12.

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Hermione si svegliò dopo qualche ora, fuori c'era un tramonto che dipingeva il cielo di arancione e rosa.
Si mise seduta sul materasso molto più morbido di quello del negozio e riconobbe la camera a Malfoy Manor in cui era stata portata da Blaise.
Ebbe una dolorosa fitta al cranio e si ricordò dello scontro con Malfoy, le aveva fatto sbattere la testa contro il muro, si portò la mano dove aveva ricevuto il colpo e si accorse di avere i capelli sporchi di sangue ma nessuna ferita era tastabile.
Si alzò e uscì dalla camera la cui porta era stata lasciata aperta.
Non sapeva dove fosse Malfoy e non aveva intenzione di scoprirlo, si tolse le scarpe e scese le scale fino al grande salone, si nascose ad un elfo che le passò davanti senza vederla e imboccò le scale che portavano alle segrete, se le ricordava benissimo dopo aver visto Harry e Ron essere trascinati lì.
Si chiuse la porta di ferro alla spalle ed essa emise un cigolio sinistro.
Dopo una grande cella principale c'erano un corridoio costellato da altre piccole celle, era in una di quelle che la teneva ma erano tutte talmente uguali che al buio non seppe riconoscerla.
Proseguì a lungo appoggiandosi alle pareti per via del buio fino a trovare un'ennesima porta, questa volta di legno, tastandola notò che era intagliata finemente, riconobbe due figure animali, due serpenti arrotolati scolpiti in altorilievo; tentò di aprirla ma era chiusa, desiderò avere la propria bacchetta, provò con il nome di Salazar Serpeverde dato l'animale presente sulla porta ma neanche questo la fece aprire.
Iniziò ad avere paura, di sicuro Malfoy e tutti gli elfi del Manor avevano sentito il cigolio sinistro della porta delle segrete ed era certa che in quel momento già la stessero cercando.
Draco infatti aveva sentito il cigolio e dopo aver posato la penna nel calamaio si era alzato e si era diretto nella camera di lei ovviamente senza trovarla.
Nel frattempo la mente di Hermione stava passando in rassegna ogni possibile soluzione o parola d'ordine ma lei non ragionava come Malfoy. Lui era subdolo ed egocentrico e purosangue.
Ebbe un'illuminazione, un serpente, la purezza, l'egocentrismo.
« Sanctimonia Vincet Semper. » sussurrò.
L'aveva letto prima del sesto anno, sulla Gazzetta del Profeta nell'articolo che parlava del processo alla famiglia dopo la battaglia del Ministero.
Un clock rimbombò nel corridoio e lentamente la porta si aprì rivelando un ennesimo corridoio questa volta illuminato da delle torce, finalmente un po' di luce pensò mentre si affrettava a prenderne una per sicurezza.
Dopo pochi metri si trovò davanti a delle scale di cui non vedeva la fine. Iniziò a dubitare di trovare una via di uscita ma ormai era entrata e certamente non poteva tornare indietro quindi proseguì con il cuore in gola.
Le parve di scendere all'inferno (come se non vi si trovasse già) e dopo quelle che le sembrarono ore si fermò dove ricominciava un cammino lineare e piano.
All'improvviso tutte le torce si spensero senza un filo di aria e lei ricominciò a temere di non uscire da lì.
Mentre il buio la inghiottiva rapidamente Hermione cercava un incantesimo che potesse tentare senza la bacchetta per fare luce ma nessuno di quelli trovati funzionò.
« Mezzosangue... »
Quella voce melliflua rimbombò talmente tanto che le fu impossibile capire da dove veniva.
Si appiattì contro il muro mentre la sua mente lavorava nel panico per trovare una soluzione a quella trappola da cui era impossibile uscire.
« So che sei qui. »
Sentì un passo ma di nuovo le fu impossibile capire se arrivasse da destra o da sinistra.
« Non sei stata così silenziosa con la porta delle segrete. »
Un filo d'aria le passò a fianco e lei respirò a fondo, aveva trattenuto il fiato senza accorgersene.
« è stato divertente il combattimento lì fuori ma ora tu sei disarmata e non sarebbe lo stesso. Vieni fuori. »
Un altro passo, questa volta più vicino, molto più vicino.
Sentì di nuovo un alito di vento ma questa volta era caldo e umido e spaventosamente vicino alla sua guancia.
« Buh. »
Dalla bacchetta del Mangiamorte partì una pallina di luce che illuminò i loro visi terribilmente vicini ed Hermione per poco non tirò un urlo.
Nel silenzio che venne dopo entrambi sentirono i battiti del cuore della riccia rimbombare in quello spazio angusto.
« Ti è mai capitato di catturare un topolino? Quando lo intrappoli e vedi il suo cuore battere attraverso il pelo, batte talmente forte che lo vedi bene e puoi seguire il ritmo e contarne i battiti... »
Draco ghignò e con la luce che gli illuminava solo parte del volto prese un aspetto mostruoso.
« Tu sei quel topolino Sanguesporco. »
Si accostò al suo orecchio e lei tentò di allontanarsi ma si ritrovò a sbattere con il viso contro il braccio di lui appoggiato al muro accanto alla sua testa.
« Sei in trappola. »
Si allontanò dandole la possibilità di ricominciare a respirare normalmente.
« Se torni su senza fare troppi problemi ti faccio preparare un bagno. Quel sangue va tolto. »
Hermione si staccò dal muro e lo superò ma prima di proseguire lo guardò con odio.
« Scapperò Malfoy, fosse l'ultima cosa che faccio. »
« Lo sarà. » replicò lui sospingendola con una mano sulla schiena a camminare.
Tornati nel salone principale Hermione si guardò intorno ammirando ciò che la circondava per la prima volta. I muri erano di un colore scuro, notò dettagli che la prima volta non vide essendo troppo impegnata a pensare a come salvare se stessa, Harry e Ron, come per esempio le decorazioni nella pietra attorno alle finestre, il camino ora spento sovrastato da una mensola anch'essa di pietra (oppure marmo?). Rispetto alla prima volta c'era più luce, i candelabri erano accesi e le singole candele erano disseminate su ogni superficie piana disponibile.
« Nancy. »
La riccia lo guardò per un millisecondo prima che un'elfa si materializzasse a fianco a loro.
« Padron Draco. »
« Prepara un bagno per la nostra ospite, con sali e oli, ai vestiti ci penso io. »
Rivolse un sorriso strafottente alla Grifona e con la mano indicò le scale.
« Ti aspetto quando avrai finito. »
Seguì l'elfa fino in camera, la vide aprire i rubinetti con uno schiocco di dita e mentre la vasca si riempì delle bottigliette con liquidi colorati si alzarono da sole e lasciarono cadere nell'acqua gocce o granelli di sostanze ignote ad Hermione.
« Cosa sono? »
« Oli e sali come il padrone ha ordinato. »
« A cosa servono? »
« Rilassanti e rinvigorenti, le faranno bene. »
La Grifona seguì il bordo della lussuosa vasca e si guardò allo specchio quando ci si ritrovò davanti.
Le si mozzò il fiato vedendo di nuovo quel collarino che le cingeva il collo, in tutto quel tempo da sveglia non si era accorta che gliel'avesse rimesso.
« Bastardo. »
Sussurrò tra i denti.
« Il bagno è pronto. »
Hermione ringraziò la creatura e cercò di mandarla via senza riuscirci.
« Nancy deve rimanere, il padrone non si fida ancora. »
« Come se io mi fidassi di lui. »
Anche se riluttante si spogliò e si immerse in quell'acqua calda.
Da quanto non provava quella sensazione, erano solo due mesi ma le sembrarono anni.
Qualsiasi cosa l'elfa avesse messo nell'acqua stava facendo effetto, si sentì più calma, i muscoli si rilassarono e il mal di testa si alleggerì notevolmente.
Restò a bagno per parecchio, poi cominciò a lavarsi e soprattutto a togliere il sangue secco dai capelli.
Quando uscì dalla vasca Nancy le porse un asciugamano e scomparve con un pop; Hermione si strinse addosso la stoffa bianca sentendosi a disagio e si raccolse i capelli gocciolanti fermandoli con una pinza lasciata in un cestello sul mobiletto.
Sul letto trovò ciò che Malfoy le aveva lasciato, dell'intimo, delle fini calze a rete color carne e un vestito lilla. Mentre la gonna ricadeva morbida e liscia fino a terra il tutto era tenuto su da due spalline sottili, dalle quali partivano due strisce di stoffa che formavano una sorta di piccolissima manica poco sotto alle spalle.
Hermione si sedette sul letto e sospirò, il cuscino era sporco di sangue così lo girò e ci appoggiò la testa con i capelli ancora bagnati.
Per l'ennesima volta si era fatta sfuggire la libertà, o lei perdeva colpi o Malfoy era veramente più in gamba di lei.
Si diede immediatamente della stupida per il pensiero fatto, non poteva essere inferiore a Malfoy, mai.
Sbuffò e si girò dall'altra parte osservando ciò che si trovata fuori dalla finestra, in poco tempo chiuse gli occhi e si addormentò.
Alle sei un elfo la svegliò per avvertirla che il padrone la stava aspettando a cena, lei lo ringraziò ma non si alzò dal letto; non aveva intenzione di sedersi con lui né di mangiare il suo cibo.
Non aspettò tanto prima di vederlo arrivare.
« Non hai fame Mezzosangue? »
« No Malfoy e anche se ne avessi i morsi di certo non siederei con te. »
« Se ti aspetti che ti lasci qua a morire di fame ti sbagli di grosso, puoi mangiare con me di tua spontanea volontà oppure sotto imperio, devi solo decidere. Se non ti facessi tutti questi problemi nel ricevere un pasto caldo andremmo d'amore e d'accordo Mezzosangue. »
Hermione ovviamente colse il tono ironico nelle parole del biondo, lo guardò in cagnesco e gli si avvicinò.
« Non capisco cosa tu stia cercando di fare Malfoy. Cosa ti importa se una mezzosangue sopravvive o no? Una in meno, quello che vuole il tuo Signore giusto? »
« Quando ottieni un premio Mezzosangue, lo lucidi e lo tratti bene per conservarlo al meglio. Sei il premio di caccia migliore che abbia mai trovato in tutti questi anni. »
Spiegò godendosi l'espressione di disgusto che pian piano si formò sul volto della donna.
« Sei uno schifoso bastardo Malfoy. »
« Sono pur sempre quello che ti ha dato una casa e un pasto caldo che si sta raffreddando per colpa tua. »
« Io non cenerò con te. »
Si aspettava una sfuriata invece il biondo alzò semplicemente le spalle.
« Va bene, vediamo quanto resisterai e quando arriverai a chiedermi qualcosa da mangiare. »
Le diede le spalle e uscì lasciando la porta aperta dietro di sé.
La riccia riuscì ad addormentarsi prima di sentire il suo stomaco lamentarsi per la mancanza di cibo ma il giorno dopo fu più difficile.
Si svegliò con i crampi e con la bocca asciutta, passò la mattinata a bere acqua sopportando quella fastidiosa sensazione di vuoto tipica di quando bevi acqua senza mangiare e restò a letto per conservare più energie possibili.
Cercò della carta e dell'inchiostro per fare qualcosa e distrarsi ma non ne trovò.
Al tramonto un elfo mai visto prima (chissà quanti ce n'erano al Manor) si smaterializzò nella stanza.
« Pim è qui per cambiare le lenzuola. »
Hermione però non riusciva ad alzarsi, il suo stomaco si stava contorcendo per la fame e gorgogliando in modo spaventoso.
« Pim può fare qualcosa per lei? »
« Portami del cibo. Ti prego. »
L'elfo fece un piccolo passo indietro e scosse la testa.
« Pim non sa se- »
« Per favore, un piccolo pezzo di pane, qualcosa di cui Malfoy non noti la mancanza. Ti prego. »
La creatura scuotendo la testa indietreggiò e si smaterializzò lasciando Hermione piegata sul letto sull'orlo delle lacrime.
Non seppe se si addormentò o se perse i sensi ma venne risvegliata dal rumore di una smaterializzazione, la stanza era buia ma poté scorgere la sagoma di un elfo.
« Pim tornerà domattina presto a prendere il vassoio. La signorina non faccia rumore. »
Hermione scivolò giù dal letto e si inginocchiò per terra davanti a lui.
« Grazie. »
Disse poco prima di vederlo sparire.
Le aveva portato due pezzi di pane secco e un bicchiere di latte, alla riccia andò più che bene, lo ammorbidì nel liquido e una volta finito tutto nascose il vassoio sotto il letto per evitare che Malfoy lo vedesse, con la pancia piena riuscì ad addormentarsi più serenamente e la mattina dopo si svegliò prima che Pim tornasse a prendere il vassoio.
« Ciò che cerchi è sotto il letto, grazie infinite per cos'hai fatto. »
L'elfo non rispose, afferrò il vassoio e scomparve.
Draco si presentò in camera sua pochi minuti dopo.
« Mi sembrava giusto avvisarti che sto uscendo, non cercare di smaterializzarti perché non ci riusciresti, non cercare una via di fuga perché non la troveresti. Rientro nel primo pomeriggio, se ti sarai ammansita mangeremo insieme. -la guardò bene e alzò un sopracciglio- Stai bene per essere una che non mangia da più di ventiquattro ore. »
« Come ho già detto non mi serve il tuo aiuto. »
« Staremo a vedere. »
Si smaterializzò e lei rimase sola in quell'enorme villa.

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N.A.
Ognuno di voi non vedeva l'ora che tornassero insieme, ho ragione?
Beh, anche io!

E ora cosa pensate che succederà?🤔
Sono proprio curiosa!😊

Under the Darkness | Dramione | Italian VersionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora