38.

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Tengo tanto, tantissimo a questo capitolo quindi spero davvero che piaccia anche a voi❤️

« Ruf! »
L'elfo si smaterializzò accanto al biondo e chinò la testa in avanti in un piccolo inchino.
« Padrone. »
« Non preparate il pranzo, e neanche la cena prima del mio arrivo. »
« Come desidera Padrone. »
Draco si sistemò i capelli e si smaterializzò. Atterrò all'esterno del maniero, a pochi passi dal cancello principale; Blaise doveva aver allargato le barriere per evitare intrusi in casa.
Guardò una fila di invitati che procedeva rapidamente, tutti in coda al fine di controllare la presenza sulla lista degli invitati.
« Lord Malfoy. » Ern, l'elfo più anziano a Zabini Manor gli si avvicinò. « Padron Blaise la sta aspettando. Ern l'accompagnerà. »
Malfoy annuì e seguì l'elfo un po' zoppicante.
Salirono i gradini dell'ingresso, la creatura con uno schiocco di dita aprì il portone e si inchinò al biondo aspettando che entrasse per richiudere le due pesanti ante.
Lo guidò ancora fino al primo piano, nella camera di Blaise.
« Padron Blaise, c'è Lord Malfoy. »
Il moro distolse lo sguardo dallo specchio e sorrise.
« Grazie Ern. -l'elfo si smaterializzò e il biondo fece un passo all'interno della stanza- Draco. »
« Il grande giorno. »
« Eh già. »
« Emozionato? »
« Mentirei se ti dicessi di no. »
Blaise si voltò verso l'amico e sospirando gli appoggiò una mano sulla spalla.
« Sono felice che tu sia qui Draco ma posso capire se avrai bisogno di spazio e tempo. In qualsiasi momento- »
« Starò bene Blaise. »
Zabini sorrise dandogli una pacca amichevole.
« Quello è per te. » disse indicando un piccolo fiore da mettere all'occhiello.
« Un'orchidea, come mai? »
« L'orchidea è il simbolo della famiglia di Nora. »
Draco osservò il fiore apprezzandone il colore violaceo e lo sistemò sul bavero della giacca.
« E questo -aggiunse Blaise porgendogli un piccolo scrigno di metallo- lo affido a te. »
« Cercherò di non perderle. » rispose Malfoy prendendolo con un sorriso divertito.
« Lo spero. Bene, è tutto pronto. -decretò dopo essersi guardato un'ultima volta allo specchio- Possiamo scendere. »
Uscirono dalla porta finestra laterale trovandosi nel cortile allestito per l'occasione.
Un tappeto verde come l'erba faceva da navata centrale, ai lati di esso erano state disposte numerose file di sedie di legno scuro. Alla fine del tappeto c'era un tavolino bianco, una pianta intrecciata ad arco con dei meravigliosi fiori bianchi che sembravano emanare luce propria.
Draco si guardò intorno per un attimo e con sorpresa mormorò qualcosa con un tono tra il divertito e l'infastidito.
« Avrei dovuto chiederti quanti ex compagni avresti invitato. »
« Avrei voluto dirtelo ma temevo non saresti venuto. »
Poco lontano da loro un gruppo di ex-Serpeverde stava chiacchierando allegramente.
Il Mangiamorte tra loro riconobbe Vicent Goyle, Millicent Bulstrode, Theodore Nott, Pansy Parkinson e... Daphne Greengrass.
« Ti avrei avvertito di Daphne -cominciò vedendo l'amico sconcertato- ma è stata lei a chiedermi di non farlo, per lo stesso motivo per cui non ti ho detto degli altri. Anche lei pensava che- »
« Che non sarei venuto. Mi reputate tutti così codardo?! » domandò con rabbia.
« No Draco. Non si tratta di ciò. »
« Blaise- »
« Non sarebbe stata codardia, non l'abbiamo mai pensato, anzi, avresti avuto tutte le ragioni per scegliere di non venire ma... io volevo che ci fossi, e anche Daphne... e anche- »
« Non dirlo. »
« Draco- »
« Non dirlo Blaise. Non lo voglio sentire. »
« Ma sai che è così. »
