[CAPITOLO 4]

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[17 Febbraio 1990]

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[17 Febbraio 1990]

BEVERLY HILLS, LOS ANGELES

Erano passati due giorni da quel fatidico incontro, la ragazza ancora non ci credeva di aver fatto una visita medica a una star mondiale, ovvero Michael Jackson.
Per lei era stato un gran colpo di fortuna, perché sapeva quanta gente e ragazze amavano un uomo e un artista come lui. Ma decise ugualmente di non dire nulla della visita, voleva tenerlo per se e sopratutto rispettare la privacy del cantante.

Era una semplice domenica di Febbraio, il tempo era nuvoloso accompagnato con una pioggia tormentosa e violenta, le strade di Los Angeles erano vuole e colme d'acqua.

Nicole era in salotto a guardare un film, con una coperta che le avvolgeva il corpo per stare caldo, insieme ad una tazza tra le mani con dentro il cioccolato caldo e dei biscotti alla vaniglia appoggiati di fianco a lei. Mentre Sandie era in camera seduta davanti alla scrivania a studiare dermatologia.
Tra meno di un mese ci sarebbero stati gli esami, voleva fare bella figura e sopratutto passarli con il massimo dei voti. Ma non riusciva a concentrarsi a causa dell'altissimo volume della televisione del salotto.
«Nicole! Abbassa il volume!» urlò la ragazza, mentre la riccia cacciò uno sbuffo in segno di scocciatura.
«Quanto sei pallosa sorella!» urlò poi la sorella.
«Io pallosa?! Ma senti chi parla!» esclamò la mora furiosa.
«Se proprio devi studiare vai in biblioteca no?» propose la riccia non smettendo di guardare la televisione, e sopratutto non abbassando il volume.
«Sei pazza? Come faccio andare in biblioteca con questo tempaccio?» disse poi andando verso il salotto come una furia.
«Beh, ombrello, impermeabile e stivaletti di gomma, e il gioco è fatto.» rispose la riccia con tono ironico
«Quanto sei idiota ....» mormorò Sandie con rabbia e Nicole da dietro le fece il dito medio e lei fece la linguaccia.

Tornò in camera con la speranza che ritornasse la concentrazione sullo studio, ma poi ad interromperla fu lo squillo del telefono. Cacciò uno sbuffo e andò a rispondere.
«Pronto?» domandò Sandie per sapere chi era.
«Sandie, ti disturbo?» era la voce di Ethan.
«Ethan, ehi come stai? Comunque no, non disturbi affatto.» disse la ragazza con tono dolce mentre la rabbia che aveva dentro di lei svanì.
«Porca di quella puttana.» mormorò il ragazzo con tono esausto.
«Ehi ehi ma che è successo?»
«Quanto è vero Dio che brucio il libro di dermatologia.» minacciò con tono pieno di furore verso la materia.
«Sta calmo Ethan, dimmi cosa non hai capito.» disse Sandie con tono cauto e dolce cercando di farlo calmare
«Il fatto delle malattie merda! Odio questa vita! Odio questa facoltà del cazzo!» scoppiò a piangere.
«Ethan ... calmati ti prego, vuoi che venga da te?» domandò preoccupata per lo stato del ragazzo.
«No, stai a casa, c'è uh brutto temporale e non voglio che ti accada qualcosa.» disse lui non smettendo di piangere.
«Ethan ...» mormorò lei ancora più preoccupata.
«Sandie ...» non c'era dubbio, era un segnale quello che aveva compreso, doveva aiutarlo, doveva farlo «Perdonami, mi dispiace per questa scenata.» si calmò piano piano e si asciugò la lacrime.
«Et non scusarti, capita di avere le crisi.»
«Capita, ma a me succede sempre San.» si lamentò il mosso.
«Ti prego, lascia che ti aiuti Et, non posso sentirti così.» disse la ragazza con gli occhi lucidi, odiava sentire e vedere le persone soffrire, sopratutto a quelle che voleva bene, come Ethan. Per lei era un dolore al cuore sentirlo soffrire.
«Resta a casa San, è troppo pericoloso.» bottò lui ancora una volta.
«Al diavolo il temporale, io pochi minuti e vengo da te!» attaccò il telefono e incominciò a prepararsi con molta fretta il materiale scolastico da portare. Dopo di che andò verso il salotto per mettersi l'impermeabile.
«Dove cazzo vai con questo tempo di merda?» domandò Nicole con lo sguardo interrogativo.
«Nicole guai a te se utilizzi questo linguaggio.» sbottò la sorella infastidita.
«Ma che hai? Sembri mamma ...» mormorò la riccia.
«Senti chi parla ....» bottò Sandie tra se ancora infastidita e prese l'ombrello.
«Okay sei di pessimo umore, ma torna presto please.» lei disse un semplice "Okay" e dopo di che se andò.

𝐓𝐑𝐄𝐀𝐓𝐌𝐄𝐍𝐓 [MJ]Where stories live. Discover now