49.

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Era passata una settimana da quando Hermione gli aveva detto di essere incinta e in quei sette giorni lui aveva dormito si e no tre ore a notte. Erano ricominciati gli incubi che l'avevano lasciato tranquillo per mesi e il pensiero di un nuovo bambino in arrivo si era trasformato in un peso sullo stomaco.
***
« E se non lo volesse? »
« Ne avete parlato Granger? »
« Solo il giorno che l'ho scoperto. » rispose lei in un sussurro.
« E poi? »
« Poi sembra essere diventato un argomento tabù e Malfoy non solo non mi parla ma non mi guarda neanche. »
« Ascoltami Hermione -Blaise le prese entrambe le mani e le guardò gli occhi lucidi- So che sarà difficile ma hai già affrontato Draco. Parlagli. In questo momento è spaventato, penso stia soffrendo e se vuoi che lui ti aiuti devi aiutarlo tu per prima. »
« Se sai perchè sta così -e lo sai, non provare e negarlo -disse smorzando il suo tentativo di ribattere- perché non me lo dici e basta invece di costringermi a tirargli le informazioni di bocca con una fatica estrema? »
« Perché Draco deve parlarne, deve affrontarlo e io non posso farlo al posto suo. State per avere un bambino insieme Granger, so che le cose tra voi sono instabili, che il vostro rapporto è... diciamo particolare ma se non cominciate a parlare anche di ciò che vi fa male non riuscirete a convivere serenamente. »
Hermione non rispose restando immersa nei pensieri e Zabini la guardò curioso.
« Ti faccio una domanda Granger, ma devi essere sincera con me. »
« Okay. »
« Cosa provi? »
« Affetto. -rispose con una velocità che stupì entrambi- È vero, io e Draco abbiamo un rapporto complicato, sempre ad alti e bassi ma quando andiamo d'accordo è bello. Non so se ci siano sentimenti, né da parte mia ne da parte sua però sto bene con lui. »
Notò che Blaise sorrideva e arrossì.
« E se penso a tutto ciò che abbiamo condiviso, a come lui è cambiato e a come io sono cambiata, a come ci siamo aiutati a vicenda sono felice. Ovviamente, volevi che fossi sincera, non era questa la vita che volevo e probabilmente spero ancora in un risvolto della situazione, e sono certa che lo stesso sia per Malfoy però sono stata fortunata. »
« È bello sentirtelo dire e non penso di averti mai ringraziato come si deve per aver aiutato Draco. »
« Non è mai stato necessario un ringraziamento Blaise. »
Hermione guardò l'orologio a pendolo sul muro a fianco a loro e sospirò.
« Gli parlerò, promesso. »
« Bene. -Zabini si alzò dal divano e afferrò un barattolo di pastiglie dal tavolino- Questi sono degli integratori fatti su misura per te. Da prendere lontano dai pasti. »
« Grazie mille Blaise. »
« Ci rivediamo tra due settimane okay? Se qualcosa non va scrivimi. »
« Lo farò. »
Nora comparve nel salone ed Hermione la guardò, era metà del terzo mese di gravidanza e la pancia iniziava a vedersi.
« Hermione. »
« Ciao Nora. -la riccia si alzò e Blaise la imitò- Stavo togliendo il disturbo. »
« Non disturbi Granger. » disse la donna togliendo le parole di bocca al marito.
« Grazie, ma comunque vi lascio tranquilli. Grazie ancora Blaise. »
« Di niente Hermione. »
La riccia scomparve tra le fiamme verdi e il moro si avvicinò alla moglie, la strinse tra le braccia e le lasciò un leggero bacio sulle labbra.
« Come stai? »
« A meraviglia amore. »
« Ne sono contento. »
« E lei? » chiese guardando il camino.
« Come mai ti interessi tanto? Ne sono piacevolmente stupito. »
« É una persona interessante sotto ogni punto di vista. Soprattutto... una gravidanza con Draco Malfoy. »
« È complicato al momento ma lei fisicamente sta bene. »
« E Malfoy come l'ha presa? »
« Ad essere sincero non lo so ma non voglio intromettermi subito. Lascerò che parlino tra loro e poi se sarà necessario interverrò. »
***
Hermione camminò fino allo studio del Mangiamorte la cui porta era chiusa, restò lì davanti qualche minuto poi cambiò idea e fece dietrofront.
Era quasi arrivata alla sua stanza quando la voce del biondo la fece bloccare.
« Com'è andata? »
« Bene. -rispose senza voltarsi- Mi ha dato degli integratori e tra due settimane torno da lui. »
« Ottimo. »
Lo guardò negli occhi e sospirò.
« Dobbiamo parlare. »
« Lo so. »
« Ma ora sono un po' stanca. »
« Sdraiati, ti chiamo per la cena. »
« Grazie. »
Dopo la cena Draco l'accompagnò in camera e decise di smetterla con il lavoro per quel giorno.
Hermione indossò la camicia da notte e si sedette sul letto a gambe incrociate guardandolo.
« Cosa c'è? » le chiese accigliato.
« Siediti. » disse lei battendo una mano sul letto davanti a sé; Malfoy lasciò la camicia sulla scrivania e si sedette vicino a lei sospirando prima di guardarla.
« Quindi? »
« Dobbiamo parlare, e non voglio aspettare oltre. Questa settimana mi è bastata e avanzata. »
« D'accordo. »
« Comincio io. -annunciò attirando lo sguardo sorpreso del biondo- D'altronde tu mi hai già raccontato molto più di quanto abbia fatto io in questi mesi. »
La Grifona sorrise e afferrò un cuscino stringendolo leggermente.
« Dopo la guerra mi sono ritrovata da sola. Nell'ultima battaglia ho perso di vista tutti i miei amici e quando la gente ha iniziato a fuggire non ho avuto la possibilità di trovare qualcuno. Ho passato i primi mesi a nascondermi in Inghilterra, fino a luglio più o meno poi ho iniziato a viaggiare e sono finita in Polonia. Lì ho avuto una nuova identità, totalmente babbana, ho iniziato a lavorare in un bar... -il piccolo sorriso che aveva sul viso scomparve lentamente- Una sera ero lì, fuori servizio, a godermi una serata con un uomo che stavo frequentando; penso che abbia messo della droga nel drink che mi ha offerto e quando mi sono svegliata non avevo più niente, documenti, soldi; era dicembre. »
Strinse di più il cuscino e si tolse i capelli da davanti al viso.
« Da lì non ho più avuto un'identità e non so bene cosa sia successo. So che prima della Russia sono stata portata da qualche altra parte ma non ho riconosciuto il paese o la lingua. »
Lo guardò negli occhi vedendo in quelli azzurri di lui vero dispiacere.
« Le cicatrici che ho sulla schiena... mi sono state fatte prima che tu mi trovassi. L'uomo che me le ha inflitte mi faceva contare, quando sbagliavo dovevo ricominciare. Ho imparato i numeri in russo fino a cinquanta... poi ho cambiato di nuovo proprietario e poco dopo sei arrivato tu. »
« Tutto ciò va... oltre ogni mia teoria. »
Hermione sorrise timidamente e sospirò.
« Tocca a te. »
« Va bene... cosa vuoi sapere? »
« So quanto possa essere stata sconvolgente la notizia di questo -disse toccandosi la pancia sotto il cuscino- ma la tua reazione è stata strana. Ti sei chiuso, hai smesso di parlarmi, sei tornato come eri ai primi mesi in cui ero qui. Ne ho parlato con Blaise e- »
« Dovrei farti cambiare guaritore... »
Lei lo guardò male e Draco alzò le spalle.
« Era una battuta Granger. »
« Comunque... abbiamo parlato e ha detto delle cose secondo me giuste. Io non ti chiedo niente per me Malfoy, ma volenti o nolenti stiamo per avere un figlio e io voglio che viva in una famiglia, voglio che sia amato, voglio che l'ambiente sia accogliente e più felice possibile; e se per farlo non devo avere segreti che creino attriti con te a me va bene. Blaise mi ha detto che devi affrontare qualcosa, lui pensa che al momento tu stia soffrendo, se ciò è vero e se il motivo è la gravidanza io voglio aiutarti perché non voglio che tu abbia sentimenti negativi verso questo bambino. »
Draco la guardò sorpreso da quel discorso così convincente e sentito, la sua mente in quell'istante gli diceva che lei aveva ragione, su tutto, che avrebbe dovuto parlare.
« Vieni Granger. » disse alzandosi e indossando di nuovo la camicia.
« Dove? »
« Vieni e basta. »
Uscirono in corridoio e il biondo si fermò davanti ad una porta che Hermione riconobbe subito.
Entrarono nella stanza dell'arazzo, le candele si accesero da sole e l'uomo socchiuse la porta poi la superò e si inginocchiò a terra davanti all'arazzo.
La riccia notò subito qualcosa di diverso, sotto il viso ricamato di Draco ora i tondi vuoti erano due; lo guardò con un vuoto allo stomaco e lui le tese la mano facendola inginocchiare vicino a sé.
« Immagino tu abbia capito che questo è un albero genealogico. Segna i legami di sangue e quelli creati con il matrimonio. »
Accarezzò con un dito il tondo vuoto più a destra.
« Questo è il bambino che hai in grembo. »
Hermione sentì il vuoto diventare improvvisamente un macigno.
« Questo -disse accarezzando l'altro tondo- è il mio primo figlio, mio e di Astoria; ma il tondo è vuoto perché non è mai nato. » fece una lunga pausa, lei però non si mosse continuando a guardare l'arazzo.
« Hai sempre avuto ragione, amavo Astoria e lei amava me; ma le antiche casate purosangue come le nostre hanno delle rigide leggi da seguire, al di fuori di tutte quelle che regolano la vita dei maghi e noi le abbiamo infrante. L'ho convinta a fare sesso prima del matrimonio infrangendo la regola che obbliga le ragazze ad arrivare vergini al matrimonio e abbiamo continuato fino a... a che non è rimasta incinta, per errore. È arrivata da me in lacrime, ho chiamato Blaise e ha confermato la gravidanza. Ero convinto di poter risolvere la cosa, organizzare il matrimonio e insabbiare tutto; mi ripetevo che essere il generale avrebbe aiutato anche su questo, nessuno mi avrebbe dato contro. »
Si passò una mano sul viso poi tra i capelli.
« Poi un giorno è arrivata una missiva, era il padre di Astoria, mi avvertiva di aver scoperto che sua figlia era incinta, che l'avevano interrogata per sapere chi fosse il padre e lei mi ha coperto, non ha detto il mio nome, perciò è stata accusata di adulterio aggravato dalla gravidanza e giustiziata. Quando è arrivata la missiva tutto era già successo, io avevo perso la donna che amavo e mio figlio o mia figlia con lei. »
« Mio dio... »
Si avvicinò di più, gli accarezzò con una mano schiena e appoggiò la testa sulla sua spalla.
« Mi dispiace Draco... »
Il Mangiamorte non le rispose ma inclinò la propria testa fino a toccare quella di lei. Restarono fermi così per qualche minuto ma ad entrambi sembrarono ore.
« Dovremmo... andiamo a dormire Draco. »
Ma lui non si mosse e Hermione cercò di guardarlo negli occhi.
« Malfoy- »
« Si, ti ho sentita. »
Si alzò e aiutò lei, quando furono fuori dalla stanza lui chiuse la porta a chiave e tornarono in camera.
Hermione si girò tra le coperte per guardarlo e gli appoggiò una mano sulla spalla attirando il suo sguardo.
« Sto bene Granger. »
Lei non rispose ma si avvicinò a lui che non perse tempo e fece passare un braccio dietro di lei per stringerla.
« Grazie, per avermene parlato. »
« Ora che in qualche modo contorto ti riguarda probabilmente era giusto che lo sapessi. »
Draco girò la testa per guardarla e si ritrovarono con le labbra a poca distanza le une dalle altre, la Grifona guardò quelle di lui, le accarezzò con la punta delle dita e alzò lo sguardo ai suoi occhi.
« Quando l'altro giorno ti ho baciato- »
« Non mi devi spiegazioni Granger. Ti ho baciata anche io. »
« Questo non vuol dire che ci sia qualcosa, da parte mia, volevo solo metterlo in chiaro. »
« Mi hai tolto le parole di bocca. »
« Bene... » sussurrò sorridendo prima che le labbra del biondo schioccassero contro la sua fronte.
« Buonanotte Hermione. »
La riccia sorrise a sentire il suo nome e si accoccolò con la testa sulla spalla del biondo.
« Notte Draco. »
***
« Padrone, è arrivato Lord Zabini. »
« Ciao Blaise; Ruf, porta del vino e due bicchieri. »
Draco indicò all'amico il divano e gli sorrise.
« Accomodati. Dove vuoi. »
« Di cos'hai bisogno? » chiese Zabini dopo che entrambi ebbero preso posto.
« Ho bisogno di un congedo per la Granger. »
« D'accordo. »
« Non è così semplice Blaise. »
Il moro lo guardò confuso e Draco sospirò.
« La gravidanza deve rimanere segreta, il più possibile. »
« Quindi vuoi che le diagnostichi qualcos'altro che possa tenerla a casa. »
« Esatto. Hai detto che mi avresti aiutato. »
« Ma certo Draco. »
« Bene, grazie. » rispose con un sospiro di sollievo.
« Posso interrompere la riunione? »
Entrambi la guardarono, Blaise sorrise e lei si avvicinò.
« Di cosa parlate? »
L'ospite guardò il biondo che si appoggiò allo schienale della poltrona e si passò una mano sugli occhi.
« Di te. »
« Come mai? »
« Draco vuole un congedo per te in modo che non debba più fare le ronde. »
« Da quale mese? »
« Da subito. » rispose il biondo ed Hermione lo guardò.
« Cosa? »
« Non farai più alcuna ronda. »
« E come pensi di coprirmi? »
« Blaise si inventerà qualcosa, mentre tu mi aiuterai lavorando in ufficio con i documenti a cui puoi accedere. »
« È troppo. Desteremo sospetti. »
« Li elimineremo. »
« Non sono d'accordo. »
Blaise sospirò consapevole della litigata che sarebbe esplosa di lì a poco.
« Non mi interessa Granger. Farai come ti dico. »
« No Malfoy. Sono perfettamente in grado di cavalmera e lo sai bene. »
« Sei debole e non ho intenzione di metterti in pericolo. »
« Perché non- »
« Granger- »
« Non tornerò a starmene chiusa in questo castello come una prigioniera. »
« Ascoltami Mezzosangue! -sbottò Draco alzandosi mentre Blaise li guardava teso- Può bastare un solo schiantesimo per arrecare gravi danni, io non perderò un altro figlio! »
Zabini sbarrò gli occhi, Hermione trattenne il fiato e Draco resosi conto di cosa avesse urlato abbassò la testa.
« Draco... »
« Lo sa. -disse rivolto a Blaise- Le ho raccontato tutto. »
« D'accordo. -accettò Hermione- Non voglio litigare. Farò come vorrai. »
Il Mangiamorte le prese il viso tra le mani e le baciò la fronte sotto gli occhi stupefatti di Zabini.
« Grazie. -sussurrò guardandola negli occhi- Siediti con noi, pensiamo a qualcosa. »
Dopo un'ora di idee e confronti Blaise si appoggiò alla schienale sospirando stanco.
« Allora andremo con calma, per ora ti metto in fermo preventivo, diremo che dovrai fare esami e la tireremo avanti il più possibile. »
Hermione abbassò lo sguardo sulle proprie mani intrecciate.
« A cosa pensi Granger? »
« Penso che sia un casino. »
Blaise guardò Draco che prese un respiro profondo.
« Hai detto che ti fidi di me. »
« E lo faccio Malfoy. Davvero. »

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Tutti i nodi vengono al pettine alla fine. Si sono finalmente aperti l'uno con l'altra e sono scesi a patti con ciò che li tormenta aiutandosi a vicenda.

Questo capitolo mi piace tanto. Ho pianto scrivendolo per cui spero che piaccia anche a voi.

Fatemi sapere, ci tengo!
Elly

Under the Darkness | Dramione | Italian VersionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora