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Hermione alzò la testa attirata dai rumori e guardò Blaise scendere le scale, si sorrisero e lei lo raggiunse con la bambina in braccio.
« Le piaci. » mormorò il moro dopo averle osservate e la fece sorridere.
« Dici? »
« Si, non l'ho mai sentita piangere quando è in braccio a te. »
Zabini prese la figlia e le baciò la fronte, la Grifona guardò la scena intenerita e distolse lo sguardo prima di essere beccata.
Il bambino diede un colpo e lei trattenne il fiato, il guaritore se ne accorse e la guardò allerta.
« Ehi! Cosa- »
« Scalcia, -Blaise si rilassò subito ma la obbligò a sedersi- non sta fermo un attimo. »
« Amelia ha passato il settimo mese a non darmi un istante di tregua, poi improvvisamente si è calmata. »
Disse Nora sedendosi sulla poltrona in salotto.
« E poi, quando è nata, ha ricominciato. » commentò Blaise.
« Solo il primo mese. » lo rimbeccò la moglie facendolo sorridere.
« Voglio andarmene. »
I coniugi si zittirono guardandola ma lei restò con gli occhi piantati a terra.
« Hermione... »
« Te ne sei già andata una volta Hermione. Non è finita bene. Non puoi smaterializzarti senza rischiare di innescare il parto il che vuol dire che non puoi scappare. Non ti lascerò andare commettendo lo stesso errore due volte. »
« Blaise. »
« No Granger. »
« Fammi andare a Dover. »
« Tutte le proprietà di Draco sono controllate. »
Nel salone cadde il silenzio che venne spezzato solo da un verso della bambina.
« Glasgow! -esclamò Nora- Hai una proprietà nei dintorni vero? »
« Si. »
« E appartiene alla tua famiglia da secoli. »
« Si Nora ma cosa centra da quando- »
« È antica! Per cui sarà piena di nascondigli! Perciò basterà avvertirla in tempo e potrà rendersi invisibile a chiunque. »
Entrambi guardarono la riccia che annuì.
« Se va bene a Blaise... »
« Ma tu te la senti di stare da sola? »
« Beh, posso sempre tornare quando la solitudine è troppa. »
« Ovviamente Hermione. » disse la purosangue felice di aver trovato una soluzione.
« D'accordo allora. Domani ti ci accompagno. »
« Grazie Blaise. »
***
Un vassoio contenente il pranzo comparve a fianco al letto su cui era sdraiato il biondo che gli rivolse uno sguardo vuoto e tornò a guardare il soffitto.
Sul muro a fianco a lui c'erano dei segni, li aveva creati con un frammento di mattone per tenere il conto dei giorni, sette da quando era stato portato in quella cella.
Non era stato convocato, nessuno a parte Blaise gli aveva fatto visita e lui non aveva chiesto udienza.
Blaise... non riusciva a credere che fossero in quella situazione per colpa sua.
Una parte di lui era furiosa con il guaritore, la parte che credeva che c'entrasse anche con Astoria; un'altra parte invece gli diceva che non poteva essere così, Blaise l'aveva sempre aiutato anche quando lui non se lo meritava.
Un urlo lo riscosse dai pensieri facendolo sbuffare. Era l'unico suono che si sentiva in quella prigione. Urla. Di terrore o dolore o disperazione. Alla fine anche i più forti lì dentro urlavano.
Si mise seduto e afferrò il vassoio, era certo che agli altri prigionieri non arrivasse un pasto così ricco ed equilibrato, essere un Mangiamorte anche se ad Azkaban serviva ancora a qualcosa.
Spezzò la pagnotta mangiandone metà poi si convinse a mangiare anche tutto il resto. Mezz'ora dopo il vassoio scomparve ma Draco era già tornato sdraiato sul letto e la sua mente era lontana, impegnata ad immaginare cosa stesse facendo la madre di suo figlio.
***
Blaise si era preso la mattinata libera per accompagnare Hermione a Bearsden e all'ultimo Nora aveva deciso di andare con loro. Quello che doveva essere un viaggio per mettere al sicuro la riccia si trasformò in una gita di famiglia e lei ne fu contenta.
