22.

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La prima cosa che Draco vide al suo risveglio fu Hermione seduta davanti accanto a lui, intenta a trafficare con qualcosa sul comodino. Non si accorse del fatto che si fosse svegliato e lui non fece niente per avvertirla, si limitò a guardarla sperando che non se ne accorgesse. Chiuse rapidamente gli occhi quando la sentì muoversi e capì che si era alzata, li riaprì e tentò di mettersi seduto nell'istante in cui Blaise uscì dal bagno e lo guardò.
« Non ti alzare. »
Lo ammonì subito facendolo sbuffare e la riccia si girò a guardarlo, rimase sorpreso del sorriso che gli riservò.
« Cosa mi è successo? »
« Sei stato male ieri. »
« Questo me lo ricordo, grazie Granger. » rispose pungente guardandola roteare gli occhi.
« Succede che il tuo fegato ti sta salutando Draco. Devi smettere di bere ed Hermione ti aiuterà. »
Entrambi si guardarono in silenzio e con stupore sia di Hermione che di Blaise il Mangiamorte annuì soltanto.
« Davvero? Nessun "non mi farò aiutare dalla Mezzosangue" o cose del genere? Niente? »
« Non sono un idiota Granger, mi fido di Blaise e se mi servirà il tuo aiuto mi lascerò aiutare. »
« Bene. »
« Io devo andare. Ho un appuntamento. »
Disse Blaise afferrando un biscotto dal vassoio.
« Fatti rispettare. »
Sussurrò alla riccia prima di scomparire.
Restarono da soli e lei prese un respiro profondo prima di voltarsi, non lo guardò ma riprese a riordinare le cose rimaste in giro, la teiera con le tazze da tè e il piccolo vassoio dei biscotti.
Afferrò il bicchiere posato sul comò, lo riempì d'acqua e lo appoggiò sul comodino di Draco, fu in quel momento che il biondo le afferrò un polso e i loro sguardi si incrociarono.
« Non mi aspettavo che avresti accettato di aiutarmi. »
« E io non mi aspettavo che avresti accettato di lasciarti aiutare da me. »
Disse sistemandosi con la mano libera i capelli dietro l'orecchio.
Osservò il suo polso intrappolato tra le dita del biondo e strinse il pugno.
« Se mi lasci Malfoy posso finire di riordinare. »
Draco lasciò lentamente la presa e la riccia si toccò il polso, gli diede le spalle poi si fermò un istante a pensare e lo guardò.
« Voglio una cosa in cambio. »
Il biondo si accigliò.
« Se posso. »
« Appena starai bene mi riporterai al campo che mi hai fatto vedere. E voglio avere delle informazioni. »
Sul viso di Malfoy comparve uno dei suoi ghigni abituali.
« A quale scopo Granger? »
« Farmi un'idea della potenza del mio nemico. »
« Ti farai male Granger. »
« Correrò il rischio. »
« Grosso. »
« Se tieni a qualcosa Malfoy lotti per essa, a costo della vita. Ma non so perché ne stia parlando con te. »
« Solo perché mi odi e hai una bassissima considerazione di me non vuol dire che non capisca. »
« Quindi lo sai? » chiese mentre dandogli le spalle piegava la coperta usata da Blaise quella notte.
« Si Granger. »
Prese un lungo respiro prima di parlare, non sapeva come avrebbe reagito.
« Ha a che fare con Astoria vero? »
Draco spalancò gli occhi e irrigidì i muscoli.
« Cosa sai di Astoria? »
« Niente, ogni volta che sei ubriaco mi chiami così. Anche ieri, davanti a Blaise. »
« E lui ti ha detto qualcosa? »
« Ha detto di chiedere a te, sei il diretto interessato. »
Malfoy rimuginò su cosa aveva appena sentito.
« E io cosa avrei detto in queste occasioni? »
Lo guardò e sospirò.
« Niente di che in realtà, mi hai chiamato credendomi lei e poi... »
« E poi? »
« Hai detto di amarla, qualche mese fa. »
Calò un silenzio gelido tra i due.
Draco non poteva credere alle proprie orecchie, ciò che pensava fosse un segreto era conosciuto dalla sue nemica, certo, non integralmente ma gran parte. Non riusciva neanche a credere di aver perso così tanto il controllo di sé stesso da aver scambiato la Mezzosangue per Astoria, due persone completamente diverse sul piano fisico.
Doveva veramente smettere di bere così tanto se non voleva fare altre cagate.
Hermione lo guardò senza essere ricambiata, capì che era assorto nei pensieri e dall'espressione che aveva -un misto di rabbia, dolore e tristezza- dovevano essere pensieri profondi, forse ricordi.
« Stai bene Malfoy? » chiese facendo un paio di passi verso di lui che ricambiò il suo sguardo ma non le rispose.
« Malfoy? » insistette lei fino a che lui annui con aria seccata.
Hermione piegò la propria coperta e la sistemò insieme all'altra al fondo del letto.
Attirata dai rumori guardò Draco tentare di alzarsi e lo fermò.
« Blaise ha detto che non devi sforzarti. »
« Devo andare in bagno Granger. »
Lei titubò ma poi annuì e quando si accorse che non si muoveva si avvicinò.
« Vuoi che ti aiuti? »
« No Granger ma indosso solo i boxer e visto le tue reazioni precedenti ho pensato volessi evitarti lo spettacolo. »
« Oh, io... si. -si incamminò verso la porta ma prima di uscire si fermò ancora e lo guardò, si era messo seduto e fortunatamente aveva ancora le coperte sulle gambe- Chiedo a Ruf la colazione, cosa vuoi? »
« Ruf lo sa, lascia fare a lui. »
« D'accordo. »
Uscì chiudendosi la porta alle spalle e ci si appoggiò pesantemente, si passò le mano prima sul viso poi tra i capelli fino alla nuca e sospirò.
« Ruf! »
L'elfo le si smaterializzò davanti.
« Sì Signorina? »
« Malfoy deve mangiare, mi ha detto che tu sai cosa vuole per colazione. »
« Sì Signorina, se ne occupa Ruf. »
« Grazie. »
Draco nel mentre era riuscito a mettersi in piedi e a trascinarsi con difficoltà fino in bagno, aveva svuotato la vescica, si era lavato le mani, il viso poi aveva riempito tre volte il bicchiere e alleviato la sete terribile che aveva.
Era tornato sul letto e aveva recuperato i pantaloni senza però indossarli colto da un'improvvisa vampata di calore.
Si era messo seduto con le coperte sulle gambe e aveva appoggiato la testa al momento troppo pesante sui numerosi cuscini dietro di lui.
Tre colpi alla porta ruppero il pacifico silenzio che lo circondava e solo dopo qualche attimo lui le disse di entrare.
Hermione appoggiò il vassoio sul comodino e si spostò.
« Ruf non ha messo lo zucchero nel caffè. »
« Va bene. »
Fece per portarsi la brioches calda alla bocca ma venne fermato.
« Aspetta! -gli si avvicinò versandosi due pastiglie nella mano- Devi prenderle tre volte al giorno a stomaco vuoto. »
Tese la mano su cui erano appoggiate le compresse e Draco la imitò in modo che passassero da un all'altro.
« Grazie. »
« Di niente. »
Mentre chiuse il barattolino per posarlo a portata di mano i suoi occhi caddero sul braccio scoperto del Mangiamorte su cui svettava nero sulla pelle chiara il Marchio Nero. Non l'aveva mai visto da così vicino. L'ultima volta che ne aveva visto uno era stato nello stesso posto in cui era ora, nel salone, quando Lucius Malfoy si era sollevato la manica e aveva avvicinato la mano al tatuaggio pronto per chiamare l'Oscuro a cui consegnare Harry.
A fianco a lui c'era un giovane Draco Malfoy e Hermione si ricordava bene la sua espressione terrorizzata. La guerra, e soprattutto tutto ciò che era successo dopo (chissà quanto cose lei non sapeva), l'avevano cambiato profondamente.
« Smettila di guardarlo Granger. »
Distolse lo sguardo e afferrò una camicia pulita lasciata da Zabini sulla poltrona, poi afferrò anche i pantaloni e appoggiò il tutto più vicino a lui, in modo da facilitargli le cose.
Prese il libro lasciato sulla cassettiera e si accoccolò sulla poltrona sotto lo sguardo sorpreso di Malfoy.
« Non sei obbligata a stare qui Granger. »
Lei lo guardò e sorrise a metà tra l'amaro e lo sfottò.
« In realtà si. »
« Intendevo- oh lascia perdere. »
« So cosa intendevi Malfoy ma se avrai bisogno gli elfi non potranno aiutarti in tutto, leggere qui o leggere chiusa in camera mia non cambia niente. »
Draco finì la colazione e chiuse gli occhi mentre la testa sembrava sull'orlo di esplodere sotto la forza di una morsa immaginaria che la schiacciava in ogni punto verso il centro.
Vinta dalla noia anche Hermione chiuse gli occhi e ancora stanca dalla nottata precedente si addormentò.
Dopo un'ora di nullafacenza il Mangiamorte si allungò a prendere i pantaloni e li indossò, uscì da sotto le coperte e andò in bagno. Bevve altri due bicchieri d'acqua sperando che facessero passare al più presto la sbornia e guardò la doccia, pensò che gli avrebbe fatto bene.
Ne uscì mezz'ora dopo, si strinse un asciugamano intorno alla vita e si passò una mano tra i capelli bagnati cercando di districarli mentre tornava in camera.
Hermione nel mentre si era svegliata ed era di nuovo intenta a leggere quando lui comparve da dietro.
Lo guardò prendere dei vestiti e tornare in bagno.
Lì decise di togliersi quel leggero strato di barba che gli dava un'aria tremendamente trasandata e dopo essersi vestito uscì.
Indossò ancora l'orologio e si avvicinò alla porta.
« Dove vai? »
« Ho delle cose da fare. »
« Dovresti riposare oggi. » disse posando il libro sulla poltrona e avvicinandosi.
« Granger- »
« Un giorno in meno non cambia niente. Dovresti pensare a stare bene per adesso, e poi al resto. »
« Io sto bene Mezzosangue. »
Hermione aprì la bocca per parlare ma la richiuse subito e distolse lo sguardo dal biondo.
« Fa come vuoi. »
Il Mangiamorte si sedette alla scrivania e aprì una decina di lettere lasciate sulla scrivania poi si appoggiò alla poltrona e la sua mente si concentrò sulla ragazza che aveva lasciato nell'altra stanza.
Era stata tutta la notte con lui, si era preoccupata e continuava a farlo.
Si aspettava che avrebbe fatto più domanda su Astoria invece con sua grande sorpresa si era limitata a rispondere alle sue.
Hermione era rimasta a guardare il biondo sparire nel suo ufficio e si era voltata ad osservare ancora la stanza in cui si trovava.
Il letto matrimoniale occupava più di metà dello spazio, poi c'erano un armadio e una scrivania quasi vuota se non un calamaio e una pila di fogli, a fianco una libreria mezza vuota, per lo più libri di pozioni. Sull'ultimo ripiano c'era una foto incorniciata, ritraeva la famiglia Malfoy, Lucius e Narcissa in piedi dietro a Draco seduto su una poltrona, doveva essere stata scattata poco prima della guerra, si muoveva ma i loro movimenti erano talmente piccoli che risultava quasi una normalissima foto babbana, immobile.
Draco la raggiunse per ora di pranzo, bussò alla sua porta ed entrò.
« Il pranzo. » disse solamente, la guardò scendere dal letto e la seguì giù per le scale.
Gli elfi servirono la prima portata e dopo un po' Malfoy alzò la testa.
« Prossima settimana torniamo a Parigi. »
« Per quanto? »
« Spero di risolverla nel giro di una serata. »
« D'accordo. »

Under the Darkness | Dramione | Italian VersionWhere stories live. Discover now