11.

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Oggi festeggio io ma il regalo è per voi❤️

I giorni passavano, le settimane passavano e la Grifona era ancora distante dalla resistenza.
Le sue giornate trascorrevano alla ricerca di qualche indizio su dove o su chi cercare ma non aveva ancora avuto successo in alcuno dei tentativi fatti.
Mangiare era sempre più difficile, la voce di un ladro si era diffusa per Diagon Alley e anche se i Mangiamorte non si stavano impegnando a mettere fine ai furti i commercianti invece erano sempre più all'erta.
Su calendario disegnato e appeso al muro la ragazza crocettava ogni giorno che passava per tenere il conto del tempo; ventitré giorni da quando era arrivata al negozio dei Weasley e ancora niente di niente.
Le notti si allungavano sempre di più e l'insonnia sembrava averla presa in simpatia, certo le urla delle persone catturate per la strada in piena notte non aiutavano.
Quella mattina si svegliò prima di vedere il sole e sospirò pesantemente.
Si mise seduta nel letto e si guardò attorno pensando a cosa fare, era certa che non sarebbe riuscita a dormire.
Scrutò la libreria ma aveva già letto tutti i volumi lì presenti, si spostò nuovamente le coperte di dosso e nel farlo la bacchetta venne sbalzata via e rotolò sotto il letto.
La riccia imprecò e si chinò per raccoglierla, proprio a fianco alla bacchetta, ricoperto di polvere c'era un altro libro. Afferrò entrambi gli oggetti e guardò incuriosita il tomo.
Era un libro spesso e vecchio, la copertina era di velluto rosso e non aveva alcun titolo. Accarezzò la stoffa vellutata con i polpastrelli poi aprì il libro, anche nella terza di copertina non c'era alcuna scritta, così sfogliò ancora qualche pagina e fece un grosso balzo avanti nella sua ricerca.
***
L'elfo entrò in camera, fece levitare il vassoio fino al tavolino vicino al letto e uscì chiudendosi la porta alle spalle senza il minimo rumore.
Il padrone di casa aprì un solo occhio e guardò la finestra per qualche secondo.
Il profumo delle uova risvegliò il suo stomaco che ringhiò affamato così si diresse in bagno e si guardò allo specchio passandosi una mano tra i capelli troppo lunghi per i suoi standard.
L'acqua fredda tolse ogni traccia di sonno dal suo viso, indossò  la camicia e si diresse in ufficio seguito dal vassoio della colazione.
Seduto alla scrivania cominciò a leggere i documenti impilati alla sua destra mentre svuotava i piatti della colazione.
C'erano state una dozzina di nuove catture nelle ultime due settimane e il doppio di morti nei campi.
Tra le richieste ancora da bollare c'erano viveri e coperte in vista dell'arrivo dell'inverno.
Dalla lista dei ricercati era stato depennato Adam Dixon, catturato il 14 agosto e portato nel campo tre.
Draco sfogliò i documenti dei ricercati e i suoi occhi si fermarono sulla lettera 'G', Granger Hermione Jean, con una foto del quinto anno, sorrideva seduta su un davanzale di Hogwarts con un libro aperto sulle gambe; stato di sangue: Nata babbana. Un brivido risalì la schiena del Mangiamorte, archiviò i documenti nel cassetto e passò alle lettere; aprì, lasciò cadere la busta, lesse, tenne o accartocciò. Cosí per una ventina di missive tutte sigillate con la ceralacca dai colori sgargianti.
Quando finì anche tutte le lettere l'orologio segnava le undici.
Si cambiò indossando una camicia blu e un completo grigio, mise in tasca la bacchetta e si smaterializzo.
Da quando Nora frequentava il Zabini Manor, Draco aveva notato che nell'aria aleggiava costantemente un profumo dolciastro.
« Draco, non mi aspettavo questa visita. »
« Dovresti dire alla tua promessa che il profumo va spruzzato addosso e non nell'aria. »
Blaise non fece in tempo a ribattere che una voce femminile rispose.
« Grazie del consiglio Malfoy, lo metterò con tutte le altre tue opinioni nel vaso delle cose di cui faccio a meno. »
Blaise sorrise mentre i due si guardavano come se fossero stati pronti a sbranarsi a vicenda al primo sparo, poi tornò serio e guardò dolcemente la donna.
« Nora, ti spiace lasciarci soli? »
« Con moltissimo piacere. - precisò lei- Malfoy. »
Il saluto tra i due fu solo un cenno altezzoso da parte di lei prima di sparire per le scale.
« Non andrete mai d'accordo voi due vero? »
« Come tu voglia sposarti con lei non lo capisco. È odiosa e irrispettosa. »
Draco si sedette sulla poltrona davanti all'amico che piegò il giornale e sospirò.
« Nora non è irrispettosa, tu la stuzzichi e lei ti risponde a tono, e fa bene. »
Il biondo fulminò Blaise con uno sguardo ma il padrone di casa semplicemente sorrise.
« Dimmi, a cosa devo questa visita? »
« Ho bisogno che tu faccia un giro di visite nei campi. I prigionieri iniziano ad ammalarsi e come ogni anno rischiamo l'epidemia. »
Il moro annuì senza guardare l'ospite.
« D'accordo, prossima settimana ho il mercoledì libero, spero vada bene. »
« Va bene, sarò lì la mattina presto. »
« Ottimo. »
Malfoy si alzò poi rivolse lo sguardo verso Blaise.
« Nora sa della Granger? »
Zabini non ci pensò due volte.
« No e non deve saperlo, non voglio metterla nei guai. »
« La Mezzosangue vive da te e non si sono mai incontrate? »
« La Granger è scappata. »
Entrambi si accigliarono, Blaise per cosa aveva detto senza ragionare e Draco all'idea che la donna fosse tornata così facilmente in libertà.
« Scappata? »
« Si, una mattina mi sono svegliato e lei non c'era più. Ho sbagliato, mi sono smaterializzato qui con lei e le ho dato la possibilità di muoversi con la smaterializzazione. Sarebbe stata troppo furba per non pensarci e io sono stato troppo stupido per pensarci. »
« Una mezzosangue non sarà mai più furba di noi. Ci vediamo mercoledì. »
« Vuoi fermarti a mangiare con noi? »
« Richiedimelo quando non ci sarà la tua promessa. »
Blaise alzò gli occhi al cielo seguendolo fino all'uscita.
« Allora a mercoledì. »
***
Era buio pesto ma Hermione insisteva per andare avanti. Nell'oscurità era certa di potersi nascondere meglio e sperava di trovare qualche altra informazione utile.
Aveva la moneta dell'ES nascosta nel vestito ma da quando l'aveva trovata pochi giorni prima non aveva ancora provato ad usarla. Poteva essere rischioso, le altre potevano essere in mani sbagliate, era troppo rischioso.
Era uscita dal suo nascondiglio che l'orologio segnava l'una di notte ma doveva essere già passata un'ora almeno.
Schivò una pattuglia di Mangiamorte nascondendosi in un vicolo e dopo qualche secondo si rimise in strada, non sapeva dove stava andando né cosa stava cercando, sperava solo di trovare qualcosa o qualcuno.
Costeggiò uno dei pochi locali aperti di Diagon Alley cercando di restare al riparo dalle luci, proseguì per qualche tempo prima di accorgersi che qualcuno la stava seguendo.
Non uno, ma due, probabilmente erano usciti dal pub e l'avevano notata.
Si infilò nel primo vicolo disponibile pensando a come nascondersi, non poteva di certo smaterializzarsi con i blocchi sulla città, c'è l'avrebbe anche fatta a passare inosservata nell'oscurità ma gli uomini la raggiunsero troppo in fretta.
Non erano Mangiamorte e non sembravano neanche ghermidori.
« Cosa ci fai tutta sola a quest'ora dolcezza? »
Hermione non rispose cercando di elaborare un modo per scappare da lì.
« È di poche parole. »
« Magari preferisce i fatti. »
Si avvicinarono e mentre Hermione si difese da uno l'altro riuscì a scoprirle il viso.
« È la ricercata! »
Si liberò dalla presa del primo ma l'amico le fu subito addosso.
« Non lasciarla scappare. Vale un sacco. »
« Cosa succede qui? »
Quella voce gelida le provocò un brivido che fece tremare ogni sua parte.
« Generale Malfoy. »
Generale era uno dei più alti riconoscimenti, Malfoy aveva davvero fatto strada negli anni, a forza di torture e uccisioni. Le venne la nausea.
« Abbiamo trovato la ricercata Generale. » disse uno balbettando.
« Ho visto. Complimenti. »
« C'è una ricompensa per chi la consegna. »
« Lo so, la finanzio io ma purtroppo non è per voi. »
« Che cosa- »
« Oblivion. - gli occhi di entrambi si fecero vacui, lasciarono la presa che avevano su Hermione che si alzò rapidamente e abbandonarono le braccia lungo il corpo- Imperio. »
Si mossero come dei robot e si sparirono dalla vista lasciando i due nemici da soli in quel vicolo buio.
« Ciao Mezzosangue. »
« Farai tu quello che non hanno fatto loro? »
Chiese con rabbia.
« No Sanguesporco. »
Fece un passo avanti ma si fermò subito guardandola puntargli contro la bacchetta.
« Aggressiva. » commentò divertito.
« Perché sei qui? »
« Per vedere come te la cavi dopo essere scappata da Blaise. »
« Benissimo. »
« Lo vedo, dove l'hai trovata quella bacchetta? »
« Me la sono procurata. »
Il biondo fece un altro passo e la riccia strinse convulsamente la mano intorno alla bacchetta, a metà tra la rabbia e il terrore.
« Abbassa quella bacchetta Granger. »
« No. »
Si guardarono negli occhi e lei rabbrividì.
« Non tornerò con te. »
« Ah no? »
« No Malfoy. »
Draco estrasse la sua bacchetta dalla tasca dei pantaloni ma non la puntò contro la nemica.
« Ti dò la possibilità di arrenderti e venire con me senza alcun combattimento. Se invece vorrai batterti sarò felice di sconfiggerti. »
« Vattene Malfoy. »
Il biondo si rigirò la bacchetta tra le mani con disinvoltura.
« Non ho molta pazienza Granger. »
« Dovrai battermi. »
Il sorrisetto di Draco scomparve lasciando il posto ad un'espressione dura.
« D'accordo, Crucio. »
Hermione se lo aspettava.
« Stupeficium! » gridò prima di schivare la maledizione.
« Uno schiantesimo Mezzosangue? Oh dai, non siamo più bambini. Dolohoferio! »
Questo non se lo aspettava.
« Protego! »
Aveva tentato di ucciderla.
« Non avevo capito che volessi uccidermi. »
« Sarà la mia ultima scelta. Crucio! »
« Expulso! »
Il muro accanto al Mangiamorte esplose costringendolo a spostarsi per non essere colpito dalle macerie più grandi.
« Stupeficium! »
Lo schiantesimo lo colpì al braccio facendogli perdere la concentrazione.
« Sectumsempra! »
Sentendo quell'incantesimo il dolore al braccio si dissolse e i riflessi aumentarono.
« Pensavo di essermi liberato di Potter e invece torna sempre. »
« Avrebbe dovuto ucciderti quella notte. »
« Uccidere? Non ne sarebbe stato capace. L'ho vista la sua espressione dopo quella fattura. Gli occhi terrorizzati che mi fissavano mentre mi dissanguavo in quel bagno. Non aveva il coraggio di uccidere qualcuno. -il sorriso gli distorse il volto- Infatti è morto. »
Agitò rapidamente la bacchetta contro la donna approfittando dell'attimo di smarrimento che le sue parole avevano creato.
« Levicorpus! »
La riccia di accorse che i suoi piedi non sfioravano il suolo e cercò di scendere con qualche contro incantesimo ma non ci riuscì.
« Calma Granger. »
« Expelliarmus! »
L'uomo ghignò evitando con facilità l'incanto e schioccò le dita, la Grifona con un rapido grido lasciò cadere la sua bacchetta mentre sulla mano comparve una profonda bruciatura. Malfoy lasciò l'incantesimo ed ella cadde rovinosamente a terra storcendosi una caviglia se non peggio.
« È finita Sanguesporco. »
Hermione riuscì ad afferrare la bacchetta ma il biondo la disarmò con un semplice expelliarmus.
« Arrenditi una buona volta Granger, ti ho battuto. »
« Va bene, bravo Malfoy, ora puoi uccidermi. »
« Non vedo perché dovrei. »
La donna tentò l'ultima chance, si smaterializzò o almeno ci provò, Draco le puntò velocemente la bacchetta contro e riuscì a bloccarla impedendole la fuga.
« Ci hai provato. »
Un forza la spinse contro il muro facendole sbattere la testa e perdere i sensi.
Il Serpeverde si calmò, regolarizzò il respiro, raccolse la bacchetta della riccia e si accovacciò a fianco a lei.
« Torniamo a casa Granger. »
Atterrarono nel salone del Manor, Draco fece levitare il corpo privo di sensi della ragazza e imboccò le scale.
La depositò sul letto, con del dittamo curò le ferite sulla mano e sulla testa poi prese dal cassetto il girocollo di pelle e lo osservò sorridendo; lo lasciò più largo della volta precedente e dopo averla osservata per un attimo uscì accostando la porta.

Under the Darkness | Dramione | Italian VersionWhere stories live. Discover now