Zabini le mostrò le camere, le presentò gli elfi, le diede l'accesso a tutti i luoghi della tenuta e le spiegò i nascondigli più semplici che le potesse usare.
Hermione rimase affascinata dalla serie di corridoi secondari dedicati ai servitori, una fitta rete di passaggi che collegava tutte le parti della villa tra loro.
Blaise si assicurò che avesse modo di passare il tempo senza annoiarsi; le mise a disposizione libri, scacchi magici, mazzi di carte, il laboratorio di pozioni di un lontano prozio.
Poi decisero di fare due passi nella zona circostante, a nord vi era l'entrata in un bosco e la villa era costeggiata sul lato nord-ovest da un fiume.
« Ogni tanto, se sei fortunato vedi qualche creatura. » cominciò Blaise per recuperarla dai fitti pensieri in cui era finita.
« Tipo? »
« Fate e asticelli nel bosco. Di questi ultimi ce ne sono davvero tanti ma sono bravi a nascondersi. Ho visto qualche Knarl una volta e mi è capitato di incontrare uno Kneazle, purtroppo solo uno. »
« Ne sembri appassionato. »
« Lo sono, abbastanza. »
« Lo eri anche ad Hogwarts? »
« Si, e devo ammettere che gli anni in cui ho imparato di più sono stati quelli un cui Silente ha messo il guardiacaccia come professore. »
« Il Guardacaccia come lo chiami tu ha un nome, ed è Hagrid. »
Zabini si voltò a guardarla divertito e per la prima volta da quando l'aveva conosciuto lo vide rivolgerle uno sguardo strafottente e di superiorità. In fondo per quanto diverso Zabini potesse essere da Malfoy restava comunque un purosangue Serpeverde.
La bambina esplose in un pianto disperato e Nora propose di rientrare notando la stanchezza sul viso di Hermione.
« Potevi dirmelo Granger, saremmo rientrati prima. » la rimproverò il guaritore.
« Hai idea di quanto tempo sia che non uscivo da casa? Decisamente troppo. Tutto ciò mi serviva. »
Zabini sbuffò prendendo la figlia dalle braccia della moglie e rientrarono alla villa dove trovarono il pranzo già pronto.
Dopo pranzo si misero tutti in sala ed Hermione si sforzò di restare sveglia.
« Se sei stanca Hermione puoi andare a riposarti. » sussurrò Nora indirizzando l'attenzione del marito sulla riccia.
« No, sto bene, non preoccuparti. »
« Ma si vede che sei stanca. »
« Questa sera andrò a dormire presto. »
Sentì gli occhi di Blaise pesarle addosso e gli sorrise.
« Tranquillo Zabini. »
Nora si alzò per andare in bagno e lasciò la bambina ad Hermione.
La piccola fece una smorfia e la riccia le sorrise accarezzandole una manina per tranquillizzarla, alzò la testa e rivolse lo sguardo a Blaise che la osservava attento.
« Perché mi fissi Zabini? »
« Sarai una brava madre. »
Lei gli sorrise sorpresa di quell'affermazione e guardò di nuovo la piccola.
« Lei è una bambina. Con lui sarà diverso. »
« Te la caverai in ogni caso Granger, te la cavi sempre d'altronde. Ne sei sempre stata capace. »
« Ti ringrazio Blaise. »
I coniugi se ne andarono poco prima di cena e Hermione restò seduta sul divano godendosi il silenzio per qualche minuto poi si alzò e trovò le scale per le cucine.
Scese sorridendo al pensiero di Draco che l'avrebbe sgridata per ciò che stava facendo, quando arrivò i fuochi erano accesi ma non trovò nessuno.
Le sembrò un'idea fuori di testa quella di mettersi a cucinare la propria cena ma fu ciò che fece.
Cercò nella dispensa, scelse delle verdure e cominciò a pelarle e tagliarle.
Venne interrotta da un elfo che si smaterializzò e si fermò a guardarla stupito.
« Non ho nessuna richiesta. Preparerò io la mia cena. »
« Sì Signorina. »
« Milac? »
L'elfo fece due passi verso di lei.
