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La sveglia segnava le otto quando Hermione si svegliò, guardò il marito dormire a fianco a sé e sorrise decidendo di lasciarlo tranquillo.
Si alzò e allattò Isaac poi andò in bagno a prepararsi.
Indossò un vestito bordeaux dalle maniche a tre quarti, rese visibile la collana con ciondolo di rubino e abbinò un paio di orecchini.
Tornò in camera e si avvicinò alla scrivania, afferrò un pezzo di pergamena e scrisse un messaggio per il biondo in caso si fosse svegliato prima del suo ritorno per poi lasciarlo sul proprio cuscino.

"Sono uscita a Diagon Alley, torno presto.
Hermione"

Appena uscì dalla stanza Ruf le si smaterializzò accanto.
« Non svegliare Draco, neanche se io torno d'accordo? »
« Sì Signora. »
« Isaac è nella sua stanza, se si sveglia- »
« Ruf saprà cosa fare Signora. »
La riccia sorrise e annuì prendendo il soprabito che l'elfo le stava porgendo.
Non si smaterializzò al centro della città per non incontrare la ronda, si coprì il viso con il cappuccio nero e si incamminò verso Nocturn Alley, l'ultima volta che ci aveva messo piede aveva le sembianze di Bellatrix Lestrange.
Raggiunse la vetrina di Magie Sinister, controllò che fosse vuoto ed entrò.
L'uomo dietro il bancone la scrutò fino a che lei non lasciò cadere il cappuccio guardandosi intorno.
« Lady Malfoy, è un piacere averla qui. Il tenente l'ha inviata per- »
« Sono qui per conto mio. » tagliò corto lei studiando alcuni dei strani oggetti che la circondavano.
« E cosa posso fare per lei? »
« Sto cercando informazioni, qualche libro magari, sulla magia oscura. »
« Ne ho venduti parecchi in questi anni a Lucius Malfoy, la biblioteca dovrebbe essere- »
« Se sono qui è perché non ho trovato quello che cercavo. » rispose fulminandolo.
« Cosa cerca Milady? »
« Qualche libro che parli degli Horcrux. » le sembrò di vedere l'anziano trasalire e si ritrovò a ghignare.
« È magia parecchio oscura quella che cerca. »
« Lo so. Ha qualcosa che potrebbe interessarmi? »
« Ho un libro... » mormorò dandole le spalle per controllare gli scaffali, Hermione aspettò qualche minuto prima che lui posasse sul bancone un piccolo libro impolverato.
« Questo è antico e oscuro. Si narra che alcuni non fossero neanche in grado di leggerlo. »
La Grifona lo sfogliò curiosa, parlava di magia del sangue, era di sicuro sulla buona strada.
« Si, può interessarmi. -guardò l'uomo negli occhi- Quando vuole? »
« Beh è un manufatto prezioso e antico come ho detto. Potrei chiedere tremila galeoni. »
Lei scorse qualcosa nelle iridi dell'anziano e sorrise.
« A Malfoy quanti ne chiederebbe? In fondo i soldi sono suoi. »
Lo guardò deglutire e sorrise soddisfatta quando abbassò il prezzo di duemila galeoni vendendoglielo solo a mille.
Hermione prese il libro e lo nascose in una tasca incantata.
« Io non sono mai stata qui. » aggiunse posando sul bancone un altro sacchetto di monete.
« Certo Lady Malfoy. »
Di nuovo coperta dal cappuccio tornò per le vie di Diagon Alley dove decise di scoprirsi il viso.
Comprò alcuni vestiti per Isaac, poi il suo sguardo cadde sul pupazzo di un coniglietto dal pelo bianco e qualcosa le disse che doveva prenderlo. Comprò un giocattolo anche per Amelia, gliel'avrebbe regalato alla prima occasione perché quella bambina le mancava da matti. Pagò sotto gli occhi curiosi e malevoli delle persone presenti nel negozio e uscì.
Passò davanti al locale ancora vuoto dei Tiri Vispi Weasley ed ebbe un'illuminazione; guardò quanti soldi le rimanevano e si diresse verso il negozio di alimentari poco distante.
L'anziana stava sistemando a fatica le cassette di frutta fuori dal negozio, Hermione si avvicinò sorridendo e la vecchia dopo averla guardata quasi spaventata fece una sorta di riverenza.
« No, no non serve. Per favore, guardatemi. »
La Mangiamorte sorrise e le porse un sacchettino di monete gioendo allo sguardo esterrefatto della donna davanti a lei.
« Mi dispiace aver rubato ma mi avete salvato la vita, ve ne sarò sempre grata e spero che questo possa rimediare. »
L'anziana annuì ammutolita e ricambiò con un minimo cenno il saluto di Hermione troppo sorpresa da cos'era appena successo.
Così la riccia potè tornare a casa soddisfatta.
Nascose il libro nella scrivania della sua vecchia camera, sistemò i vestiti nuovi di Isaac poi si concentrò sul peluche bianco chiedendosi perché le aveva urlato di prenderlo, e le venne in mente.
La forma un po' allungata del corpo le aveva ricordato il suo patronus a forma di lontra, ma più lo guardava più le sembrava più smilzo, un furetto. Con quell'immagine la sua mente tornò a quando Harry le aveva raccontato della trasfigurazione che il finto Moody aveva fatto su Malfoy, si ritrovò a ridere quasi a crepapelle ed ebbe l'idea; Il Mangiamorte probabilmente si sarebbe arrabbiato ma ne sarebbe decisamente valsa la pena.
Trasfigurò il giocattolo da un coniglio ad un furetto bianco e sorridendo lo depose nella culla del figlio.
Draco si svegliò ore dopo, quasi ora di pranzo, lesse il biglietto della riccia e dopo essersi preparato e aver deciso di saltare la colazione per aspettare il pranzo si diresse nello studio ma non ci arrivò mai.
Si soffermò a guardare la porta scura davanti a lui, il cuore gli saltò in gola, ma fece un passo avanti, strinse la maniglia ed entrò.
Le luci si accesero da sole e lui si posizionò davanti al proprio nome sull'arazzo.
Nel tondo vuoto a destra c'era il viso infantile di Isaac, dal tondo di Draco invece partiva un ramo ma non c'era altro, Hermione non era comparsa sull'arazzo e lui si scoprì deluso di ciò.
Lei aveva ragione, lui teneva alle tradizioni quindi teneva anche che lei ci fosse.
« Draco? »
Hermione era appoggiata allo stipite e lo guardava con uno sguardo preoccupato.
« Sto bene Granger, non preoccuparti. »
« Ne sei sicuro? »
« Sì. » rispose tendendole la mano.
Lei si avvicinò e gliela strinse, lui l'attirò a sé e le lasciò un bacio sulle labbra.
« Perché sei qui? »
« Volevo vedere Isaac e te sull'arazzo... -disse sentendola rigarsi tra le sue braccia per guardare anche lei il muro- ma tu non ci sei. »
« é solo un arazzo Draco. »
« Sono secoli di storia della famiglia Malfoy-Black e tu ora ne fai parte. »
« Si ma a me non impo- »
« A me si. »
Draco afferrò la bacchetta e fece comparire un cerchio simile agli altri con abbozzato il viso di lei ma l'arazzo sembrò rifiutarsi e lo divorò tornando come prima.
Hermione vide il biondo contrarre la mascella con rabbia e gli accarezzò la spalla.
« Ci tieni davvero Malfoy? »
« Si Granger, te l'ho detto. »
« Facciamolo in maniera babbana allora. » propose sorridendo.
« Cosa intendi? »
« A mano, con dei colori, lo dipingiamo. »
« Ruf! »
« Padrone. »
« Puoi procurarci dei colori acrilici? »
« Sì Signora. »
L'elfo si smaterializzò e Draco sorrise verso di lei.
« Andiamo a mangiare nel mentre? »
« Ordino di preparare. »
Hermione annuì e tornò nella stanza di Isaac per essere raggiunta poco dopo a lui che notò subito il peluche.
« Cos'è? »
« Un pupazzo, mi è piaciuto e l'ho preso. »
« Che animale è? »
La donna strinse le labbra sorridendo.
« Mi prometti di non arrabbiarti? »
« Per Merlino Granger che diavolo hai comprato? »
« No, no era... -stava cominciando a ridere- era un coniglio quando l'ho comprato ma mi ricordava... così l'ho trasfigurato... in un furetto... Malferret. »
Draco ci mise qualche istante a collegare le cose e la guardò esterrefatto mentre lei rideva.
« Scusa, scusa ma mi è saltato alla mente e non ho potuto impedirmelo. »
« Sei perfida Granger. »
Hermione smise di ridere ma non di sorridere e si avvicinò a lui.
« Non sono perfida, ho solo fatto in modo che lui potesse avere sempre vicino il suo papà anche quando lui sarà in missione in qualche paese lontano. »
« Hai imparato a fregarmi troppo bene Granger, ero io quello bravo con le parole una volta. »
« Ho imparato dal migliore. »
Dopo pranzo Ruf si avvicinò alla riccia avvertendola di aver procurato i materiali richiesti quella mattina, lei lo ringraziò si alzò dal divano raggiungendo la stanza dell'arazzo.
Quando a metà pomeriggio Draco uscì dallo studio la trovò ancora lì, seduta a terra ricordata da pennelli e tubetti di colore.
« Ehi. » lo guardò sorpresa da un saluto così informale e gli sorrise.
« Ciao. »
« Sei ancora qui... »
« Già... -rispose posando un pennello a terra- Ci sto provando ma non sono brava. »
Il Mangiamorte si avvicinò e si appoggiò alla poltrona dietro di loro.
« Comunque più capace di me. »
Hermione si girò a guardarlo e lui ricambiò lo sguardo.
« Rimani lì? »
« Vuoi che me ne vada? »
« No. -disse ridendo- Intendevo stai lì in piedi o ti siedi qui. »
Indicò con la mano il pavimento a fianco a sé poi si accorse dell'espressione schifata dell'uomo e roteò gli occhi.
« Sia mai che un Malfoy poggi il suo regale fondoschiena sul pavimento. »
« Smettila Granger. »
La riccia sorrise e scosse la testa.
« Non smetterò mai Malfoy. È troppo divertente. »
Draco la guardò truce per qualche secondo mentre lei riprese a lavorare, poi un sorriso gli incurvò leggermente le labbra e dopo averci pensato per parecchio si sedette accanto a lei.
Hermione dopo altre due ore finì finalmente quel piccolo lavoro che le aveva richiesto così tanto impegno, si passò una mano tra i capelli e stanca fece per appoggiarsi alla poltrona ma prima di essa sentì il braccio di lui. Si tirò su rapidamente ma lui scosse la testa e si avvicinò di qualche centimetro cingendole le spalle.
« Ora sei soddisfatto Malfoy? »
« Sì Hermione. »
« Perfetto. »
Ruf si smaterializzò a fianco a loro e silenziosamente raccolse tutti gli utensili.
« È incredibile... » sussurrò il biondo.
« Cosa Draco? »
« Questo... -disse indicando l'arazzo- e questo... » continuò facendole girare la testa in modo da guardarla negli occhi.
« Si eh? »
« Già. »
Le accarezzò una guancia con il pollice poi scese sul labbro inferiore e la vide sorridere maliziosamente prima di sentire i suoi denti sul proprio dito. Con le altre dita le strinse il collo e l'attirò a sé fino ad accostarsi al suo orecchio.
« Non ti conviene provocarmi Granger. E lo sai. »
Hermione non rispose ma chiuse le labbra intorno al pollice dell'uomo sentendolo respirare profondamente.
« Dipende dalle situazioni... -sussurrò lei senza poter vedere il biondo spalancare gli occhi- Se potessimo mi sarebbe convenuto molto adesso. »
Un elfo entrò nella stanza e aspettò di avere l'attenzione del padrone per annunciare la cena.
Draco si alzò per primo e rivolse uno sguardo alla riccia rimasta a terra prima di porgerle una mano che lei accettò.
Quando, dopo cena, Hermione entrò in camera per andare a dormire trovò il marito seduto sul letto con il piccolo in braccio, guardò la scena intenerita e ricambiò il sorriso che lui le rivolse. Si cambiò per la notte e si spostò più vicino a coloro che erano la sua famiglia.
« Pensavo di cominciare ad organizzare delle serate al Manor. Quando ero più piccolo era quasi una tradizione. »
L'idea di poter vedere il Manor pieno di gente era strana per Hermione che aveva sempre visto quel maniero come un posto privato, chiuso e quasi invalicabile, sempre solo lei e Draco.
« Va bene. »
« Ne sei sicura? »
« Sì Draco. Immagino che potrà servire a ristabilire il tuo nome e così quello di Isaac. »
Draco sorrise per l'intelligenza di lei e annuì.
Misero a dormire il bambino e si misero sotto le coperte a loro volta.
« Ci sei anche tu nella famiglia. » disse lui facendole passare un braccio sulla pancia.
« Lo so Draco. »
« Allora perché quando si parla dei Malfoy non ti consideri mai? »
Hermione non seppe cosa rispondere per cui si girò verso di lui, lo baciò e si accoccolò con il viso nell'incavo del suo collo.
« Buonanotte Draco. »
« Notte Hermione. » sussurrò con le labbra contro la sua tempia.
***
Arrivò maggio, Isaac compì il suo primo mese di vita mentre quella dei genitori era diventata frenetica in parte, tra ronde e riunioni, sempre con la costante sensazione di una ghigliottina pronta a scendere sulle loro teste.
Il Manor però era diventato una casa accogliente, Draco non l'aveva mai sentito così.
Quando tornava a casa sapeva che ad accoglierlo ci sarebbero stati sua moglie e suo figlio e questa sensazione di felicità era impagabile.
« Andiamo da Blaise per le cinque. »
« Perfetto. »
Hermione aveva proposto a Draco di organizzare una cena con gli Zabini e lui aveva accolto di buon grado l'idea.
Viaggiarono via camino e vennero accolti calorosamente da Nora.
« Blaise è stato trattenuto da un'emergenza ma arriverà. »
« Spero nulla di grave. » disse la riccia sistemando la coperta intorno al figlio.
« No ma un gruppo di Mangiamorte è stato attaccato e alcuni hanno riportato ferite importanti. »
« Cosa?! Dove? »
Hermione si girò a guardare il Mangiamorte e qualsiasi cosa entrambi volessero dire non poterono farlo per via di Nora che continuò.
« A Nocturn Alley. »
L'uomo restò in silenzio e la riccia per cambiare argomento chiese di poter prendere in braccio Amelia così mentre Nora prese Isaac Hermione salutò quella bambina che le era mancata tanto.
« Ma quando sei cresciuta? »
La bimba rise e strinse una ciocca dei capelli della donna.
« L'hai vista Draco? -si zittì allo sguardo perso del biondo e sorrise amaramente- Draco? »
Ottenne la sua attenzione e si avvicinò.
« Guarda quando è cresciuta. »
Un elfo arrivò con un vassoio pieno di antipasti e loro si sedettero in sala.
Mezz'ora dopo dal camino uscì Blaise e la sua espressione stanca svanì quando vide gli ospiti.
« Scusate il ritardo. Un'emergenza- »
« Chi hai soccorso? »
« Travers e Flint erano i più gravi ma sono a posto adesso, dovranno solo riposare per qualche giorno. »
« Cos'è successo? »
« Draco- »
« Voglio solo sapere cos'è successo Granger. »
Hermione sospirò e si avvicinò a Nora lasciando i due a parlare tranquillamente.
Dopo cena tornarono in sala e la Grifona tirò fuori dalla borsetta il peluche a forma di Puffola Pigmea che aveva comprato, si avvicinò ad Amelia che la guardò con quegli occhioni blu e glielo porse.
« Ti piace? »
La bambina lo guardò per qualche istante poi mosse la mano verso il giocattolo e riuscì ad afferrarlo.
« Lo prendo come un si. » decretò Hermione ridendo.
« Le piace eccome, ma così ci fai sfigurare Hermione. Non noi abbiamo nulla e- »
« Non serve. Ero a Diagon Alley, ho visto quel peluche e ho pensato a lei. Mi avete aiutata parecchie volte e quando ero qua incinta di Isaac, Amelia mi ha aiutata a non sprofondare nelle insicurezze e nei dubbi. È un ringraziamento dovuto. »
Blaise rivolse uno sguardo a Draco vedendolo rilassato con il figlio tra le braccia e sorrise.
Terminarono presto la serata per mettere a dormire i bambini, Isaac crollò appena lo misero per la culla ed entrambi tirarono un sospiro di sollievo.
Quando Hermione uscì dal bagno Draco era già a letto, sdraiato a pancia in giù e con la schiena scoperta.
Lei si avvicinò e appoggiò il mento sulla sua spalla, il petto sulla sua schiena.
« Granger. »
Con un'unghia tracciò una scia delicata dalla spalla, destra fino a centro e poi scese sentendolo rabbrividire.
« Granger... » la voce questa volta era uscita più roca e aveva incendiato il ventre di Hermione.
Gli posò un bacio alla base del collo e si fece forza per staccarsi da quella pelle calda.
Draco si girò verso di lei e le poggiò una mano sulla pancia per poi scivolare sul fianco e tirarla a sé, si addormentarono così. 

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Vi avevo promesso che avrebbero avuto un po' di riposo e momenti per loro ed eccoli qui.

É un capitolo tenero per cui non c'è molto da dire ma spero davvero che questi momenti vi piacciano.

Fatemi sapere!
Elly🌻

P.S. Non mi sono dimenticata della sorpresa, arriverà sulla mia bacheca💗

Under the Darkness | Dramione | Italian VersionWhere stories live. Discover now