18.

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Sono in ritardissimo! Scusate la tarda ora ma è stata una giornata impegnativa!
Spero che il capitolo vi piaccia, ditemi cosa ne pensate💕
Elly🌻

Draco si svegliò talmente presto che il sole non era ancora sorto. Si voltò a guardare la riccia che dormiva a fianco a lui e trattenne per un attimo il fiato per non far rumore ed assicurarsi che stesse respirando bene.
Ripensò alla sera precedente, al panico che si era impossessato di lui, alla paura che aveva provato all'idea di vederla morire davanti a sé.
Si tirò a sedere e affondò le mani tra i propri capelli, la confusione che aveva in testa lo stordiva.
« Dobbiamo partire? »
Sobbalzò e la guardò.
« No tranquilla, torna a dormire. »
Lei emise un mugolio e si accoccolò di più tra le coperte.
Quando aprì definitivamente gli occhi il sole era alto e di nuovo Draco non era nel letto.
Aveva mal di gola e non osò tentare di parlare. Raggiunse il biondo seduto sul divano che alzò la testa dai documenti e si passò le mani tra i capelli stiracchiandosi.
Hermione si sedette sulla poltrona e si portò la tazza di tè sulle gambe.
« Mi dispiace. -disse tutto a un tratto il biondo- Era sicuramente un attacco a me e tu ci sei finita in mezzo... mi dispiace. »
La Grifona si piegò in avanti cercando di guardarlo negli occhi e quando gli sguardi si legarono lei cercò di sorridere.
« Grazie per avermi salvata. »
Draco si alzò senza rispondere e raccolse i documenti.
« Appena sei pronta torniamo a casa. »
Quel piccolo sentimento positivo nel petto di Hermione nato dalla gratitudine si frantumò subito e lei si allontanò dirigendosi il bagno, chiuse con forza la porta e si appoggiò al lavandino.
Ricordò l'espressione terrorizzata sul volto del Mangiamorte la sera precedente, la sua mano tra i propri capelli per tranquillizzarla, la sua voce che le chiedeva preoccupata come stava; era stata un occasione per avere una conversazione decente e lui l'aveva accartocciata come un foglio di carta con su scritto qualcosa di sbagliato.
La Grifona cercò di non pensarci e si tolse le tracce di sonno dal viso, quando uscì dal bagno Draco aveva già raccolto tutte le loro cose.
Lasciarono la suite e nella hall Draco saldò il conto.
« Dovrò tornare a breve, vorrei che ne teneste conto. »
« Certo, Monsieur Malfoy. »
Draco sorrise e porse il braccio alla riccia.
Sempre tramite passaporta tornarono in Inghilterra e poi al Manor.
Hermione si ritrovò a sospirare di sollievo quando mise piede nello scuro salone di Malfoy Manor e Draco la sentì, la guardò porgere il cappotto ad un elfo sorridendogli e ringraziandolo.
« Finalmente a casa Granger, come desideravi. »
La guardò notando la sua espressione dura e ghignò.
« Qualcosa non va? »
Decise che non era il caso di litigare quindi scosse la testa e quando la rialzò le sue labbra erano incurvate in un ampio sorriso.
« Certo che no Malfoy. Ora, se non ti spiace, vado in camera mia. »
Chiuse la porta e si sedette sul letto. Osservò le lenzuola, diverse da quelle che aveva lasciato quando erano partiti, profumavano di pulito ed erano di un azzurro chiarissimo.
Tirò le tende per far entrare più luce e guardò il giardino, fuori era una bellissima giornata, non c'erano nuvole e il sole illuminava il pravo verde mettendo allegria, ma lei era in camera e sapeva che Draco avrebbe fatto storie se avesse visto le sue intenzioni di uscire, non essendo in vena di litigare decise che sarebbe stato meglio evitare, tornò sul letto e aprì il libro.
***
Hermione entrò in bagno e per un attimo si spaventò a vedere la macchia rossa sugli slip, prese un respiro profondo passandosi le mani tra i capelli e si alzò.
Passeggiò un po' per la stanza pensando a cosa fare poi uscì.
« Ruf. »
L'elfo si bloccò nel corridoio e la guardò.
« Sì Signorina, ai suoi ordini. »
« Potresti dirmi dov'è Malfoy? »
« Padron Draco è nel suo ufficio. »
« Grazie. »
Si fermò davanti alla sua porta e prese un altro respiro prima di bussare.
Draco dall'altra parte della porta si accigliò, raccolse i documenti mettendoli a faccia in giù sulla scrivania, svuotò il bicchiere di vino e le disse di entrare.
« Chiudi la porta. »
Lei lo fece lasciandolo sorpreso e quando la invitò a sedersi scosse la testa.
« Parliamo in modo decente Granger, siediti. »
« Non... non posso. »
« Non puoi? »
« C'è un problema. »
« Che problema hai Mezzosangue? »
Hermione non diede neanche peso a quell'appellativo.
« Mi sono arrivate. »
Malfoy si alzò e si appoggiò alla scrivania con le braccia tese sul bordo.
« Non ho capito. »
« Ho il ciclo Malfoy. »
Draco si raddrizzò e le sorrise.
« Ruf ti porterà quello di cui hai bisogno. »
« Grazie. »
Uscì accompagnata da lui e dopo pochi minuti alla sua camera bussò l'elfo con un cestino di pezzi di stoffa imbottita, assomigliavano molto agli assorbenti babbani ma il bigliettino scritto dal biondo spiegava che erano dotati di incantesimo autopulente.
Sistemò sé stessa e ripose gli altri nel cassetto dell'intimo, si fermò e curiosò, affondò la mano tra tutte quelle stoffe colorate e quando le sue dita sfiorarono un cordino si strinsero e riemersero portando con loro un perizoma nero, sul davanti una fila di perline argentate e dietro un sottilissimo filo di stoffa.
Con un'espressione divertita e turbata insieme li rimise a posto e tornò sul letto, un improvviso crampo al basso ventre riportò la sua attenzione sul fatto che le fossero tornate le mestruazioni. Era da talmente tanto tempo che non le aveva che si era dimenticata tutte le sensazioni che portavano. Era segno che stava meglio sia fisicamente che psicologicamente e non potè evitare di pensare al biondo nell'altra stanza, alla sua espressione alla notizia, quel sorriso che non aveva niente di superiore o strafottente, non era un ghigno, era un vero sorriso. Lo stesso che a ripensarci le aveva mostrato più volte negli ultimi giorni.
Quella sera quando Malfoy arrivò in sala per la cena lei era già seduta al posto che le era riservato, si stava sistemando il tovagliolo sulle gambe e quando lo vide gli sorrise.
Nessuno dei due parlò, per tutta la cena ci furono solo dei ringraziamenti sussurrati da parte di Hermione per gli elfi.
La riccia pensò a qualcosa di cui parlare ma le venne in mente solo a fine della cena.
« Malfoy, vorrei poter uscire dal Manor durante il giorno, stare in giardino, godermi le belle giornate che ci sono. »
Il Mangiamorte la guardò dapprima scettico poi raddrizzò le spalle, posò la forchetta da dolci e si pulì le labbra con il tovagliolo color crema..
« Va bene Granger ma dovrai stare sul retro. In questo modo se venisse qualcuno non ti vedrebbe. »
Lei annuì e si tolse il tovagliolo dalle gambe posandolo sul tavolo.
***
La riccia alzò per un attimo il naso dal libro per osservare il Mangiamorte intento ad indossare il mantello.
« Torno per pranzo. -disse rivolgendosi all'elfo che lo stava servendo- Fate sì che il pasto sia pronto. »
« Si Padron Draco. »
Rivolse un rapido sguardo alla riccia e poi fece un cenno con le testa verso di lei.
« Esegui i suoi ordini nei limiti che vi ho dato. »
« Si Padrone. »
Lo guardò indossare la maschera e provò un brivido lungo la schiena che si irradiò fino alle appendici del corpo.
Draco si smaterializzò e comparve nel lungo corridoio, le tende scure erano come sempre chiuse e non lasciavano entrare neanche un filo di luce.
Camminò con i suoi passi che rimbombavano fino all'enorme porta di legno della sala e bussò; essa si aprì con un cigolio sinistro e lui avanzò di poco prima di inginocchiarsi.
« Mio Signore. »
« Draco, vieni avanti. »
Il biondo avanzò verso Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato seduto capotavola ma si fermò a guardare il serpente strisciare verso di lui sibilando.
« Nagini, buona, è Draco. »
Il rettile diede ascolto al padrone permettendo a Malfoy di avvicinarsi ancora.
« Siediti Draco, dimmi, cosa ti porta qui? »
« Volevo mettervi al corrente degli affari mio Signore. »
« Ah già... gli affari... sei andato a Parigi giusto? »
« Si mio Signore ma non ho concluso l'accordo con i francesi. Le clausole da loro poste mi hanno lasciato incerto e volendo il meglio per il vostro regno ho preferito prendere tempo per ragionarci bene. »
L'Oscuro non parlò lasciando Draco in agitazione, accarezzò il serpente che strisciò sul tavolo e rivolse i suoi occhi rossi verso l'uomo al suo fianco.
« Ti ho affidato gli affari del regno perché mi fido di te Draco Malfoy quindi se mi dici che non ti convincevano e che vuoi prendere tempo per me va bene. So che ho riposto la mia fiducia in ottime mani. »
« Ne sono onorato mio Signore. »
« Ė tutto? »
« Si mio Signore. Tornerò quando avrò concluso gli affari. »
« Oh ci vedremo prima. Ho intenzione di organizzare una cena per raccogliere tutte le informazioni e gli aggiornamenti. »
« Sarò lieto di parteciparvi. »
« Puoi andare Draco. »
« Grazie mio Signore. »
Fece un rapido inchino, uscì dalla sala e si smaterializzò.

Under the Darkness | Dramione | Italian VersionWhere stories live. Discover now