Moments.[4]

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-Purtroppo non siamo in classe insieme-confessa il ragazzo mentre si appoggia al muro vicino alla porta d'entrata della mia nuova classe. Lui sembra davvero dispiaciuto, mentre io ringrazio il cielo che sia più piccolo di me, non lo avrei sopportato anche in classe.
-Però possiamo vederci per pranzare insieme, sei d'accordo?-mi chiede puntando i suoi occhioni verdi nella mia direzione-Ma certo che sei d'accordo con me.
La campanella suona e, come al solito, il mio fratellastro si avvicina per darmi una pacca sulla spalla. Giuro, che uno di questi giorni gli stacco quella mano.

Guardo la gente correre per arrivare alla propria classe e poi vedo le persone che entrano nella mia di classe. L'unica che si accorge di me e che incontra il mio sguardo, è una ragazza dagli occhi marroni e dal trucco semplice.
Non so cosa devo fare in questi casi, non sono mai stato il nuovo ragazzo da nessuna parte.
-Tu dovresti essere il compagno nuovo-parla una voce a me del tutto sconosciuta.
Mi giro e vedo un uomo in giacca e cravatta, immagino sia il professore in quest'ora.
-Mio Dio, mi avevano detto che eri simile a Felix Evans, ma non pensavo così tanto-commenta mentre mi osserva da sotto i suoi occhiali da vista-Sareste come due gocce d'acqua se non fosse per i capelli.
Si mette a ridere e per non farlo sentire solo, mi metto a sorridere anch'io.
-Ma non perdiamo altro tempo. Entriamo in classe-dice infine tutto felice per poi entrare in classe.
Mi stringo nelle spalle e prendo un gran respiro, c'è la posso fare, non sarà difficile, dovrò solo essere invisibile.

Metto piede nella classe e tutto ciò che ho pensato un minuto fa, scompare. Come posso essere invisibile se ho la stessa faccia de ragazzo più popolare della scuola?
-Wow, non c'è un silenzio così da...Mai, adesso che ci penso-scherza il professore mettendo la sua valigetta di pelle nera sulla cattedra-Ragazzo, vuoi presentarti?
Se propio devo.
-Tu sei Felix Evans-dice una voce femminile, nella classe.
-Ma se ha i capelli neri e fino a qualche minuto fa li aveva biondi-ribatte un ragazzo dall'altra parte della classe.
-E allora chi è?
E mentre il silenzio viene pervaso dalle mille domande poste a voce alta, io mi concentro nel guardarmi in giro. E, involontariamente, i miei occhi incontrano quelli della ragazza di prima.

Sul suo viso, al contrario di molte ragazze qui dentro, è senza trucco e la trovo una cosa strana, ma nonostante questo è bellissima

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Sul suo viso, al contrario di molte ragazze qui dentro, è senza trucco e la trovo una cosa strana, ma nonostante questo è bellissima.
Mi guarda e non la smette nemmeno un secondo, e io non smetterò di sicuro per primo.
-Basta-urla il professore per poi sbattere la mano sulla cattedra e azzittire tutti-Lo sapevo che quella tranquillità sarebbe durata poco- sospira per poi girarsi verso di me-Ragazzo misterioso, per favore, presentati così da rispondere alle nostre domande.
-Certo- dico poi mi giro verso la classe che adesso è tutta attenta-Io sono Peter Johnson e sono il fratello gemello di Felix Evans.

-Certo- dico poi mi giro verso la classe che adesso è tutta attenta-Io sono Peter Johnson e sono il fratello gemello di Felix Evans

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Ricominciano i borbottii. Probabilmente tutti stanno commentando ciò che vedono.
-Perché avete i cognomi diversi?-chiede una ragazza dai lunghi capelli biondi.
Apro la bocca per rispondere, ma il professore è più veloce di me:-Questi, mia cara Allison, non sono affari nostri. Adesso, Fel, scusami, Peter, vatti pure a sederti vicino a Andrew.

Immagino che Andrew sia il ragazzo con l'unico banco vuoto quindi ci metto poco ad arrivarci.
I bisbiglii continuano per tutta la lezione e questa cosa mi irrita perché so che stanno parlando di me.
Incomincio a tamburellare la mano sul banco e aspetto con ansia che quest'ora finisca, ma so che devo starci ancora per tre ore qui dentro, che lo voglia o meno. Continueranno a parlare alle mie spalle, senza ritegno.
-Basta-sbotta, a bassa voce, la persona seduta accanto a me.
Mi giro e guardo il ragazzo dai capelli castani che sparano da tutte le parti e non hanno un senso.
-Ti prego, smettila di fare rumore con le mani-dice guardandomi negli occhi.
-Vuoi dire di smetterla di tamburellare con le dita?-chiedo e lui annuisce lievemente-Certo, scusami, non volevo disturbarti e che lo faccio quando sono nervoso.
-Non ti devi scusare, anch'io ci sono passato-mi informa e riesce anche a farmi un sorriso.

-Non ti devi scusare, anch'io ci sono passato-mi informa e riesce anche a farmi un sorriso

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-Credo che non sia la stessa cosa-ribatto.
Ride:-Hai ragione, non è per niente la stessa cosa.
Gli sorrido, è simpatico Andrew.
Per il resto della lezione Andrew sta attento a ciò che spiega il professore, mentre io mi faccio prestare un figlio da quest'ultimo e ci inizio a disegnare su. Quando ero più piccolo mi piaceva disegnare, con il tempo, questa voglia si è un po' affievolita anche perché non avevo mai tempo da dedicarci.
La campanella suona: la prima ora è finita.
Subito la ragazza dai capelli biondi che mi ha chiesto il perché dei cognomi diversi mi si avvicina e si siede proprio sul mio banco, accavallando le sue lunghe gambe.

Subito la ragazza dai capelli biondi che mi ha chiesto il perché dei cognomi diversi mi si avvicina e si siede proprio sul mio banco, accavallando le sue lunghe gambe

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-Ciao Felix-mi saluta e, a quanto pare, non può fare a meno di toccarmi perché mette le sue mani sul mio petto.
-Sono Peter-le ricordo.
-Oh, si, certo, che stupida-ride, togliendo le sue mani da me-Peter, io sono Allison. Benvenuto nella nostra scuola, se vuoi posso farti fare il giro.

Se avessi conosciuto questa ragazza tre anni fa non ci avrei pensato due volte a seguirla, ma adesso sono diverso e non posso. Conosco le ragazze come lei, so come si ridurranno alla fine e io non posso permetterlo.
-No, grazie-le rispondo gustandola dritta negli occhi. Una cosa che ho imparato, di mia esperienza, e che non si devono mai abbassare gli occhi, se lo fai vieni considerato una preda facile.
Allison però non si perde d'animo e, nuovamente, mette le sue mani sul mio corpo fino ad arrivare ai capelli e giocare con una ciocca.
-Se cambi idea, sai dove trovarmi, Peter-conclude mentre la nuova professoressa è entrata in classe.
Si alza a dal mio banco e torna al suo.
Mi giro verso Andrew e lo vedo trattenere un sorriso. Mi sa che quest'anno ci sarà da divertirsi.

Una vita per distruggerti //cole sprouseWhere stories live. Discover now