79.

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Draco seduto sul divano guardò l'ora e sospirò mentre le lancette segnavano le due e venti, quella sera era rimasto sul divano diviso tra la voglia di raggiungerla in camera e quella di restare lì per evitare ogni possibile discussione o peggio, che lei si accorgesse del marchio. La sera precedente avevano discusso e le acque non si erano ancora calmate.
Sollevò la manica del maglione e cominciò a srotolare le bende cercando di non imprecare per il dolore.
« Draco. »
Alzò gli occhi verso di lei con l'espressione di un bambino colto a fare guaio e tra la sorpresa e il dolore si ritrovò talmente stordito che non rispose.
Hermione si avvicinò cautamente e trattenne il fiato quando vide quello scempio.
« Merlino... -si sedette a fianco a lui e gli prese una mano per controllare tutto l'avambraccio- e questo sarebbe niente Draco?! Perché non me l'hai detto?! »
« Eri ansiosa per la casa nuova, sembravi nervosa, non volevo darti altro peso. »
« E ti saresti lasciato rovinare così? Davvero? Sei proprio un cretino. »
« Granger- »
« Prova a dirmi il contrario Draco. »
Lui provò a rispondere ma gemette e lei vide una delle macchie di scottatura allargarsi.
« Dobbiamo cercare di fermarlo o almeno rendertelo sopportabile. »
Lo portò in camera e lo lasciò sedere sul letto.
« Da quanto va avanti? »
« Una settimana. »
La vide guardarlo attonita e annuì.
« Lo so, ho sbagliato. »
Hermione proiettò la magia del marchio sopra di loro e la vide infiammata.
« Sai cosa vuol dire? » chiese Draco sofferente ma all'espressione dubbiosa di lei mostrò un ghigno che la Grifona non vedeva da tantissimo tempo.
« Che ci hai salvati Hermione. Che hanno provato a rintracciarci e non ci sono riusciti. »
« Bene. Ora però devo salvare te prima che il marchio ti uccida. »
Il marchio smise di bruciare da solo e la riccia applicò su tutte le ferite una pastura che avrebbe aiutato la guarigione poi si sedette accanto a lui e gli accarezzò i capelli.
« Sei incredibile. »
« Io? Parla quello che ha lasciato che la magia nera lo ferisse solo per- »
« Sei di nuovo tu ora. »
« Cosa? »
« Sei ormai così abituata a lottare... che quando siamo arrivati qua ti sei trasformata e hai perso le tue energie. Eppure come hai scoperto che qualcosa non andava e che c'era bisogno di aiuto sei subito tornata te stessa. »
« Sono abituata a dovermi sempre proteggere... e fare lo stesso con voi. -fece una lunga pausa poi guardò il marito che aveva gli occhi chiusi e subito dopo spostò lo sguardo sul marchio- Devo trovare il modo di neutralizzarlo. »
« Devi prenderti cura di voi. »
« Potrebbe ucciderti. » disse lei fredda attirando lo sguardo addolorato del biondo.
« Lo so Hermione. »
La riccia sospirò sapendo che discutere era inutile e che Draco teneva a lei e al bambino più che a sé stesso.
Si sdraiò a fianco a lui che la strinse tra le braccia e le baciò il collo.
« Ci proverò in ogni caso Malfoy. »
Non lo vide sorridere dietro di lei.
« Oh lo so Granger. Ti conosco. »
Draco si addormentò al contrario di lei che dopo due ore era ancora sveglia a fissare la luce riflessa nel bicchiere d'acqua sul comodino.
Con lentezza, sperando di non svegliare il biondo, si rigirò tra le due braccia e si fermò a guardarlo dormire, il viso rilassato ma le labbra prive del più minuscolo sorriso.
Si tirò seduta e afferrò la bacchetta dal comodino poi proiettò sopra di sé la magia del marchio di Draco; la vide tranquilla questa volta e controllò sia i filamenti più estesi tirando un piccolo respiro di sollievo quando non vide cambiamenti, sia la rete di isolamento che brillava di azzurro.
Poi per pura curiosità guardò il proprio marchio e controllo anche lì la rete creata dalle rune aggrottando le sopracciglia quando vide la luce gialla. Allungò la proiezione alla magia del marchio notando tutti i filamenti neri ricoperti di luce calda e ancora più confusa cercò di estenderla il più possibile.
