[CAPITOLO 47]

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MILANO, ITALIA

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MILANO, ITALIA

13 Gennaio 1992

Settimo giorno

Sandie

Caro diario,
Oggi è il settimo giorno che non esco da questa casa.
Ultimamente, le cose stanno andando meglio rispetto agli altri giorni.
Antonio è più sereno, e molto calmo.
Ma ho sempre paura che perda la calma e che mi faccia del male.
Nel frattempo, durante le mie giornate chiusa in casa, scrivo la mia tesi.
Ho deciso di farla su un argomento molto affascinante. La medicina nell'ambito penale.
Avrei voluto fare una tesi sul cuore atomico, ma il mio professore mi ha detto che era troppo banale, l'hanno sentito tramite alcuni alunni nel giorno dell'esposizione della tesi, e che dovevo fare su un argomento interessante e intrigante.
Nonostante mi dispiacque molto, non mi demoralizzai, trovai un argomento bello ed affasciante da approfondire, perciò, feci la scelta giusta.
Sono contenta perché sto dando il massimo, nonostante non possa andare né in biblioteca né all'università, Antonio mi procura dei libri per fare delle ricerche e scrivere.
Mi manca molto uscire, divertirmi, in generale, mi mancano le cose più semplici mentre si è fuori, come lo shopping, andare a mangiare un panino, o una pizza, vedere un film al cinema, fare una passeggiata con le amiche. Insomma, mi mancano quelle cose più semplici che mi rendevano felice.
Se provassi a dirlo ad Antonio di uscire, lui fa il pazzo, urla, e mi picchia.
Lo ha fatto qualche giorno fa, di fatti io non gli chiederò più niente.
Sto sempre zitta, al massimo qualche ciao, com'è andata a lavoro, vado in bagno, è pronta la cena, di qua e là.
Ho perso letteralmente la comunicazione e l'appettito.
Per essere precisi, mi tocca mangiare quando c'è Antonio in casa.
Ho avuto un terribile shock dell'inizio di questa esperienza, sembra che tutte le mie emozioni siano scomparse, rimaste solamente  la tristezza e la paura.
Si, direi proprio così.
Quell'uomo, che doveva essere il mio compagno, la spalla su cui piangere, la mia roccia, amarmi come una principessa, si è rivelato un mostro senza precedenti.
Oh caro diario, perché sono stata così cieca? Perché sono stata così immatura? Perché? Forse perché ero semplicemente innamorata.
Parlo al passato, perché per Antonio, non provo più niente. Di lui, è rimasto solo il fascino e la bellezza, perché parliamoci chiaro, Antonio è un bell'uomo.
E direi, che sono stata ingannata dalla sua bellezza, dalla sua gentilezza, da lui in tutto.
Che stupida.
Ero e sono una stupida.
Più passano i giorni, più mi rendo conto che piano piano mi sto spezzando in due.
Non posso neanche fare una telefonata, Antonio ho staccato la corrente telefonica per evitare che chiamassi la polizia.
Astuto lui eh?
Potrei anche uscire per andare alla stazione di polizia, ma non posso, Antonio ha le chiavi della porta e non saprei come scappare,
Ad ogni modo, sto cercando di sopravvivere.
Faccio quello che mi dice, ogni cosa, mi ribello solamente quando lui mi costringe a fare sesso.
Li, mi sento completamente priva di ogni dignità, così sporca senza un briciolo di orgoglio.
É così brutto farlo quando non si ha la voglia.
Lui mentre lo fa mi bacia, mi dice i ti amo, di quanto sia importante per lui.
Tutte bugie.
Lui, è un bugiardo nato e morirà da bugiardo.
Non faccio altro che pensare alla mia famiglia e ad Annalisa.
Mi viene una gran voglia di vederla e di raccontare tutto.
Lei mi aveva avvertita.
Tutti mi avevano avvertito.
Ma l'amore ha accecato ogni cosa.
Sai caro diario, ti ringrazio per la compagnia, e di comprendere i pensieri che scrivo.
Scrivere in questi giorni, mi ha aiutato molto, sono molto più tranquilla, perché non mi sento sola. Non mi sono mai sentita sola con dei fogli di carta. Mai.
Ho chiesto ad Antonio, prima che uscisse, di comprarmi qualche libro. Lui ha risposto di sì, chissà che libro mi porterà. Spero tanto "Orgoglio e pregiudizio" oppure i libri che mi ha distrutto. Ma non credo.
Un'altra novità, caro diario, purtroppo non è per niente bella. Ho incominciato a fumare.
Mi sono sempre opposta al fumo, poiché è davvero un male per il corpo e per i polmoni.
Ma Antonio, mi costrinse a fare un tiro, lo feci, e mi è piaciuto.
Da allora fumo almeno cinque sigarette al giorno di Malboro Rosse, le più forti che ci sono.
Ancora non ci ho fatto l'abitudine, di fatti dopo una sigaretta che fumo, mi sento girare la testa, e gli occhi tutti rossi.
Come se mi fossi drogata di cocaina.
Sono caduta anche nel fumo, cosa che non volevo accadesse.
In questo momento, ti sto scrivendo mentre sto fumando una sigaretta e sono quasi al mozzicone.
Mi fa male la testa, e ogni giorno mi sembra di vomitare.
Mi guardo allo specchio, e aveva ragione Antonio, mi sono imbruttita, ero diventata completamente pelle ed ossa.
Mi facevo paura persino io.
Tutto questo mi creava un ombra che mi tormentava.
Un'ombra che mi perseguita.
Che mi diceva cose brutte.
Allora a questo porta la cattiveria della gente?
Al delirio?
Alla follia?
Alla tristezza più forte del mondo?
Michael aveva ragione.
Dio se aveva ragione.
Le persone sono cattive, senza un briciolo di cuore. Pronte a farti a pezzi con le parole.
E Antonio, è una di queste persone.
Michael ...
Se sapessi caro diario, quanto mi manca in questo momento.
Quanto vorrei vederlo, abbracciarlo e stringerlo a me come un bambino tra le braccia di sua madre.
Voglio tornare da lui.
Ma ormai, sento che la morte mi sta chiamando tutti i giorni.
Ho sempre paura di non svegliarmi più la mattina, di non vedere più la luce del sole.
Di non vedere più il mondo.
Questa è la mia paura.
La morte.
Dicono che a tutto si può risolvere, ogni problema ha una sua soluzione, tranne la morte.
E non c'è niente più di veritiero di questa affermazione.
Caro diario, ti saluto, spero di non annoiarti con i miei racconti. Ma come ho già affermato, sei l'unico amico che ho per condividere questa esperienza che non dimenticherò facilmente se sopravviverò.
Grazie per tutto.
Ti voglio bene.
Sandie.

𝐓𝐑𝐄𝐀𝐓𝐌𝐄𝐍𝐓 [MJ]حيث تعيش القصص. اكتشف الآن