[Κεφάλαιο 21]

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IL GIORNO DOPO

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IL GIORNO DOPO


L'alba del giorno, venerdì 22 maggio del 1992, scorreva lentamente come le acque di un lago.

L'aria era leggermente calda, ma non troppo, si intuivano le porte dell'estate che stavano man mano aprirsi sempre di più.

Michael e Sandie erano nel letto a dormire beatamente come due bambini, il viso della ragazza era voltato su quello del suo amato, che costui aveva un volto bello e riposato, affondato sul cuscino.
Egli, sfuggiva dei piccoli sospiri, aveva la bocca semi aperta, i ricciolini che gli coprivano metà del suo splendido viso, e una mano posata sul fianco destro della sua amata.

Sandie, poco dopo, si svegliò, a causa di un terribile mal di pancia.
Così si alzò lentamente dal letto, per non far svegliare Michael, e andare in bagno.
Appoggiò il piede per terra con la punta, e la stessa cosa fece con l'altro piede, alzando il sedere con molta cautela, fino a trovarsi in piedi.
Sentì un rumore, si girò, ed era semplicemente Michael che si era girato dall'altro lato del letto, guardò meglio, dormiva ancora.
Sospirò sollevata mettendo la mano sul petto.

Andata in bagno, cercò di fare dei piccoli respiri profondi. Mise una mano sulla pancia, capendo che si trattava di una tensione nervosa, oppure di ansia.
Ansia perché era il giorno della sua laurea.
Sandie si guardò allo specchio del bagno, e sorrise a trentadue denti.
«È il gran giorno.» sussurrò «Cazzo, non posso ancora ... crederci che finalmente potrò avere la laurea e indossare il camice bianco.» mentre parlava nel suo riflesso dello specchio, una montagna di ricordi varcarono nella sua mente.
In particolare di lei quando era bambina, che indossava un piccolo camice bianco, che teneva in mano un kit di pronto soccorso giocattolo con dentro tutto il necessario per curare la gente.
Fare il dottore, era il gioco preferito di Sandie.
Le piaceva fare con i suoi genitori, con sua sorella e con i suoi amichetti d'infanzia.
Ricordava ancora quei momenti magnifici e innocenti di quando era solo una piccola creatura.

«Adesso vediamo se hai la febble!» disse una piccola Sandie con un termometro di plastica in mano ad un bambino, era un suo amico.
Era un bambolotto, aveva gli occhi azzurri, capelli biondi e con dei lineamenti meravigliosi.
Si chiamava Deo.
Sandie mise il termometro in mezzo all'ascella del braccio sinistro del piccolo Deo, nonché uno dei suoi migliori amici d'infanzia.
«Ecco fatto.»
«Per quanto tempo devo stlare così?» domandò Deo guardando l'amica.
«Per cinque minuti.» il bimbo alzò gli occhi cielo.
«Uffaaa.»
«Niente storie! E sta fermo! Sennò non funziona.» esclamò la piccola mora, con tono autoritario sentendosi già una dottoressa, nonostante la sua tenera età.
«Ma non mi va di aspettale per cinque minuti.» obiettò Deo.
«Deo, e dai!» esclamò la bimba.
«E dai tu Sandie!» la bimba dalle iride verdi, cominciò a lamentarsi, quasi vicina al pianto.
Deo andando del panico, la calmò dicendo che si starebbe stato fermo. Lei smise di lamentarsi e sorrise.

𝐓𝐑𝐄𝐀𝐓𝐌𝐄𝐍𝐓 [MJ]Where stories live. Discover now