76.

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« Nora! »
Esclamò la riccia guardando l'amica uscire dal camino.
« Ciao Amelia, benvenute. »
« Grazie Hermione. »
Ruf si avvicinò e prese i soprabiti di entrambi poi la padrona di casa le fece accomodare in sala.
« Sei bellissima Amelia. »
Disse la riccia guardando il vestito azzurro della bambina.
« Hai visto? Voleva essere elegante per la festa. »
« Isaac siamo in ritardo! Gli ospiti sono già qua. »
Tutte si girarono verso Draco e Isaac che scendevano le scale, quando il padre lo mise a terra il piccolo corse verso l'amica.
« Merlino Isaac, anche tu sei un figurino. » commentò Nora notando la maglietta con una cravatta disegnata.
« Tutto merito di Hermione. »
« Tu l'hai preparato. »
Ribatté lei sorridendo prima di essere baciata da lui.
La conversazione venne interrotta dalle risate dei bambini ora seduti a terra; Amelia appoggiò le mani sulle spalle del biondino e gli lasciò un bacio proprio sulle labbra.
« Ma! »
« Amelia! » esclamò Nora ridendo troppo divertita dall'estrema tenerezza della scena.
La piccola rise e questa volta fu Isaac a ricambiare il bacio spinto dalle risate degli adulti.
« Okay okay piccioncini. -si intromise Draco guardando le due donne ridere ancora- Siete un po' piccoli per mettere su famiglia. »
Tirò Isaac in piedi e si apprestò a fare lo stesso con Amelia ma venne interrotto da Ruf che annunciò il pasto servito all'esterno.
« Oggi era una bellissima giornata, abbiamo pensato di festeggiare fuori, al sole. »
« Ottima idea. » rispose Nora dirigendosi verso la figlia che però si era già messa in piedi e aveva preso Isaac per mano rubandolo al padre.
« Ha proprio il tuo temperamento. » commentò Draco guardando la mora assottigliare lo sguardo e rivolgerglielo con una scintilla di sfida che lui non vedeva da tempo.
« Lo prendo come un complimento Malfoy. »
Qualsiasi cosa volesse dire il biondo venne interrotto dalle risate della moglie.
« Siete pazzeschi voi due, ancora più dei vostri figli. »
Nora rise ancora e Draco le guardò offeso.
« E voi due insieme siete la mia rovina. »
Si sedettero nel patio restando a chiacchierare e guardare i bambini giocare sulla coperta stesa a terra apposta per loro.
Col passare del tempo Hermione notò lo sguardo dell'amica spegnersi e quando anche la conversazione cadde nel silenzio la riccia le appoggiò una mano sul braccio.
« Come stai Nora? »
« Oh, no, non voglio rovinare l'atmosfera e- »
« Nora... -Hermione le sorrise dolcemente- non rovinerai niente. È triste da dire ma siamo abituati a pensare al brutto anche nei momenti belli. Approfitta di essere qui, dimmi come stai. »
« Sono stanca. È difficile stare da sola e pensare che Blaise potrebbe essere qui mentre invece è al San Mungo senza una diagnosi. »
La Mangiamorte scorse lo sguardo di Draco e strinse la mano alla donna.
« Ci sto lavorando Nora. »
« Tu... cosa? »
« Sto lavorando alla situazione di Blaise da quando è tornato. Non ti ho detto niente perché è una situazione complicata e non volevo darti false speranze. »
« E... hai scoperto qualcosa? »
« Qualcosa si. Ho trovato la causa del problema ma... non so come risolverlo. Non ancora. »
« Che cos'é? »
« Magia nera... pura, insidiata nel talamo di Blaise. »
« È grave? Sembra... si può risolvere? »
« Nora, non lo so, ma ci sto lavorando. »
La nobile sospirò e annuì.
« Grazie. »
« Farò il possibile, te lo prometto. » disse la riccia guardando l'amica sorriderle.
Nancy si smaterializzò accanto a loro con una grossa torta di compleanno alla frutta e Hermione andò a prendere i bambini.
Restarono fuori a mangiare il dolce fino a quando fu troppo freddo per stare in giardino e tornarono tutti in sala per aprire i regali.
Isaac strappò con poca delicatezza la carta dei regali, ricevette un libro da Nora, dei giochi che avrebbero stimolato il suo apprendimento da entrambi i genitori e con enorme sorpresa di Hermione una piccola scopa giocattolo da Draco.
« Mamma! »
Le si avvicinò sventolando il libro ed Hermione lo prese in braccio prima di leggere incuriosita il titolo.
« Le fiabe di Beda il Bardo... » sussurrò con un'espressione quasi spaventata.
« Si, le conosci? Nella mia famiglia c'è la tradizione che ognuno debba avere la sua copia, ho pensato fosse un bel pensiero con la tua passione per la lettura. »
« Le ho lette durante la guerra... -mormorò prima di accorgersi del silenzio che la circondava, alzò la testa e sorrise- Grazie Nora, Isaac le adorerà. »
Anche Amelia ebbe qualcosa da scartare per non creare gelosie e ricevette un sonaglio incantato, le piacque talmente tanto che fu difficile per gli adulti portare avanti le conversazioni con quel continuo suono di sottofondo.
La festa finì a tarda ora, Isaac crollò rapidamente nel sonno per la gioia dei genitori.
Draco si sdraiò sul letto e aspettò che la moglie uscisse dal bagno ma quando vide la porta aprirsi colse subito l'espressione triste di lei.
« Hermione... »
Si tirò a sedere e fece per scendere dal letto ma lei scosse la testa e lo raggiunse.
« Che succede? »
« Ho il ciclo... »
Il Mangiamorte strinse per un attimo le labbra trattenendo il mare di emozioni poi rilassò tutti i muscoli e le baciò la fronte.
« Può succedere. Ci abbiamo provato, magari non era il momento giusto. Quando lo sarà, se lo vorrai faremo un altro tentativo. »
Hermione annuì e si lasciò baciare ancora da lui.
***
Draco arrivò in sala dopo aver cercato la riccia al piano superiore e trovò l'elfo indaffarato a raccogliere tutti i giochi di Isaac.
« Ruf. »
« Padrone. »
« Dov'è Hermione? »
Vide le orecchie dell'elfo abbassarsi e assottigliò lo sguardo.
« Ruf... dov'è Hermione? »
« La Signora ha chiesto- »
« Chiesto è la parola chiave. Io ordino. Dimmi dov'è. »
« La Signora è al mausoleo. »
Draco si rilassò visibilmente ma restò con un'espressione seria e si smaterializzò. Le atterrò proprio accanto vedendola sobbalzare.
« Merlino Draco! Mi ha spaventata! »
« Hai chiesto a Ruf di coprirti. »
« Beh, vedo che non l'ha fatto. »
« Non glielo ordini per cui non hanno alcun legame da rispettare. »
Hermione roteò gli occhi e si guardò intorno improvvisamente imbarazzata.
« Pensavo che questo sarebbe successo ben prima. »
« Cosa? »
« Il trovarti qua. » spiegò lui.
Scosse la testa ed evitò il suo sguardo.
« Non l'avevo mai visto fino a quando siamo usciti a cavallo. »
« Già, di solito c'è un incantesimo, dev'essersi indebolito. »
Il Mangiamorte continuò a non riuscire a guardarla negli occhi e le tese la mano che lei gli strinse.
« Non sono arrabbiato Hermione. »
« Non volevo entrare in qualcosa di troppo privato. »
« Sei della casata, a pensarci bene forse è per questo che ora puoi aggirare l'incantesimo. »
« Quindi questo è... »
« Il mausoleo della famiglia Malfoy. Fin dalle sue origini. »
Hermione lo guardò sfilarsi l'anello e incastrarlo nell'apposito spazio nella porta di ferro battuto, si udì un 'clack', degli ingranaggi si mossero poi la porta si aprì rivelando quello che dall'esterno sembrava un lungo corridoio buio.
« Se vuoi entrare... » disse indicandole la strada con la mano libera.
Draco la sentì stringere la presa sulle sue dita e la seguì.
L'interno del mausoleo cambiò immediatamente appena lei superò la soglia, divenne enorme, pieno di lapidi e tanto lungo che la fine non era visibile, le ricordò l'incantesimo espandibile della tenda alla coppa del mondo di Quidditch.
« C'è un bel po' di camminata da fare se vuoi arrivare alle origini. Ogni volta che non ci sono più posti viene creata una nuova fila e tutte scalano indietro. »
Hermione guardò le due lapidi più vicine, erano le uniche che avevano un mazzo di fiori ciascuna, fiori che però erano ormai secchi.
Narcissa Malfoy e Lucius Malfoy, morti il 5 maggio 1998.
Si avvicinò ed estrasse la bacchetta dal vestito sotto lo sguardo attento di Draco. Fece sparire i fiori rinsecchiti e al loro posto comparvero due mazzetti di fiori gialli, brillanti e rigogliosi.
« Sono Narcisi... -mormorò lei prima di guardarlo- per tua madre. »
L'uomo annuì soltanto, stupito dal gesto della moglie.
« Dovete essere fieri di lui. »
Disse togliendo la polvere da una delle lapidi, poté toccarla per poco perché questa divenne subito incandescente lasciandole due grosse vesciche sui polpastrelli.
Senza che Draco avesse il tempo di spiegare e scusarsi lei capì e indurì lo sguardo.
« Potete non esserlo di me, ma dovreste davvero esserlo di lui, e di Isaac. »
Guardò il marito sorridere e facendogli scorrere una mano sulla nuca lo attirò a sé e lo baciò.
« Ti aspetto fuori se vuoi restare un po' qui. »
« No, andiamo. »
La porta si chiuse alle loro spalle e Draco recuperò il suo anello dalla serratura poi guardò la moglie intenta a studiare le ferite sulle dita e sospirò dispiaciuto.
Le prese la mano e strinse la bacchetta sussurrando: « Epismendo. », le bruciature sparirono in pochi secondi.
« Mi dispiace. »
« Non è colpa tua Draco. »
« Rivedrò tutti gli incantesimi di questo tipo presenti. »
Hermione annuì e propose di rientrare.
Tutti i malumori creatisi sparirono quando appena entrati nella sala Isaac corse loro incontro.
***
Immersi nella pace di casa e circondati dalla tensione del mondo esterno passarono aprile, maggio e giugno.
Riuscirono, senza sapere come, ad estraniarsi dalla guerra che infuriava fuori dal paese e che sapevano essere sempre più vicina. Eppure la paura di quel pensiero non impedì loro di amarsi e cercare riparo l'uno nell'altra, nella loro famiglia che era destinata ad allargarsi.
Hermione non si era tirata indietro quando era arrivato il momento perfetto e Draco l'aveva trascinata in camera con una passione e un amore che le erano mancati. E poi si era imposta di essere paziente e di aspettare i primi sintomi invece di lanciare incantesimi diagnostici giornalieri come una parte del suo cervello le gridava.
Così arrivò quello che avrebbe dovuto essere il primo giorno di mestruazioni ma lei aspettò il secondo con il cuore in gola e le mani perennemente l'una a torturare l'altra e viceversa.
« Fallo tu. » disse poggiando la bacchetta sul letto e passandosi le mani tra i capelli quella sera seduta tra le coperte a fianco a Draco.
« Hermione... puoi farcela. »
« Si, si lo so ma... no, sei più tranquillo tu. »
« Va bene. » acconsentì il biondo sorridendo nel tentativo di tranquillizzarla.
Afferrò la propria bacchetta lasciata sul comodino e sussurrò l'incantesimo. Entrambi dovettero chiudere gli occhi colpiti da una luce che sembrava quasi bruciare poi lentamente poterono riaprirli.
Davanti a loro galleggiava una piccola pallina di luce, dal diametro di un centimetro più o meno ma talmente luminosa che guardarla faceva davvero male.
« Sei incinta... » mormorò Draco guardando la moglie silenziosa e la sua espressione attonita.
« Granger... stai bene? »
La mente dell'uomo si riempì di pensieri cupi e negativi sul perché di quella reazione (o meglio quell'assenza di reazione) ma li scacciò e le forzò il viso.
« Hermione, che succede? »
« La luce... »
« È il bambino. »
« Si ma... è forte. Draco sta brillando. »
« È un problema? »
« Di sicuro non è normale. Anzi, proprio perché siamo agli inizi dovrebbe essere fioca invece è così. »
Draco si fermò a guardare la luce per quanto gli fu possibile poi annullò l'incantesimo e nella stanza calò il buio.
