#2 posto in avventura (22/02/18)
#1 posto in avventura(15/04/18)
Per nessuno è facile vivere, ogni giorno devi fare delle scelte. Quando sei piccolo ci pensano i tuoi genitori ad aiutarti, ma se non ci fossero o non ti prestassero la giusta attenzio...
La campanella suona segnando la fine di questa giornata di lezioni. -Ci vediamo alle quattro nella biblioteca della scuola-mi avverte Chiara prendendo in spalla la sua borsa a tracolla. Mi metto in mezzo a lei e alla porta. -Ho altro in mente-le rivelo e lei alza un sopracciglio-Tranquilla, non è niente di pericoloso, per studiare bene insieme dobbiamo conoscerci, non pensi? -A dir la verità no, non lo penso-mi risponde sinceramente. -E poi mi chiedi cosa mi faccia pensare che io ti stia antipatico-sbuffo mentre lei sospira abbassando lo sguardo-Allora, vieni con me? -A due condizioni-sostanzia tornando a guardarmi.
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-Spara-la esorto aprendo le braccia. Non ho nulla da perdere, ma ho solo da guadagnarci. Non m'importa quello che mi chiederà prima di iniziare a studiare con lei, voglio che abbiamo prima di tutto un'amicizia concreta. Devo ammettere che per una volta, nella mia vita, sono stato fortunato: sono capitato proprio affianco alla ragazza che volevo conoscere.
-Uno: mi devi dire dove mi vuoi portare-dice e io accetto-Due: hai solo due ore, poi si inizia a studiare. -Stiamo andando al centro commerciale più vicino-la informo-E, per la seconda cosa, per me va bene. Chiara annuisce per poi superarmi e incominciare a incamminarsi verso l'uscita della scuola. Prendo velocemente la mia cartella e la seguo. Ciò tante cose in mente per questo pomeriggio in sua compagnia. Spero che ci divertiremo. Prendiamo il primo pullman che passa e ci sediamo a due sedie libere. La ragazza si mette le cuffie nelle orecchie e incomincia a guardare fuori con sguardo triste. Ma perché è sempre con questo sguardo? Cosa la tormenta? Arriviamo al centro commerciale e lei va dritta filata e non si ferma finché non si trova all'interno della struttura. Non c'è molta gente.
-E adesso?-chiede mentre si toglie le cuffie e le rimette dentro la giacca del suo giubbotto. -E adesso si mangia-le rispondo incominciandomi a incamminare verso le scale mobili. Quando ero piccolo, io e la mia famiglia, ogni domenica venivamo a mangiare a un fast food e stavamo insieme parlando di ogni singola cosa che ci era successo durante la settimana. Questo succedeva quando io avevo otto, o sette, non me lo ricordo. So solo che erano i migliori momenti di sempre, quelli che aspettavo. -Al McDonald's-brontola la ragazza quando arriviamo al nostro "ristornate". -Non ne sembri felice-commento. -Infatti è così-dichiara e io cerco di nascondere lo stupore, ma lei se ne accorge e trattiene un piccolo sorriso-Io sono celiaca, qui non c'è quasi niente da mangiare per me. -Vuoi andare a mangiare da qualche altra parte?- le chiedo. Finalmente mi sorride lievemente:-Non ti preoccupare, c'è qualcosina che posso prendere.
È bella quando sorride, lo è molto di più. Andiamo ad ordinare e io, come al mio solito, ordino di tutto e di più: è il mio cibo preferito questo. Ci andiamo a sedere a un tavolino libero quando abbiamo tutto il cibo nei vassoi. E Chiara non riesce a credere che io riesca a mangiare tutto questo. Il cibo che ha preso lei è poco: patatine piccole, un panino per celiaci e acqua. Invece, io: cinque panini, patatine grandi, Coca-Cola, sei crocchette e il gelato per concludere. -È il cibo più buono della storia-esclamo guardando il panino nelle mie mani.
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-Buono sì, ma non molto salutari-commenta la ragazza incominciando a mangiare le sue patatine. -Sarà, ma non lo mangio da tanto, e mi è mancato-rivelo e subito mi rendo conto di ciò che ho detto-Ho cercato di star a dieta. La ragazza annuisce e io continuo a parlare dicendogli che questo "amore" è nato tanti anni fa. E, non so per quale grazia del cielo, ma anche lei parla di suo fratello minore. Si sta incominciando ad aprire e, alcune volte, riesco anche a farla ridere ed è una sensazione bellissima oltre che magnifica da vedere. Mi piace farle questo effetto. È sorprendente quando possa essere bella nella sua semplicità.
Appena abbiamo finto la prendo per il braccio e la trascino verso la sala giochi. -Ti prenderò un pupazzo-affermo mettendo una monetine all'interno della macchina. Cerco di prenderle il pupazzo di Minny e ci devo riprovare tante volte, inutilmente. Alla decima sbuffo e sento di aver fatto una figura di merda davanti ai suoi occhi, ma lei sta ridendo e questo mi rassicura. Vorrei vederla sempre così... -Posso provarci?-domanda e io le cedo il posto molto volentieri. Mette una monetina e incomincia a giocarci-Ti prenderò pikachu. Si concentra sul gioco e io prendo occasione nell'osservarla. Ha lo sguardo verso i pupazzi e non perde di vista niente.
È incredibile quanto sia bella nella sua semplicità. -Preso-esordisce per poi piegarsi ed estrarre Il peluche giallo dalla macchinetta, lo guarda e sorride per poi tornare a guardarmi-Prendi.
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Prendo nelle mie mani il piccolo oggetto giallo. -È per me?-le domando guardando il peluche, lei annuisce-Dovrebbe essere il contrario. -Oh, per l'amor del cielo, non essere maschilista-dice. Questo è il più bel regalo che qualcuno mi avesse mai fatto: anche perché non li ricevo da tanto.
Per il resto del pomeriggio continuiamo a giocare e, ogni singola volta, io continuo a perdere e credetemi ci sto provando a vincere. Chiara è forte a giocare, oltre a scuola. È sorprendente questa ragazza. Diventa sempre più bella ai miei occhi. Alle diciotto siamo alla fermata pullman e stiamo parlando, senza fermarci. Ho scoperto che mi piace stare con lei, mi rende la vita più bella e giocosa.
-Alla fine non abbiamo studiato-sospira guardando la strada. -Ti dispiace? Scuote la testa:-No, mi sono divertita e mi serviva proprio un giorno così. Vorrei chiederle tanto cosa la tormenta e così cercarla di aiutarla, ma è ancora troppo presto. -Hai cambiato la tua opinione su di me? -No, per niente, anzi, mi hai confermato ciò che pensavo: tu porti una maschera, e mi chiedo il perché-risponde mentre arriva il suo pullman. Arriva il mezzo di trasporto e la gente incomincia a salire, Chiara fa un passo verso l'entrata del pullman, ma poi si gira e mi guarda con un piccolo sorriso sulle sue belle labbra:-Stai molto meglio senza la tua solita maschera. Dette quelle parole entra nel mezzo e non si gira più verso di me. E io, come uno stupido, resto fermo lì con un piccolo sorriso sulle labbra. Non avevo sbagliato, Chiara è davvero speciale e la voglio conoscere sempre di più.