[CAPITOLO 17]

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NEVERLAND VALLEY RANCHCALIFORNIA

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NEVERLAND VALLEY RANCH
CALIFORNIA

18 Agosto 1990



Sandie

«Michael, sta fermo! Così non riesco a massaggiarti bene la schiena.» lui rise come un bambino.
Quanto è adorabile.
«Sei proprio un bimbo tu.» mormorai cercando di farlo stare fermo.
«Nooo, mi scoccio San.» si lamentò lui con tono bambinesco.
«Eh no signorino, lo sai che ha detto il dottore vero? Ti devo fare un po' di fisioterapia e sopratutto stare al riposo. Ma infondo sei migliorato moltissimo in queste settimane.» e ne ero felicissima del fatto, che Michael stava guarendo grazie alle cure e le attenzioni che gli stavi dedicando.
«Tutto grazie a te.» annotò lui, ed io sorrisi.
Lui però mi prese in sopravvento, mi prese il polso e fece una piroetta. Finendo sotto di lui e lui sopra di me.
«Ehi!» ridacchiò
«Stellina, sono io quello che comanda in questa casa.» disse con voce roca. Quella voce, mi eccitò, non potevo negarlo, ma mi eccitò tantissimo.
Non avevo mai sentito la voce di Michael così roca e sensuale.
Eravamo vicini, forse troppo, appena si sfioravano i nostri nasi. Chiusi gli occhi, pregando che mi baciasse, ma lui invece si ritrae indietro. Aprii immediamente gli occhi e mi alzai dal letto di scatto imbarazzata. Avevo il cuore all'impazzata, quasi come se fosse andato di matto.
Lui rimase in silenzio e si sistemò per bene la camicia, si mise il cappello e gli occhiali Ray Ban.
«Per oggi può bastare Sandie, puoi andare.» improvvisamente il suo tono divenne freddo, distaccato, come se fossi diventata un disturbo.
«V-va tutto bene?» domandai preoccupata mettendo una mano sulla sua spalla, lui si staccò con distacco.
«Va tutto bene.» rispose, ma io scossi la testa
No, non va tutto bene.
«Michael ... scusami, per prima. Vieni, ti faccio il ma-»
«Va via Sandie.» e se ne andò via lasciandomi sola in quella stanza da Re.
Era la prima volta che Michael mi trattava così, mi ricordò molto l'atteggiamento del mio ex. Non riuscivo a capire il motivo, io non avevo fatto niente di male. Forse, gli aveva dato fastidio. Ed ora dovevo solamente andarmene. Ma io volevo rimanere, perché avevo promesso che mi sarei presa cura di lui. Andai di sotto e lo trovai con Brooke. Ero così sorpresa. Dal vivo era ancora più bella. Cercai di andarmene senza farmi vedere ma senza successo.
Michael mi chiamò ed io andai verso di lui.
«Chi sei?» domandò Brooke analizzandomi con gli occhi, in quel momento mi sentii così piccola, così insicura di me stessa, mai successo prima, che volevo sotterrarmi dalla vergogna. Mi trovavo davanti una delle bellezze del momento, Brooke Shields, una diva, una dea. Ed io non ero niente, semplicemente una ragazza semplice. Ma ero così a disagio che volevo scappare.
«Brooke, lei è Sandie. Sandie lei è Brooke.» presentò Michael usando lo stesso tono di prima.
«M-molto piacere signorina Shields.» lei mi guardò seria, senza smettere di guardarmi dalla testa ai piedi, mi diede la mano, io la strinsi in segno di cortesia.
«È lei la ragazza che sostituiva Debbie?» domandò curiosa e lui annuì «Però, non sei niente male piccola.» la guardai e poi guardai Michael, che nel frattempo guardava un punto fisso con in aria infastidita.
Abbassai lo sguardo ferita dal suo atteggiamento.
Vattene Sandie, lui non ti vuole, sei un disturbo, vattene via, fuggi!
«Io ... io devo andare, è stato un piacere fare la vostra conoscenza.» dopo di che corsi via, presi la macchina e andai via come una furia.

𝐓𝐑𝐄𝐀𝐓𝐌𝐄𝐍𝐓 [MJ]Where stories live. Discover now