Le sembrò di sentire il cuore arrivare in gola quando si accorse che tutti i filamenti di magia nera erano ricoperti di luce dorata sprigionata dalla piccola vita che stava crescendo dentro di lei.
Ecco perché qualsiasi cosa stessero facendo a Draco su di lei non aveva effetto, ecco perché era riuscita ad intaccare più volte la magia nera nel talamo di Blaise senza ricevere un contraccolpo come la prima volta; quella - non più minuscola- pallina di luce stava usando la propria magia come protezione.
Definitivamente incapace di dormire si alzò dal letto e indossò un maglione prima di uscire dalla camera; si diresse verso la biblioteca e accese le candele.
Sobbalzò quando Ruf le si smaterializzò a fianco e si avvicinò rapidamente quando lo vide perdere l'equilibrio e cadere a terra.
« Ruf! »
Lo aiutò a mettersi seduto e la creatura si portò una mano alla testa, cercò subito di rialzarsi ma Hermione glielo impedì.
« Ruf sta bene Signora. »
« Non è così, e lo sai anche tu. »
Lo esaminò rapidamente poi mise via la bacchetta e sospirò.
« È iniziato da quando siamo scappati vero? Da quando hai battuto la testa. »
L'elfo evitò il suo sguardo e scosse la testa.
« Ruf sta bene. »
« Ruf... »
« Ruf voleva controllare se la Signora aveva bisogno di qualcosa. Se la Signora non ha bisogno di Ruf, Ruf torna dal Signorino Isaac. »
Hermione lo guardò con un'espressione triste e preoccupata ma conoscendo l'elfo annuì solo e lo osservò uscire in silenzio dalla stanza.
Per gli elfi l'idea di non servire i loro padroni non sembrava concepibile ed era già stato difficile far stare Ruf a riposo per una settimana; la riccia sospirò e tornò a cercare qualche titolo utile nella biblioteca sulle gravidanze magiche, ne trovò un paio e si sedette sulla poltrona.
« Avevamo parlato di avere una routine sana Granger. »
La voce di Draco la fece sobbalzare e lo guardò sulla soglia della biblioteca.
« Merlino mi hai spaventata. »
« Da quanto sei qui? » chiese avvicinandosi
« Che ore sono? »
Il Mangiamorte si accigliò poi assottigliò lo sguardo.
« Che ore pensi che siano? »
« Non lo so Draco, dimmelo e basta. »
« Sono le otto Hermione. »
La vide spalancare gli occhi e sospirò.
« Questo non è avere una routine sana. -ripeté- Da quanto sei qui? »
« Non ho dormito questa notte. »
« Zero?! Granger- »
« Ho scoperto una cosa. » disse zittendolo.
« Cosa? »
« Ho scoperto perché io non subisco quello. » indicò il braccio fasciato dell'uomo poi come la sera precedente proiettò tutta la sua magia che di nuovo brillò di giallo.
« Questa è la magia del Marchio. »
Draco la guardò senza rispondere.
« Il bambino... c'era un motivo per cui la luce era così forte già alla prima settimana. -continuò con un piccolo sorriso- Ha creato una protezione. Mi ha schermata anche dalla magia nera insidiata in Blaise. »
« È pazzesco. »
« Lo so... »
Si alzò dalla poltrona e si appoggiò al marito che la strinse tra le braccia.
« Ho studiato questa notte. »
« Ma dai, che novità. » commentò lui fingendosi stupito.
« Sono seria Malfoy. »
« Lo so Granger. »
Ma alla leggera risata di lui Hermione lo guardò.
« Ci hai pensato che dovremmo farlo nascere da soli? Non potremmo chiamare nessuno che ci aiuti. Dovremo farlo io e te, e gli elfi. »
Il sorriso scomparve dal viso dell'uomo che tornò a stringerla e la baciò i capelli.
« Ce la faremo Hermione. »
La portò fuori dalla biblioteca e si sedettero insieme sui divani in sala.
« Cosa vuoi fare oggi? »
« Devo ricominciare a lavorare. Devo trovare una soluzione per Blaise. »
Draco la guardò in silenzio con uno sguardo addolorato.
« Non perdo la speranza. Se la troverò, troverò anche il modo di metterla in atto. »
« Aspetterò ancora un po' per far calmare le acque, soprattutto con questo -disse alludendo al Marchio Nero- poi cercherò un modo per avere notizie della situazione in Inghilterra, a quel punto scriveremo anche a Nora. »
« Mamma! » Isaac scese le scale con Ruf e lei lo prese in braccio.
« Buongiorno tesoro. Stai bene? »
« Bene mamma. »
Draco li affiancò e il piccolo tese le braccia verso di lui.
« Ciao Isaac. »
« Papà. » disse ridendo mentre il biondo lo sistemò sul braccio buono.
« Colazione? » chiese Hermione sorridendo.
« Papà volo. »
« Dopo la colazione Isaac. Hai fame? »
« Si. »
« Bene. »
Si sedettero tutti al tavolo e Draco le strinse una mano sorridendole lasciandola ancora sorpresa davanti a questi piccoli gesti d'affetto.
***
L'uomo controllò di nuovo la mappa scarabocchiata sul pezzo di pergamena stropicciato poi lo ripiegò spingendolo in fondo alla tasca per non perderlo e ricominciò a camminare, la bacchetta sempre stretta tra le dita congelate per il freddo.
I piedi affondavano nella neve e le scarpe leggere, le uniche che aveva, non miglioravano la situazione rendendo i piedi bagnati e gelidi; non si aspettava una nevicata e avrebbe dato tutto per poter usare un incantesimo riscaldante ma ciò l'avrebbe reso individuabile e non poteva permetterselo; strinse i denti e proseguì la sua camminata.
Durò come minimo altri venti minuti, ma probabilmente anche di più prima di arrivare davanti ad una vecchia casa che sembrava totalmente abbandonata.
Diede tre colpi sulla porta scheggiata e un istante dopo questa si aprì rivelando un uomo dai capelli neri e spettinati, il viso scarno ma la stessa scintilla di rivolta che tipicamente abitava i suoi occhi.
La barriera di magia ancora li separava ma entrambi stringevano la bacchetta tra le mani.
« Le ultime parole che ci siamo rivolti durante la guerra. »
« Se Harry è davvero morto... »
« Combatteremo come avrebbe fatto lui. »
Il moro fece svanire la protezione per permettere all'altro di entrare e una volta che il rifugio fu di nuovo isolato si abbracciarono.
« Merlino sei davvero qui. »
« Quando ho ricevuto il tuo messaggio non volevo crederci. Pensavo fosse una trappola eppure erano informazioni che solo la resistenza poteva avere. Sono felice di essere qui. »
« Anche noi siamo felici di riaverti. »
« Chi c'è oltre a te? »
Il Grifondoro sorrise e lo invitò a proseguire.
« Guarda tu stesso. »
***
Due forti colpi sul portone fecero sobbalzare Nora che si alzò e guardò per un istante la figlia sul divano.
« Milac, vai ad aprire. Amelia, resta qui. »
« Sì mamma. »
Si incamminò e a metà strada tra l'ingresso e il salone vide l'elfo correre dietro a due Mangiamorte.
« Signora Zabini. »
« Cosa... -cominciò lei con il cuore in gola- siete qui per Blaise? »
« No. »
La Corvonero si sentì improvvisamente più leggera ma il dubbio e la preoccupazione per quella visita non svanirono.
« Siamo qui per Draco Malfoy ed Hermione Granger. »
Nora aggrottò le sopracciglia e scosse la testa.
« Draco e Hermione? Cosa succede? »
« Se sa dove sono le conviene parlare ora. L'Oscuro non è un amante delle menzogne. »
« Io... non lo so. Non capisco, cosa sta succedendo? »
Davies si incamminò per il salone mentre l'altro Mangiamorte si parò davanti alla donna impedendole di muoversi.
« Malfoy e la Mezzosangue sono scappati. -la donna spalancò gli occhi sorpresa ma capì perché Hermione non aveva più risposto alla lettera che le aveva inviato- E noi non riusciamo a rintracciarli per cui glielo ripeto: se ha qualche informazione le conviene darcela e basta. »
« Io non ne sapevo niente. Non li sento da un mese oramai. »
Guardò Davies e fece un passo avanti evitando l'altro uomo.
« Dove sta andando?! »
« Abbiamo il permesso di cercare informazioni, non ci ostacoli Signora Zabini. »
« No, ovviamente no ma in sala c'è mia figlia. Mi lasci solo raggiungerla o la spaventerete. »
Il Mangiamorte annuì e l'altro la lasciò muoversi, Nora raggiunse Amelia prendendola in braccio e guardò i due uomini.
« Potete cercare ovunque. Non troverete niente. »
« Mamma? »
« Ssh... è tutto okay. Cercano solo delle cose. »
Passarono quaranta minuti prima che i due uomini decretassero di non aver trovato niente.
