Mockingbird[3]

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FEBBRAIO.

Esco dalla macchina guidata da Tyler, uno dei miei bodyguard personali, sistemo la cartella sulle mie spalle e mi incammino verso la scuola sperando che quei due mi stiano il più lontano possibile.
Arrivo all'entrata della scuola e trovo appoggiato al muro una faccia amichevole che, appena mi vede, sorride.

Arrivo all'entrata della scuola e trovo appoggiato al muro una faccia amichevole che, appena mi vede, sorride

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Mi abbraccia e io, inevitabilmente, mi irrigidisco per questo contatto.
Quando si stacca ci dirigiamo, insieme, verso l'entrata della scuola con a pochi passi più lontano da noi i miei due bodyguard. Se non vedessi quest'ultimi tutta questa situazione mi potrebbe sembrare come quella dell'inizio della scuola. Io, Ryan e basta.

Entro in classe e vado a sedermi al mio banco, poco dopo vedo entrare Chiara accompagnata da Thomas: stanno parlando e lei gli sorride forzatamente, e so perfettamente che la colpa è solo mia. Durante la lezione non mi rivolge la parola, non mi guarda nemmeno una volta. Facendomi male. Cosa dovrei fare? Lasciarla andare?
Il professore che entra è il nostro coordinatore che ci informa della gita fuori dal nostro paese: chi può andare e chi invece no. Quando sento che i miei due bodyguard non possono venire perché non hanno voti concreti, quasi salto dalla sedia per la felicità. Devo solo far firmare a uno dei miei genitori l'autorizzazione per andarmene così starò lontano da tutta questa pazzia. C'è l'ho fatto, ecco la mi scappatoia!
Mentre ricevo il foglio nell'aula risuona lo stridio della sedia che viene trascinata e poco dopo vedo passare davanti a me, di corsa, una chioma bionda.

-Allison, Allison-la richiama il professore, ma pochi secondi dopo ritorna sbuffando-Jasmine, puoi andare a vedere Cos'ha?
La ragazza interpellata si alza e, senza dire una parola, segue la sua amica. Cos'ha Allison?
Alla fine della prima ora, la bionda ritorna e anche se tiene la testa bassa posso notare che sta male: i capelli sono sciupati, si è truccata poco e il suo corpo è più magro. Cosa le è successo?
Aspetto che arriva la pausa pranzo e quando, finalmente, suona la campanella senza aspettare i miei seguaci mi metto a inseguire Allison. Anche se io e quest'ultima non abbiamo mai avuto un bel rapporto, io voglio aiutarla, anzi mi sento in debito. Io l'ho cambiata e il minimo che posso fare.
La cerco nel corridoio affollato e la trovo circondata dal suo gruppo di amiche Più alcuni ragazzi, mi avvicino e le metto una mano sulla schiena da cui si libera velocemente. Si gira verso di me e mi guarda con occhi tristi, lucidi addirittura.

-Cosa vuoi Peter? Vuoi usufruire del mio corpo nuovamente perché sai che non ti dirò di no? Eh?-sbotta guardandomi come non mi ha mai guardato-Caro, Peter, tu non sei un uomo, non meriti di essere chiamato tale e mi fa schifo pensare che io ti abbia potuto amare. Come ho fatto a perdere del tempo per te? Come ho fatto a rifiutare Felix per te?-continua-Come ho fatto a ridurmi così per una persona?! Tu non meriti niente, sei marcio dentro e si sa, le cose marce non potranno mai più ritornare sane.

 Come ho fatto a perdere del tempo per te? Come ho fatto a rifiutare Felix per te?-continua-Come ho fatto a ridurmi così per una persona?! Tu non meriti niente, sei marcio dentro e si sa, le cose marce non potranno mai più ritornare sane

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-Vattene-mi intima un ragazzo posizionandosi tra me e la ragazza. Mi spinge è subito intervengono i miei bodyguard, ma io li fermo.
Cosa potrei mai avere fatto a Allison di così tanto brutto?
Entro in mensa e trovo il mio gruppo di amici al solito tavolo con in più Chiara e la sua migliore amica, in quel tavolo si respira un'aria così bella e mi dispiace non farne parte, ma come potrei?

Mi cerco in giro fino a inquadrare una testolina castana, mi avvicino e mi siedo al suo tavolo, quest'ultimo si trova da solo, tutti tengono le distanze da lui. Andrew, il mio primo compagno da banco e il mio primo amico.
-Ciao-lo saluto sedendomi accanto a lui.
Quest'ultimo abbasso la forchetta e mi guarda. Com'è finito di nuovo solo?
-Perché sei solo?-gli chiedo, rubandogli dal vassoio la sua frutta, ho fame, non mangio da ieri sera.
-Le cose con Allison non sono andate bene e ci ho provato, è solo che lei non è più quella bambina con cui giocavo-mi risponde stringendosi nelle spalle-Grazie, comunque, per esserti sacrificato: ho saputo del patto.

I miei due cagnolini si siedono accanto a noi e ascoltano la conversazione, probabilmente per poi riferirlo per bene a Rachele. In più, con la coda dell'occhio vedo che mi stanno fissando i miei amici.
-Di nulla, mi dispiace.
Si stringe nelle spalle:-L'importante è averci provato.
Annuisco:-Ciò nonostante non sarei solo, te lo prometto. Tu hai paura di rimanere solo, di non aver nessuno al tuo fianco, di non avere amici, ma io sono tuo amico. Lo sono sempre stato e puoi contare su di me.
-Non voglio essere un peso, o un rimpiazzo-ribatte guardando il suo piatto di pasta e mettendosi a giocare con essa.
-Non lo sei-lo rassicuro.
Alzo la testa e, come presumo, trovo la persona che stavo cercando al tavolo da solo. Mi alzo e costringo Andrew a seguirmi a sua volta. Ci dirigiamo a un tavolo dove si trova solo una persona seduta: Ryan. Adesso siamo in cinque.

-Teo-richiamo uno dei ragazzi assegnati da Rachele per spiarmi-Puoi andare a prendermi da mangiare?
-No, non sono il tuo schiavo-mi risponde incrociando le braccia al petto.

-Teo-richiamo uno dei ragazzi assegnati da Rachele per spiarmi-Puoi andare a prendermi da mangiare?-No, non sono il tuo schiavo-mi risponde incrociando le braccia al petto

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-Oh, ma che direbbe Rachele di questo comportamento?
Alla fine, vinco come niente. Così rimaniamo al tavolo solo: io, Ryan, Andrew e Tyler. Devo trovare un modo per far andare via quest'ultimo. Guardo il vassoio di Ryan e mi viene in mente un'idea.
-Tyler, puoi andare a informare Teo di non prendermi la cotoletta? Sai, sono vegetariano-gli chiedo-Ti giuro che non mi muoverò da questa sedia.
Mi guarda e mi raccomanda di star fermo sennò mi spaccherà le gambe.
Quando si allontana tiro un sospiro di sollievo, finalmente lontani, posso respirare.
-Da quando sei vegetariano?-domanda, stupito, Ryan.
-Da mai, ma loro questo non lo sanno.

Tiro fuori dalla tasca dei pantaloni il foglio della gita per poi passarlo al mio fratellastro.
-Mi devi aiutare, devi farlo firmare a tutti i costi a nostro padre-lo scongiuro.
-Peter, cosa succede?-si domanda Andrew-Chi sono quelli?
Almeno uno dei miei amici si fa questa domanda, finalmente uno si accorge in che guaio mi sono cacciato e da cui mi devo tirare fuori da solo.
-Sono nei casini, ma non posso parlarne-li informo per poi guardare Ryan che mi guarda preoccupato-Tranquillo, me la caverò, fidati di me.
-Mi fido e sai che ci sono, fratello-si lascia andare. Quanto vorrei che anche Felix fosse stato così comprensivo nei miei confronti, lo avrei voluto così al mio fianco, ma so che non è possibile.
Rachele non vuole che il suo piano vada in fumo e per questo motivo vuole che mi faccia odiare dai miei vecchi amici, ma questo non impedisce di farmene di nuovi che potrebbero aiutarmi. Io mi salverò con il loro aiuto. La guerra è appena iniziata.

Giro la testa verso il tavolo dove si trova Chiara e la noto fissarmi, lei non abbassa lo sguardo e tanto meno io.
Combatterò per noi.
Combatterò per lei.

Una vita per distruggerti //cole sprouseWhere stories live. Discover now