what about love[4]🐙

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Vengo risvegliato da un suono continuo e poi sento muoversi il letto, apro gli occhi e vedo allungarsi una figura, dai capelli marroni, verso la sveglia per spegnerla .
Quando si gira verso di me riconosco il viso della ragazza più bella di tutte: Chiara, la mia fidanzata.
Mi si avvicina e stringe il suo corpo al mio, la stringo a mia volta e bacio la sua nuca. Finalmente quel brutto sogno è giunto alla fine.
Ma adesso dove sono?
-Buongiorno, amore mio-mi saluta, dopo qualche minuto di silenzio-Dobbiamo alzarsi, tra poco dobbiamo vederci con i nostri amici.
La stringo di più a me, non voglio lasciare questo letto, mi piace starci, con lei.
-Dai, dai-dice prima di sfilarsi dalla mia presa e uscire dal letto.
Appena è fuori noto che ha indosso solo un vestito corto e di seta nera, che le sta dannatamente bene.
Si dirige verso a una camera collegata con questa, da dove posso riconoscere che è il bagno. Mi guardo in giro non ricordandomi come sono arrivato in questo posto.
-Peter-mi richiama Chiara e io punto, nuovamente, la mia attenzione verso di lei-Vieni?
Non me lo faccio ripetere due volte e abbandono il letto per raggiungerla per farle compagnia, mentre facciamo la doccia. Hey, ma aspetta.
Metto le mie mani su quelle di Chiara che si sta incominciando a tirare su l'unico vestito che ha addosso.
-Vuoi davvero?-le chiedo, insicuro.
Chiara non l'ho mai vista nuda, non abbiamo mai fatto l'amore perché volevo rispettarla e darle la sua prima volta perfetta. Questo non mi sembra perfetto, anche se io la amo.
Corruga le sopracciglia per poi ghignare e togliersi velocemente l'indumento nero.
-Peter, stiamo insieme da tre anni, è ovvio che lo voglio-mi risponde, per poi entrare in doccia e accendere l'acqua.
Stiamo insieme da tre anni? Com'è possibile?
Io mi ricordo che stavamo insieme da solo quattro mesi, sicuramente non tre anni.
Guardo il corpo di Chiara sotto l'acqua della doccia, scuoto la testa, per quanto vorrei non posso. Esco dalla camera e mi guardo in giro, non mi ricordo di questa casa, non mi ricordo niente.

Esco dalla camera e mi ritrovo in un salotto tutto tappezzato di foto, mi avvicino ad una e noto che ci siamo io e Chiara che ci sorridiamo. Ma quando abbiamo fatto questa foto? E le altre?
Io non me ne ricordo nemmeno una.
Dove sono finito? Perché non mi ricordo niente?
Mi metto una mano nei capelli e me li tiro indietro, quando la abbasso noto che sull'anulare si trova un anello d'argento. Oddio, mi sono sposato e nemmeno me lo ricordo?
Mi siedo sul divano e mi vengono in mente le parole di Chiara: io e lei stiamo insieme da tre anni, e in questi anni ci siamo sposati e siamo andati ad abitare insieme. Com'è possibile che non mi ricorda niente?
Prendo il telefono di casa e chiamo, ricordandomene a memoria, il numero di mio fratello che, grazie al cielo, risponde.
-Felix, mi sono sposato?-chiedo, alzandomi dal divano e incominciando a girare a circolo per tutto il soggiorno.
Dall'altra parte sento la sua risata, cosa c'è da ridere?
-Va a dormire, Peter, che è meglio-mi risponde una voce femminile che conosco bene.
-Allison? Allison sei tu?-gli domando.
-Certo, Chi dovrei essere?
-Cosa ci fai con il telefono di Felix?
-Peter, stai bene?
-No, credo di non star bene-rispondo buttandomi sul divano con la testa che mi scoppia. Ma che sta succedendo?
-Vuoi che venga?-chiede, con una dolcezza estrema nella voce.
-Sì, ti prego.
Appena metto giù il cellulare nella camera entra Chiara con indosso solo un'asciugamano che le copre il petto fino a metà coscia.
-Amore, perché non mi hai raggiunto?-chiede, mentre mi si avvicina.

Da quanto mi chiama amore e da quando non si vergogna nell'essere vista così da me?
Mi si avvicina e io mi muovo velocemente per non averla vicina, rischiando anche di candele per colpa del tappeto. Chiara ride, ma non smette di seguirmi. Ma che vuole?
Mi muovo verso la cucina ancora più piccola della sala e metto, per dividerci, il tavolo sperando che mi lasci in pace. Non posso starle vicina, Chiara non si sta contenendo e io non la riconosco.
-Oggi abbiamo invertito i ruoli-dice, mentre sul suo viso compare un bellissimo sorriso-Sono io che ti devo prendere.
Per quanto sia bello vederla con tutta questa felicità addosso, non posso farla avvicinarla se prima non mi ricordo cos'è successo in questi tre anni.
Arriva dalla mia parte e io mi affretto a scavalcare il tavolo e correre in camera, a quanto pare nostra.

Una vita per distruggerti //cole sprouseWhere stories live. Discover now