Don't deserve you[3]

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Inevitabilmente i miei occhi incontrano i suoi, mi guarda come se aspettasse qualche mossa da parte mia, ma non posso fare niente. Sono incastrato in tutto questo.
Abbasso lo sguardo e porto in basso il bicchiere di succo alla pesca che ho ordinato poco prima. Io, le mie guardie del corpo, Ryan e Andrew sono al mio fianco.

Ho chiesto spiegazioni a Andrew prima di entrare qui dentro, sul fatto di Allison, sul perché mi odiasse così tanto

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Ho chiesto spiegazioni a Andrew prima di entrare qui dentro, sul fatto di Allison, sul perché mi odiasse così tanto. Grazie al cielo mi ha rivelato il perché: delle note vocali davvero brutte da parte mia. E per uscire da tutto questo ho bisogno del suo aiuto, per una persona cattiva serve una persona ancora più cattiva e poi voglio riparare al danno che le ho fatto inconsapevolmente. Incomincerò da lei.
Ma, prima di tutto, devo liberarmi di queste due sanguisughe che non mi mollano nemmeno per un secondo e, per questo, ho chiesto aiuto ai miei due unici amici.

-Andiamo, è ora di entrare a scuola-Ci ordina Tyler prendendo la sua cartella sulle spalle.
Ryan prende da parte Teo, con molta difficoltà, mentre Andrew con una facilità assurda fa scollare da me Tyler. Così io rimango da solo e ho poco tempo a disposizione.
Vado verso Allison ancora circondata dai suoi diversi amici.
-Ancora tu-si intromette sul mio passaggio un ragazzo alto quanto me, ma con le spalle il doppio di me.
-Si-dico per poi sporgermi per guardare Allison e notare che mi sta osservando-Ho bisogno di parlare con te.
-No.
-Allison, per favore.
-No.
Alzo gli occhi al soffitto, il tempo sta passando e per colpa della sua testardaggine non riuscirò a concludere niente.
-Si tratta di Rachele-le rivelo.
-Vuoi dirmi che la ami?
-No, voglio dirti che la odio e ho bisogno del tuo aiuto-ribatto a denti stretti, non voglio parlare di questo davanti a tutti.

La ragazza sbuffa, ma alla fine si stacca dai suoi amici e insieme ci dirigiamo verso la nostra aula, dove non dovrebbe esserci nessuno. Grazie al cielo è così.
Si appoggia contro il mio banco e mi osserva con sguardo freddo, non da lei, ma per quello che ha ascoltato è il minimo. Credo che sia la persona che ha ricevuto più male da parte mia. Perché sono stato così cattivo nei suoi confronti ?
-Mi disp...
-Non siamo qui per parlare di questo e poi non m'importano le tue scuse, quindi risparmiatele-afferma e i suoi occhi restano pieni di rabbia.

-Non siamo qui per parlare di questo e poi non m'importano le tue scuse, quindi risparmiatele-afferma e i suoi occhi restano pieni di rabbia

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Vorrei chiederle scusa per tutto, ma so che non servirebbe a niente in questo momento. Rimedierò, lo prometto.
Mi metto di fronte a lei, appoggiandomi alla cattedra e le inizio a raccontare tutto sperando che non entrino quelle due spine nel fianco. Non credo che a Rachele importi qualcosa di Allison, non mi ha mai detto di starle lontano, quindi perché non posso parlarle?
Allison è una vipera, ma sa distinguere tra bene e male. È molto simile a Rachele, hanno lo stesso carattere che gli impedisce di farsi vedere deboli da altre persone. Eppure, Allison, è molto meglio di Rachele. È migliore.

La campanella suona proprio mentre le sto parlando del ricatto di ieri. Mi avvicino al suo corpo, mentre la gente incomincia ad entrare in classe. Le arrivo a un palmo dal naso ed, inevitabilmente, la mia attenzione viene catturata dalle sue labbra.
Mette una mano sul mio petto e mi costringe a indietreggiare, intanto entrano le due sanguisughe come anche Chiara e Thomas.
-Ti aiuterò-mi informa e io non posso fare a meno di sorriderle, lei è la migliore alleata che ho in questo momento.

Si gira e si incammina per il suo banco, ma viene fermata dalla figura di Chiara che le sbarra la strada e la guarda a dir poco male. Allison, in tutta risposta, si sposta i capelli dalla spalla e la supera.

Chiara punta i suoi occhi nei miei e so che vorrebbe delle spiegazioni, e io vorrei davvero dargliele, ma non posso, la metterei in pericolo

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Chiara punta i suoi occhi nei miei e so che vorrebbe delle spiegazioni, e io vorrei davvero dargliele, ma non posso, la metterei in pericolo.
Mi vado a sedere al mio posto, anche Chiara e so che mi sta fissando.
Mentre la professoressa di inglese entra e io prendo il mio cellulare che ha vibrato: una notifica dal blog della scuola dove io sono taggato.
Appena leggo il titolo vorrei non averlo mai fatto...

"Da un gemello all'altro, anche Chiara segue le orme di Allison, ma al contrario". Dopo una breve introduzione dove spiega chi sono Chiara, io, Allison e mio fratello; dopo ci sono delle foto dove si vedono loro due, molto vicini: si sorridono, si abbracciano...
Stringo la presa sul cellulare prima di chiedere alla professoressa di uscire.
-Peter, tutto bene? Sei un po' bianco in viso-dice la donna avvicinandomi a me.
-Mi serve solo un po' d'aria, posso?
La donna mi dà il permesso e io non perdo altro tempo. Cammino tra i corridoi vuoti, mentre la rabbia si impossessa di me. Come ha potuto?
Entro nel bagno dei maschi, entro in una cabina e mi richiudo all'interno. Appoggio la mia nuca sulla porta e chiudo gli occhi.

Cosa dovrei fare adesso?
Io proprio non lo so.
Mi vibra il cellulare, una notifica da Instagram: un messaggio da @Meg.Six, Megan...
Scivolo con la schiena fino a che mi siedo sul pavimento sporco, ma non m'importa al momento. Non rispondo al messaggio di Megan, ma vado a rivedere le foto di mio fratello e Chiara. Stanno bene insieme, non c'è dubbio, lei sembra più felice di quanto lo fosse mai stata con me.
Guardo il suo profilo Instagram dove si trovano ancora le nostre foto: come può essere già tutto perduto?
In effetti, però, non mi ha mai detto di amarmi, non posso pretendere niente da lei. È andata avanti.

Spengo il cellulare e chiudo gli occhi, esausto.
Almeno adesso che sarà al sicuro e felice.
Con mio fratello? Come posso minimamente accettarlo?
Mi porto le mani sui capelli e li stringo in due pugni: come si è permesso a toccare la ragazza che piace a me? Non gli bastava Allison? Doveva proprio toccare Chiara?!
Prima che me ne rendo conto il mio pugno entra in contatto contro la parete della cabina, facendomi del male, ma preferisco nettamente questo dolore a quello che sento dentro di me. Vorrei prendere a pugni qualcuno.
Guardo l'orologio che ho al polso, tra poco l'ora finirà e sicuramente verranno a cercarmi, è meglio far vedere che sto bene e che non mi hanno minimamente toccato. Io non posso mostrarmi debole, non in questo momento. Il dolore lo affronterò quando tutto questo periodo finirà.
Mi lavo la faccia e proprio in quel momento la campanella suona.

Una vita per distruggerti //cole sprouseWhere stories live. Discover now