20.

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Non era certo di cosa stava facendo, non era certo di volerla vedere e tanto meno di sapere come stesse eppure ora era lì davanti alla porta chiusa della camera e non riusciva ad andarsene.
La sua mano chiusa a pugno batté quattro volte contro il legno scuro e non ottenne risposta, né la prima né la seconda volta così si spostò sulla maniglia e la strinse per poi abbassarla.
« Sto entrando. »
La stanza era buia per via delle tende chiuse, Draco si prese un attimo per guardarsi intorno, la scrivania era colma di libri e fogli ma risultava comunque tutto ordinato.
Puntò lo sguardo verso il letto dove un rigonfiamento sotto le coperte evidenziava la presenza della donna.
« Sono due giorni che non esci Granger. »
Ebbe la sensazione di parlare da solo, non c'erano movimenti, né suoni, a malapena si sentiva il respiro di lei.
« Pensavi che fosse tutto rose e fiori all'esterno? »
Hermione strinse i pugni cercando di ingoiare la rabbia mista a disperazione che stava provando in quel momento.
Draco camminò fino alle finestre facendo scricchiolare il parquet e aprì le tende illuminando di colpo la stanza poi si voltò a guardarla e si appoggiò ai vetri. Aveva la coperte che le arrivavano fino alle guance e da esse spuntava una massa di ricci castani, guardandoli il biondo notò con sorpresa che se illuminati dal sole avevano dei riflessi rossi e alcuni d'oro, sembrava circondata da un'aura di magia.
« Cosa vuoi Malfoy? »
« Vedere se fossi ancora viva? » disse con tono ironico.
In assenza di risposta sbuffò e incrociò le braccia.
« Oh andiamo... la Mezzosangue che conosco avrebbe reagito. »
La donna si mise seduta e lo fulminò con lo sguardo.
« "la Mezzosangue che conosci"?! -sbottò scostandosi le coperte di dosso- Fottiti Malfoy! Tu non mi conosci! »
Il Mangiamorte ghignò e la raggiunse mentre lei si dirigeva verso il bagno, le strinse un polso e la strattonò obbligandola a guardarlo poi la spinse contro il muro.
« Eppure il terzo anno hai reagito e mi hai rotto il naso. Pochi mesi fa hai reagito e mi hai colpito. Cos'è che ti blocca questa volta? Hai capito che ciò che hai visto è decisamente più grande di te? Ti spaventa Mezzosangue? »
Hermione lo guardò negli occhi per un po' prima di parlare.
« Perché sono qui? »
Draco non rispose ma inconsciamente si avvicinò di più a lei, come un magnete attratto dagli occhi castani della riccia.
« Perché continui a tenermi qui? »
« Vorresti essere nei campi? O in mano a qualche trafficante per il quale sei solo merce? »
« Voglio capire cosa ti spinge a tenerti in casa la prima ricercata d'Inghilterra. Perchè? »
« Sono egoista Granger. Voglio il meglio per me e tu lo sei. »
« Un premio... »
« Anche. » disse facendo spallucce.
Prese un ricciolo di lei e se lo rigirò tra le dita.
« Quanto stai rischiando Malfoy? »
« Se lo scoprissero sarei probabilmente accusato di alto tradimento, confido nel fatto che non ti salti in mente la pazza idea di rivelarti a qualche mio collega perchè sai bene dove finiresti. »
Lasciò la ciocca di capelli e la guardò negli occhi, un brivido gli percorse la schiena.
« Vieni a mangiare oggi? Gli elfi hanno già preparato. »
« Va bene. »
Eppure lui non si mosse.
« Se vuoi andare a mangiare Malfoy devi spostarti. »
Draco fece un passo indietro e la guardò superarlo uscendo in corridoio.
Fecero pranzo in silenzio poi Hermione tornò in camera e si sedette sul letto pensando alle parole che Malfoy le aveva rivolto quella mattina; non si era arresa e non l'avrebbe fatto.
Doveva solo capire come agire, come ottenere informazioni e come conoscere il suo nemico.
***
La Grifona camminava per il corridoio diretta alla sua camera ma quando arrivò restò ferma sulla soglia. Malfoy era fuori e poteva essere un'occasione per curiosare e cercare di ottenere informazioni.
Poggiò il bucato recuperato da un elfo in camera e uscì guardandosi intorno.
Malfoy Manor aveva ancora per lei le sembianze di un labirinto così decise di andare in ordine e cominciò a guardare una stanza alla volta, erano tutte camere inutilizzate, ne vide quattro poi aprì la quinta porta, prima di quella che sapeva essere la stanza di Malfoy e la trovò buia, a differenza di tutte le altre che seppur inutilizzate avevano le tende tirate quella no.
Fece un passo all'interno e andando a tentoni trovò le tende riuscendo a far entrare della luce.
Era una stanza molto semplice, dalle pareti spoglie ma in mezzo c'era un pianoforte a coda, nero e chiuso.
L'unico mobilio erano dei portariviste di legno pieni di spartiti.
Lesse autori e titoli trovandone, come in biblioteca, anche alcuni babbani, poi li rimise a posto e spostò la sua attenzione sul pianoforte. C'era una serratura ma quando tentò di sollevare la copertura della tastiera ci riuscì senza problemi.
Accarezzò i tasti con la punta delle dita, senza fare pressioni e si sedette sullo sgabello.
« Proprio non riesci a farti i cazzi tuoi. »
Draco era appoggiato allo stipite della porta, lei non l'aveva sentito arrivare e lui l'aveva, come il solito, spaventata.
« Ho scoperto il tuo enorme segreto Malfoy? » chiese lei canzonandolo.
« Non posso nemmeno più lasciarti sola perchè ti metti a curiosare? »
« Ho solo trovato un pianoforte. »
Il Mangiamorte non rispose più e lei lo guardò.
« Chi lo suonava? »
« Mia madre. » disse stupendo la riccia che non si sarebbe mai aspettata di ottenere una risposta.
« E tu lo sai suonare? »
« Quando ero piccolo. »
Hermione si immaginò un piccolo Malfoy alle prese con la musica e non potè trattenere un sorriso.
« Ora fuori Granger. »
Lo osservò ancora, sembrava arrabbiato, così si alzò e lo raggiunse; Draco si chiuse la porta alle spalle e nonostante l'assenza della chiave lei sentì scattare la serratura.
« Ti ho dato l'accesso alla biblioteca Granger, non ti allargare. »
La Grifona si girò a guardarlo e lui alzò un sopracciglio.
« Che c'è Mezzosangue? »
Scosse la testa in risposta e lui la guardò tornare in camera e chiudersi la porta alle spalle.
Restò fermo per qualche secondo poi osservò la porta dietro di sé e l'accarezzò con una mano.
Sentì risuonare nella propria testa il motivo di "Al chiaro di luna" mischiato alla voce di sua madre che si congratulava con lui per i progressi fatti.
Gli piaceva tanto suonare il piano, non solo quando era piccolo, aveva continuato fino a poco prima della guerra. Passava i pomeriggi chiuso in quella stanza lasciando che la musica oscurasse tutte le preoccupazioni. In effetti gli mancava ma lasciò la porta chiusa e staccò la mano.
In camera si sedette sul letto e si tolse di dosso ciò che non era necessario come le scarpe, la giacca e l'orologio.
Prese un libro dalla libreria e si accomodò sulla poltrona a leggere, lesse velocemente le poche pagine che gli restavano per finirlo e pensò a cosa fare.
Non gli venne in mente altro che liberarsi di alcune scartoffie così si spostò in ufficio, con la magia spostò una pila di documenti vicino a sé e prima di iniziare si riempì uno dei bicchieri lasciati a disposizione di vino rosso.
Si concentrò per un paio d'ore poi decise di fare una pausa, afferrò il bicchiere, si alzò dalla poltrona e si affacciò alla finestra. Quelle giornate erano belle per essere pieno ottobre, prese un sorso di vino e con la coda dell'occhio vide qualcosa muoversi nel giardino. La riccia aveva un libro in mano e la guardò sedersi su una delle panche sparse per il cortile.
Gli piaceva averla in casa; è vero, era un rischio enorme e lei si stava rivelando una ficcanaso ma la sua presenza lo faceva sentire meno solo.
Restò a guardarla, nel mentre finì il vino e la osservò poi rientrare in casa poco prima di cena.
Uscì e la intercettò nel corridoio.
« Faccio preparare la cena? »
Lo guardò sorpresa e lo squadrò.
« Questa è una domanda? »
« Voglio sapere se sei pronta a mangiare. »
« Mi faccio una doccia e arrivo. »
« Bene. »
Passò per la biblioteca a prendere un libro e si sedette in sala su una poltrona dopo aver dato l'ordine di preparare la cena.

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Grazie grazie grazie delle 3000 letture appena superate😍💗

Under the Darkness | Dramione | Italian VersionOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz