One thing[4]

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-Allison, Allison-la richiamo e, intanto, supero tutta la gente che sta andando verso la propria classe.
Finalmente quella testolina bionda circondata da tutta la sua schiera di amiche si ferma e concentra la sua attenzione esclusivamente su di me.
Arrivo da lei e, inevitabilmente, noto le sue amiche ridere tra di loro.
-Ragazze andate in classe-ordina Allison guardandole per qualche secondo, loro non se lo fanno ripetere due volte.
Continuano a bisbigliare su di me, mentre si separano andando verso la propria classe o dentro la mia di aula.
-Sono delle oche-la sento sospirare, poi si gira verso di me-Dimmi.

Per qualche secondo resto incantato dal suo sorriso e dal suo viso dolce

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Per qualche secondo resto incantato dal suo sorriso e dal suo viso dolce. Allison non è una brutta ragazza e posso capire come mai lei sia piaciuta così tanto a mio fratello da farlo innamorare.
Allison non è brutta, e se si conosce bene probabilmente non è nemmeno cattiva. È una buona amica, senza dubbio.

-Ragazzi, in classe, ho delle novità-ci richiama il nostro coordinatore scolastico.
-Me lo dirai dopo, okay?
Annuisco e insieme entriamo in classe andandoci a sedere ai nostri rispettivi posti.
Il professore, che mi sta più simpatico di tutti, si siede sulla cattedra e sotto i suoi occhiali rettangolari e neri guarda a ognuno degli alunni, uno per uno.
-La prima cosa: è che ho qui i permessi per la gita di una settimana fuori dal nostro stato-Ci informa per poi prendere dalla sua borsa i fogli.
Una ragazza si alza, li prende e incomincia a distribuirli alla classe.
-Ovviamente, per venire, dovrete andare bene in tutte le materia, o almeno avere la sufficienza-spiega e i bisbigli di protesta incominciano.

Questa scuola non è cambiata molto, è stata sempre molto severe su queste cose: solo chi ha buoni voti può andare in gita.
-E, per aiutarvi, cambierò i posti di banco: metterò i meno bravi, affianco ai più studiosi-ci informa scendendo dalla cattedra e estraendo un altro foglio dalla borsa.
-Scusi, ma perché dovremmo aiutarli?-chiede un ragazzo, dai capelli ricci, di nome Logan e da quanto ne so, gioca anche nella squadra di basket dell'istituto. È bravo nello sport, a scuola, l'unica cosa che gli manca è la bellezza, ma comunque ha più amici del sottoscritto.
-Perché, se riuscirete nell'intento di portarli almeno alla sufficienza, vi darò due crediti o di più, dipende tutto dal risultato-spiega il professore-Va bene?
Tutti sono d'accordo così l'uomo incomincia a cambiare i posti di tutti.
La mia classe è sempre stata divisa in bande ben precise: quelli tranquilli, le ragazze dediche al mekap, i casinisti. A nessuno piace questa idea, ma tutti vogliono avere dei crediti per uscire da questa scuola al massimo. Il professore ha avuto una bella idea, si vede che ci tiene a tutti noi.

-Peter Johnson, vicino a-incomincia per poi leggere-Chiara Catanno.
Guardo la ragazza dai capelli mori seduta ai posti davanti che si è notevolmente irrigidita mentre io, contro ogni mia aspettativa, ne sono felice. Passeremo del tempo insieme e potrò conoscerla meglio.
-Prof, mi posso occupare io di Peter-interviene Allison, mentre mi alzo in piedi e metto sulle mie spalle la mia cartella.
-Ma non diciamo sciocchezze, Allison tu hai due materie giù, non puoi aiutare Peter-ribatte-Infatti tu hai bisogno d'aiuto, e per questo ti affiancherò a Andrew.
Mi siedo al posto accanto alla ragazza mora che nemmeno mi guarda di striscio.
Allison continua a borbottare qualcosa mentre al suo fianco si siede Andrew che sprizza felicità da ogni poro, e non lo nasconde.
Il prof continua con gli spostamenti, mentre io mi concentro sulla mia nuova compagna  di banco.
-Ciao-la saluto-Ci divertiremo molto io e te.

La ragazza, in tutta risposta, alza gli occhi al cielo e sbuffa sonoramente

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La ragazza, in tutta risposta, alza gli occhi al cielo e sbuffa sonoramente.
Chiara è l'unica ragazza che nemmeno mi calcola, e fa finta che io non esita, e per non so quale ragione questa cosa mi attrae molto. Ho voglia di conoscerla.
La lezioni continuano e io cerco di instaurare un discorso con la mia compagna di banco, ma lei non mi guarda nemmeno per sbaglio, non ride mai a una mia stupidissima battuta.

Le lezioni passano velocemente, come anche la pausa pranzo che non presto ascolto a ciò che dicono i membri del mio tavolo, penso solo un modo per fare parlare quella ragazza.
In classe Chiara continua a fare finta che io non esista. E, in più, io vengo richiamato più volta dalla professoressa ma non importa.
Sono stanco.
La campanella che segna la fine della lezione suona e tutti si sbrigano a uscire dalla classe, come anche il professore. Tutti tranne Chiara che fa tutto con calma e nella massima precisione.
-Chiara-la chiamo, ma lei non alza la testa-Ti ho fatto qualcosa di male?
Nega per poi mettere in spalla la sua tracolla e camminare verso la porta della classe.
-Dimmi la verità, la merito-affermo alzandomi in piedi-Perché ti sto antipatico?

La ragazza si gira nella mi direzione e mi guarda negli occhi.
-E tu perché vuoi essere la persona che non sei?

-E tu perché vuoi essere la persona che non sei?

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Corrugo la fronte, non capisco.
Stringe la presa sulla spallina della sua borsa.
-Vuoi per forza essere amico di tutti, fare ridere, e per quanto mi sforzi non credo che tu sia così-mi spiega non abbandonando mai il contatto visivo-E, nella mia vita, ho imparato a stare lontana da gente come te: che si nasconde dietro a una maschera.
Non le rispondo così lei prende l'opportunità di uscire dall'aula e lasciarmi da solo.
Io porto una maschera?
-Anche quella sfigata se n'è accorta-interrompe il silenzio la voce di Allison.

Alzo lo sguardo e la vedo appoggiata alla porta, fa un passo nella mia direzione per poi richiuderla subito dopo, mi si avvicina e non nasconde un piccolo sorriso sulle sue labbra mentre lo fa.
-Tu non sei questo, tu sei molto più-dice mettendo le sue mani sulle mie guance-E a me piace tanto quella persona perché non c'è niente di male in essa. Io la amo e la accetto in ogni sua singola sfumatura.

Si alza in punta di piedi e fa combaciare le nostre labbra

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Si alza in punta di piedi e fa combaciare le nostre labbra.
-Io ti amo-sussurra sulle mie labbra.
Metto le mie mani sulla sua vita e la attiro a me, lei è l'unica che accetta alla mia parte più brutta. Che incredibilmente la ama.
Il bacio diventa più appassionato.

Una vita per distruggerti //cole sprouseWhere stories live. Discover now