Strawberries & cigarette🐥

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Mi siedo al mio tavolo dove si trovano i miei amici, per la prima volta da quando sono tornato in questa città, e devo ammettere che è abbastanza strano. L'aria però è, inizialmente, piena di tensione, ma grazie a una battuta stupidissima da pare di Liam ben presto l'aria si alleggerisce è tutto sembra tornare come mesi fa.
Al mio fianco c'è Chiara che parla animatamente con il suo migliore amico per una verifica che ci sarà tra qualche giorno. Liam ci sta raccontando un evento davvero bizzarro che gli è capitato e sia Kevin che Martin stanno commentando l'evento. Ryan cerca di stare attento a ciò che gli sta dicendo Andrew, mentre Katherina sta continuando a fissare il suo cellulare per correggere il giornale della scuola. Senz'altro il nostro gruppo si è ampliato e io ne sono felice: ho sempre desiderato un gruppo così unito.
Mi guardo in giro, per la mensa, e vedo mio fratello a un tavolo con dei suoi amici e so che quest'ultimo vorrebbe essere al mio tavolo, ma non sa come lasciare i suoi vecchi amici.
Punto la mia attenzione su un'altra persona che è circondata da persone che le sorridono, e che si reputano di conoscerla, ma in realtà non sanno niente su di lei. Però sembra felice e io solo molto paranoico.

Giro la testa e concentro la mia attenzione sulla mia ragazza tutta piena d'energia, una vera forza della natura. Appena si gira verso di me non perdo tempo e faccio diminuire la nostra distanza per unire le nostre labbra in un bacio casto.
-A che lo devo?-sussurra la ragazza appena ci separiamo.
-Ne avevo voglia, ti amo-le rispondo, mentre la osservo in tutta la sua bellezza.
Il suo sorriso si amplia scaldandomi il cuore.
-Certo che potresti evitare questi gesti d'affetto in pubblico-parla una voce a me familiare.
Giro la testa e vedo torreggiare su di me la sorella di Rachele che guarda prima me e poi Chiara.
-E tu chi sei?-interviene Katherina, già pronta a scrivere per il giornalino scolastico.
-A te questo non deve importare.

Okay, è ora che intervenga.
Ginevra non riesce proprio a trattenersi nel rispondere male alle persone e così risultare una ragazza maleducata. È ovvio che nella sua vecchia scuola sia stata antipatica a tutti, con questi carattere non mi stupisce, ma adesso ci sono io e la devo aiutare come meglio posso.
Mi alzo in piedi e mi metto al suo fianco, ormai tutta l'attenzione di questo tavolo è su di noi, tanto vale presentarla ai miei amici:-Lei è Ginevra Harrison, la sorella di Rachele...
-E che ci fa qui?-sputa subito fuori Martin, andando sulla difensiva.
-Perché non posso?-ribatte la ragazza prima che riesca a rispondere al mio amico-L'ultima volta che ho controllato, questa era una scuola pubblica, quindi posso stare dove voglia e quando voglio.
-Ma con quale coraggio?
-Il mio.
Inevitabilmente stiamo attirando l'attenzione delle altre persone sedute ai tavoli vicini, è ora che intervenga prima che la discussione degeneri.
-Finitila-sbotto, attirando la loro attenzione e facendoli azzittire-Senti, Martin, Ginevra è dalla nostra parte e fa parte del nostro gruppo.
-Da quando?
-Da adesso.
-No.
-Si.
-No.
-Sì e ancora sì-dichiaro, mentre mi porto le mani ai capelli e me li porti indietro-Lei è mia amica.

-Sì e ancora sì-dichiaro, mentre mi porto le mani ai capelli e me li porti indietro-Lei è mia amica

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C'è qualche minuto di silenzio dove nessuno parla e tutto il tavolo ci guarda con attenzione. So che a Martin non piacciono molto i nuovi arrivi e si fida difficilmente delle persone, ma questa volta deve fidarsi di me. So che Ginevra è dalla nostra parte e mi potrebbe aiutare.

-È anche mia amica-interviene, in mio soccorso, la mia ragazza alzandosi a sua volta.
-È anche mia amica-ripete Ryan, unendosi a noi.
In pochi secondi quasi tutti si alzano in piedi, l'unico a rimanere seduto è Martin, ma che alla fine resta zitto e fa sedere al nostro tavolo la nuova ragazza.
Tutta l'attenzione adesso è su Ginevra che risponde, a ogni singola domanda, a monosillabi e, molto probabilmente, anche io avrei fatto la stessa cosa se fossi stato al suo posto: io e lei abbiamo molto in comune come ad esempio il fatto che teniamo molto alla nostra privacy. Ad aiutarla ci penso io, parlando per lei e infine spostando l'argomento su qualcos'altro.
Sono felice che Ginestra si sia seduta al nostro tavolo, credo che sia un grande passo avanti: spero che un giorno si senta parte di una famiglia.
Non voglio più vederla in disparte o sentir uscire dalla sua bocca che lei sta antipatica a tutti. Giuro, io farò di tutto per aiutarla a integrarsi, seppure dovrò andare contro ai miei amici. So, anche se lei non lo ammetterebbe mai, ma Ginevra ha bisogno di aiuto ora più che mai, e io voglio essere quell'aiuto. Non la lascerò diventare la fotocopia di sua sorella Rachele.

Durante il pranzo mi rendo conto che Liam non si comporta come il solito, e questa mia sensazione viene confermata anche da Chiara che l'ha notato, quest'ultimo non parla e presta attenzione solo alla nuova ragazza. Di solito Liam è quello più espansivo nel gruppo che riesce a far amicizia anche con la persona più strana del mondo eppure, in questo momento, sembra pendere dalle labbra della rossa. Beh, devo ammettere che non starebbero male insieme.
E se da una parte c'è un'ammiratore, dall'altra c'è un altro che non smette di guardarla male e la stessa cosa vale per lei: si continuano a fissare, e non in modo bello. All'inizio Martin è così, ma con il tempo giusto capisce che persona sei e cambia carattere.
La campanella suona e prima che me ne riesca a rendere conto Liam è comparso al mio fianco.
-Posso accompagnarti in classe?-chiede il ragazzo, direttamente alla nuova arrivata.
-Grazie, Liam, non devi-gli rispondo, per scherzare, ma tutti e due mi guardano male. Okay, credo sia ora di sloggiare, Ginevra se la saprà cavare benissimo da sola-Ginevra, noi ci vediamo all'uscita da scuola.

Lei annuisce distrattamente e io mi allontano da loro per avvicinarmi alla mia ragazza e mettere il mio braccio sulla sua spalla e attirarla al mio petto.
-Hey, ciao-la saluto avvicinando il mio viso al suo e facendo sfiorare i nostri nasi.
-Ciao-parla sorridendomi a sua volta-Sai, mi sa che è ora che ti tagli i capelli.
-E anche di fargli una bella tinta.
-Non vuoi tornare biondo?
-No, certo che no-le rispondo e sembra delusa dalle mie parole-Perché?
-Perché tu sei biondo naturale, questo colore che hai adesso rappresenta uno dei tuoi periodi bui, credo che sia arrivato il momento di tornare al tuo colore naturale-spiega, mentre io mi allontano dal suo corpo.
Non ci ho mai pensato nel tornare biondo e, sinceramente, nemmeno m'importa fare questo passo. Non sono ancora pronto. Se lo facessi tornerei a essere l'esatta copia di Felix e io non voglio essere di nuovo messo a paragone con quest'ultimo.
-Ovviamente se vuoi-interviene Chiara dopo qualche secondo di silenzio-Per me sei sempre bellissimo.
Le sorrido forzatamente e grazie al cielo, in mio soccorso, viene Ryan che mi porta via da Chiara con una scusa banale.

Una vita per distruggerti //cole sprouseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora