[Κεφάλαιο 23]

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Elisabeth Taylor's House

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Elisabeth Taylor's House

28 maggio 1992



In casa Taylor regnava la pace, la tranquillità e il caldo si fece sempre più forte.
L'attrice dalle iride viola accese il condizionatore, in poco tempo l'intero soggiorno divenne un ambiente fresco.
«Dio, neanche siamo a giugno e già fa questo caldo infernale. Ma tu come fai a metterti la camicia. Se non ci fossi tu starei in giro nuda.» il moro ridacchiò mentre giocava una giocava di capelli stirata.
«Dai Elisabeth, esageri. Non fa tutto questo caldo.»
«Michael.» lo chiamò «Siamo a fine maggio.» precisò.
«E allora?»
«E allora? Fa un caldo bestiale.» disse volteggiando le mani sul volto.
«Dai Elisabeth.» la donna notò nei suoi occhi che Michael non era nel suo solito umore, era strano. Come se fosse turbato da qualcosa.
Egli bevve un sorso d'acqua leccandosi le labbra, guardando un punto fisso.
Spostò la ciocca di capelli con le dita, toccandosi di continuo la punta del naso.
Qualcosa non andava.
«Michael.» lo chiamò, lui la guardò «Ti vedo strano, è successo qualcosa?» domandò Elisabeth con tono preoccupato. Il moro cacciò un sospiro pesante «Si tratta di Sandie? Avete litigato?» Michael giocherellò con il bicchiere di vetro con le dita, emettendo un tenero suono.
Rimase in silenzio.
Pensando a Sandie, a come stesse.
Sapendo che non stesse bene.
Il pensiero di vederla in quelle condizioni, come la vide nel giorno della sua laurea, avrebbe sofferto come un cane.
«No, non abbiamo litigato.» rispose.
«E allora perché sei così turbato? Ti vedo molto pensieroso. Lo sai che con me puoi parlare di qualsiasi cosa.» disse la donna dalle iride viola posando la mano su quella del suo amico, dandogli un segno di speranza, di conforto quasi.

Michael incrociò le dita con quelle della sua migliore amica. E per un attimo pensò a Sandie, ed Ethan.
Ai momenti che avevano passato insieme.
Ai loro sorrisi.
Ai loro momenti di sconforto.
Alle loro risate.
Ai loro abbracci.
Ai consigli dell'uno e dell'altro.
E quando realizzò che Ethan non c'era più, e Sandie stava soffrendo. Michael sentí di godere di più l'amicizia e la presenza della sua amica.
Strinse di più la mano di Elisabeth.
Sospirò.
«È successo, ecco ... una cosa molto spiacevole. Non a me, ma a Sandie.» parlò il cantante, Elisabeth aveva uno sguardo molto interessato.
«E di che si tratta?» domandò con tono curioso.
«Il suo migliore amico è morto nel giorno della sua laurea.» Taylor rimase allibita dalla risposta del cantante, mise una mano davanti alla bocca.
«E com'è successo?» domandò.
«Si è suicidato.» rispose «A causa di un intossicazione di farmaci. Una sua amica l'ha telefonata poche ore prima della cerimonia, dandole la brutta notizia. E Liz, credimi, le sue urla per me furono come dei proiettili puntanti in pieno petto.
Non smetteva di gridare, urlare il nome di Ethan. Non la vedevo in quelle condizioni dopo che le successe il sequestro. Questo le ha causato un male al cuore allucinante.» raccontò il moro. Man mano che raccontava la vicenda, il tono diventava sempre più triste e più spezzato, cercando di non piangere «Cercavo di calmarla ma non ci riuscivo. Stava troppo male. E avevo il terrore che si sentisse male durante la cerimonia della laurea. Così ho chiamato il rettore dell'Università all'ultimo momento, per essere presente alla cerimonia. E mi sono presentato.
Quando incrociai i suoi occhi con i miei, le ritornò il sorriso.
Quando le consegnai l'attestato della sua laurea non mi sono mai sentito così orgoglioso di una persona a me cara. Mi sentivo la persona più felice del mondo. Io, che le consegnavo la laurea del mio amore fu uno dei momenti più belli della mia vita.
Poi, Sandie fece un discorso a sorpresa, parlando del suo percorso dei studi, nominando anche Ethan. Fu lì che la vidi di nuovo accasciare a terra e per fortuna la presi in tempo, altrimenti avrebbe battuto la testa per terra e sarebbe finita all'ospedale.»raccontò ancora, soffiando il naso, sfuggendogli qualche lacrima.
Elisabeth, aveva la bocca leggermente aperta, con gli occhi lucidi, i brividi sulle braccia, con il cuore pesante mettendosi nei panni di quella povera ragazza.
«O-Ora come sta?» domandò l'attrice.
«L'ho sentita il giorno prima del funerale, non sta per niente bene. Non la vedo da una settimana, il che mi fa terribilmente preoccupare. Sandie è una persona molto sensibile. E la sua sensibilità è aumentata da quando successe il sequestro. Stasera, cascasse il mondo, vado a casa sua a vedere come sta.» disse battendo la mano sul braccio del divano.
«Non devi fare uno uno photoshoot oggi pomeriggio?» annuì.
«Si, anche se finirò sul tardi la vado a trovare lo stesso. Sandie ha bisogno di me, ha perso il suo migliore amico, si è suicidato, si sente in parte responsabile nonostante le abbia detto che non deve sentirsi responsabile di niente. Sta male.
Elisabeth, ti sembreranno parole molto semplici, che non valgono niente, ma a me sì.
Quella ragazza è tutta la mia vita, la amo da morire. E se soffre soffiò anch'io, si tratta di telepatia.
Sono così innamorato che per lei sarei capace di darle la luna. Farei di tutto purché lei stia bene in salute, e felice.» Liz sorrise, con il cuore che palpitava all'interno del corpo, ogni volta che Michael diceva delle frasi così piene d'amore e dolcezza verso quella ragazza. Si scioglieva come un gelato davanti al sole.
«È una ragazza che merita il mondo, dopo tutto quello che ha passato. E anche in questo momento Michael, sta passando un bruttissimo periodo. Cerca di starle vicino il più possibile. Dio solo sa quanto sta soffrendo quella ragazza. Magari avrà bisogno anche di una tua carezza per farla stare bene.»
«Puoi stare tranquilla, sai benissimo che Sandie con me è in ottime mani. È solo che è brutto vedere la persona che ami ridorsi male per un lutto. E quando io morirò, cosa ne sarà di lei? Questo non mi ha fatto dormire per ben due notti.» Liz spalancò gli occhi alle ultime frasi.
«Michael, non cominciamo con questo argomento.»
«No Elisabeth, sto parlando seriamente, se in questo istante morissi. Che cosa accadrebbe a Sandie, dimmelo. Una tua ipotesi.» Elisabeth mise una mano sulla fronte.
«Due punti: la farai uccidere psicologicamente rimanendo per sempre con un dolore inspiegabile, molto più forte di quello che sta provando ora. Oppure si uccide.» Michael spalancò gli occhi alle ipotesi della Taylor.

𝐓𝐑𝐄𝐀𝐓𝐌𝐄𝐍𝐓 [MJ]Where stories live. Discover now