[CAPITOLO 10]

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[8 Aprile 1990]

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[8 Aprile 1990]

LOS ANGELES

«Sii mamma ho capito.» disse Sandie con il suo Motorola DynaTAC bianco, il classico grande telefono portatile degli anni 90, mentre guidava per andare all'università.

» disse Sandie con il suo Motorola DynaTAC bianco, il classico grande telefono portatile degli anni 90, mentre guidava per andare all'università

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«Mi raccomando, sai benissimo che ci tengo molto. Tra meno di una settimana è Pasqua e voglio che tu e Nicole veniate una settimana prima qui ad Atene.» raccomandò la madre con tono austero, la ragazza alzò gli occhi al cielo.
«Sii mamma, stasera prendiamo il volo. Però sta tranquilla.» ribadì la ragazza girando a destra.
«Bene, allora ci vediamo stasera, verremo io e tuo padre a prendervi all'aeroporto.» disse la donna sorridendo, e nel frattempo Sandie era arrivata di fronte al grande edificio dell'Università.
«Va bene mamma, fammi staccare sono arrivata alla UCLA, ciao baci mamma.» disse frettolosa la ragazza, staccò la chiamata, mise il telefono in borsa e cercò un parcheggio per la macchina.

Nel frattempo Ethan e Milly erano fuori al grande edificio a parlare, ma il ragazzo dai capelli ricci stava piangendo, questo per aver avuto una brutta litigata con i genitori a causa degli studi del ragazzo. Ha provato a parlare di voler cambiare facoltà, ma i genitori non presero bene la richiesta del figlio finendo poi nel più pesante dei litigi.
«Vorrei non essere mai nato!» esclamò Ethan con tono disperato.
«Scherzi?! Non dire così Ethan per l'amor di Dio.» finalmente Sandie trovò parcheggio e vide dal finestrino Ethan che stava piangendo, la ragazza dai capelli color cioccolato uscì immediatamente dalla macchina correndo verso il suo migliore amico in lacrime.
«Ethan! Che è successo? Perché piangi?» Ethan si girò verso di lei accogliendo la ragazza con un forte abbraccio pieno di bisogno. Sandie capì subito che si trattasse di una questione con i genitori e ricambio l'abbraccio.
«Odio i miei genitori, li odio Sandie! Li odio!» Sandie lo strinse a se e guardo Milly, lei fece un'espressione di tristezza per il suo amico e lei abbassò lo sguardo.
«Ascolta, mancano venti minuti all'inizio delle lezioni. Andiamo in cortile e ne parliamo. Vieni anche tu Milly.» la ragazza dai capelli biondi annuì, e i tre amici andarono nel cortile dell'Università cercando di confortare ma sopratutto dare consigli, al quel ragazzo dagli occhi tristi e infelici.




𝐓𝐑𝐄𝐀𝐓𝐌𝐄𝐍𝐓 [MJ]Where stories live. Discover now