24.

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Draco venne svegliato da dei movimenti e aprì gli occhi in tempo per vedere la Grifona scendere dal letto e dirigersi in bagno.
Lo sguardo del Mangiamorte scivolò languidamente sul fondoschiena di lei e il sangue fluì velocemente verso il basso ad evidenziare la già presente erezione mattutina. Sbuffò cercando di togliersi dalla testa l'immagine della sera precedente, il sedere della donna coperto solo da uno slip rosa e appoggiò una mano proprio lì sperando di eliminare quella fastidiosa eccitazione.
Aveva bisogno di una doccia fredda. Aspettò pazientemente che la riccia uscisse dal bagno, una volta libero entrò, chiuse a chiave la porta e aprì l'acqua nella doccia. Chiuse gli occhi lasciando che essa, fredda, lo accarezzasse dalla testa ai piedi.
La mano scivolò sulla sua erezione che si risvegliò all'istante e Draco appoggiò la fronte contro il muro con un'espressione sconsolata. Non poteva credere allo scherzo che la sua mente gli stava giocando, essere eccitato per la Mezzosangue. Non aveva mai negato che fosse bella (e non l'avrebbe mai fatto) soprattutto ora che, vivendo e viaggiando con lui, era costretta ad indossare abiti eleganti e ad essere femminile.
Cercò di fermare il flusso di pensieri, sospirò e si appoggiò con una mano contro il muro mugolando mentre l'altra lavorava sull'erezione fino a venire. L'acqua portò via ogni prova, lui si lavò e uscì dal bagno già vestito, con un'idea in mente.
« Granger? »
Lo guardò quasi con un'espressione sorpresa.
« Pensavo di restare qua fino a questa sera. »
« Avevi detto una serata. »
« Non c'entra il lavoro, vorrei solo cenare in un bel posto. »
« Non puoi farlo a Londra? »
« Io sì Granger, ma tu no. »
Hermione alzò di nuovo la testa per guardarlo, questa volta esterrefatta.
« Cosa? »
« Ho pensato di offrirti una serata diversa visto che non puoi fare altro che stare chiusa al Manor. »
Draco aspettò un po' poi cercò di guardarla negli occhi.
« È un no? »
Lo guardò ancora senza rispondere.
« Granger? »
« Perchè? »
Lui si accigliò.
« Te l'ho appena detto il perchè. »
« Si ma- »
« Non c'è nessun "ma" Mezzosangue. Ti ho proposto una cena. -si alzò avvicinandosi al tavolino all'ingresso e si versò un bicchiere d'acqua- Non c'è il biglietto con la richiesta di lasciare la suite quindi hai tempo per decidere. »
« Pagherai un giorno in più. »
« Non è di certo un problema. »
Draco prese un libro dalla ventiquattrore e uscì sul terrazzo.
Si sedette su un divanetto e si accese una sigaretta prima di aprire il libro.
Hermione lo osservò attraverso la grande vetrata ancora confusa per il suo comportamento.
Lessero entrambi tutta la mattinata fino a che Draco non ordinò il pranzo; quando il cameriere arrivò con il carrello il biondo lo fece portare sul terrazzo per poi congedare il giovane con una consistente mancia.
Il Mangiamorte non le chiese se avesse preso una decisione, mangiarono come sempre in silenzio poi ricominciarono a leggere, questa volta entrambi fuori.
La riccia osservò Draco prendere una seconda sigaretta e senza pensarci troppo aprì bocca.
« Non è una buona idea passare dall'alcol al fumo Malfoy. »
La guardò sottecchi e lei alzò le spalle.
« Ne hai già fumata una oggi e ho notato che fumi poco quindi potresti benissimo evitartela quella. »
Draco sbuffò e la strinse tra le labbra accendendola con la bacchetta, inspirò poi soffiò lentamente fuori il fumo.
« Non è una sigaretta in più che mi ucciderà Mezzosangue. »
La conversazione cadde lì.
Alle cinque Malfoy si alzò e le si piazzò davanti tendendole una mano.
« Sono le cinque, cos'hai deciso? Ceniamo qui o al Manor? »
« Va bene qui. »
« Ottimo. »
Aspettò che gli prendesse la mano ma lei lo ignorò alzandosi senza il suo aiuto e lui la guardò superarlo con un'espressione seria sul viso.
Quando furono entrambi pronti le porse il braccio e si smaterializzò.
Vennero accompagnati personalmente al tavolo, un cameriere diede loro due menù e una carta dei vini. Hermione guardò il biondo studiare le proposte su quest'ultima e sospirò.
« Non dovresti bere Malfoy. »
« Un brindisi non mi farà niente. »
A quelle parole la mente di Hermione la catapultò alla serata precedente, il brindisi che Draco l'aveva costretta a fare.
« Perché mi hai fatto brindare ieri? Perché non l'hai fatto tu? »
« Perché io non potevo bere e tu sei stata così gentile da ricordamelo ad inizio serata. Eri l'unica che poteva festeggiare. »
Hermione colse l'ironia nell'ultima parola e lo fulminò.
« Quante terre avete? »
« Ancora Mezzosangue? »
« Si Malfoy, voglio saperlo. »
« E pensi che tampinarmi di domande sia il modo migliore? »
« E' l'unico che conosco. »
Un altro cameriere prese le ordinazioni, consegnarono i menù e lei lo guardò.
« Malfoy? »
L'uomo ricambiò lo sguardo.
« Sei veramente cocciuta cazzo... »
Ad Hermione venne da sorridere quasi fosse un complimento.
« Perché ridi? »
« Niente, e non cambiare argomento. Voglio solo sapere quanto vi siete espansi. »
« Te l'ho detto, non abbastanza. »
« Malfoy- »
« Volevo una serata tranquilla Granger e non è nei miei desideri parlare di lavoro questa sera. »
Lei lo guardò sospirare con aria stanca e annuì.
« Va bene. »
Venne servito il primo, questa volta Hermione aveva ordinato da sé e mentre Draco aveva preso un risotto lei aveva scelto un piatto di pasta con un sugo bianco.
« Come mi hai trovata? » chiese di punto in bianco.
Il biondo la guardò e si pulì la bocca con il tovagliolo.
« Cosa? »
« Ho chiesto come mi hai trovata. Dato che non possiamo parlare del tuo lavoro e io sono stanca di questi pasti muti dimmi come mi hai trovata. »
« Ti ho cercata, semplicemente. »
Colse lo sguardo scettico che la donna gli rivolse e si appoggiò allo schienale.
« Sapevo che eri andata ad est, erano solo delle voci ma essendo le uniche informazioni mi ci sono affidato. Ho spinto affinché la tua ricerca si intensificasse, non ufficiosamente, e qualche mese dopo Volkov mi ha detto che ti aveva trovata. Così sono andato in Russia, per incontrarlo, e incontrarti. Ed eri tu. »
Ad Hermione saltarono in mente alcune parole che Draco una mattina le aveva urlato, "Ti ho comprato da un mercante di esseri umani in Russia!".
« Hai detto che mi hai comprata... » cominciò per niente sicura di voler sapere la verità.
« Si. »
« Intendi che hai finanziato la ricompensa, come hai detto ai due in quel vicolo, quanto abbiamo combattuto? »
« No Granger. »
« No? »
« No. »
Si zittì guardando il cameriere servire la seconda portata e quando restarono di nuovo soli non riprese a parlare come Hermione invece sperava.
« Malfoy? »
« Che c'è? »
« Non hai finito il discorso. »
Lui sbuffò e appoggiò le braccia sul tavolo sporgendosi verso di lei.
« Ti ho comprata Granger, letteralmente, e ti ho pagata anche profumatamente. La ricompensa è ancora attiva perché tu, in tutti i territori dell'Oscuro, sei ancora ricercata. Nessuno, a parte Blaise, sa che ti ho trovata. E te l'ho anche detto quando ti ho parlato di alto tradimento, Merlino potevi arrivarci anche da sola Granger. »
« Quanto? » chiese lei dopo qualche secondo di silenzio.
« Mi stai chiedendo quanto vali? » Draco rise ma l'espressione di lei rimase fredda e quasi triste.
« La ricompensa per la tua cattura sono cinquantamila galeoni. »
« E tu quando mi hai pagata? » i giramenti di testa aumentarono insieme alla nausa.
« Perchè pensi che non sia la stessa cifra? »
« Non lo so ma la sensazione è che le due non coincidano. »
Draco la guardò in dubbio se dirglielo oppure no, si osservarono per quasi un minuto in silenzio, un minuto eterno. Malfoy combattuto tra le due possibilità, Hermione speranzosa di avere qualche informazione. Alla fine il Mangiamorte sospirò visibilmente e questo piccolo gesto sorprese la riccia, il cuore le saltò in gola, Malfoy si era arreso e stava per dirle quello che lei aveva chiesto, era una vittoria.
« L'accordo era di un milione di galeoni ma ti ho pagata uno e mezzo. »
L'uomo la guardò con uno sguardo, indecifrabile e lei distolse lo sguardo.
Malfoy riprese a mangiare ma la riccia lasciò il piatto pieno.
Intercettò lo sguardo di lui e scosse la testa sapendo già la domanda.
« Mi è solo passata la fame. »
Draco annuì e finì il suo secondo.
« Almeno il dolce lo prendi? » le chiese quando arrivò il cameriere e sorrise vedendola annuire.
Arrivarono un tiramisù per Draco e tre profiterol per Hermione.
Terminarono in silenzio e dopo qualche minuto il biondo guardò l'ora.
« Penso sia ora di andare. »
La Grifona si alzò da sola e si accorse troppo tardi della mano di Draco tesa per aiutarla, questa volta arrossì e lui sbuffò divertito.
Recuperò il suo cappotto all'ingresso mentre Malfoy si avvicinava alla cassa, l'uomo addetto al guardaroba le porse il suo ma lei restò lì.
« Anche l'altro perfavore. »
La guardò scettico ma poi acconsentì e le lasciò anche il cappotto del Mangiamorte.
Ringraziò sorridendo e si avvicinò al biondo guardandolo mettere via una mazzetta di euro.
Malfoy osservò sorpreso il proprio cappotto tra le mani di lei.
« Grazie. »
« Di niente. » rispose sistemandosi una ciocca dietro l'orecchio.
Con due smaterializzazioni e una passaporta arrivarono a Malfoy Manor, non ci misero più di un due minuti.
Hermione aggrappata al braccio di Draco aveva la testa pesante. Troppe informazioni, troppo cibo e troppe domande.
Continuava a chiedersi cosa diavolo fosse successo, avevano parlato senza urlarsi contro, le aveva dato delle risposte, l'aveva invitata a cena, era stato gentile e lei di conseguenza.
Aveva la sensazione di essersi appena svegliata da un sogno, tornare così rapidamente al Manor le diede davvero l'impressione che tutto ciò non fosse mai successo, che se lo fosse immaginato.
Eppure aveva il braccio intrecciato a quello di lui, erano vestiti come a Parigi, lui aveva la sua ventiquattrore ancora in mano.
Sentì il suo sguardo addosso e lo ricambiò.
Draco la stava guardando con un'espressione interrogativa e confusa. Appena era atterrato nel salone portandola con sé aveva pensato che lei sarebbe corsa in camera invece gli stava ancora tenendo il braccio.
« Tutto okay Granger? »
« I-io, si; perchè? »
« Sei ancora aggrappata a me. »
Con le guance rosse e accaldate lasciò velocissimamente la presa e fece un passo indietro che Draco annullò subito dopo aver posato a terra la ventiquattrore.
« Sei sicura di stare bene? »
« Si, davvero, solo... stanca. »
Ma lui non si fidò e le strinse entrambe le braccia temendo che cadesse.
« Siediti, lì, sul divano. »
Hermione indietreggiò fino al sofà dove si sedette e lui la lasciò mettendosi accanto a lei.
La guardò mentre si teneva la testa tra le mani, piegata in avanti.
Draco sapeva che stava così per ciò che le aveva detto, era stato uno shock, le si era chiuso lo stomaco e arrivati al Manor sembrava immersa nei pensieri. Ciò che non sapeva e che continuava a chiedersi era se avesse fatto bene a dirle tutto. L'aveva sorpreso quel gesto di gentilezza da parte di lei nel passargli il cappotto ma ripensando al tutta la giornata anche lui non si riconobbe nei propri comportamenti. Si erano entrambi comportanti decentemente l'uno con l'altro.
La riccia alzò la testa passandosi le mani tra i capelli e si alzò dal divano.
Draco la imitò ma lei tese una mano nella sua direzione senza guardarlo.
« Sto bene Malfoy, vado a dormire. »
Non le rispose ma la seguì a distanza di qualche passo per accertarsi che fosse davvero tutto okay.
Lei entrò nella sua stanza e iniziò a chiudere la porta, quando restarono pochi centimetri alzò gli occhi guardando la schiena del biondo.
« Buonanotte Malfoy. »
L'uomo le sorrise e ricambiò l'augurio guardandola chiudere la porta.

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E pian piano vengono a galla sempre più informazioni e il loro rapporto muta su queste.

Cosa ne pensate?
Elly

Under the Darkness | Dramione | Italian VersionWhere stories live. Discover now