[CAPITOLO 2]

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[15 Febbraio 1990]

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[15 Febbraio 1990]

UCLA, LOS ANGELES

La University Of California Los Angeles, detta UCLA, era una delle università più prestigiose e importanti degli Stati Uniti, essa comprendeva tante facoltà, tra cui la facoltà di medicina.

Nella tarda mattinata si svolgevano tranquillamente le lezioni di dissecazione, ovvero la pratica di sezionamento di un organismo vivente per analizzarne la struttura interna.
Il professore Wilson Uldern, un uomo di cinquant'anni, capelli castani con qualche ciocca bianca, gli occhiali da vista quadrati, di alta statura, stava svolgendo la sua lezione su come analizzare un cadavere, e sopratutto su come utilizzare lo strumento principale per la medicina, il bisturi.

«Mi raccomando, dovete essere molto precisi e delicati quando utilizzate il bisturi, sopratutto nei punti delicati come il il collo, il cuoio capelluto, l'interno coscia e molto altro. Se non userete bene il bisturi andrete a toccare un nervo, o peggio una vena. Chi vuole provare a fare un taglio?» regnò il silenzio tra gli studenti, di cui indossavano il camice da dottore «Ma come? Nessuno?» domandò con tono sarcastico, fino a che uno degli suoi studenti non svenne per la troppa sensibilità al sangue. Il professore cacciò un sospiro, mentre i compagni di classi cercarono di rianimarlo.
«D'accordo, Vrachnos, prova tu.» disse schietto l'uomo verso la ragazza, lei annuì senza proferire parola e le dette lo strumento.
«Dove devo procedere professore?» domandò ingenuamente la mora.
«Sul collo.» ordinò l'uomo dagli occhiali quadrati, lei annuì in segno di accordo, mise i guanti, la mascherina, e cominciò a trovare un punto in cui fare il taglio.
«Attenta ai nervi mi raccomando.» le avvertí l'uomo, e lei trovò un punto esatto, fece un piccolo taglio mentre il professore osservava correttamente quello che stava facendo.
Il taglio che aveva fatto Sandie non aveva colpito nessun nervo, lasciando l'uomo stupefatto del suo compito «Ottimo lavoro Vrachnos, è stata molto brava.» le complimentò l'insegnante.
«La ringrazio.» disse la ragazza mora assieme ad un sorriso, e si tolse il materiale.
«Osserviamo attentamente ragazzi, qui come potete vedere dal taglio che ha fatto la compagna c'è l'arteria tiroidea, si dirige posteriormente e verso l'alto, mantenendosi laterale ai processi trasversi delle vertebre cervicali, e decorrendo di fronte all'arteria vertebrale e al muscolo lungo del collo. Come potete vedere la signorina Vrachnos è stata molto brava e attenta a non toccare i muscoli all'interno del collo.» spiegò poi il professore mentre gli alunni presero appunti.
Ogni giorno l'intelligenza e sopratutto il rendimento scolastico di Sandie aumentava sempre di più.

Alla fine della lezione c'era l'intervallo, tutti gli studenti andarono fuori al grande giardino dell'Università a prendere un po' d'aria, e sopratutto prendere una pausa dalle lezioni.
«Come ti senti?» domandò con tono preoccupato Sandie al ragazzo che era svenuto alla lezione precedente.
«Male, mi disgusta vedere tutti quegli organi.» disse Ethan, un ragazzo dai capelli mossi castani, occhi verde tendente al scuro quasi metallizzato, lievemente più alto di Sandie. Conobbe Sandie all'inizio del percorso universitario e divennero amici per la pelle, ma sopratutto amici del cuore, si adoravano l'uno all'altro, la loro amicizia era qualcosa di stupendo.
«Ma se vuoi fare il medico dovrai fare delle operazioni.» commentò la ragazza sedendosi sull'erba.
«Io non volevo intraprendere questa strada Sandie, sono stato costretto dai miei genitori e come sai nella mia famiglia sono tutti medici, quindi se avessi scelto un'altra strada sarei stato la delusione della famiglia, e per evitare questo ho intrapreso questa strada, che per me è un inferno.» spiegò il riccio con il cuore il gola, e la ragazza era in pena, triste per lui, lo voleva aiutare a tutti i costi, voleva spingerlo  ad affrontare i suoi genitori con coraggio, e parlare del suo vero sogno.
«Ma Ethan, cosa avresti voluto fare realmente?» domandò con tono curioso e interessato all'argomento, mentre il ragazzo si sedette di fianco a lei.
«Oh Sandie, avrei voluto fare l'avvocato penalista, amo tutto ciò che riguarda la giustizia.» rispose Ethan con gli occhi sognanti.
«La giurisprudenza è molto interessante.» commentò poi lei.
«Puoi dirlo forte, la adoro, infatti nel tempo libero leggo molti libri riguardante queste facoltà.» rispose il ragazzo con lo sguardo rivolto verso la mora.
«Ma perché non parli con i tuoi genitori?» lui sospirò, e il suo sguardo si abbassò dalla tristezza. Si sentiva soffocato e sopratutto spaesato.
«Non mi capirebbero San, vogliono rispettare questa specie di tradizione familiare, ma per me è una tortura. Sai, mi hanno detto o fai il medico oppure per noi non sarai più nostro figlio, non ho avuto scelta San.» spiegò il ragazzo con la voce bramante dall'afflizione.
«Non ho parole, i veri genitori dovrebbero sostenere i desideri dei figli e non il contrario, ad obbligare a fare delle scelte fatte da loro.» commentò Sandie con tono arrabbiato.
«Di fatti non vado mai a trovarli, provo molto odio per loro, ma sono sicuro, e ricordati queste parole, che un giorno scoppierò Sandie, stanne certo.» l'avvertí il riccio e il suo sguardo si addolcì.
«Ethan, vieni qui.» aprì le braccia e lui l'abbracciò pieno di affetto, sentendo di non essere solo ma bensì sostenuto da una ragazza dal cuore d'oro come Sandie.
«Ti voglio tanto bene San.»
«Anche io Et.»

𝐓𝐑𝐄𝐀𝐓𝐌𝐄𝐍𝐓 [MJ]حيث تعيش القصص. اكتشف الآن