[CAPITOLO 28]

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Record One Studios Hollywood, Los Angeles

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Record One Studios
Hollywood, Los Angeles.

1 luglio 1991


Michael

«Mi sa proprio che con queste canzoni ci dobbiamo lavorare ancora, almeno per tre o quattro ore ...» mormorai vedendo i testi insieme agli spartiti.
«Intendi che staremo ancora fino a tardi?» domandò Teddy e io annuii senza esitazioni. «Come vuoi.» sospirai.
Era da un paio di mesi che stavo rincontrando problemi con l'album, ma non problemi basic, ma molto più complicati di quello che mi aspettassi.
La preparazione di Dangerous fu ardua, l'album più complicato che abbia mai creato. Ma di cui avevo tantissime aspettative.
«Da dove vuoi cominciare Mike?» sbuffai.
«Direi da "Why you wanna trip on me".» risposi.
«Michael, non per contraddirti ma non è meglio rispettare la scaletta dell'album che avevamo previsto insieme?» domandò Mark, il chitarrista.
«Intendi dalla canzone iniziale fino a quella finale?» domandai per capire meglio.
«Esattamente, da Jam fino a Dangerous.» mi sentivo stanco, e stressato, avevo bisogno di riposarmi.
In quel periodo la mia testa era sempre immersa nei pensieri. Sopratutto per una persona in particolare. Sandie.
Quella volta in cui mi abbracciò per poi stenderci tra il prato che ci circondava, fu un momento magico non solo per me, ma per noi due.

«Sandie.» profferii parola
«Ti prego.» implorò «Restiamo così, per un po'.»

Sentire il calore di Sandie su di me mi dava pace, con quella nota piccante dentro al mio corpo.
Sembrava che il tempo si fosse fermato per qualche instante.
E sentire Sandie sotto di me mi dava una sensazione così piacevole, così inspiegabile.
Nonostante ciò, avevo paura.
Paura che non sarebbe partita per l'erasmus in Italia.
Anche se in quei giorni in cui ci eravamo sentiti solo al telefono, mi raccontò di aver preso i biglietti e l'appartamento, percepivo dalla sua voce oltre alla felicità nell'avventurarsi una nuova esperienza, ad un brivido di tristezza.
Non pensavo minimamente che Sandie provasse così tanto amore nei miei confronti, a tal punto di rinunciare a tutto per me.
Non potevo permetterlo.
Non me lo sarei mai perdonato.
«Michael a proposito, oggi è il compleanno di Diana.» bottò Malcom, il bassista.
«Ma scusami, il compleanno di Diana era almeno quattro mesi fa.» bottai, riferendomi a Diana Ross, andando verso l'altra parte della sala.
«Stupido, intendevo Lady Diana.»
Merda, mi sono completamente dimenticato!
«Joker è meglio se vai a farglieli sennò come sei fatto tu ti dimentichi!» esclamò Malcom di nuovo.
«Ehi! Mi hai preso per un vecchio che ha l'Alzheimer?» domandai fingendomi offeso.
«Beh caro Michael, anche se hai 32 anni ti dimentichi quasi tutto.» lo staff si mise a ridere.
«Ma guarda questi ...» dissi ridacchiando «D'accordo ora vado a telefonare, ma voi intanto lavorate, intensi?» dissi andando verso fuori la sala.
«Si capo!» dissero in coro ridendo, risi insieme a loro.
Andai fuori la sala, e vidi un telefono alla mie spalle, lo presi e composi il numero della principessa.
Attesi e dopo di che sentii la sua dolce voce penetrare  dentro alle mie orecchie.
«Pronto?»
«Happy Birthday to you, happy birthday to you, happy birthday to Diana, happy birthday to you!» canticchiai allegramente, poiché era un compleanno speciale, il suo 30esimo compleanno.
«Michael ... non so cosa dire, grazie mille.» rispose la principessa con tono commosso.
«Altezza, sono io che devo ringraziare lei per tutto quello che fa per il mondo, è una donna dal cuore d'oro, spero tanto di rivederla presto. Perché non mi sono mai dimenticato di voi.» non potevo dimenticare quella donna così gentile e dolce entusiasta di vedermi, prima dell'inizio del concerto.
Diana era una donna straordinaria, l'adoravo, era me al femminile, non l'adoravo solamente per il suo titolo, l'adoravo principalmente per la donna che era.
Una persona molto premurosa, e dolcissima.
Una delle persone più dolci che abbia mai incontrato.
«Sei così caro Michael, anch'io non mi sono dimenticata di te, sai, nonostante siano passati tre anni ancora oggi ballo le tue canzoni, insieme ai miei figli per tutta casa.» ridacchiai sentendomi onorato dalla sua risposta.
«È un onore per me sentire queste cose-»
«Per me le tue canzoni sono poesie» mi interruppe «Poesie per il mondo, meritano di essere un inno per tutti noi. Per questo mondo che deve essere guarito. Michael, se dovessi pensare alla parola talento, la mia risposta sarebbe il tuo nome. Perché tu, sei il talento.» avevo le lacrime agli occhi, detto dalla Principessa del Galles per me erano salti di gioia, ero al settimo cielo, totalmente.
Ero felice, il mio cuore batteva forte dalla felicità, ma ero così felice che per poco non mi mettevo a piangere.
«A-Altezza i-io ...»
«Sei semplicemente meraviglioso, una persona di buon cuore, promettimi solamente di stare attento. Ti prego, la gente a volte è così cattiva in questo mondo ...» mi disse con la sua dolce voce.
Era vero.
Purtroppo come esistevano i buoni, esistevano anche i cattivi, ma cattivi nel vero senso della parola.
«Ve lo prometto altezza.» ridacchiò.
«Mi chiami Diana, per favore?» sorrisi.
«Se è quello che desiderate vi-»
«Ah, e devi darmi anche del tu!» ridemmo «A proposito, come sta Sandie? È da tanto tempo che non la sento, e quando parliamo la menzioni sempre.» domandò con interesse.
«Sta benissimo, tra meno di due settimane parte per l'Italia, ha ottenuto un Erasmus a Milano, starà lì per sei mesi, e poi chiede sempre di te Diana.» cacciò un urlerò felice.
«Caspita! Falle i congratulazioni da parte mia! Sono così felice per lei, se lo merita, lo noto da come ne parli che è una ragazza ingamba, mi piacerebbe molto sentirla, e parlare con lei.»
"Mi piacerebbe molto sentirla, e parlare con lei."
Mi ero completamente dimenticato che anche Diana viveva la sua vita in completa solitudine, proprio come me. Avevamo una vita simile, ma ruoli totalmente diversi.
Non so se le era toccato peggio con la fama.
Forse si.
No ... invece era toccato peggio a lei.
Essendo una principessa, avevo il terrore,  che un giorno, con la sua elevata fama, avrebbe pagato con la vita.
«Glielo dirò quando la vedrò, le farà tanto piacere.» la sentii sorridere.
«Ti ringrazio Michael, ora devo andare, è stato bello sentirti, grazie mille per i bellissimi auguri. Ci sentiamo presto.»
«Ma di che, grazie a te, Diana.» restammo er qualche minuto in silenzio, a pensare alle nostre vite. Ci salutammo e attaccai.
Diana, spero che tu stia bene.
Spero che stai mettendo in pratica i miei consigli.
Ti prego.
Sfida i paparazzi.
Sfidali. Mettiti al di sopra di queste cose. Sei forte e determinata, nessuno, tranne te, può farti del male.
Promettimelo ti prego.






𝐓𝐑𝐄𝐀𝐓𝐌𝐄𝐍𝐓 [MJ]Where stories live. Discover now