[Κεφάλαιο 41]

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26 maggio 1993

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26 maggio 1993


Il tempo scorreva troppo velocemente, dagli inizi di maggio si erano passati agli ultimi giorni del mese.
Michael, dopo la premiazione, lasciò Monaco, giungendo Nizza, dove si imbarcò per Parigi passando tre giorni a EuroDisney.

Sandie non era mai stata a EuroDisney e per lei fu un esperienza indimenticabile, ar di poco mozzafiato.
Per un momento la ragazza dalle iride verdi, tornò bambina facendo tutte quelle giostre insieme al ragazzo che amava.
Michael la osservava, in quei tre giorni aveva mostrato fuori la sua parte fanciullesca, una parte meravigliosa. Degna di Sandie Vrachnos.
Lei era la sua bimba sperduta, e lui Peter Pan, il cui compito era condurle sicurezza e felicità. Soprattutto la felicità.
Quei tre giorni al parco giochi Disney francese furono memorabili per la coppia. I tre giorni più spensierati della loro vita.

Michael dovette tornare a Los Angeles, poiché due giorni dopo doveva andare ad un'altra premiazione. Ebbe due premi: uno per Black or white e l'altro per Remember the time alla cena dei quarantunesimi BMI Annual Pop Awards presso il regency Beverly Wiltshire Hotel di Los Angeles.

Naturalmente, quella notte la passò a Beverly Hills, ma non nella sua casa. Dormì a casa di Sandie.

Tornato a Neverland, Michael si riposò da quei giorni così movimentati e pieni di impegni.
La frequenza con i Chandler divenne sempre più compatta. In particolare con Jordan.
Dopo il viaggio non si erano smessi di vedersi e di divertirsi assieme.
Ormai i Chandler, erano diventati come una seconda famiglia per Michael.
Li adorava.
Ed era disposto a tutto pur di aiutarli.

Ma quel giorno, Michael venne a sapere che Evan Chandler, il padre di Jordan, lo stava aspettando in ufficio.
Egli, si incamminò verso il suo ufficio personale, dove trovò Evan, in piedi, di fronte a lui che manteneva una cartellina azzurra.
«Buongiorno Michael.» disse.
«Buongiorno a te Evan.» replicò educatamente il cantante «Prego, accomodati pure.» gli indicò la sedia, l'uomo si sedette comodamente e lo stesso fece il giovane, sedendosi su una comoda poltrona con davanti la sua scrivania.
«Qual buon vento ti porta qui?» domandò il fanciullo sistemandosi il colletto della camicia nera.
Il volto di Evan sembrava illuminato, quasi felice. Ma l'occhio aveva la sua parte.
«Vedi Michael, volevo che tu guardassi queste carte.» gli passò la cartella.
Lui aprì e vide delle carte.
«Di che cosa si tratta?» domandò tirando fuori un paio di fogli.
«Sì tratta delle sceneggiature che vorrei fare per un futuro film, e volevo sapere prima di tutto cosa ne pensi. E poi se mi volevi dare una mano. Sai, questo lavoro richiede molto denaro ed io non ne ho molti a disposizione.» spiegò il Signor Chandler.

Michael lèsse quelle sceneggiature in venti minuti, le trovò pessime e prive di ogni senso logico. Pensò che Evan non era per niente portato a fare lo sceneggiatore, e lui insisteva su questo argomento. Di continuo. Nelle loro conversazioni toccava sempre l'argomento delle sceneggiature.
Michael, oltre ad essere un grande appassionato di cinema, era molto esperto nel campo. Poiché egli stesso aveva recitato nei suoi videoclip.

𝐓𝐑𝐄𝐀𝐓𝐌𝐄𝐍𝐓 [MJ]Where stories live. Discover now