Show you[2]

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-Andrà tutto bene-mi rassicura, per la millesima volta, il mio fratellastro mentre ci stiamo incamminando verso l'entrata della scuola.
Natale si avvicina sempre di più e, insieme a quest'ultimo, si avvicina anche il freddo: infatti hanno detto che tra qualche ora dovrebbe iniziare anche a nevicare, per la mia felicità.
Entro a scuola e, con a seguito, Ryan andiamo al mio armadietto dove mi aspettando dei ragazzi alti e molto più formosi di me, non credo di conoscerli.
Quando mi notano mi si avvicinano con faccia scura e io vorrei solo fare dietro front e tornarmene a casa. Perché sono tornato a scuola?

-Hey, sfigato, come ti sei permesso?-domando uno di loro.
-A far che cosa?-chiede Ryan, al mio posto.
-Come a far cosa? Ma ci sei o ci fai, nanetto da giardino?
Un'altro mi si avvicina e, senza aspettare due volte, mi prende dal maglione e mi fa avvicinare a se, con fare minaccioso.
-Come ti sei permesso a lasciare Allison?-sputa fuori il ragazzo alto molto più di me.

Le mani mi incominciano a formicolare, ma cerco di trattenermi, se facessi a botte non ci penserebbero due volte a buttarmi fuori di qui e rimandarmi all'istituto

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Le mani mi incominciano a formicolare, ma cerco di trattenermi, se facessi a botte non ci penserebbero due volte a buttarmi fuori di qui e rimandarmi all'istituto. Devo comportarmi bene e non rispondere alle provocazioni.
-Lascialo stare, Martin-mi cerca di aiutare Ryan cercando di spostare il ragazzo, ma tutto inutilmente.
Gli amici del ragazzo intervengono e spostano l'unica persona che mi volesse salvare.
Martin, a quanto pare è il nome di questo energumeno che mi sta tenendo saldamente vicino a lui, mi strattona nuovamente per poi sbattermi contro gli armadietti.
Ormai l'attenzione di tutti è su di noi, sento le urla di Ryan mentre cerca di liberarsi da quei ragazzi e correre da me.
-Come fai a saperlo?-chiedo a Martin.
-Tutti lo sanno.
Alzo gli occhi al cielo:-Ho capito, ma la mia domanda è come hai fatto a saperlo.
Probabilmente sarò sembrato sgarbato perché pochi secondi mi ritrovo per terra e Martin incombe su di me. Mi tira un colpo in pancia e ne arrivano altri subito dopo.

Ma si può che nessuno intervenga?
Una volta non ci avrei pensato due volte a restituirgli il favore mentre i miei amici lo tenevano fermo, oppure avrebbero fatto tutto loro. Sicuramente, il vecchio me, non sarebbe stato mai in queste condizioni. Mai vittima, sempre carnefice.
Sento la campanella suonare, ma sia il rumore delle persone e sia le botte non si fermano.
-Ma che succede qui?-chiede e so per certo che è la voce di Allison.
Mi aiuterà?
-Oddio, Martin, fermati-ordina la ragazza.
Apro gli occhi e la vedo accorrere in mio soccorso, sembra davvero preoccupata. Spinge via Martin per poi mettersi in ginocchio e prendere la mia testa nelle sue mani.

Mi attira al suo petto e mi accarezza leggermente il viso, mi consola sussurrandomi che andrà tutto bene, che adesso c'era lei.
Si gira verso quel gruppetto e alle poche persone che sono rimaste ad assistere:-Andatevene, non vi voglio vedere.
-Ma, Alli...
La bionda si alza di scatto e si avvicina a Martin.

-Prova a toccarlo nuovamente e io ti spacco la faccia, intesi?-sbotta e mi fa venire la pelle d'oca anche a me-Adesso, andate

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-Prova a toccarlo nuovamente e io ti spacco la faccia, intesi?-sbotta e mi fa venire la pelle d'oca anche a me-Adesso, andate.
Mentre io mi rimetto in piedi, i ragazzi se ne vanno sotto lo sguardo della ragazza.

Appena sono lontani Allison si gira verso di me e mi guarda dispiaciuta. Mi si avvicina. Non pensavo che mi avrebbe salvato, anzi pensavo che si unisse a loro, contro di me. Come al solito l'ho sottovalutata.
-Mi dispiace così tanto-sospira-Vieni, ti porto in infermeria.
-Non serve.
-Invece serve-ribatte e prende il mio braccio e se lo mette in spalla e mi costringe a seguirla-Pensavi ti avrei lasciato lì?
Stiamo camminando per il corridoio ormai quasi deserto, e lei si comporta come se fosse una ragazza buona.
-Non lo avrei mai fatto, non mi sarei mai servita di altri, devi sapere che le mie vendette le faccio in prima persona, non mi servono secondi-mi informa e questo non mi rassicura molto-E poi non avrei mai potuto assistere a una violenza nei tuoi confronti, io, dopotutto, ti amo.
L'amore di Allison nei miei confronti è intenso e mi dispiace tanto non ricambiare i suoi sentimenti. So che potremmo stare bene insieme, saremmo una bella coppia, ma non sarebbe vero per me. Io non la amo e non voglio illuderla, non se lo merita.
So che un giorno incontrerà un bravo ragazzo che la riesca ad amare come tanto desidera, io lo so, lei si merita un futuro più luminoso rispetto al mio.
Ogni ragazza si merita il meglio per il proprio futuro.

Entriamo in infermiera e subito ci viene incontro un'infermiera che la aiuta a mettermi giù, sul lettino infondo alla stanza.
Mi fa alzare la maglietta e mi controlla per poi informarmi che lo dovrà dire alla preside.
-Oppure no-ribatte Allison-Sa chi sono io?-chiede e la donna annuisce-Bene, quanto vuole per stare zitta?
-Anche se stessi zitta, la voce circolerà e la preside lo saprà-le risponde l'infermiera mentre rimetto al suo posto la maglietta così da coprire i futuri lividi sul mio torace.
-Di questo non si deve preoccupare, ci penserò io-la rassicura-Allora, quanto vuole?
Mentre quelle due decidono sul prezzo del silenzio, io chiudo gli occhi e mi rilasso per qualche secondo. Se non ci fosse stata Allison, in questo momento, potrei essere all'ospedale per colpa di quel deficiente.
Quanto avrei voluto rispondere e tirargli un pugno. Dio, quanto mi sarebbe piaciuto farlo.

La donna vestita di bianco lascia la stanza e la bionda si siede sul mio letto per poi sospirare, stanca.
Scuote la testa e prende la sua borsa per poi estrarre un giornalino e porgermelo.
Lo prendo titubante e leggo: "La famosa Allison, a quanto pare, è umana e anche lei può ricevere un due di picche".
Continuo a leggere e capisco che hanno capito che io e Allison eravamo una "coppia" e che ci siamo lasciati, o per meglio dire, io ho lasciato Allison.
Questo è un grande casino...

-A chi lo hai detto?-mi chiede la ragazza.
-A ness...
Fermo la mia frase, a qualcuno l'ho detto, quella persona che doveva essere un'alleata contro Allison, alla fine, si era dimostrata anche peggio di lei: si è dimostrata una vipera e io ci sono cascato come uno stupido.
Questa è la vera Chiara ?

Una vita per distruggerti //cole sprouseWhere stories live. Discover now