[Κεφάλαιο 56]

77 5 0
                                    



Sandie arrivò a Los Angeles la sera tardi di quel giorno, prese in taxi dirigendosi verso casa sua, a Beverly Hills

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.




Sandie arrivò a Los Angeles la sera tardi di quel giorno, prese in taxi dirigendosi verso casa sua, a Beverly Hills.
Erano mesi che non vedeva la sua città, i suoi negozi preferiti e l'atmosfera incantevole della città.
Guardò fuori dal finestrino, non c'era anima viva poiché era notte fonda, se non qualche macchina passante tra le strade.

Arrivò a destinazione, scaricò le valige, pagò il tassista e tirò fuori dalla tasca del giubbino le chiavi di casa.

Prese l'ascensore, arrivando nel piano dove si trovava il suo amato appartamento.
Afferrò la chiave giusta, penetrandola nel buco della porta, con un gesto deciso fece girare la chiave verso sinistra sentendo un click, la porta si aprì.
Entrò dentro ed era tutto buio.
Accese la luce e sorrise.
Guardò la sua casa e le era mancata.
Udì dei passi, e dal lato del corridoio vide Nicole, in pigiama e tutta spettinata.
La riccia quando vide la figura della sorella rimase a bocca aperta.
«Oh mio Dio.» disse «Adelfì ... Adelfì.»
«Ciao Nicole.» disse stellina accennando un sorriso.
Nicole corse subito ad abbracciarla «Che bella sorpresa! Sono così contenta che sei tornata. Oh Sandie mi sei mancata da morire.» sentiva le braccia di Nicole stringere il suo corpo, il suo odore, e la sua voce.
Ricambiò l'abbraccio, mentre una lacrima di commozione scorse nel suo volto.
Era tornata a casa.
Da sua sorella.
Dalla sua famiglia.
Con il termine di un avventura.
E si sentì appagata di essere tra le braccia della sua piccola sorellina.

Il giorno dopo quando le ragazze si svegliarono, fecero colazione, Sandie  aiutò Nicole a preparare la colazione per Nathan, suo nipote. Ma la giovane mamma obiettò di non preoccuparsi, e piuttosto di stare con suo nipote per accertare che facesse il bravo.
Obbedì senza contrastare, Sandie prese Nathan in braccio e ci giocò.
Fece delle buffe smorfie per farlo ridere, gli parlava con voce piccola, e lo fece alzare in aria leggermente per poi riprenderlo tra le sue mani.
«Uno ... due ... e tre!» disse alzando il nipote in aria per poi riprenderlo, il bambino rise.
La zia lo riempì di baci, annusando la sua pelle.
«Mamma mia se sei profumato.» gli diede dei possenti baci sulle guance «Mhmm, te le strappo queste guance, te le strappo.»
«Tu prendi le guance ed io i piedini.» disse Nicole accennando una risata.
«Oh! Ha detto la mamma che ti vuole rubare i piedi.» affermò la giovane andando verso il divano, fece stendere il bambino mentre emanava dei teneri versi, muovendo le mani verso il viso di Sandie «Vuoi fare cara cara a zia?» lui con la piccola manina diede delle piccole carezze sulla guancia di Sandie «Aaww, bravo amore, cara cara, cara cara a zia Sandie.»
«Ultimamente lo sta facendo spesso.» all'improvviso Sandie si incupì, il suo volto divenne triste, riflettendo sulla frase che aveva appena pronunciato sua sorella.

Aveva perso tante cose di Nathan, e da un mese era stato il suo primo compleanno, non sapeva se aveva detto la prima parola, oppure se aveva iniziato a camminare.
Si sentì una colpa.
Tant'è che scoppiò a piangere.
Nicole sentendo il pianto di sua sorella corse da lei.
La vide seduta sul divano abbracciando Nathan, coccolandolo con tanto amore mentre il bambino ridacchiava.
Sandie la guardò con gli occhi pieni di lacrime, con uno sguardo di una tristezza infinita.
«Mi dispiace.» pronunciò «Mi dispiace, sono una pessima zia. Sono una pessima zia.» disse stringendo i denti continuando a piangere.
«Ma che dici? Ehi, Sandie.» si mise vicino a lei abbracciandola da dietro, accarezzandole la testa con dolcezza «Si può sempre recuperare tutto, e per quanto riguarda il compleanno di Nathan si può sempre fare una piccola festicciola.»
«Ma io mi sto perdendo tutto di mio nipote, e sono sicura che mi odierai.»
«Ma che stai dicendo? Eri a lavoro Sandie, non fartene una colpa.» ella scosse la testa «No Sandie, davvero, non devi fartene una colpa.»
«Sì invece.» la sorella la fece girare dalla sua parte, con le dita le fece asciugare le lacrime, asciugando con amore il suo viso.
«Ma ... ma, ma, ma.» Nicole per un attimo sentì mancare il respiro, guardò suo figlio, i suoi occhi erano così piccoli e innocenti. Stava sorridendo continuando a sibillare la parola mamma. «Ma, ma, ma.» continuò il figlio.
Era ufficialmente iniziato il periodo della lallazione, aveva iniziato a lallare la parola pappa, ma mai mamma.
Per Nicole fu la prima volta a sentire il figlio lallare la parola mamma.
Le se luccicarono gli occhi e il suo volto guardò quello di Sandie.
«Sta provando a dire mamma. Sandie, sta iniziando a dire mamma.» disse Nicole emozionata «Forza Nathan, guarda, mam ... ma, mam ... ma.» disse la giovane madre al bambino scandendo bene la bocca «Mam ... ma.» ripeté «Mam ... ma.»
«Mam .. m, m, ma. Mam ... m,m,m, ma.» ripeté il bambino, ormai era fatta, la parola era sua, e la stava dicendo bene.
«È fatta.» disse Sandie «L'ha detto.» nel frattempo Nathan ripeteva la parola ma mano unendo le lettere tutte assieme, fino a diventare un'unica parola.
Quando Nicole udì la parola mamma detta dal figlio scoppiò in lacrime dalla forte emozione.
Aveva detto la sua prima parola.
Mamma.
Prese suo figlio in braccio riempendooo di baci e carezze tra le lacrime di felicità agli occhi.
Aveva il sorriso sulle labbra, Sandie poté vedere una enorme felicità nel suo volto, in più una grande emozione che gonfiava il cuore.
Anch'essa si emozionò, infondo aveva recuperato un momento con il nipote.
E non c'era modo più bello di recuperare assistendo al momento della prima parola.
«L'ha detto! Sandie! Ha detto mamma! Il mio bambino ha detto mamma!» esclamò con gioia la sorella, ella si alzò dal divano prendendo il bambino in braccio, girovagando per tutta la stanza esaltata del momento che aveva appena assistito.
«Mio figlio ha detto mamma! Ha detto mamma!»esclamò ancora la ragazza.
Sandie si unì con lei, condividendo la gioia di aver sentito la prima parola di suo nipote.




𝐓𝐑𝐄𝐀𝐓𝐌𝐄𝐍𝐓 [MJ]Where stories live. Discover now