[CAPITOLO 52]

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MILANO, ITALIA

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MILANO, ITALIA.

5 febbraio 1992

Ore 06:34

«Buongiorno, benvenuti a questa edizione del mattino del Tg5. Partiamo questa mattina con un omicidio. È stato trovato il corpo di una donna di 42 anni in un pozzo, si trattava di Olivia Ruggiero, che da tempo il marito Mauro Peudaro l'abusava di maltrattamenti di abuso sessuale, violenza fisica e psicologica.
La donna l'aveva denunciato più volte alla polizia per violenza domestica e per stalking, ma purtroppo queste denunce non furono prese sul serio. Olivia venne uccisa dal marito con quattro colpi di pistola, uno alla tempia, due al petto e infine, il più fatale, al cuore.
Il corpo venne buttato in un pozzo di una casa abbandonata in campagna, ma un giorno mentre una signore raccoglieva l'acqua vide una figura galleggiare. Ed era Roberta.
Fu estratto il corpo ed esaminato dalla polizia scientifica.
Mauro Peudaro fu interrogato dalla polizia dove ha confessato il suo omicidio, ora è sotto processo. Dove si sta ipotizzando l'ergastolo.» gli occhi di Sandie stavano chiudendo in continuazione a causa dal sonno, ma anche se provava a dormire, lo stesso non riusciva a chiudere occhio.
Antonio dormiva profondamente e russava quanto il verso di un maiale.
Mentre Sandie era stesa, sotto le coperte, sveglia che guardava il telegiornale del mattino sentendo solo notizie bruttissime. Come l'omicidio di quella povera donna.
Pensò a lei.
Al suo coraggio.
Alla sua lotta fino al suo ultimo respiro.
Di aver combattuto per mandar via un uomo che non l'amava, ma bensì la trattava come un oggetto sessuale in modo orribile.
Non osò immaginare il dolore della famiglia.
Della famiglia di quella donna.
Distrutta e devastata dal dolore.
Di aver perso una figlia, una nipote, una amica, e una donna.
Una donna che voleva solamente essere libera da ogni ostacolo.
Che voleva essere felice.
Allora per essere liberi e felici, bisogna pagare con la vita?
Olivia, spero tu sia un posto migliore.
Che tu possa riposare in pace.
E sopratutto ritrovare l'amore e la libertà che cercavi e che ti era stata tolta.





Ore 9:02



Erano in cucina a fare colazione, Antonio da poco si era vestito, pronto per andare a lavoro.
Sandie a stento mangiucchiava un biscotto alla vaniglia, invece Antonio gustava a bere il caffè mentre leggeva il giornale.
La ragazza dalle iride verdi guardò in basso, pensando alla terribile notizia udita in mattinata.
E pensava a tante cose.
E se facessi io una fine del genere com'è successo a quella donna?
Uccisa e buttata in un pozzo?
E la mia famiglia?
I miei amici?
Oh dio no ... no ti prego.
L'ansia le salì di nuovo, insieme ai conati di vomito, ormai Sandie da tempo non faceva altro che vomitare quando pensava a queste cose.
E di fatti, corse subito in bagno a vomitare.
Vomitava i suoi pensieri.
Vomitava lui.
Buttava fuori dal corpo tutti i suoi pensieri che la tormentavano da giorni, fino a vomitarli.
Antonio sbuffò irritato dalla situazione.
Era stanco di vedere Sandie non facendo altro che vomitare in continuazione.
Pensò subito che era malata.
Ma non pensò che era lui la causa del suo malore.
Andò verso il bagno.
Guardandola con disprezzo e disgusto.
Vedendo una donna sgretolarsi come la sabbia, gli veniva il voltastomaco.
«Persino a colazione mi regali questo terribile spettacolo?» domandò con tono irritato mentre Sandie tossì sputando.
Antonio arricciò il naso guardando da un'altra parte.
Sandie poco dopo finì di vomitare, si pulì la bocca con uno straccio di carta igienica e tirò lo sciacquone.
Lo ignorò completamente mentre si alzò girandosi verso il lavandino per sciacquarsi la bocca.
«Non fai altro che vomitare? Che vomiti? L'aria per caso? Non mangi, non bevi, si può sapere che cazzo vomiti?»
Te Diego.
Vomito te.
Sandie continuò ad ignoralo mentre si lavò i denti.
Antonio andò su tutte le furie.
Odiava sentirsi ignorato.
La prese per i capelli e lei gemè dal dolore.
«E rispondi quanto ti parlo zombie di merda!» le urlò con cattiveria.
«M-Mi fai male, l-lasciami ti prego.» mormorò con dolore.
«Lo sai che non mi piace essere ignorato quindi voglio che tu mi risponda quanto ti parlo, chiaro!?» Sandie non c'è la fece più.
Era stanca.
Troppo stanca essere comandata da un uomo.
Con forza si staccò da lui. E lo guardò con odio.
«Io non sono un oggetto. Sono una donna, ed esigo rispetto. Se sto vomitando in questi giorni è proprio a causa della tua presenza, e della tua estrema cattiveria.
Proprio per questo che non faccio altro che sentirmi male, e vomitare l'anima.
Perchè non so che fine farò il giorno dopo, o quello dopo ancora!
Stamattina al telegiornale, ho sentito un omicidio. È stata uccisa una donna, ammazzata con colpi di pistola da suo marito e ha buttato il suo corpo in un pozzo. Ti rendi conto della fine che ha fatto? E quest'uomo, molto lieta che la uccisse, la stalkerava, la violentava, la picchiava, la umiliava.
Le ha strappato la vita.
E tu hai strappato tutto ciò che valeva la pena di vivere.
Ed io non ti perdonerò mai.» Antonio non cambiò di espressione nemmeno per una virgola, guardò la ragazza con ripugnanza.
«Lo sai che ti odio vero?» Sandie a quella domanda cacciò una risatina nervosa.
«Allora se ti odio, perché non mi hai ucciso l'altro giorno?»

𝐓𝐑𝐄𝐀𝐓𝐌𝐄𝐍𝐓 [MJ]Where stories live. Discover now