78.

1.1K 60 4
                                    

Hermione e Ruf si smaterializzarono a Hogsmeade per non attirare l'attenzione ad Hogwarts e lui le rivolse uno sguardo che la riccia lesse benissimo, l'elfo avrebbe fatto tutto quello che lei gli avrebbe ordinato o anche solo chiesto.
« Dobbiamo entrare ad Hogwarts, possibilmente senza essere visti e raggiungere il bagno delle ragazze al secondo piano... e sperare che l'accesso alla camera sia ancora consentito. »
« Ruf è ai suoi ordini Signora. »
La Grifona sorrise e attinse a tutta la riserva di coraggio che aveva prima di incamminarsi verso il castello seguita da Ruf.
***
Nancy atterrò nell'esatto posto che Draco le aveva indicato e lasciò rapidamente la mano del Padrone abbassando lo sguardo, il biondo provò una strana sensazione che mai aveva incontrato prima d'ora. Conosceva l'elfa da anni ed era sempre stata così ma ora quasi gli dispiaceva.
Scacciò rapidamente quei pensieri dalla testa per concentrarsi su cosa doveva fare ora, trovare il venditore e terminare lo scambio, se Hermione fosse stata beccata ma fosse riuscita a fuggire avrebbero comunque avuto poco tempo prima di essere rintracciati.
Mise Isaac a terra e ordinò a Nancy di prenderlo per mano.
« Metterò un incantesimo per coprirvi ma se qualcosa dovesse andare storto porta Isaac alla tenuta di Modane. Chiaro Nancy? »
« Si Padrone. »
« Ci metto poco. » disse per tranquillizzarla e sorrise all'espressione sorpresa della creatura.
***
Hermione decise di utilizzare un'entrata che non desse nell'occhio e optò per il cortile a ovest, prima di entrare si guardò intorno e in lontananza scorse la valle in cui quando lei frequentava la scuola era situata la capanna di Hagrid, fu un colpo al cuore non vederla più lì.
Ruf si accorse del cambiamento di espressione e si avvicinò.
« Signora- »
« Sto bene Ruf. »
« La camminata è stata lunga- »
« Entriamo e usciamo Ruf, quando saremo salvi riposerò. -sapeva che l'elfo non era tranquillo e gli sorrise- stiamo bene. »
Rivolse un ultimo sguardo al panorama poi si concentrò.
« Secondo piano, guardati sempre intorno e controlla che non ci sia nessuno. »
E sempre insieme, Ruf sempre a fianco a lei entrarono a Hogwarts.
***
Draco entrò nel locale e si guardò intorno con il cappuccio che gli copriva gran parte del viso, all'ultimo tavolo, all'angolo destro del locale, scorse colui che cercava e si avvicinò.
« Puntuale. »
« Non sono una persona che ritarda solitamente. »
« Buon a sapersi. »
« Ha quello che ho chiesto? »
« Ovviamente... -Draco gioì senza darlo a vedere- ma la richiesta è aumentata e di conseguenza il prezzo. »
Il Mangiamorte al contrario di come avrebbe fatto in precedenza non si arrabbiò ma annuì soltanto.
« Vi serve proprio... »
« In effetti si. »
L'uomo tirò fuori un sacchetto di pelle e mostrò a Draco il contenuto, dopo che il Mangiamorte ebbe annuito lasciò il sacchetto sul tavolo e prese le monete dalla mano del biondo.
« Le vostre referenze sono alquanto corrette vedo. » commentò Draco analizzando di nuovo la merce.
« Il Corno di unicorno è pregiato e raro e voi sembrate averne estremo bisogno. Mi viene da chiedermi per cosa. »
Il Serpeverde sorrise sotto il cappuccio e guardò l'uomo negli occhi godendosi la sua espressione stupita.
« Il Generale Malfoy deve sempre avere dell'antidoto a portata di mano. Troppe persone aspirano al suo posto. »
***
« Deve essere qui. » disse Hermione controllando uno ad uno i lavandini del bagno. Era sicura che l'ingresso fosse dove stava guardando e non trovandolo l'idea che la camera fosse stata sigillata cominciava a solidificarsi sempre di più nella sua testa.
Eppure sapeva quando Voldemort fosse legato alla scuola per questo aveva sperato che l'avesse tenuta aperta in quanto vero erede di Salazar Serpeverde.
A pochi secondi dall'arrendersi uno dei rubinetti si mosse sotto la pressione della sua mano e il suo cuore saltò un battito.
« Ruf! L'ho trovato. Vieni qui. »
Mentre l'elfo si avvicinò il passaggio si aprì rivelando un lungo pozzo buio ed Hermione rassicurò Ruf che quello fosse il passaggio giusto.
La Camera dei Segreti era esattamente come lei la ricordava, buia, umida e stagnante. Le statue di pietra a forma di serpente erano identiche quando le aveva viste durante la battaglia ad Hogwarts e la carcassa del basilisco giaceva ancora nel mezzo del corridoio con i pochi denti rimasti nelle fauci scheletriche.
Hermione si avvicinò allo scheletro del rettile e allungò la mano a stringere uno dei denti, poi con uno strattone lo staccò dalla radice e sorrise vittoriosa; ne prese cinque, per essere sicura di avere abbastanza veleno poi li mise nella borsa e guardò l'elfo.
« Ora possiamo andarcene. »
« Si Signora. »
Ruf le porse la mano per smaterializzarsi per uno spazio decisamente troppo lungo per Hermione e lei gli porse l'anello per fargli sapere la posizione esatta.
La smaterializzazione partì ma prima che potessero superare i confini del castello vennero bloccati.
La Grifona atterrò malamente a terra e sentì delle sirene di cui non era a conoscenza suonare.
Doveva raggiungere Draco e Isaac, era l'unica cosa che ora importava.
Si alzò gemendo per il dolore ad una spalla e raggiunse Ruf tirandolo in piedi e impallidendo alla ferita che aveva sulla testa.
Si guardò intorno cercando di non farsi prendere dal panico e si accorse che i confini di Hogwarts non erano lontani, sollevò l'elfo e cominciò a correre fino a superare la barriera anti smaterializzazione intorno alla scuola.
« Ruf. Ruf ho bisogno di te. Ti prego. »
L'elfo annuì e mentre la mano sulla testa si macchiava di sangue le porse l'altra e si smaterializzò.
Volteggiarono nel vuoto per un tempo che alla riccia sembrò eterno e finalmente atterrarono in un vicolo buio per gli alti palazzi che lo circondavano.
« Hermione! »
Prima che potesse vedere Draco lui l'abbracciò e la sollevò da terra stringendola a sé con una mano sulla testa.
« Merlino stai bene! »
« Si, si Draco ma... Ruf. Aspetta. »
Si staccò da quell'abbraccio sotto l'espressione confusa di Draco che sbiancò quando vide Ruf a terra.
« Cos'è successo? »
« Ci siamo smaterializzati ma le barriere si sono attivate e ci hanno impedito di sparire. Siamo atterrati a pochi metri dal confine ma Ruf ha sbattuto la testa. È un miracolo che ci abbia portati fino a qua ed è un miracolo che sia ancora vivo. »
« Quindi li abbiamo alle calcagna? »
« Nessuno ci ha visti per cui dovranno prima analizzare le barriere e capire chi fossimo, non so quanto ci metteranno ma devo sistemare Ruf. »
Hermione fermò il suo cercare freneticamente nella borsa quando Draco le si inginocchiò a fianco e lo guardò a metà tra il sorpreso e il disperato.
« Dimmi cosa posso fare per aiutarti. »
« Hai il corno? » chiese mentre con il dittamo richiudeva la ferita di Ruf.
« Certo. »
« Bene. Troviamo un posto al sicuro e riparato per lavorare. Ho bisogno di tranquillità. »
Draco si rese irriconoscibile tramite un incantesimo illusorio e Hermione riattivò l'incantesimo sulla collana, con le loro nuove sembianze presero una stanza nella stessa locanda in cui Draco aveva incontrato il venditore.
