Black space[3]

637 49 10
                                    


Entro in campo e vado a sedermi alla panchina dove si trovano alcuni miei compagni, tra cui Thomas che sta guardando ogni singola mossa della squadra avversaria per trovare un punto debole.
Mi siedo accanto al mio amico e lui, senza nemmeno guardarmi, parla:-Ti sei ripreso dalla tua crisi?

Crisi?

-Sì, adesso va tutto bene-gli rispondo.
-Bene, perché qui sta andando tutto storto-mi informa Thomas.
Guardo la mia squadra in campo e posso notare che sono tutti sudati e abbastanza stanchi. Guardo in alto e vedo il tabellone dei punti: siamo sotto di ben cinque gol. Il tempo è poco e nemmeno con un miracolo riusciremmo a recuperare.
-Il problema è quello con la maglia con il numero undici-confessa Thomas-È forte e sembra aver fiato da vendere.

Seguo la sua traiettoria e vedo al posto dell'attaccante centrale il ragazzo dalla maglia dal numero detto da Thomas. Appena si gira nella mia direzione mi accorgo di averlo già conosciuto in una mia vita passata.

 Appena si gira nella mia direzione mi accorgo di averlo già conosciuto in una mia vita passata

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

Shawn Russell.
Con quest'ultimo, tre anni fa, eravamo amici: frequentavamo gli stessi locali, le stesse compagnie e non era male come persona. Riusciva a divertirsi con poco. Era una brava persona dopo tutto e io gli volevo bene, a mio modo.
Sono felice di rivederlo, è cambiato. È molto migliorato, adesso si vede che sta arrivando ad essere l'uomo che voleva. Non è più quel ragazzino che voleva divertirsi in ogni maniera possibile e immaginabile.
Mi giro e vedo delle ragazze, sugli spalti, urlare il suo nome tutte euforiche. Mi chiedo se si è messo a posto la testa in fatto di ragazze, tre anni fa le cambiava come niente e diceva che non voleva avere storie serie. Ricordo che aveva puntato l'attenzione anche su Rachele, ma dopo qualche settimana ci aveva rinunciato perché era una prenda molto difficile.

È bello rivederlo.
L'arbitro fischia e tutti smettono di correre. Il primo tempo è finito. Continuo a fissare il mio vecchio amico e, come se avesse capito che lo stavo fissando, si gira verso di me e mi nota: mi sorride e mi rivolge un'occhiolino per poi distogliere l'attenzione da me. 
Arrivino i miei compagni sfiniti e si mettono a bere o riposarsi anche sull'erba, tutti in cerchio.

-Ci stanno battendo-si lamenta uno tirando un pugno alla terra.
-Siamo molto deboli rispetto a loro-continua un altro.
-Facciamo andare in campo il fratello di Felix, forse avremmo un po' più di possibilità-afferma un altro, mentre si siede a terra.
Il professore sbuffa, ma non ribatte niente. Adesso tutti stanno guardando me e aspettano una mia risposta.
Mi vengono in mente le parole di Chiara e del professore. Io non sono nessuno e forse, proprio quando entrerò in campo, farò molto peggio di loro.
Questo è un gioco, non c'è in ballo niente, si fa solo per divertirsi.

-Ragazzi, avete giocato benissimo, non avete gettato la spugna nemmeno per un secondo e questo per me è già una vittoria-parlo guardando a turno ogni mio compagno-Sì, forse non siamo forti come loro, ma che ve ne frega. Questa è una partita che si fa per divertirsi, e dobbiamo divertirci-continuo e tutti sembrano titubanti, tranne il coach che mi sta guardando e sembra quasi sbalordito dalla mie parole-Mi dispiace di aver detto quelle cose in spogliatoio, non avrei dovuto, scusatemi. Voi siate forti e io fin troppo egoista.
Guardo Martin che scuote la testa con un piccolo sorriso sulle labbra. Kevin mi sorride lievemente e Liam alza i pollici per incoraggiarmi a continuare.

-Ragazzi, non avete bisogno di me per vincere, assolutamente, dovete solo andare su quel campo e dare il meglio di voi e in ogni modo avrete dato il vostro meglio

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

-Ragazzi, non avete bisogno di me per vincere, assolutamente, dovete solo andare su quel campo e dare il meglio di voi e in ogni modo avrete dato il vostro meglio. Vi sarete divertiti e vi ricorderete di tutto questo per anni, forse lo racconterete anche ai vostri figli-Li incoraggio per poi alzarmi in piedi e alcuni mi seguono.
Martin, anche se tutto sudato, mi affianca e mette il suo braccio sulla mia spalla.
-Giocate e divertitevi-finisco e sembro di aver convinto qualcuno.
Tutti seguono l'esempio di Martin e facciamo un cerchio chiuso. Mi ricorderò di tutto questo: di questo strano legame che stiamo creando.
-Divertiamoci ragazzi-urla Martin.
-Diamo il massimo-continua un altro ragazzi.
-Sì-urliamo tutti.

Adesso la carica è sicuramente salita e tutti sembrano essersi ripresi e pronti a tornare in campo e dare il massimo.
Quando ci separiamo Thomas dà delle indicazioni e tutti sono attenti.
Mi giro, sugli spalti, e vedo la mia ragazza che mi sta guardando. Le sorrido e lei fa la medesima cosa. Ha uno dei sorrisi più belli della storia e riesce a farmi stare bene. Chiara compie un miracolo ogni volta che mi sorride.

Prima del fischio i miei amici passano a farmi una pacca sulla spalla per le belle parole dette.  E io sono felice di essere stato utile alla mia squadra, in qualche modo.
La partita ricomincia e tutti fanno davvero il loro massimo.
Si avvicina il coach e fa spostare il ragazzo accanto a me:-Ti assumerò come motivatore.
Mi metto a ridere e ogni cosa che è successo prima, tra noi, adesso mi sembra tutto più chiaro. Quest'uomo non è cattivo, per niente. Adesso lo capisco.

Alla fine, la partita non finisce bene, perdiamo, ma di pochissimo: solo due punti di differenza. E io sono fiero dei miei compagni che hanno davvero dato il massimo.
Stiamo tornando negli spogliatoi, ma devo fermarmi perché qualcuno mi richiama insistentemente.
Mi giro insieme ai miei amici e vediamo correre verso di noi un ragazzo con la maglia rossa con sopra il numero undici: Shawn.
-Lo conosci?-mi chiede, stupito, Kevin e io annuisco.
-Andate ragazzi, vi raggiungo tra poco-dico e loro, titubanti, se ne vanno.

Appena Shawn mi raggiunge mi rendo ancora più conto che non è più il ragazzo di prima.
-Peter Pan-mi chiama con il suo nomignolo.
-Shawn-io, invece, non avevo molta fantasia.
-Dove sei finito?
-Ho avuto da fare-gli rispondo non volendo rivelargli di più.
-Sì è sentita la tua mancanza nel gruppo-mi informa sorridendomi-Dobbiamo uscire...
-Shawn, ho cambiato vita-Lo stoppo subito.
-Sì, anch'io, non pensare male, usciamo per divertirci come normali adolescenti-mi rassicura.
Si avvicina a Shawn un ragazzo che non avevo mai visto. Bello è bello.

-Shawn, mio vincitore, ti ho cercato da tutte le parti-dichiara avvicinandosi al corpo dal ragazzo e facendo unire le loro labbra in un bacio molto appassionato

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

-Shawn, mio vincitore, ti ho cercato da tutte le parti-dichiara avvicinandosi al corpo dal ragazzo e facendo unire le loro labbra in un bacio molto appassionato.
Shawn è gay?
Wow, questa non me l'aspettavo, giuro.

-Beh, come vedi, caro Peter Pan, la mia vita è veramente cambiata, in meglio-afferma guardando prima il suo ragazzo e poi torna da me. Si vede che con questo ragazzo è felice e io non potevo chiedere di meglio.
Shawn merita di essere felice.
Poco dopo presenta il suo fidanzato e scopro che anche lui è simpatico. Non stanno male insieme.
-Dobbiamo fare un'uscita a quattro-scherzo, ma loro accettano.

Una vita per distruggerti //cole sprouseWhere stories live. Discover now