74.

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Hermione si svegliò presto quella mattina, fuori il sole stava ancora sorgendo e sbucava appena dalle colline. Rivolse uno sguardo ad Isaac che dormiva tranquillo nel lettino e si rilassò un attimo tra le lenzuola prima di guardare il marito.
Si girò verso di lui, si puntellò su un gomito per guardarlo meglio e con la punta delle dita gli accarezzò il viso, con lentezza; partì dalla tempia, scostandogli un ciuffo biondo e scese lungo il profilo.
Era quasi arrivata alla mandibola quando successe tutto in un attimo fulmineo.
Draco con una mano le afferrò il polso, con un colpo di reni la sovrastò e l'altra mano la bloccò sul materasso circondandole la gola.
Si ritrovò sormontata da lui, il suo peso le bloccava le cosce per cui non poté scalciare e cercando di restare calma lo guardò negli occhi.
« Cazzo Granger... sei impazzita? »
« Non- non volevo Draco. Lo so... i riflessi... non volevo. »
Si era accorta che Draco la notte dormiva ma riusciva comunque a captare ogni minimo suono e movimento e a svegliarsi quando era necessario.
Hermione lo guardò aspettando un po' incerta che lui le togliesse la mano dalla gola ma la presa non cedette, anzi, lui la guardò negli occhi stringendo un po' di più, la guardò tendere il collo e aprire la bocca in cerca di aria, sentì i muscoli di lei tendersi sotto le sue dita e la trachea sfiorare il proprio palmo.
Un'altra cosa cambiata di Draco era il fisico, aveva preso un'enorme quantità di massa muscolare, le spalle si erano allargate, addirittura la maglia del pigiama di solito morbida tirava sulle braccia e sul petto.
« Draco- »
Lui ammorbidì subito un po' la presa ma non smise di guardarla con quell'espressione famelica.
Si piegò su di lei con lentezza vedendola sorridere e la fece disperare per ottenere un bacio che comunque non arrivò, quando lei provò a sporgersi verso le labbra di lui Draco la spinse di nuovo contro il materasso.
Le sfiorò la guancia con le labbra e raggiunse il suo orecchio.
« Mi sei mancata così tanto... tutto questo... »
« Se ti è mancato tutto ciò perché ora non lo prendi? »
Guardò gli occhi di Draco scurirsi immediatamente. Sapeva quanto potevano essere pericolose le parole appena pronunciate, il Mangiamorte sembrava un animale famelico in quel momento, pronto ad azzannarla alla gola ma lei lo voleva, le era mancato da morire.
« Perché ti farei male Granger. »
« Non ci credo. »
Questa volta gli occhi di Draco furono sorpresi e subito dopo rabbiosi.
« Questo non ti basta? » ringhiò stringendo ancora una volta la presa intorno al suo collo.
« Non mi faresti del male. -ansimò lei nonostante la presa ferrea del biondo che diminuiva l'aria a sua disposizione- Me l'hai promesso. »
Il biondo improvvisamente la lasciò e scese dal letto, lei invece si mise rapidamente seduta.
Il Mangiamorte sembrava cambiato ma lei non poteva biasimarlo, un anno e mezzo di combattimenti al fronte non poteva passare senza lasciare effetti. Anche lei stessa non era più quella di una volta. Eppure era convinta che sarebbe riuscita a riportare fuori il Draco che conosceva, aveva già avuto i primi risultati, poteva riuscirci.
Si scostò le coperte di dosso e si raccolse i capelli prima di scendere dal letto, passò a fianco all'uomo ancora senza camicia e si fermò a guardare una lunga cicatrice bianca sulla spalla sinistra, la sfiorò e lui la guardò con la coda dell'occhio.
« Dovrò memorizzarle tutte. »
« Le altre spariranno col tempo, del tutto. »
« Con cosa ti hanno colpito? »
« Una maledizione lacerante particolarmente potente. È arrivata a scalfire l'osso. »
« Hai ripreso bene la mobilità del braccio. »
« Se n'è occupato Blaise. »
Hermione abbassò subito lo sguardo e fece un passo indietro.
« Andrò da lui domani. »
« Progressi? »
La riccia scosse la testa senza riuscire ad alzare lo sguardo.
