The night [2]🐙

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10 aprile.

PDV PETER.

Prendo un sassolino da terra e spero di aver più fortuna questa volta. Ho fatto già cinque tentativi e, posso assicurare, che questo sassolino a colpito tutto tranne quello che doveva veramente colpire. Lo so di non avere una buona mira, ma questa si può anche definire sfiga.
Prendo un respiro profondo e miro alla finestra della mia ragazza, lo so, potrei arrampicarmi come ho già fatto a San Valentino, il problema è che non so dove si trovi la scala per colpa del buio che mi circonda.
Per tre ciottoli di fila riesco a beccare la finestra e mi chiedo quanto possa essere profondo il sonno della mia ragazza. Si sveglierà prima o poi? Oppure rovinerà tutto quello che ho preparato da ore?

Finalmente, dopo non so quanti sassolini la finestra si apre rivelando la figura della mia ragazza. Appena mi vede non sembra molto felice. Sarà per l'orario?

-Che ci fai qui?-mi chiede con la voce impastata

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-Che ci fai qui?-mi chiede con la voce impastata.
Sorrido:-È una sorpresa, dai, scendi.
-Ma sei pazzo? Ci saranno minimo dieci gradi-ribatte, mentre incrocia la braccia al petto.
-Chiara, per favore, non te ne pentirai, promesso-affermo sorridendole.
Passa qualche secondo e capisco di aver vinto dopo che sospira e mi dice di aspettarla con la mano. Come mi ha detto sua madre, molto probabilmente non si è nemmeno ricordata che giorno importante è oggi.

Mi appoggio al muro della villetta di Chiara e aspetto che si prepari.
Appena mi raggiunge indossa il suo giubbotto lungo e ha anche il capello, sembra così piccola in questo momento, ed è semplicemente adorabile.
La prendo per mano e la trascino lontano da qui, e lei non riesce nemmeno ad opporsi da quanto sia ancora nel mondo dei sogni.

La faccio salire in macchina di Felix, che mi ha gentilmente prestato, e mi metto alla guida.
-Dove mi porti?-parla, per la prima volta, mentre si sistema meglio sul sedile.
-È un segreto, amore mio-le rispondo, mentre incomincio a guidare per la metà a lei segreta.
Subito, come previsto, le sue antenne si aguzzano e il sonno è sparito dal suo volto, e solo per due semplice parole, ma con un significato molto forte.
-Come mi hai chiamato?-domanda osservandomi attenta.
Mi giro per qualche secondo verso di lei per poter notare i suoi occhi che brillano di luce propria:-Amore mio.
Il suo sorriso si amplia e ne sono così felice, oggi più che mai voglio che sorrida. Da quanto mi ha detto Amanda, attraverso messaggi di Instagram, lei non ha mai amato questo giorno così particolare a causa di suo padre. Ma, adesso, deve iniziarlo ad amarlo perché in questo giorno è nata una persona più unica che rara.
Il resto del viaggio lo passiamo in silenzio, mentre lei osserva fuori dal finestrino e, sono quasi sicuro, che si starà facendo mille viaggi mentali.
Fermo alla macchina all'entrata di una piccola grotta che mi ha fatto conoscere qualche giorno fa proprio Allison.

Scendo dalla macchina e anche Chiara fa la medesima cosa, mi raggiunge e io faccio intrecciare le nostre dita.
-Fa freddo-confessa, mentre si stringe a me.
-Tra poco passerà, te lo prometto.
-Stai facendo troppe promesse questa sera-mi informa puntando la sua attenzione su di me.
Entriamo nella grotta buia, ma si vede già l'uscita.
-E, di queste promesse, qualcuna non l'ho mantenuta?-le chiedo, mentre il terreno pieno di sassi viene sostituito da una morbida sabbia.
-Mi hai portato al mare-esclama la ragazza, mentre lascia la mia mano e si muove verso il mare. Sapevo che le sarebbe piaciuto.
Allison, che conosce questo posto grazie a un suo cliente, mi ha fatto conoscere questa insenatura poco conosciuta e isolata. È semplicemente un incanto. Non la potrò mai ringraziare abbastanza. Da quando siamo andati in gita le cose tra Allison e Chiara sono nettamente migliorate e, credo, che adesso possano considerarsi amiche.
Mi avvicino a una roccia nella sabbia e accendo delle piccole lucine così da far vedere meglio a Chiara quello che c'è intorno.

La ragazza si gira e rimane leggermente a bocca aperta notando cosa ho preparato solo per lei: un lenzuolo sulla spiaggia dove si trovano diversi cuscini e delle coperte che ci terranno molto caldo.
-Peter, è, è, è, tutto perfetto-dice, mentre si avvicina a me con occhi lucidi.
-Auguri, amore mio-parlo prendendo le sue mani nelle mie.
Punta i suoi occhi nei miei e mi sorride, anche se vorrebbe solo piangere:-Ti amo.
-Ti amo anch'io.

Ci sdraiamo sul lenzuolo e ci copriamo con la coperta.
-E la sorpresa non è finta-la informo per poi girarmi.
Allungo la mano verso il cestino sulla sabbia e estraggo, per me, un panino normale e, per lei, un panino fatto su misura per lei che è celiaca.
Ride:-Ovviamente, non poteva mancare.
-Se volevo che fosse una serata perfetta, è più che ovvio che non potesse mancare-affermo, mentre separo il panino dalla carta che lo protegge.
Ci mettiamo a ridere ed è bellissimo.
Oggi, il mio amore, compie ben diciotto anni ed è un'altro passo importante che voglio che passi con me.
Appena finiamo il panino la abbraccio e ci sdraiamo sul "letto" e guardiamo le stelle che questa sera sono bellissime e solo per noi.

Appena finiamo il panino la abbraccio e ci sdraiamo sul "letto" e guardiamo le stelle che questa sera sono bellissime e solo per noi

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-Ti amo-sussurra, mentre si stringe di più a me.
-Ti amo-dico a mia volta per poi baciarle la nuca. È bello stare così, così in pace per la prima volta.
È bello innamorarsi.
È sensazionale quello che riesce a provocarmi solo standomi vicina. È una cosa straordinaria e, nella sua semplicità, bellissimo.

E la serata non è per niente finita, ho progettato questa giornata già da molto tempo.
Questo sarà il giorno più bello, per lei. Incomincerà ad amare il suo compleanno, e questa è una promessa.

Una vita per distruggerti //cole sprouseWhere stories live. Discover now