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Applaudiamo mentre Linda soffia e così spegnere le candele che si trovano sulla sua torta di compleanno. Guardiamo mentre un'infermiera taglia la torta e la incomincia a distribuire alle persone.
Martina è appiccicata al mio braccio ed è tutta felice che io sia qui prima di sabato. Ho saltato scuola per venire qui e stare accanto a una mia vecchia amica che oggi compie diciotto anni.
-Vado a prendere la torta, mi ispira-confessa la ragazza slegandosi dal mio braccio.

Mi vado a sedere su un divano e guardo la gente accalcarsi per prendere da mangiare, e poi c'è un gruppetto di ragazza sedute e che parlano tra di loro.
Linda, la festeggiata, non è una drogata o una fuorilegge. No, lei è anoressica e per questo i suoi genitori l'hanno rinchiusa qua dentro e, come me, non sono mai venuti a trovarla.
-Peter-mi richiama la voce della ragazza che esce dalla calca della gente.
Linda, non è bella, è una delle più belle ragazze che io abbia mai conosciuto.
Ha sempre un sorriso da regalare a ogni singola persona. È speciale, unica. È stata molto importante nel mio percorso.
Mi alzo in piedi e lei si ferma a qualche passo da me:-Speravo che tu venissi.

È bellissima e, devo ammettere, che lei è stata la mia prima cotta più forte delle altre

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È bellissima e, devo ammettere, che lei è stata la mia prima cotta più forte delle altre.
Una volta ho provato a baciarla, ma lei mi ha fermato perché il suo cuore era già occupato.
-Non potevo perdermelo per nessuna motivazione al mondo-le confesso sorridendole. È impossibile non sorridere in sua presenza, il suo sorriso solare è contagioso.
Ci mettiamo a parlare di come vanno le nostre vite.
-Quindi potrai uscire adesso, anche senza il consenso dei tuoi genitori-dico e lei annuisce.
-Immagino di sì-borbotta triste per poi sorridere-Però aspetterò ancora qualche settimana.
-Non vuoi andare da William?-le domando confuso.
Quando passavamo tanto tempo insieme mi ha raccontato la sua storia, di come si è conciata così. Era innamorata di un ragazzo a dir poco stronzo, pensava di riuscirlo a cambiare, è andata contro tutti: i suoi genitori, i suoi numerosi amici tra anche il suo migliore amico. Quel ragazzo, alla fine, gli rivelò che non gli sarebbe mai piaciuta perché era troppo incarne. Linda si mise a dieta e fece di tutto per piacergli, inutilmente. Diventò una persona che non era: allontanò tutti, tranne una persona che lottava per starle accanto sempre, cioè il suo miglior amico fin dall'infanzia. I suoi genitori, quando notarono che era dimagrita troppo e che era entrata in una forma di depressione molto grave, non ci pensarono due volte a mandarla in questo edificio e non farsi più vedere. L'unico che le era rimasta accanto era proprio William, il suo miglior amico. Quei due si innamorarono proprio qui dentro, e Linda capii che c'era una cosa per lottare fino alla fine.

-Lo voglio con tutto il cuore, ma ho ancora delle faccende da portare a termine-mi risponde tornando a sorridere.
Le metto una mano sulla spalla. È migliorata tantissimo da quando è entrata in questo istituto, cioè quattro anni fa. L'amore è un sentimento potente.
-Quando uscirai, vieni a trovarmi con William-affermo e lei annuisce tutta felice.
-Sarà la prima cosa che farò.

A interrompere il momento ci pensa Martina con in mano due confezioni di latte.

-Ciao Linda, auguri, ti abbraccerei ma ho le mani occupate-afferma la ragazza per poi indicare le due confezioni

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-Ciao Linda, auguri, ti abbraccerei ma ho le mani occupate-afferma la ragazza per poi indicare le due confezioni.
-Non ti preoccupare Marty-la rassicura, poi torna a guardarmi-Stammi bene Peter, e grazie ancora.
Le sorrido mentre si allontana e si avvicina alle sue amiche sedute a un tavolo.

Martina sbuffa e mi passa la confezione di latte.
-Sì può che ogni volta che mi allontano subito ti si avvicinano gli avvoltoi-sbuffa abbassando lo sguardo sulla scatola.
Mi siedo sul divano e subito dopo anche lei lo fa, sempre concentrata sull'oggetto che tiene in mano.
-Come un anno fa-parlo per poi aprirle il contenitore del latte.
-Te lo ricordi-dice e il suo umore è migliorato, adesso sorride-Te lo ricordi che quando non riuscivo a dormire, tu mi portavi in giardino e guardavamo il sole sorgere con questo a farci da colazione.
-Come potrei dimenticarmene.
Avvicino la confezione e la bevo sotto lo sguardo di Martina che sorride e i suoi occhi sono luminosi.

Avvicino la confezione e la bevo sotto lo sguardo di Martina che sorride e i suoi occhi sono luminosi

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Beve anche lei per poi appoggiarsi alla mia spalla e chiudere i suoi occhi, è felice.
-Vorrei che tu fossi ancora qui, con me-sospira-Mi manchi così tanto.
Appoggio la bevanda sul pavimento e abbraccio la ragazza.
-Quando avrai finito tutto questo, ti prometto, che staremo insieme-la informa e lei, per tutta risposta, avvolge le sue braccia intorno al mio busto.
-Compreremo una casa?
-Meglio, un castello.
La sento ridere e ne sono così felice. Qui dentro senza di me so che si sente sola, proprio come me prima di conoscerla.

Martina ha riempito il vuoto, il silenzio, che mi circondava. Con lei mi sono divertito a fare le cose più pazze. Mi sono sempre sentito in obbligo di proteggerla, come un vero fratello maggiore.
Anche se non glielo dico sempre, per me, Martina è diventata proprio come una sorellina da curare. Lei è tutto ciò che dovevo essere con Felix, ma che non sono mai riuscito a essere.

Una vita per distruggerti //cole sprouseWhere stories live. Discover now