« Non una parola con Zabini. »
« Milac farà come la Signorina desidera. »
« Grazie. Puoi andare. »
Quaranta minuti dopo si sedette al tavolo presente in cucina e mangiò la cena che lei stessa si era preparata, dopo anni.
Ciò le fece pensare a quanti cambiamenti aveva dovuto affrontare nella propria vita.
Il primo enorme a undici anni, quando un gufo era atterrato nel giardino della villetta dove abitava portandole quella lettera che l'aveva resa felice quanto spaventata.
Poi Hogwarts con Harry, Ron, e le prime avventure vissute a soli undici anni; e Ginny, Neville, e addirittura Luna, tutte persone che in modi diversi l'avevano cambiata aiutandola a diventare la donna che era.
E poi la guerra, le morti sofferte, la fuga, e Draco...
Draco...
Lui in realtà l'aveva già cambiata una volta, al secondo anno, quando dalla sua bocca era uscito l'insulto peggiore per Hermione. L'aveva etichettata come Sanguesporco e una piccolissima parte di lei si era davvero sentita così, così diversa.
Soprattutto adesso era tornata a sentirsi diversa, costretta a nascondersi, sempre a rischiare la vita solo perché diversa.
Si ritrovò a guardare il marchio nero tatuato sul suo avambraccio... già... era cambiata.
***
Draco aprì gli occhi di scatto svegliato da un urlo lontano.
Il cielo fuori completamente nero e la luna oscurata dalle nuvole gli fecero capire di essere sveglio in piena notte, cercò con tutte le proprie forze di riprendere sonno ma non ci riuscì e restò a guardare il sole illuminare lentamente il cielo con il passare delle ore.
Quanto la luce del sole raggiunse una precisa linea tra due piastrelle del pavimento Draco afferrò la pietra che usava come gessetto e tracciò il ventesimo segno sul muro a fianco a lui.
Arrivò il vassoio della colazione e qualche minuto dopo comparvero nella sua cella una bacinella d'acqua con un pezzo di sapone e dei vestiti puliti.
Il cuore del Mangiamorte palpitò nel petto, lasciò rapidamente da parte il pasto con lo stomaco troppo contratto e guardò incredulo quanto spaventato la camicia bianca e profumata.
Si costrinse a darsi un contegno, si lavò per la prima volta da quanto era lì con quel misero frammento di sapone poi si vestì e aspettò perché di sicuro qualcosa stava per succedere.
Non potè calcolare il tempo che passò ad aspettare ma gli sembrò eterno poi si ritrovò le braccia legate dietro la schiena e un istante dopo la porta della cella si aprì rivelando la figura impettita di Zacharias.
Nessuno dei due parlò ma Smith fu capace di mandare il biondo su tutte le furie con un solo ghigno divertito.
Smith afferrò il prigioniero e si smaterializzò poi senza dargli il tempo necessario per ritrovare l'equilibrio spintonò Malfoy dentro alla sala principale, poi fino a qualche metro dal tavolo a cui era seduto l'Oscuro, senza preavviso lo spinse a terra e il biondo cadde violentemente in ginocchio mal trattenendo un gemito e un'imprecazione.
« Mio Signore, le ho portato Malfoy come da lei richiesto. »
« Bene, puoi andare Zacharias. »
Il Tassorosso lanciò uno sguardo maligno al prigioniero prima di andarsene.
« Draco Malfoy... -sibilò l'Oscuro- mi ha deluso molto la notizia che mi è arrivata. E anche il tuo comportamento. Pensavo di poterti forgiare ed eliminare quella parte difettosa del sangue Malfoy e invece- »
« Mio Signore- »
« Non interrompermi Draco. La mia pazienza è poca. »
Il biondo lo guardò alzarsi dalla sedia e avvicinarsi.
« Ma sono dell'idea che anni di fedele servizio come il tuo non siano vani perciò -le corde che gli legavano i polsi scomparvero e lui potè raddrizzare le spalle con una fitta di dolore- hai la possibilità di spiegarmi il perchè di tutto ciò. »
Gli indicò le sedie.
« Alzati da terra e siediti. »
Draco obbedì senza fiatare.
« Allora, visto la reazione che hai avuto quando Smith e Higgs sono venuti a Malfoy Manor la domanda è superflua ma voglio sentirlo da te. Hermione è gravida? »
« Si mio Signore. »
« E il nascituro è tuo Draco? »
« Si mio Signore. »
« Perché? »
« È stato un errore mio Signore, non era voluto. »
« Ma gli errori si correggono Draco... -sibilò facendo sbiancare il biondo- perché non l'hai fatto? »
« Mio Signore vi ho sempre servito al meglio delle mie possibilità e non farò mai niente per nuocere a voi o al vostro regno. Ovviamente non è stato cercato e non è stato intenzionale ma l'ho vista come un'opportunità irripetibile. Mio Signore anche voi avete visto le capacità della Granger, è innegabile che siano superiori alla media dei vostri servitori; pensate ad un bambino con i geni dei vostri due migliori sottoposti e allevato dagli stessi. Sapevo i rischi a cui andavo incontro ma non sono uno stolto, non avrete delusioni da lui, né dalla Granger né tanto meno da me. »
L'Oscuro non rispose subito e Draco sperò che quel discorso, studiato nella cella di Azkaban per giorni l'avesse convinto.
« Quindi tu avresti macchiato la tua linea genealogica per fornirmi un servitore superiore agli altri. »
« Penso di aver corretto in questo modo l'errore commesso. »
« Ne sei convinto Draco? La tua famiglia è una delle sacre ventotto... quello che tutti noi vogliamo preservare, stai infangando la tua purezza e non puoi tornare indietro. »
Il biondo tentennò per un attimo guardandolo negli occhi poi pensò a loro e annuì.
« Voglio servirvi al meglio mio Signore, ho fatto un giuramento anni fa e non ho intenzione di venire meno. Ho giurato di offrire tutto me stesso a voi e al Marchio Nero. Se questo vuol dire rinunciare a qualcosa per un'altra più grande sono disposto a farlo. Il nascituro sarà addestrato da me e istruito dalla Granger, diventerà mio degno successore tra i vostri ranghi, giuro che non ne rimarrete deluso. »
« Bene. -decretò l'Oscuro con un inquietante sorriso sul volto- Se questa è la tua scelta e ne sei pienamente consapevole va bene. »
Draco lo guardò sorpreso, era davvero tutto a posto così? Non poteva crederci.
« Ma quando si fa una cosa la si deve fare bene, se vuoi macchiare il tuo nome lo farai fino in fondo. Sposerai Hermione sotto il Marchio Nero senza possibilità di rinnego e verrai retrocesso a tenente. Questo oppure puoi tornare indietro e correggere i tuoi errori, ti libererai del bambino ed Hermione verrà allontanata. Scegli saggiamente Draco perchè è l'ultima possibilità che ti dò. »
« Io non sono come mio padre mio Signore, io so scegliere e la mia scelta rimane il bambino. Avete la mia parola. »
L'Oscuro lo guardò scettico poi si alzò e Draco subito dopo di lui.
« D'accordo, hai preso la tua scelta. »
Si voltò a guardarlo ed estrasse la bacchetta dalla manica mentre il biondo restò al suo posto immobile senza sapere cosa aspettarsi.
« Voglio vedere Hermione. Portamela Draco. E con lei il medico che la cura che so essere Zabini. »
« Si mio Signore. »
« Bene, li voglio entrambi. Hai un'ora. »
Draco fece un profondo inchino ed uscì dalla stanza con una calma solo apparente. Dentro il petto il suo cuore batteva impazzito.
Pensò a dove potesse essere e si smaterializzò dall'unica persona che l'aveva sempre aiutato e che sperava potesse farlo anche ora, Blaise.

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Vi sento esultare fin da qua🤣

So che era quello che volevate e che siete felicissim* per questa punizione, lo sono anch'io ovviamente, ma ricordate che ha pur sempre delle conseguenze nella loro vita, che non sarà mai del tutto una cosa positiva, d'altronde l'obiettivo Voldemort è punire Draco.

Spero davvero che questo capitolo vi sia piaciuto, che vi abbia messo in testa un po' di domande e un po' di ansia per quello che verrà.

Fatemi sapere, ci tengo tanto.
Elly💗

Under the Darkness | Dramione | Italian VersionUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum