Diamonds[3]

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Non ci credo. Non ci credo e, aspetta, non ci credo.
Tutto quello che mi sta succedendo è assurdo.
Ho cercato di scappare da questa casa, da lei, e invece mi sono ritrovato al punto di partenza però legato a una sedia adesso.
Alzo la testa e vedo Rachele con affianco due uomini nettamente più grossi di me che, gentilmente si fa per dire, mi hanno riportato in questa casa nel bosco e, in più, mi hanno anche legato e si sono anche scordati che io devo respirare per vivere.

-Ti sei dimenticato di chiedermi una cosa fondamentale all'inizio di tutto questo-mi informa, guardandomi dall'alto-Di com'è progredita la mia vita durante la tua assenza.
-Me la vuoi dire ora?- chiedo, tanto non credo che verrà un Martin a salvarmi. Come farebbe? Sono in mezzo al nulla! Me la devo cavare da solo.
Mi sorride per poi prendere una sedia e sedersi proprio di fronte a me, mentre i suoi due amici si vanno a sedere sul divano dov'è ancora accesa la televisione.
-Mi sono sposata a diciotto anni, con uno che aveva il triplo dei miei anni-mi informa tutto d'un colpo-E no, non lo amavo, ma amavo i suoi soldi, il potere che aveva attorno: lui era uno della mafia.

-Mi sono sposata a diciotto anni, con uno che aveva il triplo dei miei anni-mi informa tutto d'un colpo-E no, non lo amavo, ma amavo i suoi soldi, il potere che aveva attorno: lui era uno della mafia

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Che qualcuno mi dia un pizzicotto, perché non ci sto credendo a tutto questo. Sul serio? Lei? Fidanzata?
Beh, non metto in dubbio che lei sia sempre stata accecata dalla voglia di fama ma, sul serio? Si è spinta fino al matrimonio con un mafioso?
Io non ho parole.

-Mi sono fatta conoscere e rispettare, mi sono servita di mio marito fino a quando ho potuto poi, purtroppo, è morto avvelenato da un suo nemico-mi spiega in breve. Perché credo che quel "nemico" sia proprio lei? Ormai credo che possa fare anche quello, visto le mie condizioni attuali-Ho preso il comando della compagnia e adesso tutti mi rispettano e, alcuni, mi amano.
Cavolo, la mia ex ragazza è diventata una leader di una famosa mafia...
Beh, ha senz'altro fatto più strada di me. Devo prenderla sul ridere sennò mi metto a piangere. Ma in che guaio mi sono cacciato?!

Si alza dalla sua sedia e viene a sedersi sulle mie gambe, mette la sua mano sul mio viso e mi guarda attentamente.
-Ma, anche se ho avuto molte storie, nessuna era paragonabile alla nostra-mi informa.
-Ne sono felice, ti va di slegarmi? Così parliamo più liberamente?
Questa è pazza, e io voglio filarmene appena mi toglie ste corde dal corpo.
Sorride:-Ti ho seguito sempre, ho sempre saputo dov'eri e con chi eri.

Inquietante...
-Ti ho lasciato vivere la tua vita, anche se non ti ho mai visto veramente felice. Quella Chiara non è certamente alla mia altezza-afferma, mentre con l'indice incomincia a contornare i tratti del mio viso.
Voglio andarmene.
Perché sono rimasto?
-Alla fine, però, ti ho dovuto salvare da quei quattro bambini e così ti ho riavuto tutto per me: il vecchio Peter e la nuova Rachele, di nuovo insieme. Ma, appena hai aperto gli occhi ho capito che eri cambiato e, all'inizio non mi piacevi, ti avrei anche lasciato andare-parla senza smettere di sorridere-Ma, alla fine, ho capito che questo nuovo Peter mi piaceva anche di più del precedente.
-Ti piaccio?-le chiedo.
-Mi piaci è una cosa riduttiva che possiamo anche saltare-sbotta, mentre prende il mio viso tra le sue mani-Io ti amavo, e ti amo tutt'ora. E tu Peter? Mi ami?

Dio salvi l'America, e adesso che gli dico? Come faccio a salvarmi il sedere?
Cosa le dico?!
Abbasso gli occhi, non posso dirle che la amo se non è vero, anche se è per salvarmi la vita! Mi rifiuto di fare anche questo torto a Chiara, non posso e non voglio.

Dio salvi l'America, e adesso che gli dico? Come faccio a salvarmi il sedere?Cosa le dico?!Abbasso gli occhi, non posso dirle che la amo se non è vero, anche se è per salvarmi la vita! Mi rifiuto di fare anche questo torto a Chiara, non posso e no...

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-Va beh, abbiamo tutto il tempo del mondo per farti cambiare idea-dice alzandosi dalle mie gambe-Mi amerai Peter, come tre anni fa. Te lo prometto.

...

Vengo risvegliato da un suono continuo, alzo la testa dal cuscino e guardo George, uno delle mie nuove guardie, mettere delle travi di legno sulla mia finestra. Immagino che se esco dalla camera mi ritroverò in una casa buia?
Bene, adesso sono diventato il prigioniero, il gioco, di quella pazza di Rachele. Devo trovare un modo per andarmene da tutta questa pazzia.
Esco dalla stanza e appena giro verso la cucina ci trovo Christofer che si sta mangiando un bel panino.

Esco dalla stanza e appena giro verso la cucina ci trovo Christofer che si sta mangiando un bel panino

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-Cristoforo-esclamo mettendo una mano sul cuore, come se mi avesse spaventato.
Ormai io, George e Christofer siamo diventati buoni amici visto che passiamo tutto il tempo insieme, anche se non siamo arrivati a quella fase dell'amicizia dove si lasciano liberi i propri amici, ma con la giusta calma sono sicuro che ci arriveremo. Infondo, ci conosciamo solo da un giorno.
Vado al frigorifero ed estraggo la pizza fredda che non abbiamo finito ieri sera. Fortunatamente ieri, Rachele, non è potuta venirmi a trovare perché aveva degli impegni con la sua carriera da mafiosa. Giuro, non ci credo ancora a tutto questo.

Mi siedo al mio posto del tavolo della cucina e non posso fare a meno di pensare che sono ben cinque giorni che sono lontano da casa. Mi chiedo se qualcuno mi stia cercando oppure che si siamo già dimenticati di me. Come sta Chiara? I miei amici? Mio fratello? Mia madre? Mio padre? Ryan? E Palla di pelo?
Dio, mi mancano tutti così tanto.
Vorrei tornare a casa e riabbracciarli tutti, anche se mi odieranno. Non importa le parole brutte che mi diranno, preferisco la loro presenza che la loro assenza.
La porta si apre e poco dopo si sentono dei tacchi risuonare per tutta la casa: Crudelia De Mon è arrivata.

Appena arriva in cucina fulmina con lo sguardo Christofer per poi posare lo sguardo su di me e sorridermi.
-Come stai?-Chiede, mentre si siede al mio fianco.
-Oh, bene tutto sommato-le rispondo facendo un sorriso tirato.
Continuo a mangiare, ma lei sembra non essere della stessa idea di fare colazione.
-Non mi chiedi come sto io?-sbotta alzando un po' la voce.
Scuoto la testa, senza nemmeno alzarla e continuo a mangiare la mia pizza.
Forse se mi comporto come uno stronzo mi libera, oppure mi uccide. In ogni caso sarà meglio di rimanere chiuso qui dentro. Beh, l'importante è non rimanere dentro a una gabbia dorata o essere il suo giocattolino.
Tira uno schiaffo alla mia mano ed automaticamente lascio la pizza ricadere sul cartone.
La rossa allunga la sua mano verso di me e afferra il mio mento, per farmi alzare la testa e incontrare i suoi occhi freddi.
-Ascoltami bene, se non mi renderai felice o farai qualche sgarro, non sarai tu a pagare, ma qualcuno a te caro-mi informa stringendo la presa sul mio manto-E io non sto scherzando, chiaro?
Stringo i pugni. La conosco, e se vuole fare del male lo fa senza pensarci e adesso può farlo tranquillamente, con tutto il potere che ha nelle sue mani.

-Come stai, Rachele?
Ghigna e allenta la presa sul mio mento:-Ora molto meglio.

Una vita per distruggerti //cole sprouseWhere stories live. Discover now