30.

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Passò un mese dal loro viaggio in Spagna e in quel tempo tra le mura di Malfoy Manor regnò il silenzio.
Draco si era concentrato sul lavoro di giorno per non pensare a lei ma di notte era tutta un'altra storia.
Hermione si era concentrata sullo studio, aveva terminato metà della sezione di magia oscura.
Mangiavano raramente insieme e quando lo facevano rimanevano comunque silenziosi, la riccia non tentava neanche più di trovare argomenti di cui parlare.
« Padrone c'è Blaise Zabini. »
« Fallo entrare Ruf. »
Il biondo si alzò dal divano e sorrise all'amico quando lo vide entrare.
« Blaise. »
« Ciao Draco. »
Lo invitò ad accomodarsi e fece portare una bottiglia di vino.
« Rilassati, non sto bevendo più come prima. »
« Hermione svolge bene il suo compito? »
Il biondo rifletté qualche secondo prima di rispondere.
« Si. »
Porse il bicchiere all'ospite e si mise più comodo sul divano.
« Allora, come vanno i preparativi per il matrimonio? »
« Bene, è già tutto deciso, non resta che organizzare e beh, pagare. »
« Blaise. »
La riccia comparve alla fine delle scale e sorrise in direzione del moro che si alzò.
« Hermione, ciao. »
Le baciò una mano facendo si che il suo sorriso si allargasse ancora di più.
« Bevi qualcosa con noi? »
Lo sguardo di lei si posò rapidamente sull'espressione impassibile di Draco.
« No, penso... che vi lascerò ai vostri discorsi. Volevo solo prendere da bere e... salutarti. »
« Come preferisci. »
Prese il bicchiere d'acqua che l'elfo le stava porgendo ringraziandolo, sorrise a Blaise e risalì le scale.
Il moro si risedette e guardò l'amico.
« Cos'è successo tra voi? »
« Perché dovrebbe essere successo qualcosa? »
« Perché andavate d'accordo fino a qualche tempo fa. Beh "d'accordo" è dire tanto ma non eravate così freddi l'uno con l'altro. »
« Discutiamo Blaise, è normale, è la Mezzosangue. Non discutessimo sarebbe strano. »
L'ospite si zittì ma continuò ad osservare il biondo che aveva un'espressione persa.
« Non pensare di prendermi in giro Draco, è palese che questa cosa ti pesa. »
« Sto pensando al lavoro e- »
« Oh ma smettila. »
Il Mangiamorte sbuffò e sul viso di Zabini comparve un piccolo sorriso soddisfatto.
« È un mese che va avanti così. »
« Cos'è successo? »
« Abbiamo discusso, tutto qui. »
« Su cosa? »
« Sulla situazione. -mentì- Non si arrende all'evidenza. »
« Draco é Hermione Granger! Ti aspetti davvero che si arrenda? Ha passato anni a fianco a Potter a combattere l'Oscuro e non si arrenderà, non ancora almeno. E poi è appena tornata da chissà dove. Penso debba ancora abituarsi a tutto ciò, la situazione del paese e la sua. Le serve tempo. »
« Tu sai cos'ha passato? »
« Che intendi? »
« Quando era da te, ti ha parlato di cosa ha passato prima che la trovassi? »
« No, mi ha solo chiesto che giorno fosse ed è rimasta scioccata quando le ho detto la data. Mi ha detto di essere rimasta ferma al 1998. »
« Due anni... » mormorò lui con sguardo assente.
« Tu non lo sai Draco? »
« Non ne ha mai parlato, io non gliel'ho chiesto, Volkov non mi ha detto niente. »
« Chiediglielo allora, potrebbe essere una buona strada per tornare a rivolgervi la parola. »
« Mi chiederebbe di Astoria. »
« Non l'ha già fatto? »
« Si ma cercherebbe di metterci alla pari, lei racconta sé stessa e io le racconto Astoria, so com'è fatta. »
« Non pensi che potrebbe aiutarti? Parlargliene intendo. »
« Perché dovrebbe? » domandò guardandolo accigliato.
« Perchè ti ha cambiato. »
Draco lo guardò ed emise una risata ironica.
« Come no. »
« Invece si. Non ti ha proprio cambiato ma sta riportando a galla il mio migliore amico. »
« Il tuo migliore amico è distante miglia ancora Blaise. »
« Ma è sempre qualche yard più vicino di qualche mese fa. »
Rispose il moro sorridendo poi guardò l'orologio e sospirò.
« Devo andare, ho un appuntamento. »
« D'accordo. »
« Se organizzo una cena venite? È da tanto che non ci incontriamo per un tempo più lungo di venti minuti tra un mio appuntamento e l'altro. »
« Veniamo? Io e chi- guardò l'espressione sorridente di Blaise- Io e la Granger? »
« Certo! Chi se no? »
Il biondo ci pensò e sospirò.
« Glielo proporrò e ti farò sapere. »
« Ottimo. Ti scrivo per decidere quando. Buon pomeriggio Draco. »
« Anche a te Blaise. »
Zabini scomparve smaterializzandosi e il Serpeverde tornò sul divano su cui rimase fino ad ora di cena.
« Ruf vai a chiamare la Granger. »
« Sono qui. »
La guardò sorpreso e le sorrise.
« Allora possiamo mangiare. »
Si sedettero a tavola e aspettarono di essere serviti.
« Di cosa avete parlato tu e Blaise? »
« Del più e del meno, il suo lavoro, il mio, il suo matrimonio... »
« Tu non hai mai pensato di sposarti? »
Il suo cuore saltò qualche battito ma restò impassibile.
« Ci ho pensato ma è finita presto. »
« Chi era? »
« Non la conosci. »
Hermione finì il suo primo e riprese la conversazione.
« Pensi di sposarti? »
« Perché me lo chiedi? »
« Perché hai detto che dovrò passare la mia vita qua e non penso che a lei farebbe piacere avermi intorno. »
« Non ci ho ancora pensato Granger quindi per ora non sarai sfrattata. »
Draco alzò il bicchiere per bere ma si fermò pensieroso a guardarla tramite il liquido rosso e il cristallo lucente.
« Te la faccio io una domanda. -cominciò attirando il suo sguardo sorpreso- C'è ancora una cosa che devi dirmi. Una cosa che in Spagna non mi hai detto ma che io voglio sapere. »
« Tu hai i tuoi segreti e io ho i miei Malfoy. »
« L'hai detto tu che non hai niente da perdere. »
« Si può sapere perché ti importa tanto?! »
« Perché non riesco a non pensarci, a non pensarti. E quello spettacolo mi è decisamente piaciuto. »
« Sei un porco. »
« Non sono io quello che ti è masturbato con la porta aperta. -la guardò arrossire di botto per effetto delle sue parole e ghignò soddisfatto- E comunque apprezzo certe cose quando le vedo. »
« La porta era chiusa! »
« Non bene Granger. »
Hermione sbatté il tovagliolo sul tavolo e si alzò ma Draco fu altrettanto rapido a raggiungerla e fermarla.
« Lasciami! »
« Ci guadagneremo tutti e due. »
« Non farò sesso con te Malfoy! »
Si fissarono negli occhi, Hermione aveva il respiro accelerato per la rabbia, il viso contratto per lo stesso motivo, il polso intrappolato nella presa dell'uomo, Draco vide una determinazione e una rabbia che non vedeva da tempo.
« Granger... »
« Non diventerò la tua puttana. » sputò duramente, a denti stretti, gli occhi che sembravano lanciare saette; sul viso del Mangiamorte comparve un'espressione confusa e strinse la presa spaventato che lei potesse andarsene.
