19.

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I know, sono in ritardo, I'm sorry ma sono in sessione d'esame per cui ho tantissima roba da fare.
Fatemi sapere cosa pensate di questo capitolo
Elly💗

« Non era quello che ti avevo ordinato! »
Hermione alzò il naso dalle pagine e chiuse il libro.
« Non era questo! »
Si alzò dal letto e senza neanche mettere la scarpe si incamminò verso il salone da cui provenivano le urla.
Malfoy stava sbraitando contro un elfo domestico, buttato sul divano c'era un completo da uomo.
La riccia guadò l'elfo accovacciato a terra e si avvicinò.
« Malfoy. »
Ma lui non la ascoltò a fece un passo verso la creatura che si portò le braccia sulla testa, Hermione preoccupata non ci pensò neanche, raggiunse il biondo e lo afferrò per una spalla.
« Malfoy smettila! »
Il Mangiamorte si voltò di scatto, lei quasi perse l'equilibrio e le puntò la bacchetta addosso.
« Vuoi essere la prossima Mezzosangue? »
Lei deglutì, prese un respiro e lo guardò negli occhi, l'uomo non fece niente e lei sorrise.
« Qualsiasi cosa abbia sbagliato la risolverà, vero? » chiese guardando l'elfo che annuì rapidamente.
« S-si, si Padron Draco. »
« Vattene. » ordinò all'elfo che scomparve all'istante e la guardò.
« Cosa cazzo volevi fare? »
« Solo evitare che gli facessi del male. »
« Ma che eroina. » commentò lui con sarcasmo.
« Le cose si possono risolvere in modi differenti e migliori da quelli che conosci tu. »
« Non me ne frega un cazzo Mezzosangue. In casa mia risolvo le cose come voglio io, che ti sia chiaro. »
Hermione inclinò la testa.
« Sei nervoso Malfoy. »
« Sono incazzato Mezzosangue e mi ci manchi solo tu ad impicciarti nei fatti miei. »
« Parlo in generale. Negli ultimi giorni sei diventato nervoso. »
Draco fece un solo passo verso di lei coprendo tutta la distanza che li separava e lei dovette alzare la testa per guardarlo.
« La mia vita non ti riguarda Mezzosangue. »
La riccia sbuffò e alzò le spalle.
« Come preferisci. »
Indietreggiò e quando fu abbastanza certa di non ricevere sorprese gli diede le spalle imboccando le scale.
Draco la guardò sparire e si accorse che stava stringendo convulsamente la bacchetta; rilassò la mano, mise via l'arma e si sedette sul divano rivolgendo un rapido sguardo di disapprovazione al completo rimasto lì.
***
Dopo cena Hermione si trattenne di più in sala rispetto al solito e vide il biondo sedersi sul divano, farsi portare una bottiglia di liquore e versarsene un po' in un bicchiere accuratamente intagliato.
Malfoy si sentì osservato e alzò lo sguardo cogliendola in flagrante.
« Vuoi Granger? »
« No grazie Malfoy. -incrociò le braccia- Non trovo niente meritevole nell'alcol. »
« Chissà perchè non mi stupisce. » Mormorò lui ma non abbastanza piano perché lei non lo sentisse.
Gli rivolse un'occhiataccia e lui alzò le spalle.
« Che c'è? Ho detto la verità. »
« Hai detto ciò che pensi, il che non sempre corrisponde alla verità. »
« Ti sei mai ubriacata Granger? »
« No Malfoy ma questo non vuol dire che io non beva. Semplicemente lo faccio nelle occasioni che lo meritano, se c'è qualcosa da festeggiare. »
« E chi ti dice che io non debba festeggiare? »
« Cosa staresti festeggiando? »
« Sono Draco Malfoy, Mezzosangue, questo merita di essere sempre festeggiato. »
Hermione assunse un'espressione disgustata.
« Non potevi dire cosa più egocentrica di questa. Buonanotte Malfoy. »
Draco non le rispose e la osservò andarsene esattamente come poche ore prima.
Bevve qualche bicchiere poi decise, per una volta, di infrangere la regola autoimposta di non fumare in casa e si accese una delle sigarette all'anice che si portava sempre dietro in una scatolina di legno, sul coperchio intagliata una stella alpina.
Era già il giorno seguente quando decide di andare a dormire.
Arrivò in camera, si spogliò e colto improvvisamente dal sonno si infilò sotto le coperte senza neanche indossare il pigiama.
***
Hermione si alzò dal letto e premendosi una mano contro la tempia si trascinò verso la porta.
Erano due giorni che quel mal di testa non le dava pace, non riusciva a leggere ma non riusciva neanche a dormire ed era decisamente stanca della situazione.
Per questo si ritrovò a bussare alla porta del biondo che la invitò subito ad entrare.
« Malfoy avrei- » si zittì e distolse lo sguardo notando il biondo a torso nudo. Draco la guardò e si accigliò.
« Si Granger? »
« Sono due giorni che ho mal di testa, mi chiedevo se avessi qualcosa per farmelo passare. »
Ci pensò per un attimo e annuì.
« Si, aspetta. »
La Grifona alzò la testa e guardò la schiena nuda del biondo, per quanto fosse magro aveva la schiena muscolosa così come le spalle e le braccia.
Tornò da lei che questa volta lo guardò.
« Ecco, tieni. »
« Grazie. »
Afferrò la boccetta ma senza staccare lo sguardo dal suo torace e quando lui si allontanò afferrando la camicia da indossare lei rimase lì a guardarlo. Assottigliò gli occhi per guardare le sottili cicatrici bianche che gli costellavano tutto il petto.
Malfoy capì subito cosa lei stava guardando.
« Lo Sfregiato ha fatto un buon lavoro? »
Hermione lo fulminò con lo sguardo, erano anni che non sentiva quel nomignolo e sentire il Mangiamorte parlare di Harry fu un pugno allo stomaco.
« Peccato che non sia andato a fondo eh? »
Presa dalla rabbia gli rispose a tono.
« Almeno non sarei costretta a stare qui. »
Malfoy che aveva finito di abbottonarsi la camicia la guardò con un'espressione seria.
« Devi ritenerti fortunata invece Granger. Chissà dove saresti ora. »
« Ovunque sarebbe meglio che con te. »
« Tu non sai com'è là fuori Mezzosangue, senza di me. »
« Penso di poterlo sapere invece e- »
« No! Non lo sai! -gridò spaventandola per poi avvicinarsi- Sei stata prigioniera per due anni! Ti ho comprato da un mercante di esseri umani in Russia! A chilometri dall'Inghilterra quindi non puoi saperlo! »
Ci fu qualche secondo pesantissimo silenzio poi lei rispose.
« Non osare parlare di me come se mi conoscessi Malfoy. »
« Vuoi le prove del fatto che ho ragione?! Vuoi vedere cosa c'è fuori da queste mura Granger?! Cosa c'è senza di me?! »
Gridò mentre indossava la giacca.
« Bene! » A grandi passi la raggiunse e lei spaventata cercò di scansarsi ma lui l'afferrò comunque, le strinse un braccio tanto da farle male e si smaterializzò, lo strappo allo stomaco non fece altro che aumentarle il mal di testa e quando atterrarono le gambe non la ressero.
I suoi piedi nudi toccarono un materiale ruvido, erano atterrati su una passerella di assi di legno, Draco le afferrò anche il braccio sinistro, la mise in piedi e la diede una spinta, la sua schiena sbatté contro una balaustra, il biondo la raggiunse velocemente e la fece girare. Hermione dovette abituarsi alla luce del sole poi aprì gli occhi.
Sotto di loro centinaia di persone camminavano ordinatamente schierati in blocchi.
« Guarda Granger. » le sussurrò all'orecchio.
Per l'enorme campo recintato da muri erano sparse delle baracche di legno e metallo da cui entravano e uscivano persone. Altre erano impegnate in lavori pesanti sotto il controllo di guardie.
Da uno degli schieramenti uscì un uomo accasciandosi a terra e subito un altro con i tipici abiti dei Mangiamorte gli si avvicinò.
« In piedi! »
Hermione colta da un'immensa voglia di piangere strinse la balaustra mentre osservava la scena.
L'uomo a terra non si alzò, probabilmente poichè troppo debole.
« In piedi feccia! »
Le urla dell'uomo causate dalla maledizione cruciatus si sparsero per tutto il campo facendo venire la pelle d'oca alla riccia.
Draco l'affiancò rimanendo però leggermente indietro rispetto a lei.
« Questo è il mondo ora Granger, guarda... »
« No. »
« Se non fossi con me, al Manor, al sicuro, saresti qui, e non come quell'uomo ma perennemente in uno stanzino alla mercè di ogni uomo dell'Oscuro. »
« Portami via. »
« Prima guarda quella gente Granger, apprezza di essere con me e io ti riporterò a casa. »
Draco sentì il legno vibrare e preso dal panico tappò la bocca alla riccia e la trascinò con sé in una rientranza del muro poco distante da loro.
Hermione si lamentò e lui strinse il braccio che le passava sotto il seno.
« Zitta Granger se non vuoi che ci scoprano. »
Si zittì e cercò di calmarsi, prese coscienza del fatto di indossare solo la camicia da notte e questi pensieri insieme al braccio del biondo che le sfiorava il seno non aiutarono a calmare la situazione.
Videro passare un giovane ragazzo e Draco allentò la presa sulla riccia.
« Stai ferma qui. -la sussurrò mentre toglieva le mani dal suo corpo- Ferma. »
Lei annuì e lui uscì dal nascondiglio.
« Jensen! »
Il giovane si voltò e tornò indietro.
« Generale. »
« Riposo Jensen. »
« Spero che non mi stesse seguendo da tanto Signore, mi spiace se- »
« Sono appena arrivato, non ti preoccupare. Sono stato assente nell'ultimo periodo. Ci sono state novità? »
« La più rilevante è che abbiano organizzato un'esecuzione la scorsa settimana, dieci prigionieri. »
« Casuali o scelti? »
« Casuali, tre Purosangue e sette impuri. »
« Ottimo Jensen, grazie, puoi tornare al tuo lavoro. »
« Di niente Generale. Buona giornata. »
Aspettò che il cadetto fosse lontano e tornò dalla riccia, si appoggiò con entrambe le mani ai lati della rientranza e la guardò, aveva gli occhi rossi e lucidi ma il viso era asciutto.
« Vuoi tornare a casa Granger? » sussurrò guardandola negli occhi e quando lei annuì lui le prese un polso.

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