« Come vi avevo detto. » disse Nora nascondendo l'ansia per quella risposta rischiosa.
« Semmai dovessero mettersi in contatto con lei le consiglio di riferircelo. I traditori non fanno una bella fine, soprattutto con le nuove leggi in vigore. »
Nora annuì ripensando all'articolo di giornale letto la settimana prima in cui venivano elencati i nuovi reati istituiti a fronte della guerra e alle brutali notizie che giravano negli ultimi giorni.
« Buona giornata Signora Zabini. »
L'elfo li accompagnò alla porta e la donna tirò un sospiro di sollievo solo quando fu certa che se ne fossero andati.
« Mamma. »
« Stiamo bene Amelia, e siamo al sicuro, te lo prometto. »
La bambina si incamminò verso i giochi e tornò stringendo nella mano il pupazzo a forma di puffola pigmea che Hermione le aveva regalato; Nora sorrise amaramente e la fece di nuovo sedere sul divano a fianco a sé.
« Ti piace eh? »
« Si. Mione! »
La nobile ignorò la stilettata al cuore e annuì.
« Eh già, Hermione. »
Milac si occupò della piccola mentre Nora uscì bisognosa di aria.
Draco ed Hermione erano fuggiti, non sapeva dove, non sapeva perché, non sapeva neanche quando.
Ma ora si spiegavano molte cose: la mancanza di risposta alla lettera, perché non si erano più visti.
Cercò di fare mente locale prima che un pensiero le esplodesse nella testa creando solo caos: Blaise.
Cosa ne sarebbe stato ora? Hermione aveva tutte le ricerche, Hermione sembrava l'unica capace di risolvere la situazione e ora... ora era semplicemente sparita.
Seppellì i sentimenti di rabbia e disperazione che sentì in gola e prese un respiro profondo.
Tempo, tutto si rivelava essere sola una questione di tempo alla fine. Le cose avrebbero trovato la loro strada, o almeno così lei sperava.
***
Ruf si presentò silenziosamente nella camera padronale e attirò l'attenzione di Draco senza dire una parola; il biondo sospirò e si alzò appoggiando il libro sul comodino.
Raggiunse la biblioteca e lì sorrise a metà tra il divertito e l'esasperato guardando la moglie piegata sui libri.
Si avvicinò e le accarezzò le spalle.
« Tempo esaurito per oggi Granger. » sussurrò sulla sua testa prima che lei cominciasse a scuoterla.
« Ho solo... solo questo- »
« No Hermione. Abbiamo un patto. -disse con tono duro e lei non lo guardò- Sono le undici, chiudi i libri e vieni a dormire. »
Si spostò al suo fianco e le accarezzò i capelli.
« Altrimenti ti ci porto di peso e ti faccio bere una boccetta di distillato della pace. Sai che lo faccio. »
Hermione annuì mentre i ricordi dell'ennesima litigata riaffioravano nella sua mente; Draco che la trascinava di forza in camera mentre lei cercava di spiegargli che aveva fatto un passo avanti nella ricerca, lui che le urlava contro che era tardi, che anche la notte precedente aveva dormito poco e che aveva saltato la cena, lui che le ripeteva che non era così che funzionavano le cose. Che era incinta, che erano fuggiti proprio per proteggerlo e che lui poteva fare ben poco per prendersene cura. Lei era quella che doveva stare attenta al bambino.
Riemerse dai pensieri e chiuse il libro poi si alzò e guardò il biondo.
« Herm... »
« Lo so. -rispose accarezzandogli il viso- Ho bisogno di una pausa. »
Draco si sorprese quando la vide sorridere e sentì le dita di lei intrecciarsi con le proprie.
Appena la riccia si sedette sul letto lui l'attirò a sé e la baciò.
« Come stai? »
« Bene Draco. -sussurrò accoccolandosi tra le sue braccia- Davvero. »
« Nausea? »
« No. »
« Dolori? »
« No... »
« Neanche mal di testa? Ultimamente ne hai avuti parecchi. »
« No Draco sto bene, credimi. »
« Ti credo. »
Hermione restò ferma a godersi il calore emanato da Draco e lasciò che fosse lui a farla sdraiare poi cercò di trovare una posizione più comoda e non riuscendoci sbuffò attirando l'attenzione del biondo.
« Che succede? »
« Non posso mettermi a pancia in giù. E mi manca. »
L'uomo alle sue spalle ridacchiò e le baciò una guancia.
« Dovrai aspettare ancora un po' per poter stare comoda di nuovo. »
« Quattro mesi. -mormorò lei prima di girarsi- Ci credi Dra? Siamo già al quinto mese. E mi sembra di averti detto di sì solo ieri. »
« Un mese e potremo sapere il sesso. »
Hermione sorrise annuendo poi lo guardò.
« Tu vuoi saperlo? »
« Tu no? »
« Sarebbe interessante scoprirlo alla nascita. Con Isaac lo speravamo, per via dell'Oscuro, ma ora- »
« Mi va bene. -la interruppe e le sorrise- Sarà dura resistere alla curiosità ma mi piace l'idea. Così avremo tempo di pensare ad un nome. » terminò stringendola e si sporse a guardare l'ora.
« Ora è davvero tardi quindi dormi. »
« Ci proverò, ha appena incominciato a muoversi. »
Draco le baciò i capelli e restò sveglio a guardarla addormentarsi nonostante l'agitazione del piccolo.
***
L'uomo scese le scale diretto alla sala da pranzo e non poté trattenere il sorriso che gli nacque sul volto quando vide alcuni dei suoi vecchi amici seduti al tavolo.
« Buongiorno. »
« Ehi, ben svegliato. Dormito bene? »
« Si, grazie. »
« Per colazione c'è solo il tè. Purtroppo abbiamo finito il caffè e non sapremo quando riusciremo a prenderlo di nuovo. »
« Nessun problema. »
Si riempì la tazza di tè senza zucchero e si sedette al tavolo.
« Allora... avete qualche informazione? »
« La Romania è stata totalmente liberata e in Ucraina stiamo conquistando territorio molto rapidamente. »
« E sul piano delle forze come siamo messi? »
« Bene, tante persone si sono unite a noi. Ancora non pareggiamo tutte le forze dei Mangiamorte ma mentre noi cresciamo loro si stanno indebolendo. » spiegò il moro prima di prendere un altro sorso dalla sua tazza.
« Siete riusciti a mettervi in contatto con qualcun'altro? Oltre a me? »
« Abbiamo perso le tracce di molti ma li stiamo cercando tutti; Luna, Cho, Ginny, Ron, Hermione. »
« Bill? »
« Non ho sue notizie purtroppo. Ho perso i contatti da tempo e con questa domanda deduco che sia lo stesso per te. »
« Già... d'accordo... qual è il piano ora? »
« Sopravvivere, non farci scoprire e raccogliere informazioni. Non sappiamo ancora bene quale sia la situazione qui. »
« Okay, va bene. -rispose leggermente deluso, avrebbe voluto risolvere le cose velocemente e tornare finalmente a quella libertà che sognava da anni- Come posso essere utile? »
***
« Ruf? »
L'elfo si girò a guardarla e si avvicinò.
« Sì Signora? »
« Quando Draco rientra con Isaac digli che sono a farmi un bagno okay? »
« Agli ordini Signora. »
Hermione sorrise e fece un passo verso la camera prima di fermarsi e guardarlo di nuovo,
« Come stai? »
« Ruf sta bene Signora. »
La riccia annuì un poco sollevata e si allontanò.
Aprì l'acqua per riempire la vasca e prese come suo solito gli oli essenziali, scelse la rosa per un solo motivo: piaceva da matti a Draco; ne versò un tappino e cominciò a spogliarsi lasciando tutti i vestiti per terra.
L'acqua calda le fece formicolare le gambe gonfie e stanche, si sedette e tirò un sospiro di sollievo.
« Sei faticoso tesoro lo sai? »
Chiese accarezzandosi la pancia gonfia e stiracchiando il collo indolenzito.
« Si dice che la seconda gravidanza è più semplice ma sei tutto il contrario. » continuò poi incapace di trattenere una risata di pura felicità.
Chiuse gli occhi assicurandosi di non scivolare in acqua e si rilassò totalmente.
Non seppe quanto tempo passò prima di sentire due colpi leggeri sulla porta, Draco era appoggiato allo stipite e la guardava con uno sguardo che mandò in subbuglio lo stomaco di Hermione.
« Disturbo? »
« Ovviamente no. » rispose senza muoversi di un millimetro se non per guardarlo, la raggiunse posandole un bacio sulla fronte poi si sedette sul bordo.
« Sto avendo un deja-vu. »
« Ah si? -chiede lei aggrottando le sopracciglia- Collegato a cosa? »
« Mm... c'entri tu... una vasca da bagno... eravamo in Spagna... »
L'espressione della donna cambiò e lui rise.
« Non potevi trovarne uno migliore?! »
« Il primo che mi è venuto in mente, tu, da sola, in una vasca da bagno... l'unica differenza è che oggi sei ancora più bella. »
« Oh ma smettila! » sbottò lei ridendo e indirizzando alcune gocce di acqua verso il biondo che si alzò di scatto per evitarle.
« Tu e i complimenti avete un rapporto complicato, e io ci vado sempre di mezzo. » disse guardando la propria camicia raggiunta da qualche goccia.
« Dov'è Isaac? » chiese lei sorridendo.
« Non so chi abbia stancato di più l'altro, ma ora dorme. E spero lo faccia fino ad almeno metà pomeriggio. »
« Se ti ha stancato perché non entri a rilassarti con me? »
Draco tirò le labbra in un sorriso malizioso.
« Come posso rifiutare una proposta del genere, Lady Malfoy. »
Hermione si mise faticosamente seduta mentre lui si spogliò lasciando i vestiti a terra su quelli di lei e si mise alle sue spalle.
« Sembri felice Draco. » sussurrò lei, era da tanto che non lo vedeva così, soprattutto perché nell'ultimo periodo le litigate erano stata all'ordine del giorno.
« Lo sono. » confermò lui stringendola a sé.
Il biondo vide un piede (oppure un pugno) premere contro la pancia della donna e sorrise.
« Ti lascia riposare? »
« Secondo te? »
« Ne dubito. »
« Esatto. Ci stavo pensando proprio prima che arrivassi. Di solito la seconda dovrebbe essere più semplice invece questa è più tosta della prima. »
« Hermione- »
« Sto bene Draco. È solo più complicata e la sto patendo un po' di più. »
« Hai mal di testa? »
« No, oggi no fortunatamente. E per questo dovrei essere a studiare e invece- »
« Granger. »
Lei lo guardò per un attimo poi sbuffò lasciandosi andare su di lui.
« Lo so. »
Draco le tirò indietro i capelli dalla fronte e portò dell'acqua sul ventre di lei guardandola scivolare rapidamente via.
« Hai capito da cosa sono date queste emicranie? »
« Ho letto che nelle gravidanze magiche può succedere, il che vuol dire che sono stata fortunata con la prima in un certo senso. La causa maggiore è la traccia magica del bambino. »
« Oh si, ora è tutto più chiaro. »
« Già. -disse lei ridendo- Con la potenza che ha a quanto pare è normale. Troppa energia. »
Nella mente di lei si creò una fitta rete di pensieri che la portarono a guardare il braccio ancora fasciato di Draco.
« Oggi ti ha dato fastidio? »
« Solo questa notte ma questa mattina ho cambiato le bende e non l'ho più sentito. »
« Dovresti chiamarmi quando la controlli. »
« Stavi dormendo, finalmente aggiungerei, so che hai avuto difficoltà questa notte. »
« Un po' di insonnia. »
« Un po'... -ripeté lui con tono ironico- Perché non prendi una pozione calmante? »
« Perché è sconsigliato un uso assiduo di pozioni durante la gravidanza, lo stesso motivo per cui non curo sempre il mal di testa ma aspetto che passi. »
Sentì l'uomo sospirare alle sue spalle, le sue braccia la strinsero e la guancia di lui accarezzò la sua.
« Solo tre mesi... e potremo stringerlo e tu potrai finalmente riposare. »
« Mm... con due bambini piccoli? Dubito. »
« Ma ci saremo io e gli elfi ad aiutarti. Mettiti in quella testa che non sei sola. »
« Lo so Dra. Lo so... » ripeté abbandonadosi definitivamente a quell'abbraccio.

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Aah, finalmente il 79esimo capitolo... Ragazz* che storia lunga che è uscita.
Ma ci avviamo alla conclusione.

Il prossimo o forse quello dopo sarà l'epilogo, anzi, l'inizio dell'epilogo che sarà diviso in più parti.

Fatemi sapere cosa ne pensare di questo capitolo e soprattutto quali sono le vostre previsioni per la fine. Cosa succederà secondo voi? Come si concluderà il tutto?
Come sempre sono molto molto curiosa di sapere la vostra.

Elly💗

Under the Darkness | Dramione | Italian VersionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora