36.

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« Quanti soldi hai? »
Ron la guardò e scosse la testa.
« Poca roba. -rispose mentre lei chiudeva un sacchetto di stoffa- Quello cos'è? »
« I gioielli, li vendiamo per avere qualche soldo. »
« E poi? »
« E poi ce ne andiamo, siamo qui già da quattro giorni. »
« Continua ad essere un'idea folle. »
« Lo so Ronald. Me l'hai già detto. »
Hermione sentì le mani del rosso sui fianchi e si girò velocemente facendo un passo indietro.
« Cosa- »
« Mi sei mancata. »
Lo vide avvicinarsi, si piegò velocemente su di lei con l'intento di baciarla e la Grifona altrettanto velocemente si scostò.
« No. »
« Perchè no Hermione. »
« No. No e basta. »
Weasley lasciò le braccia lungo il corpo e la guardò deluso.
« Tu lo ami. »
« Che- »
« Quell'uomo. Lo ami. »
« No! Come pensi che possa amare qualcuno che ha ottenuto la mia obbedienza minacciandomi di morte?! »
« Allora perché non mi baci? »
« Perchè no Ronald. »
« E perchè vuoi tornare in Inghilterra? Potremmo farci una vita da qualche altra parte, un altro paese. Ricominciare. »
Hermione scosse la testa.
« L'inghilterra è casa mia. Non ho intenzione di abbandonarla, anche se il Signore Oscuro è al potere. »
« Il Signore Oscuro... ora lo chiami così? »
Si morse la lingua maledicendo il biondo che le aveva attaccato questa abitudine e cercò una spiegazione.
« Non lo chiamo con il suo nome perchè rimane un tabù. »
« Tu torni in Inghilterra per lui. »
« Smettila Ronald. »
Infilò la bacchetta nella tasca del vestito e incrociò gli occhi blu dell'uomo.
« Non me lo chiedere più, non parlarne più. »
Afferrò il sacchetto dei gioielli e lo mostrò a lui.
« Sai dove possiamo venderli? »
« Si, ricorda tanto Magie Sinister, ma probabilmente è il posto migliore per non attirare l'attenzione. »
« Bene, ci andiamo domani. »
« Come vuoi. »
***
« Bentornato Padrone. »
Il biondo entrò e l'elfo guardò il cortile prima di chiudere il portone.
« Padrone... la Signorina- »
« Non c'è. »
« Ma- »
« Non so dove sia Ruf. È successo qualcosa ed è sparita. La ritroverò. Ho bisogno di qualcosa che mi calmi, un tè possibilmente. »
« Subito Padrone, ai suoi ordini. »
Draco salì in camera, si sedette sul letto e affondò le mani tra i capelli biondi.
Aveva passato gli ultimi quattro giorni affiancato da Mazur per capire dove lei potesse essere ma le tracce scarseggiavano e alla fine si era arreso sperando che il patronus avesse ragione e che si sarebbero reincontrari in patria.
Dopo aver ascoltato il patronus si era riaddormentato per qualche ora e quando si era svegliato, ripensando al messaggio che gli aveva recapitato, aveva iniziato a provare rabbia; non gli aveva dato una spiegazione, non gli aveva detto dove fosse finita né con chi. L'aveva lasciato da solo e non gli aveva detto niente. Era... deluso.
L'elfo entrò e lasciò la tazza fumante di tè sul comodino, quando scomparve smaterializzandosi Draco rimase immobile ad ascoltare quel silenzio tipico del Manor ma ora assordante.
Passò qualche minuto così, perso tra i pensieri poi si alzò, fece levitare la tazza e si spostò nell'ufficio concentrandosi sul lavoro. Si impegnò a pensare ad altro e dopo le prime ore di difficoltà ci riuscì.
***
Ronald aprì la porta e lasciò passare la riccia, si guardò alle spalle controllando di non essere seguiti e la raggiunse.
« Chi è? »
« Clienti. » rispose il rosso affiancando Hermione.
« Abbiamo dei gioielli che vorremmo vendere. »
Un uomo anziano sbucò dalla destra del bancone, aveva pochi capelli grigi, degli occhiali spessi e un'espressione burbera.
Allungò le mani scheletriche verso la riccia che provò a porgergli il sacchetto prima che Ron la bloccasse afferrandola per un polso, fulminò con uno sguardo il vecchio e sono quando ebbe indietreggiato lasciò la Grifona permettendole di mostrare la merce.
L'anziano guardò curioso tutti i gioielli, li studiò e li esaminò poi annunciò la sua offerta.
« Solo? -domandò Hermione per un attimo delusa prima di guardarlo diffidente- Sono certa che valgono più di quello che ci offre. »
« Questa è la mia offerta. »
« Troveremo un altro posto allora. »
« Ron- »
« Ne aggiungo cinquanta, non di più. »
Gli inglesi si guardarono ed Hermione annuì al mago prima di guardare l'anziano dietro al bancone.
« Va bene. »
La riccia si avvicinò a prendere i soldi sotto lo sguardo attento di Ron e il venditore notò il piccolo ciondolo rosso.
« Ve ne offro cinquecento per quella. »
« Cosa? »
Il vecchio indicò la collana e lei lo guardò.
« Cinquecento. »
« Perché così tanto? »
« Per l'incantesimo che c'è sopra. »
« Un incantesimo infimo e crudele, non l'avrete per i vostri scopi. »
Disse lei con rabbia poi mise via i soldi e guardò Ronald.
« Andiamo. »
« Io parlo dell'incantesimo di protezione. » spiegò l'ometto attirando l'attenzione di entrambi ma di Hermione soprattutto che tornò davanti al bancone.
« Cos'ha detto? Quale incantesimo? »
« C'è un potentissimo incantesimo di protezione, è magia rara, antica, chiunque l'abbia fatto voleva che lei fosse al sicuro, da qualsiasi cosa. E soprattutto è un mago potente. »
Lo so si ritrovò a pensare lei.
Ron la guardò stringere il ciondolo in una mano con un mezzo sorriso nonostante la sorpresa.
« Non è uno scambio fattibile ma grazie per avermelo detto. »
Uscì velocemente seguita dal rosso che dopo qualche passo l'afferrò per un braccio e osservò ancora il ciondolo chiuso nella sua mano.
« Ro- »
« Chi diavolo è?! »
Si guardarono negli occhi e l'uomo vide in quelli di lei un riflesso che non aveva mai visto, rabbia, sorpresa e felicità insieme. Era uno sguardo diverso da quello che conosceva.
« Hermione chi è? »
« Una persona che tiene a me Ronald, te l'ho già detto. »
« Dimmi chi è! » gridò lui attirando gli sguardi della gente per strada.
« Lasciami, all'istante Ronald. » sussurrò tra i denti guardandolo rabbiosa.
« Solo se- »
« Lasciami! »
Weasley la lasciò davvero questa volta ma lei invece di allontanarsi rimase dov'era, a fronteggiarlo.
« Smettila di comportarti così. Smettila di essere geloso. Smettila di odiarlo senza motivo, se non te ne fossi ancora reso conto mi ha salvata e mi ha dato protezione. »
« Hai detto tu che ha ottenuto la tua obbedienza minacciandoti di morte! »
« Ma almeno sono viva! Non sai dove sarei ora senza di lui, non sai cos'ho passato, non so neanche se a quest'ora sarei ancora viva. »
Prese un respiro profondo per calmarsi poi lo guardò di nuovo.
« Torniamo a casa. »
***
« Draco! Che sorpresa! »
Blaise si alzò dal divano mentre il biondo entrava in sala accompagnato da un elfo.
« Ciao Blaise. »
« Cosa ci fai qui? »
« Devo avere un motivo per voler vederti? »
« No, ovviamente no. Mi fa piacere che tu sia qui. Siediti, Ern! »
« Si Padron Blaise. »
« Portaci da bere. »
« Si Padrone. »
Il Mangiamorte si sedette sulla poltrona e sorrise a Nora che era rimasta seduta sul divano.
« Vi ho disturbato? »
« No Malfoy. »
Blaise si sedette tra i due e guardò Draco prendere il bicchiere che l'elfo gli stava porgendo.
« Dove hai lasciato Hermione? »
« In Polonia. »
Zabini per poco non sputò il vino e anche Nora sbarrò gli occhi confusa.
« In... in che... cosa? »
« Eravamo in Polonia due settimane fa, siamo andati ad una cena, lei si è alzata per andare in bagno e non è mai tornata. Hanno detto che qualcuno si è smaterializzato, non di certo lei perché non poteva ma qualcuno l'ha fatto e l'ha portata con sé. La mattina dopo mi è arrivato il suo patronus in cui non mi spiegava niente di niente, si è almeno premurata di dirmi che ci rincontreremo in Inghilterra. » terminò con tono ironico mentre i due lo guardavano sconcertati.
« Beh? Che c'è? »
« Non sei preoccupato? »
« Ha detto che cercherà di tornare qui no? Vuol dire che non è in pericolo. »
Blaise lo guardò attentamente ma restò in silenzio.
« Si è più messa in contatto con te? »
« No Nora. Non so altro. »
La donna distolse lo sguardo e si alzò.
« Avrete di che parlare voi due. Vi lascio soli. »
« Non è il caso Nora. »
« Tranquillo Blaise, vado a leggere, sono arrivata ad una parte interessante del romanzo. »
Baciò dolcemente il futuro marito e si allontanò.
« Draco- »
« Non cercare di analizzarmi Zabini, non servirà. »
Blaise scosse la testa pensando a quando quel comportamento gli ricordasse il periodo prima di Hermione.
« Sei arrabbiato. »
« Ti ho detto- »
« Non ti sto analizzando, dico solo quello che vedo. E vedo che sei arrabbiato. »
« Non mi ha dato neanche una spiegazione. »
« Avrà avuto un buon motivo no? La Granger non agisce senza ragionare. »
Draco distolse lo sguardo sbuffando e prese un sorso di vino.
« Sei preoccupato? »
« Non voleva venire in Polonia. » ricordò ridendo.
« Perché? »
« Perché è lì che è stata catturata dopo la guerra. »
« Ti ha raccontato cosa le è successo? »
« No, mi ha solamente detto che tutto era iniziato lì pregandomi di lasciarla al Manor. »
« Non hai colpe Draco. »
« Non mi sto colpevolizzando. Cosa potevo fare? Vietarle di andare in bagno? » chiese ridendo.
« Ovviamente no. »
« Appunto. L'ho trovata una volta, e un'altra ancora, la troverò anche alla terza. »
« E? »
« E cosa? »
« E cosa farai? »
« La porterò a casa e mi farò raccontare tutto. »
« Spero tu riesca a trovarla al più presto. »
« Come mai? »
« Perché con te è al sicuro. »
Draco accennò un lieve sorriso e svuotò il bicchiere.

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Beh... Non ho molto da dire se non che c'è stato un bel cambiamento in Draco; avrebbe potuto essere infuriato e invece è deluso... e anche preoccupato.

Fatemi sapere i vostri pareri😉
Elly✨

Under the Darkness | Dramione | Italian VersionWhere stories live. Discover now