#2 posto in avventura (22/02/18)
#1 posto in avventura(15/04/18)
Per nessuno è facile vivere, ogni giorno devi fare delle scelte. Quando sei piccolo ci pensano i tuoi genitori ad aiutarti, ma se non ci fossero o non ti prestassero la giusta attenzio...
Sono in mezzo a un viale di banchi, cerco di guardare i visi delle altre persone, ma non ci riesco: tutti i volti sono neri con dei piccoli punti bianchi su tutto il corpo. Non riesco a controllare il mio corpo, è più forte di me, le mie gambe camminano da sole e non so dove sto andando. Fino a qualche minuto fa ero in compagnia di mio fratello gemello, mentre adesso sono in questa aula con queste persone che mi fissano. Finalmente la mia camminata ha una fine e mi vado a sedere a un banco, giro la testa e osservo il ragazzo seduto accanto a me: è diverso dalle altre persone, il suo volto si vede e lo riconosco però non mi viene in mente il nome. So di conoscerlo, ma chi è ?
-Quando sei entrato in classe già pensavo che mi avresti cambiato la vita, ed è stato così. La mia vita non è più stata come prima-parla, mentre il suo viso si schiarisce e incomincio a vedere meglio ogni singolo particolare-Mi hai aiutato con la mia migliore amica per poi insegnarmi cos'è la vera amicizia. Mi hai dato degli amici, ti sei fidato di me e mi hai aiutato ad uscire dalla depressione. Ormai il suo viso lo riconosco e il suo nome c'è l'ho sulla punta della lingua. Soffriva di depressione? Non mi ricordo di averlo mai visto, lo ha nascosto bene. I ricordi in sua presenza mi ritornano in mente: mi ricordo le risate in sua compagnia. Lui è stato il mio primo amico dentro alla mia nuova scuola. Lui è Andrew.
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-Ti devo tutto, grazie per aver creduto in me-dice sorridendomi e io vorrei fare qualcosa, parlare o abbracciarlo, ma non riesco a far niente. Il mio corpo non si muove e ben presto tutto quel che mi circonda si offusca di muovo. Tutto ciò che mi circonda sparisce anche il viso del mio amico. Il mio corpo è circondato dal nero, e rimango solo di nuovo. Io odio questa solitudine.
Mi guardo in giro e noto una porta poco lontana, mi muovo in quella direzione e quando ci arrivo vicino la apro notando che il paesaggio all'interno è nettamente cambiato: siamo in un negozio di animali. Entro nella stanza e osservo tutti gli animali fino ad arrivare a una gabbietta dove si trovano dei gattini: uno però attira la mia attenzione, una che non potrei mai confondere. La mia Palla di pelo. Prendo la micia tra le mie braccia e la cullo, come potrei dimenticarmene di quest'animaletto così dolce.
-Ciao-mi saluta una voce al mio fianco. Giro la testa e vedo una ragazza minuta e dai capelli mossi al mio fianco. La conosco, so di conoscerla, ma il nome non mi esce proprio fuori ... -Quando ti ho conosciuto avevo la certezza che uomini buoni non esistessero, grazie al cielo sei arrivato tu per cambiarmi le idee-parla, mentre prende in braccio un altro gattino-Sei il mio migliore amico anche se sono nettamente più grande di te, ma ti voglio bene. Sei buono di cuore e chi non perderebbe la testa per te? Mi si avvicina e, contro ogni mia aspettativa, fa unire le nostre labbra in un bacio veloce a stampo. Appena riapro gli occhi la rivedo, mentre torna della sua statura normale, con le guance leggermente rosee. Adesso mi ricordo come si chiama: Megan. Appena mi ricordo il suo nome è come se la porta si richiudesse e io mi ritrovo nuovamente nel buio più totale, circondato dal nulla. Di nuovo solo.