« Cosa stai dicendo? »
Hermione si raddrizzò e fece un passo verso di lui.
« Di tutte le puttane Mezzosangue tu saresti la migliore... te lo sei dimenticato Malfoy? » guardò la sua espressione scioccata e rise.
« Sei ridicolo Malfoy. »
« Non è come pensi! »
« Certo. » rispose ironica.
La strattonò per ottenere la sua attenzione e intrecciò l'altra mano tra i suoi capelli.
« Non è così! Dovresti accorgerti che le cose sono cambiate! Tra noi le cose sono cambiate! Non saresti ciò come non sei più mia prigioniera. »
« Eppure sono ancora qua. »
« Di questo abbiamo già discusso Granger. »
La mano sulla sua testa si mosse scendendo sulla nuca.
« Non ti farò del male se è questo che ti spaventa. Voglio solo... condividere questa cosa con te invece che con una sconosciuta perché so che da te avrei di più e potrei darti altrettanto. »
« Quindi pensi che possa migliorare la situazione tra noi? » chiese divertita.
« Si Granger, lo penso. »
Lo guardò attonita poi riprese l'espressione corrucciata.
« Lasciami Malfoy. »
« Solo se mi prometti che ci penserai, che ci penserai davvero, e darai ascolto a tutte le parti di te. »
« Va bene Malfoy, se ci tieni tanto lo farò. »
Draco sorrise sincero e le lasciò il polso poi, lentamente, come se non volesse -e non voleva- districò la mano dai suoi ricci.
« Te ne vai? »
« Sono davvero stanca Malfoy. Sto dormendo poco. »
« Hai gli incubi. »
« No solo- »
« Non era una domanda Granger. Ti sento urlare la notte. »
« Sto bene Malfoy. »
Si sistemò i capelli e gli diede le spalle sparendo in camera.
Il Mangiamorte finì di mangiare con il dolce e andò in camera.
« Ruf! »
« Si Padrone. »
« Porta questo alla Granger. » disse porgendogli due boccette di vetro.
« Ruf deve dirle qualcosa Padrone? »
« Spiegale che sono pozioni per un sonno senza sogni. »
« Si Padrone. »
L'elfo lo lasciò solo e lui guardò la sua scorta, fu tentato di prenderne una e berla per non sognarla, almeno per una notte ma non la prese.
***
Hermione aprì gli occhi e pensò a quanta poca voglia aveva di alzarsi.
Con uno schiocco di dita aprì le tende e sorrise guardando la neve scendere ad enormi fiocchi.
Natale... aveva quasi perso ogni significato per lei.
Il camino in camera sua era acceso segno che qualche elfo era già passato.
Di malavoglia si alzò, si lavò e si vestì poi si prese ancora qualche attimo per osservare il giardino del Manor trasformato in un'enorme distesa bianca.
Draco era già seduto a tavola quando lei arrivò.
« Non pensavo saresti scesa, Ruf pochi minuti fa mi ha detto che dormivi ancora. »
« Ero stanca. »
Il biondo fece colazione leggendo il giornale, finì rapidamente e si alzò.
« Ah Granger... -lei lo guardò con la tazza di tè fumante in mano- Buon Natale. »
Gli sorrise sinceramente stupita di quel piccolo gesto.
« Buon Natale anche a te Malfoy. »
***
« È per i solitari come te. »
Il biondo sobbalzò e sollevò lo sguardo dalla scacchiera con cui stava giocando posandolo su Hermione, stringeva un libro al petto e aveva i capelli parzialmente raccolti da una pinza.
Si sedette davanti a lui e posò il libro accanto a sé sul divano prima di guardarlo.
« Giochiamo? Tanto questa l'hai già vinta. »
« Cosa? » guardò la scacchiera e non vide lei sorridere.
« Il cavallo mangia il re, l'alfiere pure, se si sposta qui lo mangia la torre e di qui la regina. Hai fatto scacco matto. Hai vinto. »
Draco agitò la bacchetta e tutte le pedine tornarono al proprio posto.
« Come mai tutta questa interazione con il sottoscritto? Non è da te. »
« È Natale dopotutto. »
Lui le sorrise e si concentrò sul gioco.
« Prima le donne. »
Tre quarti d'ora dopo la regina e il cavallo di Draco fecero scacco matto al re di Hermione.
« Sei brava. Come hai imparato? »
« Ad Hogwarts, Ronald era molto bravo. »
Entrambi si stupirono di sentire il nome intero invece che l'abbreviazione.
« Blaise ci ha invitati a cena... » cominciò il biondo sistemando con la magia gli scacchi nella scatola.
« Ci? Anche io? »
« Si, saremmo noi quattro. »
« Volentieri. -colse l'espressione dell'uomo e ridacchiò- Non era la risposta in cui speravi? »
« Non sopporto Nora. E lei non sopporta me. »
« Vi assomigliate. »
Si alzò e si affacciò ad una delle vetrate del salone guardando la neve che non smetteva di cadere, Draco la guardò e la raggiunse trattenendosi dal fare domande sulla sua affermazione precedente..
Una parte di lui gli diceva di lasciarle spazio, di non avvicinarsi troppo ma prevalse l'altra parte che lo guidò fino a lei, con il petto a pochi centimetri dalla sua schiena.
« Mi è sempre piaciuto l'inverno. »
« Freddo come te. »
La guardò male ma si accorse che stava sorridendo.
« Prendi in giro? »
« Solo un po' Malfoy. »
Le poggiò una mano sulla schiena e sorprendendolo lei non si lamentò, né si irrigidì, al contrario la sentì rilassarsi.
Decise di non osare di più, di non eccedere rischiando di rovinare tutto.
Hermione rimase in silenzio ma percepì una fitta al basso ventre, quando la mano di lui le toccò la schiena si ritrovò a desiderare che si muovesse per sentirla, ebbe la tentazione di girarsi ma non lo fece.
Quell'attrazione nei confronti del biondo la stordiva ma mettendo da parte l'orgoglio ammise a sé stessa che quella situazione la faceva stare bene.
***
Draco comparve in sala e notò la riccia rannicchiata sul divano.
« Sono le undici passate, di solito sei già a dormire. » Hermione alzò lo sguardo dal libro e lo puntò sull'uomo che si avvicinò e le si sedette a fianco.
« Oggi mi sembra giusto aspettare almeno la mezzanotte e un minuto. »
« Cosa speri porti l'anno nuovo? » Chiese lui accendendosi una sigaretta.
« Se te lo dicessi ti arrabbieresti. »
« A parte la sua caduta Granger. » sottolineò stufo.
« Cosa posso desiderare Malfoy? Sono viva, al momento questo mi basta. »
Passarono quella mezz'ora in silenzio immersi ognuno nei propri pensieri, un elfo aveva portato per ordine del padrone una bottiglia di champagne e l'uomo porse uno dei calici riempiti a lei poco prima della mezzanotte.
« Un brindisi? » chiese lei scettica accettando il calice.
« Un augurio. »
« A cosa? »
Draco la guardò negli occhi con un'espressione amara.
« Non ti auguro che le cose migliorino Granger perché sappiamo entrambi la difficoltà ma spero tu possa trovare un minimo di pace. » disse alzando il bicchiere verso di lei che gli sorrise.
« Spero che tu riesca a guarire dalle tue ferite Malfoy. » rispose la riccia sorridendo prima di far tintinnare il proprio calice contro l'altro.

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Ed ecco il terzo e ultimo capitolo della settimana!

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, abbiamo fatto parecchi miglioramenti.

Cosa ne pensate?

Ancora buon Natale a tutti voi❤️
Elly🌻

Under the Darkness | Dramione | Italian VersionWhere stories live. Discover now