64.

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Hermione si svegliò al pianto del piccolo Isaac, scattò in piedi e raggiunse la culla per prenderlo in braccio; il bambino smise quasi subito di piangere e lei sorridendo uscì dalla stanza per non disturbare Draco tornato tardi da una ronda.
Si sedette su una delle poltrone in biblioteca e Ruf si smaterializzò al suo fianco porgendole una coperta.
« Grazie Ruf. »
« Al suo servizio Signora. »
La riccia lo guardò sorpresa poi aggrottò la fronte.
« Come mi hai chiamata? »
« Signora... lei è la Signora Malfoy ora. »
Lo sapeva, aveva passato gli ultimi tre giorni a ripeterselo ma era ancora tutto surreale e sentirlo dall'elfo rendeva quella strana sensazione più palpabile.
« Puoi andare Ruf. »
Mormorò sovrappensiero mentre cominciò a nutrire il figlio.
Dopo che lei fu uscita dalla stanza Draco guardò l'ora e richiuse gli occhi anche se oramai era sveglio. Era stanco, aveva aumentato i suoi turni per permettere a lei di stare a casa, al sicuro e con Isaac, era sicuro che se lei l'avesse saputo si sarebbe arrabbiata.
Incredibilmente si riaddormentò e l'elfo lo svegliò definitivamente alle sette e mezza, non si era ancora alzato dal letto quando la vide entrare in camera già vestita.
« Speravo che Ruf ti avrebbe lasciato dormire ancora un po', avrei dovuto dirglielo, scusa. »
« No, ha fatto bene. Dobbiamo uscire. »
Si mise seduto e si ritrovò le labbra della grifona contro una guancia.
« Buongiorno. » sussurrò lei sorridendo.
« Giorno Granger. »
Andò in bagno e quando ne uscì si fermò a guardare il figlio che dormiva di nuovo.
« Sei incredibilmente brava a calmarlo. »
« Ti ha svegliato questa mattina? »
Draco annuì senza guardarla e lei lo raggiunse.
« Ha mangiato e si è di nuovo addormentato. Non dovrebbe svegliarsi prima di due ore. In ogni caso Ruf sa cosa fare. »
« Blaise aveva ragione. »
« Cosa? »
« Aveva ragione, quando ha detto che saresti stata un'ottima madre. Mi ha raccontato di come ti sei presa cura di Amelia. »
La guardò e le accarezzò un braccio.
« E mi ha anche detto che avevi paura di non riuscirci con lui... »
« Ha pur sempre una parte dei tuoi geni. » commentò lei ridacchiando.
Draco ghignò e si allontanò.
« Andiamo a fare colazione. »
Prima di uscire Hermione diede le ultime direttive a Ruf mentre il biondo la guardava divertito, sapevano entrambi che l'elfo era perfettamente istruito su cosa fare ma l'apprensione della donna era tenera agli occhi del Mangiamorte.
Si smaterializzarono a Diagon Alley e lei impugnò subito la bacchetta.
« Bene, manca solo Williams. » disse Travers appena vista la coppia.
« Malfoy. »
« Neil. Sei al posto di Smith? »
« Si, lui è in missione. »
Hermione tirò un sospiro di sollievo al pensiero di non dover sorbire la presenza del Tassorosso.
« Te la senti Granger? »
I coniugi si voltarono verso Travers che squadrò la donna.
« Certo. Perché non dovrei? »
« Perché sappiamo tutti le tue condizioni e io non voglio feriti o vittime nelle mie ronde, a maggior ragione se tu. Malfoy è stato convincente e l'Oscuro punta molto sul nuovo arrivato. »
Draco notò l'occhiata che gli rivolse la donna prima che tornasse a guardare l'uomo davanti a sé.
« Non sarei qui se non me la sentissi Travers. »
« Bene. Allora iniziamo. »
Il biondo l'affiancò e si allontanarono dal resto del gruppo.
« Cosa voleva dire? » chiese lei dopo qualche minuto di silenzio.
Si fermò e guardò il biondo.
« Cosa intendeva Travers? Sei stato convincente su cosa Malfoy? »
« Ho promesso all'Oscuro che Isaac non lo deluderà, così come non lo farai tu, o io. »
« Tu cosa?! »
« Gli ho detto che siamo i suoi migliori sottoposti e un bambino cresciuto da noi sarebbe stato altrettanto. »
« Hai trasformato mio figlio in una specie di arma?! »
« Pensi che avessi scelta?! Pensi che mi sia piaciuto Granger?! Ho fatto quello che potevo fare per salvare nostro figlio e salvare te! »
« Hai scritto il suo futuro Malfoy... »
Mormorò Hermione, Draco si passò nervosamente le mani tra i capelli e rise.
« Che futuro pensavi potesse avere eh Granger? Figlio di Draco Malfoy e della Mezzosangue. Pensi che potrà scegliere cosa diventare? Guarda te stessa, sei l'esempio lampante di una libertà che non esiste più. »
Fece un passo verso di lei che ne fece uno indietro e si guardarono entrambi negli occhi. Hermione lo vide stanco, in quel momento le sembrò invecchiato.
« Ho fatto il possibile per salvarlo Granger. -disse a bassa voce- È vivo, e sarà protetto, da entrambi. È tutto ciò che possiamo fare per lui. »
La guardò ricominciare a camminare senza rivolgergli più la parola.
Hermione sapeva che Draco aveva ragione ma sperare era l'unica cosa che le era rimasta da fare e continuava a farlo. Il cielo si fece sempre più scuro coperto da pesanti nuvole e poi cominciò a piovere.
Si fermò e aspettò che lui l'affiancasse ma quando cercò di ripartire non poté perché Draco le bloccò la strada, si guardarono negli occhi e lo vide sorridere ma non ricambiò ancora arrabbiata.
L'uomo le prese il viso tra le mani, Hermione rabbrividì quando l'anello freddo le sfiorò la pelle e chiuse gli occhi quando le labbra di Malfoy toccarono le sue. Le passò una mano tra i capelli bagnati senza riuscire a farla scorrere bene.
« Possiamo non essere arrabbiati tutto il giorno? »
« Finiamo la ronda e andiamo a casa Malfoy. »
Così ripresero a pattugliare le strade della città, l'uno a fianco all'altro.
Hermione ogni tanto alzò lo sguardo verso il biondo guardando la sua espressione tornata fredda e impassibile, era incredibile come il suo comportamento fosse cambiato con lei, una volta quello era lo sguardo che le rivolgeva.
Passarono per la seconda volta nella piazza da cui erano partiti e imboccarono la via principale della città.
Draco continuava a pensare alle parole della riccia, era vero, aveva scritto il futuro del figlio, nero su bianco ma era stato realmente l'unico modo per salvarli entrambi eppure capiva il punto di vista di lei e se ne stupì.
Prima avrebbe deciso per suo figlio senza rimorsi o indecisioni, come avevano fatto i suoi genitori per lui eppure Hermione era riuscita ad intaccare ogni suo muro, anche quello fondato sulle regole aristocratiche con cui era stato educato.
Riemerse dai pensieri quando le sue narici si riempirono di un profumo dolciastro e la sua mente fu inondata di ricordi.
« Hermione! »
Ma lei aveva già impugnato la bacchetta dopo aver colto un movimento alle sue spalle.
Parò la prima fattura dell'aggressore e attaccò a sua volta, Draco arrivò in suo aiuto e schivò per un soffio la maledizione di Dolohov.
« Crucio! » gridò la riccia colpendo l'avversario che si ritrovò bloccato a terra. Malfoy la guardò, era palesemente furiosa e lui sentì un moto di puro orgoglio pervaderlo.
Quando lei lasciò la maledizione l'aggressore tentò di smaterializzarsi ma il biondo glielo impedì.
« La tua corsa è finita- »
« Ginny... »
Le due donne si guardarono entrambe con un'espressione allibita, fu la rossa a distogliere lo sguardo per rivolgerlo al Mangiamorte. 
« Avrei dovuto ucciderti quando ne ho avuto l'occasione, dovevi morire sotto la maledizione di Dolohov che ti ho lanciato. »
Draco si impettì e ghignò.
« Avresti dovuto Weasley... ma non l'hai fatto. »
Neil si smaterializzò a fianco a loro imprigionando la donna mentre Draco continuò a guardarla.
« Portala al campo due e aspettami lì. Intesi Neil? »
« Si Tenente Malfoy. »
Quando restarono soli l'uomo si voltò a guardarla e la prese in tempo per evitarle di finire a terra.
« Hermione... »
« Quella era Ginny... la persona che mesi fa ha tentato di ucciderti era Ginny. »
Draco avrebbe voluto dire no ma tutto combaciava, si limitò ad annuire.
La donna sembrò riprendersi in un istante, si staccò dal muro dove il marito l'aveva fatta appoggiare e si tolse i capelli dal viso.
« Dov'è stata portata? »
« Granger cosa vuoi- »
« Immagino verrà portata al cospetto dell'Oscuro. Voglio farlo io. »
« Perché? »
« Non mi interessano le questioni tra resistenza e Mangiamorte, non più. Mi interessa che la mia famiglia sia al sicuro, Isaac e tu. Il tuo grado è sceso e l'Oscuro non sembra fidarsi a pieno di me dopo ciò che è successo. Consegnandogli la donna che ha cercato di uccidere il suo generale acquisterò punti ai suoi occhi. -guardò l'espressione stupefatta dell'uomo e strinse le labbra- La mia vita di un tempo non esiste più, è ora di andare avanti e di imparare a proteggersi a qualsiasi costo. Il mondo è cambiato, l'hai detto tu stesso. »
« D'accordo. »
Le porse il braccio e si smaterializzarono.
Hermione si concentrò sul fatto che quella che un tempo chiamava sua amica aveva tentato di uccidere Draco, il padre di suo figlio e quando la guardò negli occhi provò rabbia. Si, così ciò che stava per fare sarebbe stato più facile.
« Cosa direbbe Ron vedendoti ora Hermione? »
Il biondo temette una reazione della riccia ma con grande soddisfazione la vide sorridere.
« Ronald lo sa. »
Gli occhi della rossa si spalancarono.
« È prigioniero da un po' oramai, dopo che ha tentato di uccidermi solo perché "non poteva perdermi di nuovo". -Hermione sentiva una rabbia che non aveva mai provato- Non pensavo che i Weasley avrebbero mai avuto il coraggio per uccidere. La guerra cambia tutti eh. »
« Te di sicuro. Guardati, marchiata come un animale al servizio di un pazzo. »
Un brivido percorse la Grifona fino alla punta dei capelli.
« Già, cambia proprio tutti. » ripeté Hermione rivolgendo uno sguardo al biondo.
Con un gesto della bacchetta obbligò la prigioniera a mettersi in piedi e con lei si smaterializzò nel corridoio scuro che aveva visto per l'ultima volta il giorno del suo matrimonio.
Davanti al portone scoprì del tutto il Marchio Nero e la serratura scattò.
« Mio Signore. »
Gli occhi sanguigni di Voldemort la guardarono con diffidenza.
« Hermione. Vieni avanti. »
Si addentrò nella sala e il serpente uscì da sotto il tavolo all'erta; avesse avuto qualcosa di adatto forse sarebbe riuscita ad ucciderlo. Scacciò quei pensieri e costrinse la più giovane in ginocchio.
« Chi è? »
« Ginevra Weasley mio Signore. La donna che ha attentato alla vita del Generale Malfoy. »
L'Oscuro la guardò turbato dal termine "Generale" ma passò oltre.
« È interessante che sia proprio tu a consegnarmela Hermione. »
« L'ho catturata mio Signore, ho pensato di prendermene il merito. »
« Ti sei rivelata essere una moglie fedele per Malfoy. -Hermione sentì lo spasmo che ebbe la donna ai suoi piedi- E fortunatamente stai sostenendo ciò che lui ha promesso. Sono soddisfatto di te Hermione e della tua fedeltà a me. »
Distolse lo sguardo da lei rivolgendolo alla prigioniera.
« Lasciala qui. Voglio occuparmene personalmente. »
« Si mio Signore. » disse mentre le sue sicurezze vacillarono per un attimo.
Fece un inchino e diede le spalle ad entrambi dirigendosi all'uscita.
« Nagini... tutta tua. » potè sentire prima che il portone si chiudesse.
Prese un respiro profondo dopo qualche secondo di apnea e cercò di regolarlo.
« Hermione. »
Nel buio del corridoio comparve Draco e lei gli sorrise andandogli incontro.
Il biondo infilò le mani tra i suoi capelli ancora bagnati e la guardò.
« Come- »
« -è soddisfatto. Testuali parole. »
Il Mangiamorte senza avvisarla si smaterializzò nel salone del Manor e non la lasciò andare.
« Lo sai che non era quello che volevo sapere. »
« Ha cercato di ucciderti Draco e neanche per difesa. Ron ha fatto lo stesso. I Weasley non fanno più parte della mia vita. Ora per me contiamo noi, Isaac, tu ed io. »
Ruf li raggiunse e la riccia si liberò dalla presa del biondo.
« A proposito del mio bambino... » si chinò a prenderlo in braccio e ringraziò l'elfo.
Draco restò a guardarla ripensando alle sue parole e a ciò che aveva fatto, aveva davvero messo definitivamente un punto alla sua vita precedente.
« Guarda chi c'è qui. -lei imitò una voce infantile e si avvicinò al marito- Guarda chi c'è. È papà. »
Hermione sorrise all'espressione sorpresa del biondo a quella parola.
« Lo trovi strano Malfoy? »
L'uomo annuì prendendo il figlio dalle braccia della moglie.
« Senti... so quando tu sia legato alle tue regole e alla tradizione aristocratica in cui sei cresciuto ma sarò sincera, non voglio che cresca con gli ideali discriminatori dell'Oscuro e una rigida educazione da principe. »
Draco la guardò accigliato con un mezzo ghigno sulle labbra.
« Il fatto che tu sia sua madre implica che non potrà avere degli ideali rigidi e per l'educazione scenderemo a compromessi Granger. »
« Bene. -guardò il bambino di nuovo addormentato e sorrise- Ma sappi che non mi farò chiamare "madre". »
Il biondo ridacchiò divertito e si sedette sul divano aspettando poi che lei lo raggiungesse.
***
Draco si materializzò nel salone vuoto del Manor, con un incantesimo asciugò le proprie scarpe per non lasciare impronte sul pavimento e salì le scale fino alla camera.
« Draco. »
« Ciao. »
Raggiunse il suo lato del letto e ci si sedette sentendo il materasso muoversi per via di lei.
« Come stai? »
« Stanco. »
Si tolse la giacca e la fece levitare fino ad un attaccapanni poi si slacciò le scarpe e si alzò per avvicinarsi al figlio che dormiva sereno nella culla.
Hermione lo raggiunse e aspettò lui la guardasse, gli prese una mano e lo portò in bagno.
Il biondo la guardò incuriosito, con la bacchetta la donna aprì l'acqua della doccia poi lo guardò negli occhi, fece un passo per avvicinarsi e cominciò a sbottonargli la camicia.
« Granger... »
Lei non rispose ma sorridendo gli fece scivolare la camicia dalle spalle e passò a slacciargli la cintura e i pantaloni. Draco le slacciò il vestito ne approfittò per stringerla a sé e baciarle il collo. Infilò le dita sotto l'elastico degli slip e si abbassò per sfilarglieli segnando il percorso con le labbra sul corpo dei lei, poi risalì e arrivò fino alle sue labbra baciandola. 
La Grifona entrò nella doccia e tese la mano a lui che la seguì.
« Come mai hai voluto ciò? »
« Perché so riconoscere quando sei nervoso e so come evitare che tu lo sia. »
Gli baciò il mento poi si spostò sul collo e sul torace, quando iniziò a scendere di più Draco l'afferrò per le braccia e la tirò su.
« Volevo- »
« So cosa volevi fare. »
« Non ti va? » chiese lei facendo un passo indietro con un'espressione delusa.
« No, certo che mi va. -le strinse una mano sulla nuca- Solo... »
Si chinò sulle sue labbra baciandola dolcemente e con la mano libera prese la sua guidandola sul proprio membro.
Il Mangiamorte gemette al primo tocco sulle labbra di lei e la sentì sorridere.
Approfondì il bacio stringendole i capelli sulla nuca, poi si spostò sul suo orecchio e con una mano sul suo fianco la spinse lentamente contro il muro.
Hermione emise un verso di sorpresa quando entrò in contatto con le mattonelle fredde in confronto all'acqua calda ma lui rimediò indirizzando di nuovo il getto su entrambi.
Draco avrebbe voluto ricambiare ma in quel momento non riusciva a concentrarsi su altro che non fossero le dita di lei sulla propria erezione, appoggiò una mano sul muro vicino alla testa di Hermione e cercò, ovviamente invano, di stringere le piastrelle per sfogare il piacere che stava provando.
« Hai deciso di ammazzarmi Granger? » ringhiò nel suo orecchio prima di sentirla alzare le spalle, la riccia continuò imperterrita anche quando Malfoy le disse di fermarsi, Draco insistette tre volte ma lei non lo ascoltò mai e lui si arrese lasciando che l'orgasmo lo travolgesse quasi con violenza.
Poggiò la fronte al muro riprendendo fiato e sentì le mani di lei scorrergli sul torace fino a raggiungere il collo.
« Volevo solo rilassarti. » sussurrò lei sorridendo per poi guardarlo negli occhi.
L'uomo si riprese e si inginocchiò rapidamente davanti a lei.
« No. No Malfoy. » Draco rise guardando la sua espressione e le strinse i fianchi impedendole di spostarsi.
« Perché no di grazia? »
« Perché tu me l'hai impedito e- »
« Zitta. »
« Non è gius- »
Le parole le morirono in gola e vennero sostituite da un gemito quando la bocca dell'uomo trovò il punto più sensibile.
Le dita di lei raggiunsero rapidamente i capelli biondi del Mangiamorte che gioì di ciò e si concentrò di più per darle piacere. Venne anche lei in pochissimo tempo e guardò il biondo sorridere.
« Non... non è giusto. » mormorò senza fiato.
« Tu non ti sei fermata facendo quello che volevi, e io ho fatto lo stesso. -si avvicinò al suo viso ghignando- Come se ti sia dispiaciuto Hermione. »
Fu lei a zittirlo con un bacio sentendosi stretta tra le sue braccia. 

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Potete essere arrabbiat* con Hermione ma dovevo sottolineare quanto lei sia cambiata e quanto lo siano le sue priorità, ora ha una famiglia e non ha intenzione di perderla.

So che sarete dispiaciut* per Ginny ma perché la situazione risalga dovrà toccare il fondo, e ci stiamo avvicinando.

Ho amato lo scambio di opinioni sotto lo scorso capitolo per cui lo ripropongo.
Qualsiasi sia il vostro pensiero sul capitolo scrivetelo nei commenti e parliamone.

Elly💗

Under the Darkness | Dramione | Italian VersionWhere stories live. Discover now