Draco lo guardò negli occhi e Blaise ci vide un dolore ancora forte, una ferita ancora aperta; il biondo sospirò e scosse la testa.
« Non è il momento per parlare di ciò. è la tua festa. Andiamo. »
« Draco Malfoy. » fu Theodore a parlare spostando lo sguardo di tutti il biondo che invece aveva gli occhi rivolti solo verso la ragazza bionda davanti a sé.
Strinse la mano a tutti poi fece un passo verso Daphne ma Pansy di intromise.
« Mi fa piacere vederti Draco. »
« Anche a me Pansy. »
Accostò la propria guancia a quella della donna e scoccò un bacio nell'aria, ricambiò il sorriso di lei e tornò a guardare quella che sarebbe dovuta essere sua cognata.
« Ciao Daph. »
« Ciao Draco. »
Blaise li guardò abbracciarsi e sorrise amaramente.
« Allora Draco, racconta. Si parla tanto del Generale braccio destro del Signore Oscuro. »
« Se già si parla tanto di me cosa dovrei raccontare io Theo? »
« É vero che stiamo trattando con la Spagna, la Polonia e l'Ucraina? »
« L'Ucraina è già nostra Goyle. »
« Ah... quando è stato siglato l'accordo? »
« Una settimana fa. Penso sia stato quello più veloce. »
« E sul fronte ricercati? Nessuna notizia? »
Draco colse l'occhiata di Blaise e sorrise.
« Sono sulla tracce della Mezzosangue. »
« La Granger? » chiese Pansy incredula.
« Esattamente. Alcune fonti mi hanno riferito di averla vista in Polonia ed ero già a conoscenza che fosse andata ad est. Purtroppo ancora niente di ufficiale ma l'Oscuro non si arrenderà facilmente, e io nemmeno. »
« Ora perdonateci -cominciò lo sposo- ma ci sono gli ultimi arrivati da salutare, vi rubo anche Draco. »
Si allontanarono dal gruppo e il Mangiamorte guardò l'amico.
« Era una specie di salvataggio? »
« Si ma ci sono veramente degli ospiti che voglio presentarti. »
Il padrone di casa salutò una decina di persone presentando alcuni di loro con cui aveva rapporti più stretti a Draco.
« Blaise. »
Entrambi gli uomini si voltarono e Draco sorpreso guardò la donna davanti a sé.
« Oh, Draco Malfoy. Dubitavo ti saresti presentato. »
« Lieto di aver deluso le sue aspettative in questo caso Signora Zabini. »
« Ora sono Foster. »
« Mi perdoni. »
« Ma il Generale Draco Malfoy può chiamarmi Astrid. »
Il biondo lanciò uno sguardo divertito a Blaise che di schiarì la voce.
« Hai bisogno di qualcosa madre? »
« Lord Murray ti cercava. »
« D'accordo, grazie. »
Restarono soli e si guardarono.
« Ho letto il necrologio di un Foster l'ultima volta che sono stato a Parigi. »
« Ed era lui. »
« E così posso chiamarla Astrid? »
« Sta invecchiando Draco. Tu lasciala perdere e non cedere alle sue avance, ti prego. »
« È tua madre Blaise. »
« Beh era tanto per essere chiari. »
« Ricevuto. » disse ridacchiando prima di bere un sorso di champagne.
Della musica risuonò nel cortile e tutti smisero di parlare.
« È il momento. » disse Blaise in un sussurro.
« Andiamo. » rispose Draco appoggiandogli una mano sulla spalla.
Nel giro di un minuto tutti gli invitati presero posto, Zabini e Malfoy raggiunsero l'altare e lo sposo scambiò due parole con il giudice prima che il volume della musica aumentasse annunciando l'arrivo della sposa.
Nora entrò accompagnata dal padre e dalle sedie si levò un mormorio stupefatto.
Indossava un abito bianco per rispettare la tradizione, ricco di pizzi e tulle. Il velo tenuto fermo da una tiara intrecciata nei capelli raccolti le copriva il volto.
Arrivati all'altare l'uomo più anziano porse la propria mano a Blaise per avere la sua e vi lasciò quella della figlia, sorrise ad entrambi e si sedette in prima fila accanto alla moglie.
« Siamo oggi qui riuniti... »
Draco percepì che qualcuno lo stava guardando, lanciò una rapida occhiata alla platea e incrociò gli occhi verdi della Greengrass seduta in seconda fila, strinse il cofanetto nella tasca e distolse lo sguardo rivolgendolo a Nora.
Non potè evitare di pensare a cosa aveva perso. Quelli avevano potuto essere loro ma lui aveva distrutto tutto.
« Le promesse... » disse il giudice .
« Blaise, -Draco guardò la donna sorridente verso l'uomo che stava per diventare suo marito- ti ho promesso di... »
Sapeva che Daphne lo stava ancora guardando.
« Nora... »
Il petto gli faceva male, bruciava, come tutte le altre volte che pensava a lei ma chiuse gli occhi e strinse la mano intorno al cofanetto di ferro.
« E ora... le fedi. »
Draco fece un passo avanti porgendo lo scrigno aperto agli sposi, Blaise prendendo l'anello argento guardò l'amico e gli sorrise venendo ricambiato.
« Con questo anello Nora, io prometto di starti accanto per la vita e proteggerti. »
« Con questo anello Blaise, io prometto di starti accanto per la vita e proteggerti. »
Il biondo si accorse che in tutta la cerimonia non si era mai parlato di amore.
« Ora siete marito e moglie. »
Nel cortile esplosero gli applausi e i neo sposi dopo essersi scambiati un tenero bacio percorsero a braccetto la navata invitando i presenti a seguirli al banchetto.
« Draco. »
Sentì la voce della donna in mezzo alla folla ma la ignorò e proseguì verso i tavoli.
Prese da bere e da mangiare per poi raggiungere Zabini.
« Ho sentito parlare molto bene di voi e di come conducete i vostri affari Signor Palmer. »
« Generale Malfoy, è un piacere incontrarla di persona. Sono onorato che abbiate sentito buone cose sul mio conto. »
Blaise si accorse dello sguardo della bionda puntato sul Mangiamorte e capì che Draco la stava evitando. Il dilemma era aiutare la sua più stretta amica oppure il suo migliore amico?
Palmer si allontanò e Blaise afferrò Malfoy per un braccio.
« Stai evitando Daphne. »
L'espressione di Draco divenne fredda e il moro lo lasciò.
« Non so cosa voglia dirti ma dovresti parlarci. Per entrambi. Ha perso sua sorella Draco... »
« Si Blaise, ed è stato per mano mia. Cosa dovrei dirle? Mi dispiace se ho condannato tua sorella?! »
Ringhiò a denti stretti per non farsi sentire dalla folla.
« Draco- » ma il biondo si allontanò senza dargli il tempo di terminare; Blaise guardò la Greengrass e scosse leggermente la testa triste.
Passarono due ore tranquille tra cibo, alcol e balli.
Nora sorprendendolo gli aveva chiesto di ballare e Draco non aveva rifiutato.
« Senti, Malfoy, so che non ci siamo mai andati a genio... »
« Ottimo modo per descrivere i nostri litigi in questi anni. »
Lei rise e sospirò.
« A parte gli scherzi Draco, amo Blaise, voglio solo vederlo felice e con te lo è. »
Draco la fece girare su sé stessa e la riprese poggiandole di nuovo una mano sulla schiena.
« E quindi? »
« Volevo solo che sapessi che le porte del Manor rimarranno aperte per te, sempre. Io non ho mai avuto intenzione di mettermi tra te e Blaise e mai lo farò. »
« Ti ringrazio Nora. »
Lei gli sorrise e rimase in silenzio per qualche secondo.
« Hai più avuto notizie? -Draco la guardò sorpreso- Di lei. »
« No. Niente. »
La musica finì, il biondo fece un leggero inchino baciandole la mano e si allontanò.
Tornò al tavolo delle bevande facendosi servire un calice di vino bianco e restò a guardare la festa da lontano, come un estraneo.
« Draco... »
« Ciao Daph. » disse senza guardarla.
« So che non è propriamente il momento ma- »
« Hai ragione, è il matrimonio di Blaise, non è il momento. »
« Ho davvero bisogno di parlarti Draco. -lui sospirò e lei gli si mise davanti- Ti prego. »
« Una purosangue non prega Daphne. »
« La mia visione delle nostre regole è un po' cambiata con ciò che è successo, speravo potesse esserlo anche per te. »
Draco svuotò il bicchiere di alcol e le tese una mano.
« Vuoi ballare? »
La donna annuì accettando la sua mano, il biondo si fece spazio tra la folla e la strinse aspettando il momento giusto per partire con il walzer.
« Allora, di cosa vuoi parlare? »
« Speravo di farlo in un posto tranquillo. »
« Ma puoi cominciare qui. »
Daphne Greengrass sospirò con lo sguardo basso.
« Speravo tu sapessi qualcosa in più su quanto è successo e perché è successo. »
« Perché pensi che ne sappia di più? »
« Perché so che tenevi ad Astoria e per quanto questa cosa possa averti ferito dubito che tu non abbia cercato almeno di sapere chi fosse il padre. -fece una pausa mentre Draco la sollevava per un attimo da terra- E poi conoscevo mia sorella, non ti avrebbe mai fatto ciò. Lei ti amava Draco, io non capisco come possa essere successo. Io- »
Draco capendo che era probabilmente sull'orlo delle lacrime la portò via sotto lo sguardo attento di Blaise, la fece sedere lontano dalla folla e dalla musica, le porse il proprio fazzoletto di stoffa e si sedette a fianco a lei. Aspettò che si asciugasse le lacrime prima di indossare la maschera e guardarla negli occhi.
« Io non so niente più di te. Non ho un nome, non ho un perché. So solo che è successo e mi dispiace. Sai bene quanto tenessi ad Astoria. Mi spiace non poterti aiutare. »
« Davvero non sai niente? Se mio padre ti ha pagato per restare in silenzio non- »
« Non so nient'altro Daphne. Niente di niente. Mi spiace. »
La bionda con una profonda ferita al cuore annuì asciugandosi ancora le lacrime.
« Va bene. »
Si alzò e afferrò dal vestito la bacchetta, si sistemò il trucco con un incantesimo e lo guardò.
« Grazie comunque Draco. »
Gli diede le spalle e dopo un attimo di riflessione Draco decise di togliersi un minimo di maschera.
« C'è una cosa che devi sapere. »
Lo guardò speranzosa e lui si avvicinò di un passo.
« Io l'amavo. Non solo tenevo a lei. L'amavo davvero. Stavo organizzando il matrimonio quando è successo, se si fosse fidata di me l'avrei salvata. Avrei davvero voluto aiutarla Daphne. »
« Ti manca? »
Il cuore di Draco perse un battito a quella domanda, la fissò per qualche secondo di troppo poi abbassò lo sguardo.
« Tanto da impazzire Daph. »
La bionda sorrise amaramente e con un paio di passi azzerò la distanza tra loro poi lo guardò negli occhi e lo abbracciò. Il Mangiamorte ricambiò l'abbraccio in un istante sentendosi più leggero nonostante quel dolore lacerante. 

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Per la prima volta ho voluto sviluppare anche altre coppie oltre alla principale anche se in secondo piano e Blaise e Nora mi piacciono davvero tanto.
Si stanno rivelando e saranno fondamentali ai fini della narrazione perciò spero che vi ci affezionerete anche voi come ho fatto io😍

E dovevo riaprire la parentesi Astoria, non sarà l'ultima volta che comparirà perché è un personaggio che a mio parere merita giustizia che nelle fanfiction non ha mai avuto (poi parlo io che l'ho fatta morire al quinto capitolo ma... dettagli).

E niente... dopo questo sproloquio di cui sentivo la necessità vi chiedo cosa ne pensate di questo capitolo (e anche quanto mi state odiando perché vi faccio attendere il momento in cui Draco ed Hermione si incontreranno di nuovo🤭)

Spero vi sia piaciuto e ci rivediamo martedì con un capitolo che sono sicura vi piacerà😏

Under the Darkness | Dramione | Italian VersionWhere stories live. Discover now