelle occhiaie! »
Le gridò Draco mentre lei sbatteva la porta.
Hermione capì cosa lui voleva quando sulla mensola del lavandino vide una trousse di trucchi. Guardandosi allo specchio gli diede ragione in parte, aveva delle occhiaie profonde e scure.
Decise di raccogliersi parte dei capelli con un fermaglio e quando si ritenne pronta uscì.
Si guardarono un attimo negli occhi poi lui la squadrò da capo a piedi e emise un piccolo verso di approvazione.
Le porse il cappotto e le prese il mento tra le dita alzandole la testa.
« Poche e semplici regole Mezzosangue. Starai al mio fianco, non parlerai a meno che non te lo dica io, non mi far fare brutte figure o- »
« O me la farai pagare. Si Malfoy grazie, ti sento quando parli. »
« E ricordati, tu sei Cathleen. »
Si godette l'espressione contrariata che lei fece quando la prese sotto braccio, scesero fin nella hall dell'hotel e appena fuori si smaterializzarono.
Atterrarono in un ampio giardino illuminato da moltissime luci sospese in aria, attorno al sentiero di ghiaia principale molti altri si sparpagliavano aggirando aiuole di siepi perfettamente tenute e statue di marmo a forma di donne.
Salirono la gradinata di marmo grigio che conduceva nel portico dell'ingresso e si ritrovarono in un enorme salone principale, il mobilio era stato sostituito da tavoli colmi di bevande e cibarie ma come se non bastasse almeno una dozzina di camerieri giravano come trottole per la sala offrendo champagne e tartine.
« Monsieur Malfoy. »
« Monsieur Dubois. »
Hermione si concentrò per cercare di tradurre al meglio dal francese.
« Benvenuto. Sono molto contento di avervi qua questa sera. »
« Grazie a voi per avermi invitato. »
« Volgiate accomodarvi. »
L'uomo schioccò le dita e un cameriere si avvicinò.
« Champagne? »
« Merci. »
« Madame? »
« G-grazie. » rispose lei in inglese, Draco le scoccò un'occhiataccia e il cameriere le sorrise imbarazzato.
« Chi è lei? »
« La mia compagnia. I viaggi possono essere noiosi senza un passatempo. »
« Mi avevano detto che viaggiavate da solo. »
« Lei è nuova. »
Spiegò prima di guardarla negli occhi e sorriderle sempre con quella piega di superiorità.
Il padrone di casa li invitò nuovamente a sedersi su un divano appartato in un angolo della sala e disse che stavano aspettando ancora degli ospiti.
Draco si sedette e fece accomodare la riccia accanto a sé poi fece conoscenza degli altri ospiti già seduti. Hermione mise presto fine al tentativo di origliare la conversazione in francese, per quanto lo sapesse non aveva la testa per mettersi ad ascoltare e capire cosa stessero dicendo.
Tornò alla realtà solo quando Draco le posò una mano sulla coscia ridendo ma senza guardarla; avrebbe voluto allontanarsi ma sapeva che avrebbe fatto solo casino quindi lo ignorò.
Nel salone di diffuse una leggera musica da ballo che nel giro di qualche minuto assunse un volume più alto ma non troppo da coprire le chiacchiere del gruppo.
Quando il cameriere si avvicinò Draco prese due calici e ne porse uno alla donna che lo prese e per la prima volta si guardò intorno; troppo presa dal cercare di non attirare l'attenzione non si era accorta che in realtà nessuno la guardava, nessuno si interessava a lei. Malfoy l'aveva presentata come la sua concubina e per gli altri non era niente più di quello.
Si chiese come tutte quelle persone non si accorgessero della sua identità, probabilmente Malfoy aveva cambiato il suo aspetto e si ritrovò ad immaginare i suoi nuovi connotati.
« Pardon. »
Alzò lo sguardo nello stesso momento in cui lo fece Draco rivolgendolo ad un giovane ragazzo davanti a loro.
« Potrei ballare con la sua accompagnatrice? »
Draco acconsentì e il giovane le tese la mano sorridendo.
« Lady? »
Hermione esitò e Malfoy la guardò.
« Non essere timida Cathleen. »
Guardò il biondo che le sorrise con strafottenza e prese la mano del ragazzo lasciandosi portare in mezzo alla pista.
Le appoggiò una mano sulla schiena e la strinse l'altra sorridendole, solo dopo qualche minuto di ballo lui parlò.
« Non sembri felice. »
La Grifona lo guardò negli occhi e pensò a quando fosse pulito il suo inglese.
« Cosa? »
« Hai l'aria triste, e forse anche stanca. »
« Tu chi sei? »
Lo sconosciuto alzò le spalle sorridendo.
« Solo un bravo osservatore. E tu chi sei? »
« Mi chiamo Cathleen. » solo dirlo le diede la nausea.
« Già, quando vorrai dirmi il tuo vero nome ti ascolterò. »
Hermione si bloccò ma lui fu rapido ad attrarla velocemente verso di sé mentre lei lo guardava stupita.
« Devo andare. » tentò di nuovo di allontanarsi ma di nuovo lui l'afferrò camuffando il suo gesto in un passo di danza.
« Se abbandoni me dovrai tornare da lui. »
La riccia guardò prima Malfoy impegnato a parlare poi il suo compagno di danze e anche se ancora corrucciata annuì.
« Non mi hai ancora detto chi sei. »
« Mi chiamo Nate. »
« Piacere Nate. »
« Piacere mio. Come mai sei finita qui? »
« Accompagno Malfoy come puoi aver notato. » rispose sarcastica.
« C'è differenza tra l'accompagnare e l'essere costretta a seguire. »
Di nuovo il sorriso scomparve dalle labbra della donna ma la spiegazione del moro non tardò ad arrivare.
« Non è una magia difficile da riconoscere. -sussurrò prendendo tra le dita il ciondolo al collo di lei- Ovvio, per chi le conosce più che bene. »
Hermione si riappropriò del ciondolo e prese un respiro per calmare il battito.
« E tu come le conosci? »
« Quindi ho ragione. -aspettò una risposta che non arrivò e riprese- Scommetto che quello che i miei occhi vedono non è neanche il tuo vero aspetto. »
Quasi come se le avesse letto nel pensiero cominciò a descriverla e senza che lei ne capisse il motivo quella descrizione le fece male.
« Quindi... sei tu? »
« No... no non sono io. »
La musica finì e Nate fece in modo che lei avesse Malfoy alle spalle, si era accorto del suo cambio di espressione, era triste e probabilmente offesa così lentamente si avvicinò al suo orecchio sotto lo sguardo rabbioso di Draco.
« Sono sicuro che la vera te sia più bella di quella creata da lui. Credimi. »
La guardò sorridere e la riaccompagnò al suo posto salutandola con un bacio sulla mano.
Passò il resto della serata sul divano al fianco del Mangiamorte, zitta a ripensare alla descrizione che Nate le aveva fatto. Le venne da ridere immaginandosi con i capelli rossi e le lentiggini, le labbra gonfie e il naso piccolo.
Erano le due di mattina quando finalmente misero piede in camera, la prima cosa che fece la riccia fu andare in bagno e quando uscì prese consapevolezza della presenza di un solo letto nella stanza, matrimoniale, che avrebbe dovuto condividere con il serpeverde.
Si sedette e chiuse gli occhi restando ferma fino a quando lo sentì sdraiarsi; il biondo spense la luce e lei si alzò.
« Granger. »
« Si? »
« Dove stai andando? »
« In bagno Malfoy. »
Draco si addormentò per risvegliarsi esattamente un'ora dopo, l'altra metà del letto era vuota, si alzò e bussò alla porta del bagno da cui la luce filtrava.
« Granger? »
« Cosa vuoi? »
« Vieni a dormire o domani non ti reggerai in piedi. »
« Ti importa? »
« Si. »
Hermione non parlò e lui si appoggiò allo stipite.
« Granger esci. »
« Arrivo Malfoy. »
« Mezz- »
« Arrivo, davvero. »
L'uomo rimase lì e quando la riccia uscì la vide sobbalzare trovandoselo alle spalle.
Si staccò dal muro e le appoggiò una mano sulla schiena incamminandosi verso la camera.
Si sdraiarono entrambi sotto le coperte e lei gli diede le spalle.
« Buonanotte Granger. »

Under the Darkness | Dramione | Italian VersionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora