7.

1.8K 73 3
                                    

Blaise atterrò in sala e strinse la ragazza che ancora debole sarebbe di certo caduta.
Aiutandola per le scale l'accompagnò in una camera e la lasciò sul letto per cercare qualcosa nei mobili, raccolse dei vestiti e preparò un bagno caldo con sali e pozioni rigeneranti poi tornò in camera e le porse la mano.
« Ti aiuto ad alzarti. »
La portò in bagno e le tolse di nuovo la vestaglia sporca, l'unica cosa che a Malfoy Manor aveva trovato per lei, si allontanò di qualche passo e la guardò.
« Devi togliere tutto Granger. »
Hermione arrossì imbarazzata ma Blaise rise leggermente.
« Oh Granger, sono un guaritore, non sei né la prima, ne l'ultima donna che vedo nuda. »
La Grifona non rispose ma si spogliò e poi entrò nella vasca con l'aiuto del Serpeverde che le si sedette a fianco e prese la spugna.
« Devo chiedertelo, Draco ti ha violentato mentre eri lì? »
« No, o almeno non penso. Se l'ha fatto non lo ricordo. »
Cominciò a fissare la schiuma con lo sguardo assente e Blaise se ne accorse.
« A cosa pensi Hermione? »
Si stupì di sentire il suo nome dalle labbra del moro.
« Mi riporterai da lui? »
« Si. -la riccia non alzò lo sguardo ma il ragazzo percepì lo spasmo che ebbero i suoi muscoli- ma solo per poco tempo. Dovrò tornare da Draco e non posso lasciarti qua, sei ancora ricercata e passerei dei guai se sapessero che ti ho io. »
« Perché mi stai aiutando? »
« Perché sei un essere umano Granger. »
Le tolse la schiuma di dosso e la tirò fuori dall'acqua.
« Riesci a vestirti da sola? Io vado a dire agli elfi di anticipare la cena. »
« Si, vai. Non preoccuparti. »
Le sorrise prima di uscire e si chiuse la porta alle spalle; Hermione guardò i vestiti appoggiati sulla sedia e iniziò ad indossarli, le aveva dato un lungo abito bordeaux con le maniche lunghe e una leggerissima scollatura a "V". Il tessuto era morbidissimo al tatto e la luce del sole filtrata dalla finestra rivelò delle foglie disegnate con una stoffa più lucida.
La ragazza si guardò allo specchio, il bagno le aveva di certo fatto bene ma aveva ancora il taglio sulla guancia, le labbra secche e gli occhi contornati di nero.
Blaise Zabini rientrò poco dopo e aiutandola a scendere le scale la portò in sala, Hermione si stupì molto quando il moro la invitò a sedersi con lui a tavola.
« Come ti senti? »
« Stanca. »
« Dopo che avrai mangiato potrai dormire. »
Gli elfi servirono da bere e portarono il primo, Blaise aveva appena iniziato a mangiare quando la domanda di Hermione gli fece alzare lo sguardo.
« Che giorno è oggi? »
« Non lo sai? »
La riccia scosse la testa girando a vuoto la forchetta nel piatto.
« Oggi è il cinque luglio del 2000. »
« Siamo nel 2000?! »
Domandò pallida e sorpresa.
« Si, che anno pensavi che fosse? »
« Io... io sono ferma a dicembre del 98. »
Blaise sentì lo stomaco rivoltarsi al proprio interno.
« Cosa ti è successo? »
« Non... io preferirei non parlarne. »
« Certo, capisco... scusami. »
Finirono di mangiare e Hermione di alzò.
« Se non ti spiace io tornerei in camera. »
« Certo, ti accompa- »
« No tranquillo, ce la faccio anche da sola. Non preoccuparti. »
« Sicura? »
« Si Zabini. »
« D'accordo, allora buonanotte Granger. »
« Buonanotte. »
Salì lentamente le scale e arrivò in camera, socchiuse la porta, si spogliò e si mise davanti allo specchio; guardò la medicazione sul ventre, la benda intorno alla mano, i lividi violacei che le coloravano il corpo a macchie; sentì gli occhi pizzicare mentre tutti i ricordi riaffioravano velocemente.
« Granger. »
La riccia sobbalzò e raccolse il vestito portandoselo al petto.
« Zabini... »
« Scusa, ho bussato ma non rispondevi... Granger la tua schiena- »
Lei sorrise amaramente e si sedette sul letto.
« Ho incontrato uomini peggiori di Malfoy nella mia vita. »
« Quello... »
« Non è stato lui. È successo in Russia... o... penso fossi in Russia. »
« Ti ho portato qualcosa di caldo, dovrebbe aiutarti a dormire. »
Disse il moro posando una tazza fumante sul comodino.
« Grazie. »
« Ti lascio riposare. Se hai bisogno di qualcosa gli elfi sono a tua disposizione. »
Hermione annuì e quando Blaise raggiunse la porta lo bloccò.
« Zabini? »
« Si? »
« Grazie. »
Blaise sorrise.
« Buonanotte Granger. »
Qualche giorno dopo Hermione decise di uscire dalla camera in cui era rimasta da quando era arrivata, scese le scale e in sala si guardò intorno cercando la presenza di qualcuno ma era silenziosamente vuota. Trovò però una porta-finestra aperta che dava sul giardino, dubbiosa uscì e la prima cosa che sentì fu il calore del sole sulla pelle, era più di un anno che non provava tale sensazione, avrebbe voluto rimanere lì per ore. Ricominciò a camminare studiando l'ambiente che la circondava, l'erba copriva gran parte dello spazio che era diviso da numerosi vialetti di ghiaia.
Si perse tra i ricordi delle vacanze trascorse alla Tana in quello stesso periodo, ricordò quanto fosse bello guardare i ragazzi giocare a Quidditch e quanto dovesse sempre rimproverarli perché non avevano ancora cominciato i compiti.
Chissà che fine avevano fatto tutti; beh, di Harry ne era a conoscenza... Harry Potter era morto il 2 maggio 1998 ucciso da colui che avevano provato per anni a fermare ma che alla fine si era rivelato troppo forte.
Invece Ginny? Ron? George? E tutti gli altri?
« Granger? »
Sobbalzò spaventata e si voltò, Blaise era accovacciato in mezzo a quello che sembrava un piccolo orto.
« Che stai facendo? »
« Ho visto la finestra aperta e non ho resistito. Scusa. Sono anni che non vedo la luce del sole, quella è verbena? »
« Si, mi serve per la ferita che hai sul fianco. Ti fa ancora male? »
« A volte si. »
Blaise si alzò e posò le cesoie e i guanti in una scatola apposita.
« Zabini posso chiederti una cosa? »
« Dimmi. »
« Da quando mi hai portata via da Malfoy ho smesso di fare degli incubi. »
« Ce li avevi anche prima di arrivare da Draco? »
Hermione scosse la testa e il moro sospirò.
« Draco con gli anni di allenamento per conto dell'Oscuro è diventato bravo negli incantesimi di lettura della mente. Scommetto che erano opera sua. »
Malfoy e la legimanzia? Davvero?
« Vuoi stare fuori Granger? Granger! »
« Eh- cosa? Scusa, stavo- »
« Ti ho chiesto se preferisci stare fuori. »
La riccia annuì e il Serpeverde la superò invitandola a seguirlo, la condusse sotto una tettoia di legno bianco a forma ottagonale leggermente rialzata dal suolo; dietro di loro c'era un enorme albero, probabilmente secolare, il tronco era intrecciato su se stesso e le foglie erano grandi da sembrare vegetazione pluviale.
L'elfo arrivò con due bicchieri e una caraffa di tè freddo poi scomparve, il moro le riempì il bicchiere ricevendo un grazie sussurrato.
« Sei uno di loro? »
Chiese di punto in bianco la ragazza rompendo quel silenzio soffocante e attirando lo sguardo di Blaise che dapprima sorpreso divenne subito freddo.
« O lo sei o muori. »
Hermione si rigirò il bicchiere freddo tra le mani, a disagio.
« Faccio altro nella vita però. Ho il suo marchio ma non partecipo alle ronde o ai rastrellamenti come fa Draco. »
« Esiste ancora una resistenza? »
Zabini la guardò negli occhi provocandole un brivido.
« Stai facendo domande pericolose Hermione. »
« Non hai mai avuto una speranza? »
Si appoggiò allo schienale della sedia e sospirò.
« Lo capisco Granger sai? Capisco cosa speri, è normale ma voglio darti un consiglio; non attirare l'attenzione. Non hai idea di cosa passeresti. »
« Tu perché mi stai aiutando? »
« Ti ho già risposto. Non ti fidi? »
« Ho sempre pensato che voi Serpeverde foste tutti uguali. »
« Ma dai, anche la So-Tutto-Io Granger è soggetta ai pregiudizi? »
Hermione alzò gli occhi al cielo e sentì il ragazzo di fronte a sé ridere.
« Sei una persona Hermione, e qualsiasi sia il tuo sangue meriti di essere aiutata, non pensi? »
« Grazie per quello che fai, so il rischio che corri. »
« Dovere Granger. »

Under the Darkness | Dramione | Italian VersionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora