23.

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Tornarono nello stesso albergo e nella stessa camera, anche se definirla tale era riduttivo.
Hermione si sedette su una delle poltrone sistemate nel salotto, Draco lasciò la giacca sul letto e si avvicinò a lei, estrasse la bacchetta dai pantaloni e quando le arrivò abbastanza vicino gliela premette sulla nuca.
La riccia si allarmò e tentò di alzarsi ma la mano di lui le afferrò la spalla spingendola di nuovo seduta.
« Ferma. »
Dopo un istante rimise la bacchetta nei pantaloni e la lasciò.
« Cosa diavolo hai fatto? »
« Se non vorrai venire questa sera potrai restare qua, oppure uscire per la città. Dovremo essere di nuovo insieme all'una di notte. Io tornerò in tempo. »
« Oh... grazie. »
Malfoy tornò in camera poi si spostò in bagno, Hermione sentì l'acqua della doccia aprirsi.
Si tolse le scarpe e si diresse in camera per poi sedersi sul letto.
Si guardò intorno pensando a cosa fare e vide sul comodino dalla parte del biondo l'anello dei Malfoy.
Lo prese con delicatezza, come se fosse un oggetto fragile e se lo rigirò tra le dita, sulla parte piatta c'era l'iniziale del cognome e il motto della famiglia, sul resto dell'anello si intrecciavano due serpenti.
Lo rimise a posto e uscì sul balcone, non si accorse del biondo che uscì dal bagno, si rivestì e la raggiunse; Hermione sobbalzò quando vide le mani di lui stringere la ringhiera accanto alle sue.
Sapeva che era dietro di lei, che le aveva bloccato ogni via di fuga.
« Mi è sempre piaciuta Parigi ma non è mai riuscita a conquistarmi. »
Perché qualcuno riuscirebbe a conquistarti?
« Si Granger. »
Hermione si voltò rapidamente e rimase un attimo spiazzata dal trovarselo così vicino, poi assottigliò lo sguardo e strinse i pugni.
« Smettila Malfoy. »
« Di fare cosa Granger? »
« Di entrare nella mia testa, di leggere i miei pensieri. Smettila. »
Appoggiò la schiena alla ringhiera per cercare di mettere distanza tra loro.
« Altrimenti Granger? »
« Non c'è un altrimenti. Smettila e basta. Non sono cose che ti riguardano. »
Draco la guardò divertito, aveva la guance rosse per la rabbia.
« Vorrei rientrare. »
« E perchè? Si sta così bene qui fuori, all'aria aperta. Si vede tutta la città- »
« Malfoy spostati. »
Il Mangiamorte spostò un braccio e lei sgusciò velocemente via per poi fermarsi sulla soglia della portafinestra a guardarlo e i loro occhi si incrociarono, restarono entrambi immobili per un po' poi lei rientrò lasciandolo solo sul terrazzo.
Alle sei e mezza di sera Draco si sedette sul divano e indossò le scarpe poi richiamò a sé il cappotto nero.
Hermione chiuse il giornale e si alzò per prendere le scarpe in camera e l'uomo la guardò sorpreso.
« Hai deciso di venire? »
Lo guardò per un istante e annuì.
« Bene. »
Si sistemò la camicia nera nell'attesa poi le porse il braccio e uscirono dalla camera.
Dubois li accolse calorosamente, strinse la mano a Draco e baciò quella di Hermione, la guardò negli occhi e le fece le sue scuse per ciò che era accaduto la volta precedente, lei stupendo il biondo rispose in francese di non preoccuparsi.
Si sedettero chiacchierando con il padrone di casa e quando il cameriere porse loro del vino Malfoy prese un calice.
« Malfoy- »
La fulminò con lo sguardo preoccupato che dicesse qualcosa ma capì a cosa si riferiva e le sorrise porgendole il bicchiere per poi congedare il giovane.
La serata passò discutendo del più e del meno fino a che Draco non propose di passare a cose più serie.
« Ho riguardato l'accordo, l'ultima copia che mi avete fatto recapitare. Avrete ciò che chiedete, a patto che la Normandia sia epurata dagli impuri entro la fine dell'anno e accetterete la presenza di alcuni dei Mangiamorte vicino al Lord che tengano d'occhio la situazione almeno per i primi tempi. »
Hermione lo guardò incredula e schifata, si chiese quante terre volessero conquistare e su quante avessero già il controllo.
I francesi confabularono tra loro poi Dubois prese la penna dalla tasca e la riccia vide comparire sul viso del Mangiamorte un'espressione di pura soddisfazione.
Le firme vennero impresse sulla pergamena, il segno che rimase sembrava quasi una bruciatura nel tratto percorso dalla penna.
Venne portato dello champagne per festeggiare e quando lo posero a Draco lui scosse la testa.
« Brinderà lei per me. » disse guardando la riccia spalancare gli occhi.
« N-no. »
« Avanti Cathleen. »
« No Malfoy. »
Si guardarono in cagnesco e ghignò divertito.
« Bisogna festeggiare, prendi quel bicchiere e brinda per me. »
Hermione distolse lo sguardo con rabbia ma notò le occhiate confuse di tutti i presenti, sospirò leggermente e alzò la testa.
Prese il bicchiere dalle mani di Dubois e guardò il biondo che colse tutta la disperazione che stava provando lei in quel momento.
Se ne andarono poco dopo il brindisi, appena arrivati in camera Hermione si tolse il cappotto, le scarpe e fece due passi prima di fermarsi nel mezzo della stanza a guardarlo.
« Quante terre possiede? »
« Cosa Granger? »
« Quando vi siete espansi in questi anni? »
Draco colse il tremore che aveva il labbro inferiore della riccia.
« Non abbastanza. »
« Quanto? »
« Perchè pensi che te lo dirò? »
« Avevamo detto che mi avresti dato delle informazioni. »
« Frena Mezzosangue, tu le hai chieste, io non ho mai detto sì. »
« A chi pensi che possa riferire Malfoy? Alla resistenza? Pensi che ci sia la possibilità che riesca a scappare e che distribuisca queste informazioni ai nemici?! »
Resto a guardarla con un'espressione indifferente mentre lei urlava, solo quando smise di gridare l'espressione del biondo cambiò diventando più serena.
« Non voglio che tu ti lasci prendere da questa cosa Granger, è più grande di te, davvero troppo. »
« Ho affrontato una guerra Malfoy! Ho affrontato due anni in mano a dei pazzi! Saprò affrontare anche questa. »
« La guerra l'hai persa Mezzosangue. -le disse avvicinandosi a lei che restò immobile dov'era- Per questo adesso sei qui, con me, e non a vivere la vita che avresti voluto. -le prese il mento tra le dita e lei cercò di indietreggiare ma Draco strinse la presa- Questa cosa è troppo grande perché tu possa affrontarla da sola. »
« Voglio solo delle informazioni Malfoy. -sussurrò lei mentre gli occhi le si riempirono di lacrime- Niente di più. »
Lui sembrò pensarci su, le liberò il mento e non smise di guardarla negli occhi.
« Non ora, non qui. È tardi e sono stanco. »
Le diede le spalle ma si voltò ancora.
« Me le darai? »
La guardò e sorrise.
« Vedremo Granger. »
Draco si sedette sul letto e lei lo raggiunse. Lui andò in bagno a cambiarsi e quando aprì la porta la riccia gli dava la schiena e stava indossando la camicia da notte; era scalza, l'uomo osservò le gambe, le cosce, il sedere e un pezzo della schiena prima che tutto venisse coperto dalla stoffa bianca.
Si infilarono entrambi sotto le coperte ed Hermione guardò il Marchio Nero scoperto dalla manica del pigiama ripiegata sul gomito. Solo in quel momento si accorse che si muoveva, sembrava quasi vivo sotto la pelle.
« Granger... » la richiamò in tono annoiato.
Lei distolse semplicemente lo sguardo e si sdraiò dandogli le spalle.

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Iniziano a venire a galla un po' di notizie sul nuovo mondo! Spero che l'organizzazione che ho dato al regno dell'Oscuro possa risultare accattivante.

Fatemi sapere cosa pensate del capitolo,
Elly💗

Under the Darkness | Dramione | Italian VersionNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