« Qualsiasi cosa l'abbia colpito è penetrata a fondo, forse è ancora in atto. »
« Quanto potrà andare avanti così? »
« Draco... »
« Quanto? » domandò seccato girandosi a guardarla.
« Io... non lo so. Ma spero il più a lungo possibile, finché non si riprenderà. »
« Non mi serve sperare. Quante probabilità ci sono di riaverlo indietro? »
« Stiamo studiando Draco... non possiamo avere niente di certo. »
La guardò negli occhi con un'espressione crudele prima di distogliere lo sguardo.
« Draco... »
Lo vide prendere la camicia e indossarla senza risponderle.
« Draco guardami. »
« Cosa vuoi? »
« Lo so che stai soffrendo- »
« Non torturarlo Granger. Se devi lasciarlo andare fallo. »
« Draco... »
Il biondo finì di abbottonarsi la camicia poi si girò, le baciò freddamente la fronte e uscì dalla stanza senza dire una parola, lei restò immobile a guardare la porta con un'aria persa.
« Mamma. »
« Tesoro... -Isaac scese dal suo lettino aggrappandosi alle coperte finchè i piedi non toccarono terra e si avvicinò alla madre- Ben svegliato. »
« Mamma braccio. » disse allungandosi per essere preso in braccio da lei che lo sollevò e gli baciò il viso.
« Biscotto. »
« Cosa si fa prima dei biscotti? »
Il biondino affondò la testa nella spalla della donna e le strinse il collo.
« Biscotto mamma. »
« Isaac... prima? »
« Pigiama via. »
« Esatto. »
Gli accarezzò i capelli e lo fece sedere di nuovo sul letto cercando i vestiti da fargli indossare; lo cambiò e lo portò in bagno facendogli lavare le mani e il viso.
« Biscottiii! »
Urlò appena fu libero dalla presa della madre.
Scese le scale un po' impacciato sotto lo sguardo premuroso di Hermione e ricominciò a correre in salone.
« Ruf! »
« Buongiorno Signorino Isaac. »
« Biscottii. »
Il bambino si zittì quando Draco seduto sul divano abbassò il giornale che stava leggendo per guardarlo. Si osservarono per qualche istante, Isaac spostò lo sguardo sul pavimento ed Hermione guardò Draco senza essere ricambiata. Nelle due settimane passate aveva fatto progressi, sembrava che la paura che provava si fosse attenuata, ora lei poteva anche lasciarli soli certa che lui non sarebbe scappato come l'aveva visto fare i primi giorni.
« Non vieni a salutarmi? » disse infine l'uomo con un leggero sorriso che fece illuminare il volto del piccolo.
Lo raggiunse sul divano e Draco lo abbracciò.
« Ciao papà. »
« Buongiorno Isaac. » il piccolo rise poi guardò l'elfo arrivare con il barattolo dei biscotti e di nuovo il padre come a chiedergli il permesso.
« Vai a prenderti i biscotti. »
Sorrise guardandolo scendere di corsa dal divano diretto verso Ruf e lo osservò per un po' prima di spostare lo sguardo sulla moglie, lui si accigliò e lei scosse la testa sollevata.
Draco fece colazione in silenzio mentre Hermione e Isaac giocarono con le lettere dei cereali, il bimbo guardò attentamente e entusiasmato la madre comporre le parole che ancora non capiva ma che ripeteva dopo la donna sorridendo ai complimenti e mangiando dopo le letterine.
« Draco! » ripeté il bambino ad alta voce attirando lo sguardo del padre.
« Bravo tesoro. »
Isaac rise divertito poi assunse un'espressione corrucciata.
« A cosa pensi Isaac? »
« Papà... -Hermione guardò il biondo che sembrava interessato alla conversazione che stavano avendo- Papà Draco! »
« Esatto! » disse la riccia stupita del collegamento fatto dal figlio.
Draco si alzò avvicinandosi e prese in braccio il piccolo che aveva già teso le mani verso di lui.
« Vuoi andare a vedere i cavalli? »
« Sii! »
« Vieni anche tu Hermione? »
« Ho dei compiti da finire per l'Oscuro. »
« Mamma. »
La donna prese una mano del piccolo e gliela baciò.
« Vi raggiungo tra un po', dopo Isaac. »
Lo guardò annuire e Draco allungò un braccio verso di lei attirandola a sé e dandole un bacio sulle labbra, anche il bambino la chiamò e la diede un bacio sulla guancia.
« Divertiti ma stai attento. I cavalli non sono un gioco. »
« Sì mamma. »
« Bene. A dopo allora. »
Il Mangiamorte osservò la donna salire le scale fino a che questa non scomparve dalla sua visuale.
« Papà! »
« Si, andiamo. »
Ruf si smaterializzò con un giacchetto per il piccolo e quando fu pronto si incamminarono per il cortile.
« Pavone! » esclamò Isaac stringendo il pantalone del padre.
« Stai qui Isaac e soprattutto non correre mai verso i pavoni quando li vedi. »
Lui annuì sorridendo e continuò ad ammirare i due pavoni bianchi camminando a fianco al padre.
« Quale cavallo vuoi vedere Isaac? »
« Nero! »
« D'accordo. »
Draco lo prese in braccio davanti al box ed entrò, richiamò l'attenzione dell'animale che si girò subito e mise la mano del figlio tesa davanti al suo muso.
« Ora aspetta che si avvicini lui. »
Sussurrò guardando Isaac ridere per il morbido naso del cavallo contro la sua mano, l'animale diede un leggero colpo con il muso e il piccolo riportò subito la mano sul suo naso.
« Gli piaci. »
« Tu. »
« Io? »
« Tu papà. »
« D'accordo. »
Anche Draco allungò la mano e gli accarezzò il muso, poi si spostò sul collo fino ad essere al suo fianco e fece sedere Isaac sul suo dorso.
« Non ti muovere troppo. »
Il bambino annuì poi si piegò sul collo sul cavallo e cercò di abbracciarlo.
« Piace. »
« Ti piace? »
Annuì con vigore e accarezzò ancora il cavallo, si incantò a giochicchiare con la criniera nera dell'animale, Draco invece si appoggiò al box e restò a guardare il figlio sorridere.
« Quando sarai più grande imparerai a cavalcare e andremo a fare delle passeggiate. » disse il biondo dopo quasi mezz'ora passata a rispondere alle domande monoparola del bimbo.
« Sii! »
« Come mai così felici? »
« Mamma! »
« Isaac, che ci fai lì? »
« È sicuro Granger, tranquilla. Zenais è il cavallo più sicuro della tenuta. »
« Lo so Draco, l'ho cavalcato. »
Rispose accarezzandogli il muso e il cavallo si appoggiò alla sua spalla dandole un leggero colpo.
« Ciao bello. -affondò le mani nella sua criniera poi gli accarezzò il collo- Lo so, è da tanto che non vengo a trovarti. Dovremmo ricominciare a cavalcare. » terminò guardando il marito che annuì.
Passarono il resto della mattinata insieme fino ad ora di pranzo dopo il quale Hermione mise Isaac a dormire e tornò in sala a leggere sul divano a fianco a suo marito.
Draco si riposò per un'ora prima di baciare la fronte di lei e sparire per le scale, la riccia invece restò sul divano più a lungo.
Si alzò quando Ruf arrivò a porgerle una pergamena, comunicandole involontariamente che doveva ricominciare a lavorare.
Quando entrò nello studio vi trovò Draco, si fermò sorpresa e sorrise.
« Cerchi qualcosa? »
« Hermione. -lui ricambiò il sorriso e scosse la testa avvicinandosi- Pensavo che l'avrei trovato cambiato invece è uguale a prima. Non hai spostato niente. »
« Non avrei mai osato mettere mano al tuo studio. » disse divertita.
« Eppure lo usi tu. Se vuoi fare dei cambiamenti sei libera di farli. »
« Ti ringrazio ma va bene così. È una delle cose che mi ha continuamente ricordato te quando non c'eri. Entravo e mi aspettavo di vederti seduto lì con la tua espressione burbera. »
Guardò l'espressione del biondo indurirsi e rise.
« Ecco, proprio quella! »
Draco sbuffò divertito e si incantò a guardarla.
« Che succede? »
« Mi piace quando ridi. Sei bellissima. »
Lui si chinò e baciarla e lei gli strinse le braccia intorno al collo, quando si separarono Hermione non lo lasciò.
« Lo vedi? Torneremo ad essere sempre così. Ne sono certa. » sussurrò la donna sulle labbra del marito.
« Mi impegno Hermione. »
« Lo so Draco, e ti ringrazio di ciò. »
***
Draco quella notte ebbe l'ennesimo incubo, si svegliò di soprassalto e svegliò di conseguenza anche la moglie a fianco a sé.
A differenza delle volte precedenti concesse ad Hermione di avvicinarsi subito, riuscì a calmarsi mentre lei gli accarezzava la schiena con la testa appoggiata alla sua spalla.
« Posso chiederti una cosa? »
L'uomo annuì lasciandole intrecciare le loro dita.
« È sempre lo stesso incubo? »
« Si. » sussurrò lui rigido e spaventato.
Hermione lasciò che lui si calmasse del tutto e quando finalmente la guardò gli sorrise.
« Ho un'idea che potrebbe aiutarti. -lo vide aggrottare la fronte tra un misto di incertezza e curiosità- Mi è venuta quando mi hai raccontato di aver manomesso il mio ricordo. »
Draco cominciò a scuotere la testa ma lei lo bloccò subito.
« Ascolta. Puoi estrarlo, l'assenza di quel ricordo non ti cambierà, io non sono cambiata, né quando l'hai tolto, né quando me l'hai raccontato. Ti aiuterà solo ad andare avanti. »
Sorprendendo la riccia Draco sorrise, perché lui non ci aveva pensato? Era una buona idea se spiegata in quel modo.
« Però Draco... -lui la guardò e lei gli strinse la mano- Se lo estrai voglio vederlo. »
« No. »
« Draco- »
« No Granger. »
« Se me lo facessi vedere capirei più cose, e capirei il perché delle tue azioni, saprei cos'hai provato. Non voglio segreti tra noi. »
« Granger non... cambieresti idea su di me. »
« No. Non lo farei. E lo sai. »
« Non lo puoi sapere. »
« Preferisci che ci sia questo segreto? Preferisci che sappia che mi nascondi qualcosa e che quindi non ti fidi di me? »
« Io mi fido di- »
« Evidentemente no Malfoy. »
Draco intrecciò una mano tra i suoi capelli e l'attirò a sé.
« Lo sai che mi fido. » sussurrò sulle sue labbra.
« E tu sai che non cambierei idea su di te. »
« Hermione... »
« Non voglio segreti Draco. »
Il Mangiamorte, senza lasciarle la mano sospirò, afferrò la bacchetta dal comodino e guardò di nuovo la moglie. La guardò per tutto il tempo mentre portò l'arma alla tempia ed estrasse il ricordo.
Hermione afferrò bicchiere vuoto sul comodino e lo porse al biondo che fece scivolare dentro il filamento argenteo con la mano tremante, lei lo guardò per qualche istante poi lo appoggiò di nuovo sul comodino e tornò da Draco rimasto immobile sul letto, delicatamente gli tolse la bacchetta dalla mano e gli strinse le braccia intorno al collo.
« Sei sempre tu. »
« Al terzo piano, c'è un pensatoio. » mormorò lui stanco.
« Hai un pensatoio? »
Draco annuì e lei gli accarezzò i capelli.
« D'accordo. Grazie. Lo guarderò. »
« Fallo adesso. »
« Ora? È notte fonda. »
« Ma sei sveglia e io voglio chiudere questa conversazione. Lo guarderai e deciderai cosa vuoi fare. »
« Okay. -Hermione si alzò e si vestì per ripararsi dal freddo poi gli porse la mano- Andiamo. »
« Puoi- »
« No. Tu decidi che io devo guardarlo ora e io decido che tu vieni con me. In più non so dove sia la stanza. »
« Chiedi a Ruf. »
« Draco. »
« Va bene, va bene. »
Entrambi uscirono dalla camera e Draco le strinse dolcemente una mano cominciando a camminare per il corridoio, poi per le scale, fino al terzo piano.
Aprì una delle numerose porte e la invitò ad entrare, le poche luci soffuse della stanza erano blu e davano allo spazio già scuro un'atmosfera fredda ma pacifica e rilassante allo stesso tempo.
Restò ferma all'entrata stringendo il bicchiere mentre Draco apriva il pensatoio. Lei non ne aveva mai visto uno e si incantò a guardare quel vassoio pieno di liquido argenteo.
Si avvicinò e quando cercò di versare il ricordo lui la fermò stringendole il polso.
« Draco... »
L'uomo sollevò solo un dito zittendola e la baciò.
« Ho solo cercato di fare la cosa migliore. »
« Non ne dubito Draco. »
Lei gli strinse la mano e lasciò cadere il filamento argento nel vassoio poi senza guardarlo più vi immerse il viso.
Si ritrovò catapultata in una piazza che non conosceva, si guardò intorno con gli occhi di Draco, si sentì tremendamente stanca e angosciata, vide nella sua testa l'immagine di una donna che stringeva un bambino. La scena si mosse e lei capì che Draco stava camminando, arrivò fino ad una porticina di legno, estrasse la bacchetta che lei riconobbe e l'aprì.
Draco rimasto accanto a lei non le staccò gli occhi di dosso. Sentiva la propria mano sudata stretta in quella della riccia. Quel contatto gli faceva provare contemporaneamente conforto e disagio, avrebbe voluto lasciarla ma non ci riuscì, non ne ebbe il coraggio.
Passò poco più di un minuto ma al biondo sembrò un'eternità, aspettò con il cuore che ruggiva nelle orecchie, gli sembrò di sentirsi addirittura male e quando la moglie si tirò su di scatto lui quasi sobbalzò.
Hermione respirava velocemente, sembrava terrorizzata e Draco si accorse delle lacrime che le bagnavano il viso. Avrebbe voluto chiamarla, chiederle qualcosa, qualsiasi cosa ma non ne fu capace.
La guardò calmarsi e aspettò che lei lo guardasse, quando lo fece il suo cuore saltò uno, forse due battiti.
Si guardarono in silenzio fino a quando lei si avvicinò
« Avrebbe sofferto molto di più. » sussurrò lei impercettibilmente.
Gli accarezzò il viso dolcemente e cercò di trattenere i singhiozzi.
« So perché l'hai fatto, sei stato giusto. »
Prima che lui potesse rispondere si ritrovò la moglie tra le braccia, le accarezzò i capelli e si sentì sollevato, si sentì leggero come non succedeva da tempo.
Sempre silenziosamente tornarono in camera ma invece di sdraiarsi restarono seduti sul materasso, lei tra le braccia di lui con una coperta sulle spalle.
« Draco... -lui la guardò e lei sorrise dolcemente, Draco si sentì in paradiso- ti amo. »
Le baciò la fronte, poi il naso sentendola ridere e infine le labbra zittendo la sua risata.
« Anch'io Hermione. »
***
Anche quella mattina Hermione si recò al San Mungo, salutò le infermiere che oramai conosceva e si mise a lavorare. Con il passare del tempo aveva approfondito sempre di più gli esami, si era calata sempre più a fondo nel cervello di Blaise esaminando angolo dopo angolo, spazio dopo spazio alla ricerca di qualcosa; e finalmente, quel giorno, dopo ore e settimane di lavoro lo trovò.
Profondamente radicata nel talamo Hermione trovò una macchia nera, trattenne l'eccitazione della scoperta e la paura che al momento provava perché non sembrava niente di buono.
Prese un respiro profondo e sentendo qualcuno avvicinarsi fece sparire tutte le proiezioni.
Cominciò a ritirare i fogli e quando qualcuno bussò alla porta lei diede il permesso di entrare.
« Lady Malfoy, è quasi ora delle visite. »
« Grazie Marilyn. »
L'infermiera le sorrise e si allontanò, lei raccolse tutte le sue cose, salutò Blaise sempre con la speranza che potesse sentirla e si smaterializzò.
Atterrò nel salone e ciò che si trovò davanti agli occhi le riempì il cuore di gioia, Draco era seduto sul tappeto e Isaac tra le sue gambe gli mostrava i pupazzi sprizzando felicità.
« Mamma! »
Il bimbo le corse incontro e Draco la guardò sorridendo.
« Ciao tesoro! » lo sollevò in braccio e raggiunse il marito ora in piedi che la baciò ancora prima di salutarla.
Hermione rimise Isaac a terra che corse dai suoi giocattoli e si sciolse nell'abbraccio di Draco.
« Sembri felice, è andato bene? Hai scoperto qualcosa? »
« L'ho trovato Draco. » lo vide spalancare gli occhi e annuì.
« Cos'è? »
« Una macchia nera nel talamo, non lo so ancora con precisione purtroppo. L'ho trovata poco prima che l'infermiera mi chiamasse per l'orario di visita ma domani saprò su cosa lavorare finalmente. »
« È una buona notizia? »
« Te lo saprò dire domani Draco. -mormorò lei mestamente ma cercando di non perdere del tutto il sorriso- Per ora è un passo avanti, siamo un po' più vicini a sapere cosa sia. »
« Papà! »
Il biondo guardò Isaac avvicinarsi sventolando un libro nella mano.
« Hai ragione, tua madre ha interrotto la nostra lettura. »
« Non mi sembrava steste leggendo. »
« Beh, ci stavo provando -ammise Draco- ma Isaac continuava a concentrarsi sul peluche. »
« Io vado a farmi una doccia. » disse al marito accarezzandogli una spalla e lui la baciò ancora prima di lasciarla andare.
Draco quel pomeriggio uscì per tornare solo ad ora di cena e ,al contrario di quanto Hermione si aspettasse vista l'espressione di lui appena entrato in casa, salutò entrambi e riempì Isaac di attenzioni.
Passarono la serata tutti e tre sul divano poi Hermione mise Isaac a dormire e quando entrò in camera trovò lui già a letto; guardò suo marito disteso tra le coperte, aveva il torace nudo e un braccio sugli occhi per ripararsi dalla luce delle candele. Non sapeva come avrebbe reagito ma in quel momento non le importava, voleva solo farlo e l'avrebbe fatto.
Si sfilò silenziosamente i vestiti e si sedette sulle gambe del biondo che quasi scocciato scoprì gli occhi e la guardò, vide le sue pupille divorare improvvisamente l'iride e il pomo d'Adamo alzarsi e abbassarsi mentre i suoi occhi grigi scorrevano sul suo corpo nudo.
« Granger- » cominciò quasi ringhiando ma lei lo zittì.
« Se temi di farmi male lascia fare a me. »
Fece scorrere le mani sul suo petto usando con leggerezza le unghie.
« Stai fermo e goditelo. »
Portò la bocca sulla sua gola e da lì cominciò a scendere con una scia di baci.
Draco strinse i pugni conficcandosi le unghie nei palmi per imporsi di non afferrarla mentre lei attraversava il torace. Sentì le dita della donna afferrargli i pantaloni insieme ai boxer e toglierglieli, prese un respiro profondo e si costrinse a non aprire gli occhi. Riuscì a resistere anche mentre lei lo stringeva nella mano e cominciava a muoverla.
« Cazzo... » esalò dopo un po' sentendola ridere, la sentì spostarsi e finalmente la guardò.
Hermione gli accarezzò le braccia e sorridendo gliele portò sulla testa per poi piegarsi su di lui e baciarlo.
Durò poco perché Draco in un attimo le strinse i polsi e invertì le posizioni ghignando.
« Sei ridicola Granger, pensare di prendere il controllo. »
Lei strattonò i polsi e lui scosse la testa.
« No Granger... ferma. Stai. Ferma. » la schiacciò sul materasso facendo sfregare la pelle dei polsi tra loro.
« Draco... »
« Non era quello che volevi Granger? - si raddrizzò accarezzandole il viso poi le labbra- L'hai chiesto, così tanto... »
« È quello che voglio. »
« Bene... -si accostò al suo viso e le accarezzò la gola con il pollice- perché non ho intenzione di fermarmi ora. »
La mano libera del biondo scese veloce e irruenta tra le gambe della donna, la fece sobbalzare e poi gemere, le dita scivolarono rapidamente in lei fino a raggiungere il punto che le infiammò le guance.
« Draco! »
« No. -la guardò negli occhi e disegnò un cerchio con le dita godendosi lo spasmo che il suo corpo ebbe- Zitta Granger se vuoi che conservi un minimo di autocontrollo. »
Al lavoro frenetico delle sue dita il Mangiamorte aggiunse il pollice che corse a raggiungere il punto più sensibile di lei che si morse il labbro per non urlare.
La portò più volte al limite senza mai soddisfarla fino a che lei non singhiozzò il suo nome con gli occhi lucidi.
« Cosa Granger? »
« Ti prego... »
« Di già? -sussurrò con un ghigno divertito sulle labbra- Hai perso l'allenamento Hermione. »
Stringendole il mento la costrinse a girare la testa prima infossata lateralmente nel cuscino per guardarla.
« Guardami Granger. »
Lei osservò quegli occhi in cui ora dominava il nero della pupilla, sembravano volerla divorare con la loro oscurità. Tutto il groviglio di pensieri che si stava creando nella testa di lei venne interrotto quando lui scivolò in lei senza preavviso, veloce e a fondo; Hermione tentò di inarcarsi ma la mano di Draco alla base della sua gola non glielo permise e gemette portando le mani ora libere sulle sue spalle.
Lui al contrario di cosa lei si aspettava non rallentò il ritmo, continuò con una foga che la riccia non aveva mai visto né sentito, una foga a cui lei non avrebbe resistito molto.
« Dra-co... Dra! »
Non fece una piega quando le unghie della donna gli graffiarono le spalle e la schiena mentre veniva per la prima delle due volte, prima che lui si sfogasse del tutto.
Draco appoggiò la fronte sul cuscino di lei accanto alla sua testa e rimase con una mano sul suo fianco a riprendere fiato. Solo quando lei lo chiamò dolcemente si alzò e la guardò con un'espressione annebbiata.
« Stai bene? »
« Si Draco. »
« Ti ho- »
« No. » sorrise accarezzandogli il viso.
Si sdraiò a fianco a lei e l'attirò a sé accostando i loro corpi sudati e ancora accaldati.
« Dovremmo lavarci. »
Il Mangiamorte afferrò la bacchetta e ripulì entrambi poi la sentì ridere.
« Va bene anche così. »
Guardò una leggera cicatrice sul collo di lui poi gli accarezzò il viso.
« Sono felice che tu sia a casa Draco. »
« Lo sono anche io. »
« Mi sei mancato. »
« Mi sei mancata anche tu Hermione. »
La riccia lo baciò intrecciando una mano con i suoi capelli biondi e sentì la mano di Draco sulla sua schiena tirarla ancora più vicina.
« Ti amo. » le sussurrò sorridendo con una mano sulla sua guancia prima che lei si accoccolasse di più tra le sue braccia.
Si erano quasi addormentati quando la porta della loro camera cigolò e dei leggeri passi si avvicinarono fino al letto.
« Mamma. -la manina di Isaac toccò il viso di Hermione che aprì gli occhi sorpresa- Mamma. »
« Isaac... »
Il piccolo allungò le braccia verso la madre per essere perso in braccio, lei si strinse il lenzuolo addosso e lo sollevò mentre Ruf entrava trafelato.
« Signora- Ruf non- Ruf è dispiaciuto. Il Signorino è- »
« Non preoccuparti Ruf. È tutto a posto. »
Lo rassicurò lei stringendo il piccolo tra le braccia e accarezzandogli i capelli biondi.
« Ruf può far addormentare di nuovo il Signorino. »
« Isaac resterà qua. Puoi andare. »
« Come la Signora desidera. »
L'elfo si smaterializzò e lei posò un bacio sul viso del bimbo.
« Come mai sei sveglio Isaac? »
« Butto sogno. »
« Torniamo a dormire? Ti va? »
Il piccolo annuì stringendo il collo della madre che continuò ad accarezzargli la schiena.
Mentre cercò di far sdraiare il figlio sotto le coperte colse lo sguardo freddo di Draco e sospirò.
« Non ha neanche due anni Draco. Non lo lascerò da solo nella sua stanza. È già tanto che alla sua età sia capace di dormire da solo. »
« Lascialo a me, tu vestiti. »
« Isaac... -sussurrò Hermione mentre il bimbo non sembrava intenzionato a lasciarla- vai da papà. Torno subito. »
« Isaac. -la voce di Draco sembrò rimbombare nella stanza e il figlio lo guardò solo di sbieco- Vieni qui. »
« Braccio? »
« Certo, ti prendo in braccio. » solo quando Draco lo sollevò lui lasciò la madre che poté indossare una canottiera e un paio di slip prima di tornare sul letto.
Sorrise intenerita guardando Isaac beatamente sdraiato a pancia in giù sul petto del padre intento ad accarezzargli i capelli e si sdraiò a fianco a loro poggiando una mano sulla schiena del figlio.
Quando furono sicuri che fosse addormentato lo spostarono in mezzo a loro e si diedero la buonanotte.
La mattina seguente Draco si svegliò di buon'ora ma rispetto alle altre volte decise di rimanere nel letto, guardò Isaac ed Hermione, entrambi dormienti e non trattenne il sorriso che gli incurvò le labbra. Aspettò poco prima che anche la moglie aprisse gli occhi.
« Buongiorno. »
« Buongiorno Granger. »
La riccia accarezzò la testa del bambino ancora sdraiato tra di loro e sorrise.
« Sembra un angelo... »
« E non lo è? »
« Ogni tanto mi fa penare. -ammise lei divertita- Ma lo amo con tutta me stessa. »
Draco si mise seduto e chiamò Ruf che si presentò poco dopo nella stanza.
« Il Padrone ha chiamato? »
Sotto lo sguardo confuso della riccia lui prese in braccio Isaac e lo affidò all'elfo con l'ordine di metterlo a dormire nella sua stanza e di occuparsene fino al loro ritorno, quando la creatura uscì il Mangiamorte guardò la donna a fianco a lui e la sua espressione accigliata.
« Che succede? Perché hai- »
« Niente. -rispose lui alzando le spalle e cominciando ad avvicinarsi- Volevo solo passare la mattinata con mia moglie. »
Hermione affondò le mano tra i capelli biondi mentre lui si dedicò a baciarle il collo.
« Abbiamo un anno e mezzo da recuperare d'altronde. » le sussurrò all'orecchio e fu certo di sentire il respiro di lei farsi più pesante.
Scese rapidamente dal letto mentre lei lo seguì con lo sguardo cercando di capire le sue intenzioni, le porse la mano per alzarsi e quando furono entrambi in piedi lui la sollevò e se la mise su una spalla sentendola emettere un gridolino spaventato.
« Draco! »
« Dimmi Granger. »
« Cosa- Draco fece fatica a non farsi contagiare dalla risata di lei- Draco che vuoi fare? Dai! Mettimi giù! »
« Quando saremo arrivati a destinazione ti metterò giù. »
E alla destinazione ci arrivarono poco dopo, quando Draco la lasciò e lei si ritrovò davanti alla doccia.
« Era più semplice farmi camminare fino a qui. » cominciò lei girandosi a guardarlo.
« Ma non era altrettanto divertente. » rispose il biondo sfilandole rapidamente la canottiera.
Restarono sotto l'acqua calda per un'eternità, a scambiarsi attenzioni, carezze e baci mancati in quell'anno e mezzo.
Draco posò la spugna appena usata e attirò Hermione a sé appoggiando la fronte alla sua.
« Ti amo Hermione. -sussurrò guardandola sorridere e con le mani e accarezzò la schiena- Ti amo. »
« Ti amo anch'io Draco. Tanto. »

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Ma buongiornoo!
Mi sembra di aver aggiornato l'ultima volta una vita fa...

Che dire, tante cose, si. I capitoli da ora in poi saranno belli sostanziosi.

Draco finalmente ha ammesso tutto ad Hermione, sono finalmente stati di nuovo insieme, Draco con Isaac é molto più amabile ed Hermione continua a fare passi avanti con Blaise.

Tante cose, ma d'altronde ci sono tantissime cose da concludere prima della fine.

Fatemi sapere cosa ne pensate!
Elly💗

Under the Darkness | Dramione | Italian VersionWhere stories live. Discover now