La Grifona sistemò Ruf sul letto in modo che riposasse, affidò Isaac a Nancy e guardò il marito.
« Bisogna polverizzare il corno, finemente. »
« D'accordo. »
Si misero subito al lavoro, Draco sul corno e Hermione sulle zanne di basilisco cercando di recuperare dai condotti più veleno possibile.
Dopo dieci minuti che ad entrambi sembrarono eterni con il terrore che i Mangiamorte entrassero da un momento all'altro le materie prime furono pronte.
« Siediti sul divano e togliti anche la camicia. »
« Per lavorare sul Marchio? »
« Molto probabilmente avrai delle vampate di calore e non potrai toglierti la camicia nel mentre per cui ti conviene farlo ora. »
Lo guardò spogliarsi e quando fu pronto di sedette davanti a lui.
« Sarà difficile concentrarti Draco ma dovrai seguire attentamente il procedimento perché dovrai rifarlo su di me. »
Draco annuì e lei indicò tutti gli ingredienti che aveva a fianco.
« Questo è il veleno mischiato al corno polverizzato. Intingerò il pugnale nella soluzione e inciderò delle rune di legame intorno al marchio, la polvere eviterà che il veleno entri in circolo uccidendoti ma gli permetterà di intaccare la magia del marchio. Le rune invece creeranno una rete di isolamento su di esso, questo dovrebbe impedire ai Mangiamorte di rintracciarci. »
« D'accordo. »
« Draco... farà male. »
« Farebbe decisamente più male se ci trovassero Hermione per cui non importa. »
La riccia forzò un sorriso e cominciò a tracciare la prima runa sentendo il braccio del Mangiamorte irrigidirsi, quando il disegno fu completo si illuminò di luce azzurra ed Hermione da essa estrasse un filo di luce che rimase a fluttuare nell'aria.
Si spostò sull'altro fianco del marchio e tracciò la seconda runa, anche qui estrasse il filo luminoso ma lo mise da parte e collegò il primo filo con la seconda runa, il legame sprigionò per un attimo una forte luce poi tornò dell'intensità di prima ed Hermione guardò il marito; era solo a due rune su dieci e Draco non aveva una bella cera. Lanciò un incantesimo diagnostico e si accertò che tutti i parametri vitali fossero a posto, poi lanciò un altro incantesimo per analizzare la sua magia e si accorse che quella del marchio sembrava ribollire.
« Draco... stai con me. Cerco di fare il più veloce possibile. »
Lo guardò annuire pallido e sudato e si buttò a capofitto nel lavoro, ignorando ogni gemito del marito per non fermarsi, in venti minuti tracciò tutte le rune e creò una fitta rete di legami azzurri.
Appoggiò il pugnale sul comodino e si sedette accanto al biondo che appoggiò esausto la testa sulla sua spalla.
« Dra... »
« Ci... sono... »
Gli accarezzò la fronte madida di sudore e gli porse una pozione.
« Bevi questa, ti ridarà le forze. »
« No, aspetta... qualsiasi cosa ingerisca adesso la vomiterei di sicuro. »
Hermione annuì preoccupata e restò ad accarezzargli il viso fino a che non si staccò da lei e prese boccetta dalle sua mani ingurgitandone il contenuto e trattenendo un conato.
« Non posso farlo Granger. »
« Cosa? »
« Non posso farti questo! -disse mostrando il marchio che ribolliva sotto pelle- Chi mi assicura che non avrà conseguenze sulla gravidanza?! Hai visto come mi ha steso tutto ciò? »
« Draco- »
« No Granger. »
« Tu sei stato così perché la magia del marchio è radicata a fondo e si è ribellata a ciò che stavo facendo. La mia non è così, non ancora almeno. Starò male, è vero ma se non lo fai ci rintracceranno e come hai detto tu stesso sarà peggio. »
« Granger- »
« Non puoi tirarti indietro Draco. Non ora. »
Lo vide sospirare e gli strinse una mano portandolo con sé, lei si sedette sul letto e lui prese posto di fronte.
« Se svieni Granger mi fermo. »
E anche il Mangiamorte cominciò quel lungo processo con una concentrazione che Hermione non si aspettava.
Alla fine di ogni runa si fermò a guardarla per controllare come stesse e non la vide mai aprire gli occhi, per questo lei non si accorse che la luce delle rune su di lei aveva una sfumatura gialla che Draco non aveva visto su di sé.
Quando finì di tessere la rete le ripulì il braccio dal sangue e le strinse il polso sentendola accasciarsi sul letto.
« Hermione. »
« Si... » mormorò lei con gli occhi chiusi.
« Sei stanca ma dobbiamo muoverci, siamo qui da un'ora ormai. Quando saremo al sicuro riposeremo, te lo prometto. »
Cercò la stessa pozione che aveva preso lui e gliela porse poi aspettò un minuto che si riprendesse.
« Abbiamo una passaporta tra sette minuti. »
Hermione si alzò dal letto e controllò Ruf che ora era sveglio.
« Come ti senti? »
« Ruf... bene. »
« Non ti smaterializzerai per i prossimi giorni, a partire da ora. »
Sentenziò Draco con tono duro.
« Padron Draco, Ruf- »
« No Ruf, è un ordine e non accetto altre mancanze di obbedienza, ne hai già avute abbastanza in quest'ultimo periodo. Ci smaterializzeremo io e Nancy. Dobbiamo andare ora. »
La Grifona strinse Isaac in braccio facendo attenzione a non svegliarlo e strinse la mano all'elfa guardando il biondo, tutti e quattro si smaterializzarono per l'ultima volta in Europa, in una campagna a qualche chilometro da Grenoble.
Draco aiutò Ruf a rimettersi in piedi e si mise a cercare nell'erba la passaporta.
« È qui! Veloci che manca poco. »
Hermione sorrise alla vista dell'orologio da taschino dorato e lo toccò aspettando quella conosciuta sensazione di nodo allo stomaco e vuoto intorno a sé.
Ebbero il tempo di formulare un pensiero di libertà prima di sparire, definitivamente, dal continente europeo.
Atterrarono tutti su un pavimento di pietra scura e Draco fu il primo ad alzarsi rapidamente da terra per distruggere la passaporta, il vetro dell'orologio si frantumò sotto la sua scarpa e gli ingranaggi si sparsero sul pavimento.
Si guardarono e Draco si inginocchiò davanti a lei mentre un sorriso nasceva sulle labbra di entrambi.
« Ce l'abbiamo fatta? »
« Benvenuta in Canada Hermione. »
L'aiutò ad alzarsi e prese in braccio Isaac che si era svegliato in quel momento poi le fece passare un braccio sulla schiena e l'attirò a sé per baciarla.
« E ora? » chiese lei divisa tra la felicità e lo smarrimento.
Avrebbero dovuto ricominciare tutto.
« Ora controlliamo di stare bene entrambi, soprattutto tu e lui o lei, poi cerchiamo la camera da letto e rimaniamo lì, abbracciati, per ore. » terminò sussurrando sulle sue labbra prima di baciarla ancora.
« Mi piace questo piano. »
« Mamma! »
Hermione rise guardando Isaac e gli accarezzò il viso.
« Sei salvo tesoro mio. Lontano dall'Oscuro e da un futuro nero. »
Si aggirarono per la tenuta fino a trovare la camera padronale e come Draco aveva preannunciato la trascinò sul letto insieme ad Isaac, lei controllò che tutti stessero bene e si sdraiò a fianco al marito appoggiando la testa sulla sua spalla.
Restarono lì tutto il pomeriggio facendosi portare qualcosa da mangiare dagli elfi.
Al contrario di cosa Draco desiderava Hermione non si rilassò, chiamò Nancy ogni trenta minuti perché l'aggiornasse sulle condizioni di Ruf e quando l'elfo finalmente si svegliò di nuovo la preoccupazione della riccia trovò un altro sfogo.
« Devo scrivere a Nora. »
Il Mangiamorte la guardò e lei sospirò.
« L'abbiamo abbandonata, e lei con me non l'ha fatto quando avrebbe potuto. Devo almeno chiederle scusa. »
« È pericoloso. »
« Draco- »
« Rischi di mandare all'aria tutto quello che abbiamo fatto per arrivare qua. Rischi di farci rintracciare. »
Lei distolse lo sguardo e l'uomo sospirò.
« Lo capisco Hermione, dispiace anche a me ma ora è troppo pericoloso. Aspetta almeno un po' di tempo. Ora si metteranno sulle nostre tracce, lascia che arrivino ai vicoli ciechi che abbiamo lasciato. »
« D'accordo. »
Si alzò dal letto mentre lei si mise seduta e lo guardò indossare la giacca.
« Dove vai? »
« A conoscere gli elfi, dire loro di preparare la cena e nel mentre tiro su le barriere protettive, avrei dovuto farlo appena siamo arrivati. »
Appena lei fu in piedi la baciò e si godette il suo sorriso.
« Ci vediamo in sala. »
« Mi lavo e arrivo. »
Dopo che Draco fu uscito la porta della camera si riaprì e quando Hermione uscì dal bagno si trovò davanti Ruf.
« Ruf. Come stai? »
« Ruf sta bene Signora. Ruf non sarebbe qui senza la Signora. »
« No Ruf, noi non saremmo qui senza di te. Ci hai salvati e te ne sarò sempre grata. »
« Se la Signora ha bisogno Ruf può- »
« No. Hai sentito Draco, niente sforzi per i prossimi giorni. »
« Ruf- »
« Riposo. Voglio che tu stia bene. »
« Ruf eseguirà gli ordini e riposerà. »
« Bene, grazie. »
La riccia appena scese in sala trovò Draco seduto sul divano con in mano un bicchiere perché l'elfo glielo riempisse di vino rosso. Quando la vide si alzò e la creatura la guardò.
« Lei è la Signora Malfoy, non importa che sangue abbia, la servirai in quanto tua signora. »
« Si Padron Draco. »
« Lui è Hiro. » le disse scostandole una ciocca dal viso.
« Piacere di conoscerti Hiro. -lo vide spalancare gli occhi sorpreso e sorrise- Ti accorgerai che non sono una signora come quelle che hai incontrato. »
« La cena è pronta tra poco e le barriere sono al pieno della loro potenza. -disse Draco attirandola lentamente a sé- Riuscirai a rilassarti? »
« È tutto nuovo. Lascia che il tempo faccia il suo lavoro. »
« Voglio solo che stiate bene. Hai già avuto troppo stress e sei al quarto mese, ci hai salvati e ora devi pensare a te. E noi faremo lo stesso. » terminò sussurrando con le labbra sulla sua fronte.
Dopo cena si ritirarono subito in camera e portarono Isaac con loro per la prima notte nella nuova casa, messo a dormire il piccolo Draco la raggiunse in bagno e la strinse guardandola tramite lo specchio.
« Ti amo. » sussurrò lei appoggiando la testa alla sua spalla e sorridendo quando lui le baciò una guancia.
« Anche io Hermione. »
Il sorriso di lei si spense velocemente e il biondo, conoscendola, aspettò che dicesse qualcosa.
« Cosa faremo domani? »
« Ti preoccupa il domani? »
« Sono in una casa nuova, ci sono arrivata improvvisamente, siamo in Canada, non so cosa succederà- »
« Ehi! -Hermione si zittì e lui la fece girare per guardarla negli occhi- Domani ci sveglieremo, faremo colazione e visiteremo ogni angolo della casa, sceglieremo la camera per Isaac, sistemeremo la nostra come vogliamo noi. Gireremo il giardino, visiteremo la biblioteca leggendo tutti i titoli e trovandone alcuni che ti interessino. Giocheremo a scacchi e- »
« Okay okay. Ho capito. »
Draco sorrise e lei gli strinse le braccia intorno al busto.
« Grazie. »
« Ti sei occupata di noi fino ad adesso, ora lasciaci ricambiare, okay? »
La vide annuire e la baciò prima di portarla con sé sul letto e baciarla ancora.
La tenuta risultò essere più grande del Manor e questo rese Hermione più ansiosa del solito, l'unico posto in cui sembrava essere a suo agio era il giardino e poteva restarci per ore, anche nel freddo autunno canadese sotto un incantesimo riscaldante, il che non risparmiava però a Draco le preoccupazioni per la sua salute.
Passò la prima settimana nella nuova casa e Draco cominciò a pensare a come tenersi aggiornato sulla situazione in Inghilterra.
Eppure se il primo periodo trascorse tranquillo i problemi non si fecero attendere, a cominciare dal Marchio nero di Draco.
Se ne accorse durante un pomeriggio in giardino, prima sentì uno strano formicolio che la sera diventò un bruciore.
« Draco... stai bene? »
« Si. » disse ma non fu capace di convincerla.
« Draco cos'hai? »
« Ho mal di testa Herm. Tutto qui, non preoccuparti. »
« Hai preso una pozione? »
« Si. -si girò a guardarla e le sorrise- Tranquilla, davvero. »
La strinse e sorrise quando la sentì accoccolarsi tra le sue braccia.
« Sai... -sussurrò lei quasi addormentata- sto cominciando a sentire i suoi movimenti. » disse portando la mano del biondo sulla pancia gonfia.
« Sempre precoci i nostri figli. »
Hermione rise e annuì.
« Decisamente. »
Due sere dopo il Marchio riprese a bruciare, diversamente dal solito bruciore usato per richiamare gli adepti ma Draco si costrinse ad andare a dormire senza pensarci; con ovvi problemi ad addormentarsi si alzò definitivamente alle cinque e accorgendosi dell'assenza di bruciore si guardò il braccio perdendo dei battiti.
La manica del pigiama era appiccicata al braccio da delle macchie che sembravano fatte di sangue e siero.
Si chiuse in bagno pregando che lei non si svegliasse e mise il braccio sotto l'acqua cercando di separare il tessuto dalla pelle e quando ci fu riuscito seppur con non poco dolore si accorse che tutta la pelle intorno al tatuaggio appariva come bruciata.
Guardò il marchio ribollire sotto pelle e imprecò con rabbia, poi cercò delle bende e coprì tutta la zona.
Tornò in camera tirando un sospiro di sollievo vedendola addormentata e indossò un maglione spesso per coprire le prove.
Quando lei si svegliò Draco finse che fosse tutto normale, le sorrise, la baciò e le diede il buongiorno come ogni altra mattina; fecero colazione e l'accompagnò in giardino cercando di godersi la mattinata e non pensare al gigantesco problema che stava nascondendo.
Passò una settimana in cui ogni notte il Mangiamorte cercò di curare le ferite che continuavano a nascere e a nascondere il tutto alla moglie.
Hermione invece si accorse che qualcosa non andava e cercò più volte di chiederglielo fino a quando lui esplose.
« Smettila di chiederlo Granger! » la vide spalancare gli occhi e sentì improvvisamente un macigno sul cuore.
« Her- »
« Se mi dicessi cosa succede io smetterei di chiederlo ma è evidente che ancora, dopo tutto il tempo trascorso, la tua fiducia ha dei limiti. »
« No... Hermione. »
« Va bene così. -disse alzandosi dal divano- Quando vorrai sai dove trovarmi, come sempre. »
« Hermione... » fu l'ultimo sussurro del biondo ma lei non lo guardò e si allontanò.

-----------------------------------
Se volete chiedermi quanti capitoli mancano alla fine sappiate che non avrete risposta perché ✨non ne ho la più pallida idea✨

Detto ciò... sono scappati, ma non sarà comunque facile.

Se dovessero esserci dei ritardi nella pubblicazione vi chiedo scusa ma sto di nuovo attraversando un blocco dello scrittore (ed essere alla fine della storia e non riuscire a scrivere rende tutto più pesante😩).

Under the Darkness | Dramione | Italian VersionWhere stories live. Discover now