[CAPITOLO 54]

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Aeroporto internazionale di Los Angeles

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Aeroporto internazionale di Los Angeles

10 febbraio 1992

Il Re del Pop giunse all'aeroporto internazionale di Los Angeles, dal quale doveva partire per un viaggio di undici giorni in Africa, alla ricerca delle sue origini.

Michael era già stato nel continente africano, e precisamente a Dakar, in Senegal,nel febbraio 1974, in occasione del 'The Jackson 5 World Tour', il primo tour mondiale dei fratelli Jackson.

Diciotto anni dopo, volle tornarvi con l'intenzione di realizzare un documentario dal titolo 'Return to Africa', destinato alla sua collezione privata.

Accompagnato dall'amico Brett Barnes e da Ali Bongo, figlio del presidente del Gabon, il Re del Pop atterrerà il giorno dopo a Libreville, nella Repubblica Gabonese, dove troverà centomila persone a dargli il benvenuto.

«Michael! Ti amiamo!»

«Buon Viaggio Michael! Ti amiamo alla follia!» urlarono i fans. Il Re del pop era vestito in maniera molto semplice ma che lo rendeva impeccabile e bellissimo.
Una semplice camicia rossa fuoco, pantaloni neri, i monocassini, i capelli sciolti con i suoi adorabili ricci pendenti sul suo meraviglioso volto, insieme all'immancabile cappello di fedora nero.
Le fans, lo adoravano.
Quando Michael andava in un posto, era come un magnete. Non si poteva smettere di guardarlo.
Sorrise e mandò un bacio all'aria ai fans mentre si dirise verso il suo jet privato.
Ma prima di salire su codesto, un gruppetto di fans lo fermarono.
«Michael Michael!» lui si girò sorridendo «P-Per favore, possiamo fare una foto insieme?» sorrise con il suo luminoso sorriso a trentadue denti.
«Certamente, con molto piacere ragazzi.» Michael scese dalle scale, e una ragazza dai capelli biondi che aveva una maglia nera con una collana particolare, degli orecchini lunghi particolarmente carina, dette la macchina fotografica ad un ragazzo molto timidamente, alla quale egli pensò di scattare una foto completamente naturale e momentanea.
Dopo qualche secondo scattò la foto.

«Ecco a voi

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«Ecco a voi.» disse il ragazzo dando la fotocamera alla ragazzina bionda dai capelli lunghi.
«Grazie mille.» era molto bello, sembrava un attore degli idoli delle ragazze di quegli anni, tipo Johnny Deep.
Michael mentre parlava con una bambina, alla quale nella foto la mano del cantante accarezzava la testa di essa, notava che l'adolescente guardava quel ragazzo in maniera quasi malinconica e triste.
«Conosci quel ragazzo?» disse il ricciolino rivolgendosi alla fan con il sorriso, lei lo guardò e annuì con il capo.
«Si chiama Samuel, è un ragazzo che ho conosciuto nella biblioteca della mia città perché lui lavora lì. Siamo amici ma ... sono tanto innamorata di lui.» Michael percepiva il forte e ingenuo amore di un adolescente, gli si illuminavano gli occhi quando gli capitavano cose del genere. Ed era sempre pronto a dargli consigli, anche ai giovani, sopratutto ai giovani. «Solo che ... ho paura di dichiararmi, ho paura di non essere alla sua altezza. Insomma, ci sono ragazze molto più belle di me.» Michael a quel punto le prese la mano e disse:
«Non sentirti mai inferiore a nessuno, tu sei una bellissima ragazza, con le tue qualità. Tu fai passi, anche dei gesti molto semplici. Il consiglio che mi sento di darti è quello di non avere paura di ammette i tuoi sentimenti altrimenti sentirai solo una forte frustrazione pervadere nella testa e nello stomaco. Ma sono sicuro che con i tuoi modi dolci e gentili conquisterai quel ragazzo. Se c'è la fai, dichiarati, so che può sembrarti difficile, ma vedrai che poi diventerà tutto naturale. Anche la timidezza. Sparirà, lo so volte può sembrare un difetto ma essa è una carta per chi è una persona sensibile. Il che è un pregio, che a volte può sembrare un difetto. Ti auguro buona fortuna.» la ragazza a quelle parole si commosse, Michael era di una bontà d'animo sempre pronto ad aiutare il prossimo.
Ella abbracciò quello che era il suo idolo.
E mentre lui le accarezzava i capelli pensava ad una cosa nella sua testa per quella ragazza.
Non fare il mio stesso errore.
Ammetti che lo ami.
Perché io a causa del mio egoismo, ho perso una persona che poteva dare tanto nella mia vita.

𝐓𝐑𝐄𝐀𝐓𝐌𝐄𝐍𝐓 [MJ]Where stories live. Discover now