« Non preoccuparti okay? Vediamo come procede. »
« Sono incinta Draco. »
Questa volta la vide sorridere finalmente e annuì anche lui al settimo cielo.
« Sono... oddio! » gli strinse le braccia al collo con slancio ridendo e l'uomo cadde sul materasso.
« Lo sei Hermione. »
« Ce l'abbiamo fatta. »
« Sì Hermione. » sussurrò sulle sue labbra prima di baciarla.
La riccia appoggiò la testa sul petto di lui e restò lì cercando di calmare il battito impazzito mentre lui le accarezzava la testa con una mano e la schiena con l'altra.
Draco restò a guardarla incapace di smettere di sorridere, sapeva bene che avrebbero dovuto preoccuparsi ora, che non sarebbero stati al sicuro, ma questi pensieri non intaccarono la gioia che provava in quel momento.
« Se mi lasci un attimo vado a prendere una cosa. » sussurrò lui dopo un po'.
« Cosa? »
« Se mi fai alzare lo vedrai. »
Hermione lo liberò dalla sua stretta e abbracciò il cuscino per sostituire il vuoto lasciato da lui; lo guardò uscire dalla stanza e chiuse gli occhi ma lo sentì rientrare dopo poco tempo.
« Cosa dovevi prendere? »
« Questo. » disse mostrandole un anello, lo stesso che Ruf le aveva dato perché lei potesse chiamarlo durante la cena a Riddle Manor.
« Draco... »
« Ruf mi ha detto che l'hai già indossato per cui non devo farlo stringere. Volevo dartelo quando siamo usciti a cavallo, e ci ho pensato davvero tante volte ma non volevo che ti sentissi costretta. Invece mi sono accorto che sei parte di questa famiglia, e che ti senti tale per cui è giusto che questo sia tuo. »
Hermione lo guardò senza parole e lui le sorrise prima di prenderle la mano e infilarle l'anello all'anulare.
« Ufficialmente Lady Malfoy. Anche per queste vecchie mura, dovrebbe annullare tutti gli incantesimi che possono nuocerti. » terminò poi aspettò una reazione e quando non la ottenne le alzò la testa.
« A cosa pensi? »
« Che sono felice. Qui. Con te. E ogni tanto ci penso e mi sembra ancora incredibile. »
« Succede anche a me. » ammise il biondo.
La riccia guardò l'ora e sospirò.
« È meglio che vada a dormire. Domani devo andare da Blaise e vorrei arrivare presto. »
Draco la guardò sdraiarsi tra le coperte e la imitò poco dopo, la riccia aveva già chiuso gli occhi quando sentì la mano calda di lui infilarsi sotto la sua canottiera e posarsi sulla sua pancia, quel gesto così tenero la fece sorridere.
***
Hermione aveva passato l'intera settimana a lavorare per Blaise, continuando a girare intorno a quella massa nera senza riuscire ad intaccarla e aver promesso a Draco di non usare la legimanzia complicava le cose perché era certamente la strada giusta da intraprendere per risolvere il problema.
Draco da parte sua aveva creato un secondo intoppo facendosi prendere dall'ansia e tentando di vietarle di andare al San Mungo per evitare il rischio che la gravidanza venisse scoperta.
Avevano discusso, con dei toni anche abbastanza alti fino a che Hermione non l'aveva avuta vinta dicendogli che aveva deciso di avere un altro bambino proprio per godersi la vita senza rinunciare a ciò che volesse e che per questo non si sarebbe chiusa in casa per stare nascosta come aveva già dovuto fare per troppo tempo.
« Al diavolo! » sbottò frustrata quando l'ennesimo tentativo di attaccare la bolla fallì.
Segnò sulla pergamena il fallimento del metodo e tornò a guardare Blaise.
« Posso farcela... -sussurrò più all'amico che a se stessa- abbi solo pazienza. Legilimens. »
Di nuovo si ritrovò nella mente del moro, dovette fermarsi un attimo al ricordo del dolore che aveva provato la volta precedente e fece dei respiri profondi.
Restò ad osservare l'accumulo di magia agitarsi, non seppe per quanto tempo ma poi finalmente successe qualcosa. Hermione vide uno dei tanti ricordi che la circondavano, un'argentea massa informe avvicinarsi troppo al parassita e venire divorato da esso.
Scattò sull'attenti e impugnò la bacchetta solo per sicurezza.
Quanti ricordi aveva perso Blaise mentre loro cercavano una soluzione? Avrebbe potuto lavorare più in fretta se avesse saputo cosa succedeva nella sua testa? E soprattutto, i ricordi erano persi per sempre o c'era modo di recuperarli?
Guardò dentro il ricordo che le stava passando a fianco, ci vide di sfuggita le figure di Nora e Amelia e lo spinse nella direzione opposta, poi ne cercò uno che le sembrasse avere poca importanza, seppellendo per un attimo la voce che sottolineava quando fosse presuntuoso il pensiero di poter scegliere quali ricordi fossero importanti nella mente degli altri.
Trovò quello che le sembrò più adatto e vi scivolò lentamente dentro.
Si ritrovò ad osservarsi intorno, c'erano un camino e dei divani di pelle scura, sul muro di pietra davanti a lei si rifletteva una luce verde, continuò a studiare ciò che la circondava e quando la visuale si girò inquadrando un giovane Malfoy scendere le scale lei capì che quella doveva essere la sala comune dei Serpeverde.
« Draco... »
Tutti i suoni erano ovattati ma lei seguì comunque la conversazione sulla lezione di pozioni e il disprezzo per il golden trio. Nonostante ciò che sentì la riportò agli anni passati non poté impedirsi di sorridere; Draco e Blaise che conosceva ora erano diversi da quei due adolescenti pieni di arroganza che lei stava origliando.
Improvvisamente tutto intorno a lei si fermò e il ricordo perse le poche sfumature di colore che aveva, Hermione si mosse tra le immagini congelate e non osò uscire dal ricordo e rischiare di essere divorata dal nemico che con tutta probabilità ora la circondava.
Strinse la bacchetta sperando che questa volta funzionasse e da dentro il ricordo evocò di nuovo il proprio patronus, questa volta la forma completa, la Lontra le fluttuò intorno per qualche secondo poi volò fuori a grande velocità.
Ci fu un'esplosione, la Grifona si tappò le orecchie e chiuse gli occhi mentre tutto intorno a lei si illuminava di bianco, ebbe il tempo di sbirciare e notare una ferita nella massa nera prima di essere di nuovo brutalmente sbalzata fuori.
Questa volta però, a differenza della precedente non subì nessun contraccolpo, sentì la magia scagliarsi contro di lei ma non arrivò mai a toccarla come se Hermione fosse stata protetta da uno scudo a lei non visibile. Si ritrovò nella stanza d'ospedale e si guardò intorno aggrappandosi al letto quando un giramento di testa le fece perdere l'equilibrio poi si diresse in bagno quasi di corsa e vomitò la colazione.
Restò per qualche minuto appoggiata al muro a riprendere fiato e a ripensare cos'era appena successo.
Era riuscita a ferire la massa e questa non era invece riuscita a colpirla.
Afferrò velocemente la bacchetta e lanciò un incantesimo diagnostico sul suo ventre, davanti a lei comparve quella piccola pallina di luce che illuminò tutto lo spazio intorno e altrettanto rapidamente Hermione annullò l'incantesimo sospirando sollevata, stava bene, stavano bene entrambi.
L'infermiera entrò poco dopo per avvertirla come sempre dell'orario e la riccia la ringraziò mentre sistemava le coperte di Blaise.
Tornò a casa soddisfatta come poche volte in vita sua e raggiunse Isaac e Ruf in giardino.
« Signora. »
« Ciao Ruf- »
« Mamma! »
« Ciao tesoro. »
Lo prese in braccio e colse lo sguardo dell'elfo.
« Ruf? »
« La Signora non dovrebbe fare sforzi. »
« Sono al primo mese Ruf. -rispose sorridendo poi si accigliò- Draco te l'ha detto? »
« Il Padrone non ha detto niente a Ruf ma Ruf ha visto la felicità dei padroni e Ruf ha guardato l'arazzo. »
« Mamma! »
« Si, si Isaac, sono qui. »
« Scopa mamma. »
Hermione strinse le labbra e scosse la testa.
« Lo sai che con me non voli Isaac, devi aspettare papà. »
« Mamma, volo. »
« Con papà Isaac. Dovrai aspettare. »
« Papà dove? »
« È al lavoro. Andiamo a mangiare? Hai fame? »
Il bambino annuì ed Hermione lo mise a terra stringendogli una manina per riportarlo in casa.
Fecero pranzo e dopo Isaac si addormentò regalando alla madre qualche ora di pace più che meritata dopo la mattinata che aveva vissuto, ma la pace durò poco.
Era in camera a leggere quando dal piano di sotto provenì un rumore metallico e appena mise piede fuori dalla stanza Ruf le si smaterializzò davanti.
« Il Padrone. » disse solo porgendole la mano scheletrica che lei strinse senza un secondo di esitazione.
Si smaterializzarono in sala ed Hermione vide il marito accasciato sul divano.
« Draco! »
Gli corse incontro e guardò le sue mani tremanti, la mascella contratta, gli occhi chiusi.
« Draco... cos'è successo? »
« Ho... visto... l'Oscuro. »
« Cosa?! »
« Mi ha... convo-cato. »
Hermione osservò i continui spasmi di lui e cercò di contenere la paura che stava provando.
« Sdraiati Draco. »
« N-o- »
« Sì Draco, sdraiati o rischi lo shock. »
« Papà! »
Lei guardò prima Isaac scendere le scale poi Ruf ordinandogli di allontanarlo, sentì Isaac piangere mentre l'elfo lo portava via quasi di forza ma si concentrò sul marito.
Gli sistemò le gambe sollevate sul bracciolo e si sedette per terra a fianco a lui guardandolo decisamente preoccupata; prese la bacchetta e cominciò a lavorare con le energie come era solita fare.
Restarono trenta minuti entrambi in silenzio prima che lei mettesse via la bacchetta e chiudesse gli occhi, questa volta fu Draco a sentire il proprio sangue bruciare e aprì gli occhi per guardarla.
« Hermione... »
« Ssh. »
« No, Hermione. -le strinse una mano e lei lo guardò- Smettila. »
« Volevo- »
« Lo so, -disse accarezzandole il viso- ma richiede troppa energia. Non voglio rischi per il bambino. »
Si mise seduto con l'aiuto della moglie che lo affiancò.
« Vuoi dirmi cos'è successo? »
« Ero ai campi quando il Marchio ha cominciato a bruciare e mi sono smaterializzato dall'Oscuro. È arrabbiato Hermione. -la guardò con un'espressione sofferente- Tutti i fronti stanno cadendo. Vuole che torni in Ucraina. Vuole che risolva le cose. Ha sfogato la sua rabbia su di me. »
La donna gli accarezzò con delicatezza lo zigomo aperto macchiandosi il dito di sangue.
« Devo chiuderti questa Draco. Dove hai battuto? »
« Non ho battuto... » cominciò lui sussurrando e appoggiò la testa sullo schienale del divano prendendo un respiro profondo.
« È stato l'Oscuro. Mi ha colpito. »
« Ha usato le mani? »
« Si, te l'ho detto, è furioso. »
Hermione chiese a Ruf di portargli il dittamo e richiuse le ferite di Draco poi gli baciò la testa e restò accanto a lui.
« Cosa posso fare Draco? » gli sussurrò sentendo la mano del biondo scorrerle sulla schiena.
« Restami accanto. -la guardò e le accarezzò il viso- Sei tutto quello di cui ho bisogno. »
« Sono qui. » rispose accoccolandosi tra le sue braccia.
Quella sera, nel loro letto, sotto le coperte, Draco aveva già gli occhi chiusi e lo sguardo di Hermione cadde sulla propria pancia, pensò alla vita che stava crescendo dentro di lei, quel bambino per cui avrebbe fatto di tutto, sentì l'istinto materno incendiarla e guardò il marito.
« Draco... »
Lui mugolò in risposta e lei gli scivolò accanto appoggiando la testa sulla sua spalla.
« E se sparissimo da qui? »

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Siamo vicini, ma proprio proprio vicini🙊

Sempre capitoli pieni di eventi ma così avete preferito per cui vi ho accontentato😊

Beh... Mentre voi mi fate sapere cosa ne pensate di questo capitolo io vado a scrivere il 78esimo altrimenti vi vedo già con torce e forconi in mano a chiedere l'aggiornamento🤣💗

Elly💗

Under the Darkness | Dramione | Italian VersionWhere stories live. Discover now