44.

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Hermione attirata dal rumore di un battito di ali guardò in alto in tempo per vedere un gufo dal piumaggio grigio scuro atterrarle accanto.
Sorridendo prese la busta dal becco del rapace e gli accarezzò la pancia guardandolo socchiudere gli occhioni gialli, dopo pochi secondi l'uccello spiccò il volo e lei si alzò.
Il mittente della lettera era Blaise, nella ceralacca era impresso lo stemma della famiglia.
La donna rientrò in casa, poggiò il libro che stava leggendo sul tavolino del salotto e salì le scale fino all'ufficio di Draco.
Bussò ed entrò mostrandogli la lettera.
« È arrivata ora. »
« Perché ce l'hai tu? »
« Ero fuori e il gufo è planato verso di me. È di Blaise. »
Il Mangiamorte la prese, si appoggiò alla scrivania e l'aprì mentre Hermione rimase ferma davanti a lui, curiosa.
Draco lesse velocemente la lettera poi la ripiegò e la infilò di nuovo nella busta.
« È tutto a posto? »
« Si Granger. »
Lo guardò sedersi nuovamente sulla poltrona dietro la scrivania.
« Perché non mi hai detto che si sono sposati? »
« Direi che abbiamo avuto cose più importanti da dirci da quando sei tornata. »
Lei alzò gli occhi al cielo poi mormorò: « D'accordo, hai ragione. »
« Come sempre. » sussurrò l'uomo mentre lei gli dava la spalle guadagnandosi un'occhiataccia.
Hermione raggiunse la soglia della porta ma si fermò mentre nella sua testa riaffioravano i ricordi della cena dall'Oscuro.
« Hai detto una cosa -cominciò tornando sui suoi passi- alla cena l'altra sera, parlando di Nora e Zabini. Una cosa che mi ha colpito. »
« Cosa ti ha colpito Granger? »
« Che sono stati fortunati a trovare l'amore, che non è una cosa destinata a tutti. »
« Si Granger, sono due persone fortunate. »
« E tu? »
Draco la guardò quasi spaventato da quella domanda perchè sapeva a cosa avrebbe portato quel discorso.
« Ne hai parlato come se tu non avessi questa fortuna invece ce l'hai. »
« Come sai che ce l'ho? »
« Perché me l'hai detto Malfoy. Più volte mentre eri ubriaco ma non era un delirio dato dall'alcol. »
L'uomo cercò di concentrarsi sulla lettera che stava aprendo e vedendo che non avrebbe parlato lei continuò.
« Astoria era la tua promessa, -a quella frase gli occhi di lui scattarono verso di lei, terrorizzati- e la ami. »
Hermione si sedette su una delle poltrone davanti alla scrivania e lo guardò con un mezzo sorriso.
« Dimmi cos'è successo Malfoy... posso cercare di aiutarti. »
Il Mangiamorte si alzò di scatto spaventandola e raggiunse la finestra, lei si alzò e lo imitò tenendosi però a distanza.
« Ti dirò una sola cosa Granger. -disse voltandosi a guardarla con un'espressione fredda e rabbiosa- Che questa soddisfi o no la tua curiosità non mi interessa. Ti dirò la cosa più importante di tutta questa storia e tu non farai altre domande. Sono stato chiaro? »
« Si Malfoy. »
« Astoria è morta. -Draco vide il respiro della riccia bloccarsi- È stata uccisa, ed è colpa mia. Questo è più di quanto sappiano tutti gli altri. Il dettaglio della mia colpevolezza lo sappiamo io, Blaise e ora tu quindi tieni chiusa quella bocca Granger. »
Malfoy tornò a guardare la finestra e la riccia decise di uscire dallo studio, in silenzio; si allontanò di qualche metro poi si appoggiò al muro e rifletté.
Draco aveva la colpa della morte di Astoria ma aveva detto che "era stata uccisa" perciò non era stato lui stesso. Gli aveva promesso che non avrebbe fatto più domande e avrebbe rispettato la promessa, almeno per un po' di tempo ma doveva scoprire di più. Doveva parlare con Blaise.
Il Mangiamorte saltò la cena quella sera e rimase chiuso nello studio fino a tardi.
Quando arrivò in camera alle undici passate si fermò improvvisamente sulla soglia guardando la riccia seduta sul suo letto, si guardarono negli occhi poi lui entrò.
« Vattene Granger. »
« No. »
Hermione si alzò.
« Dovresti aver imparato Granger, in questi mesi di convivenza, che quando ti dico di fare una cosa devi farla, senza discutere. »
« Vuoi sapere cosa ho imparato Malfoy? -chiese lei in tono sprezzante avvicinandosi- Ho imparato che quando fai così, quando ti comporti da stronzo e mi dai ordini, lo fai perchè soffri, ti chiudi a riccio e tieni tutti lontani con i tuoi aculei avvelenati. »
L'uomo con gli occhi pieni di rabbia la guardò sorridere.
« La vuoi sapere un'altra cosa Malfoy? -sussurrò appoggiandogli una mano sul torace- Non me ne andrò. Ora ti fai una doccia, poi prendi le pastiglie perché si, è palese che tu abbia bevuto e andiamo a dormire. »
Draco si piegò su di lei con un'aria minacciosa ma Hermione non provò neanche ad allontanarsi.
« Chi cazzo pensi di essere per darmi degli ordini in casa mia? »
« Quella che ti ha aiutato e continua ad aiutarti in questi momenti di blackout. »
Il Mangiamorte divenne improvvisamente serio e si allontanò, la guardò per ancora qualche secondo poi si chiuse in bagno, ne uscì dieci minuti dopo con un asciugamano intorno alla vita.
Si avvicinò alla riccia di soppiatto arrivandole alle spalle e le strinse i fianchi poi si sporse in avanti con la testa e il bacino.
« Malfoy... »
« Hai un buon profumo Mezzosangue. »
« E tu sei ubriaco. »
Gli afferrò i polsi e lo guardò per quanto le fosse possibile.
La guancia del biondo sfiorò la sua mentre scendeva a baciarle il collo ed Hermione dovette controllarsi, prima di tutto ciò non avrebbe mai pensato di poter provare una tale attrazione fisica per un uomo eppure eccola lì a mordersi l'interno della guancia cercando di lottare contro le proprie voglie e di allontanarlo.
« Draco... »
Il biondo alzò la testa e la guardò con gli occhi spenti.
« Perché mi chiami così? »
« Perché è il tuo nome. »
Faceva strano anche a se stessa chiamarlo in quel modo ma ci si sarebbe abituata, non sapeva come si sarebbero evolute le cose ma aveva la sensazione che sarebbe restata a Malfoy Manor per molto quindi perché non provare a rendere meno astioso il loro rapporto cominciando a chiamarsi per nome.
« Se non vuoi che ti chiami così basta dirmelo. »
La lasciò e lei si girò in fretta a guardarlo.
« No. -sussurrò lui con lo sguardo perso- Puoi. »
Hermione prese dal comodino del biondo il barattolo di pillole, se ne mise due sulla mano e gliele porse, poi si sedette sul letto e lo guardò.
Draco le deglutì senz'acqua e la raggiunse.
La Grifona però non riuscì a prendere sonno e dopo una ventina di minuti oppure un'ora si girò a guardarlo nel buio calato nella stanza dopo che il camino si era estinto.
Malfoy ne aveva passate tante, probabilmente molte più di quante lei sapesse. Ora che era al corrente della morte di Astoria, oltre che a quella dei coniugi Malfoy, le sembrava comprensibile il perchè Draco fosse diventato ciò; freddo, stronzo e a tratti cattivo. Sembrava un meccanismo di difesa sfuggito al controllo.
Si scostò le coperte di dosso, afferrò la bacchetta e silenziosamente uscì dalla stanza.
Camminò verso le scale e il suo sguardo cadde su una seconda scalinata diretta al piano superiore.
Il corridoio in cui sbucò era ricoperto di carta da parati di un colore diverso rispetto al primo piano ma era anch'esso costellato di porte.
Passò quasi due ore a sbirciare nelle stanze. Due di quelle viste erano dedicate ai vestiti, una per le donne e una per gli uomini, un'altra si era rivelata essere un enorme bagno.
Un'altra ancora aveva lo stemma dei Malfoy sulla porta, al suo interno Hermione trovò librerie e bauli pieni di storia della casata purosangue dei Malfoy.
Avrebbe voluto leggerli tutti ma il tempo scarseggiava e lei voleva vedere più cose possibili per cui richiuse delicatamente la porta con lo stemma e passò a quella dopo.
Fece in tempo ad entrare e notare moltissimi quadri appesi prima che un elfo si smaterializzasse a fianco a lei terrorizzandola.
« Signorina. »
« Ruf! Mi hai spaventata. »
« Ruf è dispiaciuto Signorina, Ruf non voleva spaventare la Signorina. »
« No, va tutto bene Ruf, tranquillo. Niente di grave. »
« Ruf si chiede se la Signorina sta bene. Ruf l'ha vista uscire di soppiatto dalla stanza del padrone e venire a curiosare. Ruf non vuole che la Signorina sia un pericolo per il padrone. »
« Ruf, no, non voglio assolutamente essere un pericolo per Malfoy. Voglio solo... conoscerlo meglio, per aiutarlo, e speravo che qui ci fosse qualcosa. »
« A Ruf dispiace ma Ruf è sicuro che qui la Signorina non troverà niente. »
Hermione capì che l'elfo non gliel'avrebbe data vinta così annuì.
« D'accordo Ruf, mi fido di te. »
Lo seguì fuori dalla stanza e chiuse la serratura con un colpo di bacchetta.
« Non dire a Malfoy di questo nostro incontro. Ne del fatto che stessi curiosando. »
« Ruf ha l'ordine di riferire tutto sulla Signorina al padrone. »
« Malfoy ti ha ordinato ciò? »
L'elfo abbassò le grandi orecchie spaventato ed Hermione gli sorrise.
« Oh non preoccuparti Ruf, il tuo padrone non saprà niente me, sempre se tu rispetterai l'ordine di non dirgli niente di questa sera. »
« Sì Signorina. Ruf è qui per servire. »
Hermione si sentì in colpa ma non poteva permettersi che l'elfo parlasse.
Lo salutò e tornò in camera, Draco dormiva sereno come quando l'aveva lasciato. Gli si sdraiò a fianco e lo guardò prima di tornare a dormire.
***
Draco si smaterializzò e atterrò sulla passerella di legno. Le guardie all'entrata scattarono sull'attenti e ma lui diede subito l'ordine di rompere le righe.
« Generale Malfoy. È da parecchio che non la si vede qui. »
« Già Munroe, ma non mi mancavano i brividi che mette questo posto. -disse guardando l'alta torre triangolare che lo sovrastava- Tanto meno i dissennatori. »
« Prima o poi ci si fa l'abitudine Generale. Immagino di sapere per chi è qui. »
« L'ultimo arrivato. »
« Ma certo. Ci ha dato un po' di problemi per ciò è in isolamento. »
« Non mi stupisce. »
« Mi segua. »
Due piani più giù, e dopo qualche metro di camminata la guardia si fermò, picchiettò con la bacchetta sulla porta e fece un passo indietro mentre questa si apriva.
« Tutto suo Generale. Sa come richiudere o se ha bisogno mi chiami. »
« Certo Munroe, grazie. »
Il Mangiamorte entrò nella cella e la pesante porta di ferro si chiuse dietro di lui con un tonfo.
« Lumos. »
Rannicchiato in un angolo c'era il prigioniero, con i polsi incatenati al muro.
« Piacere di rivederti Weasley. »
Ronald che si era portato le braccia sulla testa per ripararsi dalla luce le abbassò lentamente e guardò il viso del biondo.
« Vedo che hai già assaggiato il nuovo regime della prigione. » disse alludendo al suo viso gonfio e tumefatto.
« Che cosa vuoi Malfoy?! »
Draco in realtà non voleva niente da lui, non aveva ricevuto ordini di ottenere informazioni eppure da quando Hermione era riapparsa con il rosso il Mangiamorte aveva avuto il bisogno di vederlo, e sfogarsi.
« Fare una chiacchierata Weasley. Da uomo a uomo. Allora... cos'hai fatto un questi anni di latitanza? »
Voleva ottenere una reazione violenta del prigioniero in modo da giustificare le proprie mosse...
« Non ti dirò niente Malfoy. »
« Peccato... -... e sapeva esattamente dove puntare- speravo di non dover sottoporre ad un interrogatorio la Mezzosangue. »
« Tu! -Ronald si alzò con straordinaria velocità per un uomo ferito e Draco balzò indietro afferrando la bacchetta- Figlio di put- »
« Crucio! »
L'urlo del suo nemico lo riempì di macabra soddisfazione mentre lo guardava accasciarsi a terra e contorcersi dal dolore.
« Questo è per avermi portato via la Granger. E questo -gli sferrò un calcio nello stomaco- è per aver tentato di ucciderla. »
Lo afferrò per il colletto della divisa da carcerato e lo tirò in piedi nonostante fosse più grosso di lui.
« Portarla- cosa... »
Draco ghignò quando l'espressione del rosso cambiò da confusa a sconcertata.
« Ero io l'uomo con cui girava, quello che la proteggeva, io ho annullato l'incantesimo sulla collana per impedire che le tue mani da traditore si macchiassero del suo sangue. Io sono il motivo per cui è tornata in Inghilterra. »
Lo lasciò contro il muro.
« É tornata per me. »
Ronald caricò di nuovo e di nuovo il biondo si avvalse della maledizione cruciatus per contrastarlo, efficacemente.
Lo guardò riprendere fiato e incontrò i suoi occhi pieni di rabbia affossati nel viso sanguinante.
« Dov'è? Dov'è Hermione ora? »
Draco si avvicinò alla porta e gli rivolse un ultimo sguardo.
« La rivedrai presto. »
Il biondo tornò a casa e trovò la riccia sul divano.
« Malfoy... -chiuse il libro e si alzò- sei uscito presto oggi. Tutto okay? »
« Si Granger, tutto okay. »
Si tolse la giacca lasciandola sul divano e Hermione gli afferrò un polso.
« Questo è sangue? »
Aveva i polsini macchiati e quando lei passò un dito sul colletto capì che durante lo scontro doveva essere volata qualche goccia.
« Malfoy è... sangue è... è tuo? »
« No, tranquilla. C'è stato qualche disordine in uno dei campi. »
« Tu stai bene? »
Draco inclinò la testa da un lato e sorrise.
« Ti preoccupi Granger? »
Hermione gli lasciò il polso e sorrise per non cadere nella sua trappola che li avrebbe portati a prendersi in giro.
« Qualche volta Malfoy. »

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Facciamo sempre piccoli passi avanti nella ricerca della verità e di tutti i segreti che entrambi nascondono.

E Draco inizia in effetti ad essere geloso... e dovevo assolutamente far sapere a Ronald che i due giravano insieme! Chissà come continuerà ora il rapporto tra i due rimasti del trio.

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, so che le cose procedono lentamente ma spero davvero che i capitoli siano interessanti al punto giusto💕

Fatemi sapere le vostre impressioni,
Elly❤️

Under the Darkness | Dramione | Italian VersionOù les histoires vivent. Découvrez maintenant