[CAPITOLO 55]

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11 febbraio 1992

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11 febbraio 1992

Il sole non smetteva di rimostrare il suo splendore, esso era pieno di calore e di luce.
Michael da poco aveva trovato un po' di sonno da sfruttare, ma tra pochissimi minuti il jet sarebbe atterrato a Libreville, il capoluogo della provincia dell'Estuaire, una delle 9 province del Gabon.
Sospirava al posto di russare, il suo petto si muoveva leggermente su e giù, il suo volto era così rilassato.
Aveva trovato finalmente il sonno e il momento per essere nel mondo dei sogni.

Si trovava in una specie di un enorme giardino, quasi come quello di Neverland.
Era pieno di tulipani bianchi.
Un vero e proprio fiume di tulipani.
Essi però, avevano i petali chiusi.
Michael si guardò intorno come un bambino curioso, ed intorno al fiumi di tulipani c'erano degli alberi, e un bellissimo cielo azzurro con qualche nuvola.
L'aria era fresca, e piacevole.
Era l'aria della natura.
Voleva sedersi ma aveva paura di schiacciare  quei fiori così belli.
Così si abbassò a metà busto, e toccò i petali di un tulipano.
Quel tocco sembrava di averlo già sentito, ma non nelle sue mani. Ma bensì nelle sue labbra.
Il famoso bacio.
Ritraè le dita dai petali per poi appoggiarle sulle labbra.
Poteva ancora percepire le labbra di Sandie, anche se non le assaporava da mesi e mesi.
Ma non si scordò il suo sapore e la sua delicatezza.
Proprio come fiori di tulipano.
«Che bello! Il mio desiderio si è avverato!» era la voce di una bambina.
Una voce che le sembrava troppo familiare, si girò ed era Cloe.
Era vestita di bianco, con i capelli biondi e sciolti.
Spalancò gli occhi sorpreso alla vista della bambina.
E notò un particolare.
La collana, era collana che le aveva regalato a Sandie, che poi la mise sulla bara della bambina.
Le lacrime si fecero sentire, e guardò da un'altra parte coprendosi la parte del naso.
Cloe notando la tristezza del cantante staccò un tulipano dal prato, avvicinandosi verso il cantante che nel frattempo trattiene con forza quella goccia di pianto.
Voleva molto bene a Cloe, e pensò a quando il mondo sia ingiusto e crudele a portare via la vita di una bambina così piccola, che aveva tutta la vita davanti a se.
Doveva andare a scuola.
Imparare la cultura.
Litigare con i compagni di classe.
Capire cos'è l'amicizia.
Creare il suo gruppo di amichette.
Fare i compiti, interrogazioni.
Piangere per i dubbi esistenziali.
Vivere a pieno il periodo dell'adolescenza.
Iniziare quindi il liceo.
Iniziare a truccarsi.
Sclerare per gli attori e cantanti.
Andare a guardare un concerto.
Trovare altre amiche e amici.
E il suo primo amore, con le sue prime esperienze.
Lo shopping.
Andare al cinema.
Passeggiare per la città.
La discoteca.
Il suo primo cocktail, con la sigaretta in mano.
Le sue prime delusioni.
I primi pianti.
Le crisi adolescenziali.
I litigi con i genitori e con il fratello, per poi fare pace.
Il diploma.
Il collage.

A pensare che Cloe si era spenta a quella tenera età, quando poi avrebbe potuto vivere tutti quei momenti della vita, lo devastava.
Perché? Perché mai?
Il perché era domanda che si poneva spesso, sopratutto riguardante questi argomenti così delicati. Perché prendere vittima proprio degli innocenti bambini? Perché farli soffrire di dolore invece di giocare con gli altri bambini e di vivere la loro infanzia?
«Tieni Michael.» disse la bambina dandogli il tulipano bianco, lui si girò e fece un mezzo sorriso. Un sorriso molto malinconico e triste.
Lei si avvicinò ancora di più verso il cantante per dagli poi un bacio sulla guancia «Non fare così, non piangere. Io sto bene Michael. Qui è molto bello. A me piace come posto. Ci sono i miei fiori preferiti. E non piove mai.» lui la guardò con le lacrime agli occhi sorridendo appena.
«Se tu sei felice qui, allora anche io lo sono.» lei sorrise.
«Sandie?» il piccolo sorriso di Michael svanì.
«Vedi ... io e Sandie non siamo più amici.» disse con il cuore in gola.
Per un momento la piccola biondina, pensava di aver sentito male.
«No.» bottò lei.
Il cantante annuì con le lacrime agli occhi «Pecchè? Pecchè?» lui abbassò lo sguardo «Tu non puoi avella lasciatta ttola! Pecchè? Pecchè?» lui sorrise appena alzando lo sguardo per incrociare lo sguardo triste di Cloe.
«Perché mi sono innamorato di lei.»

𝐓𝐑𝐄𝐀𝐓𝐌𝐄𝐍𝐓 [MJ]Where stories live. Discover now