Space[3]

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-Vuoi?-mi chiede Teo porgendomi una delle sue sigarette, nego-A me sembra che ti serva.
Guardo l'oggetto per poi puntare la mia attenzione sui miei amici che mi guardano attenti, torno a guardare la sigaretta e allungo la mano. Oggi sarà una giornata difficile da portare a termine e ho così tanta rabbia dentro di me che non posso permettermi di tenerla, o sfogare. Una sigaretta non potrà rovinarmi la vita, più di quanto lo è già.

Ryan, poco prima che uscissimo all'aperto, mi ha fatto notare che ho gli occhi lucidi: ma non è perché ho pianto, no, è per tutta la rabbia che sono costretto a tenermi dentro.
Metto la sigaretta in bocca e Tyler si affretta ad accendermela, non smettendo di sorridermi.
Il sapore di nicotina entra nella mia bocca fino ad arrivare ai miei polmoni ed è come respirare, dopo tanto tempo. Appena faccio uscire il fumo dalla mia bocca mi sento nettamente più alleggerito, ma questa sensazione dura poco. Prendo un'altra sigaretta dal pacchetto di Teo.

Sono distrutto e devo trovare una ragione per continuare con tutto questo, devo trovare qualcosa a cui appoggiarmi sennò affonderò, e non posso permettermelo

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Sono distrutto e devo trovare una ragione per continuare con tutto questo, devo trovare qualcosa a cui appoggiarmi sennò affonderò, e non posso permettermelo.
Andrew è stato l'unico a venirmi a cercare nei bagni dei maschi e subito mi ha rivelato che Chiara non ha mosso un muscolo appena sono uscito. Non mi stupisce, ormai ha un altro gemello di cui occuparsi e probabilmente meno problematico. Stanno bene insieme e io voglio che entrambi trovino la felicità. La mia cotta passerà con il tempo giusto.

-Peter-sento la sua voce che mi richiama e io, come uno stupido di prima categoria, mi giro per guardarla. E si può che lei, anche senza trucco, resti la cosa più bella che abbia mai avuto? Sì può che io la abbia lasciata andare? Come ho potuto tradirla con Rachele?
Mi alzo dal mio posto e i miei due bodyguard seguono ogni mia mossa, so che non potremmo andare a parlare da un'altra parte, non posso darle la privacy che desidera per colpa di queste due spie che devono riferire tutto a Rachele.

-Possiamo parlare, da soli?-mi domanda.
-Ma certo che no, qualunque cosa hai da dirmi non mi interesserebbe-le rispondo continuando a fumare la sigaretta. Vorrei tanto che i suoi occhi, in questo momento, non siano diventati lucidi, perché mi stanno facendo male anche a me.
Io non voglio farle del male, ma devo. Sono costretto. Vorrei tanto che sapesse leggermi nella mente per campire cosa c'è sotto, il perché di tutto ciò.
-Beh, volevo dirti di me e Felix.
Abbasso gli occhi:-Non m'int...
-Va bene, ho capito-sbotta, richiamando la mia attenzione verso il suo bel visino-Lo so, ma te lo voglio far sapere lo stesso. Voglio dirti che non è colpa tua niente, anzi è grazie a te che sono migliorata. Ti devo tutto e sei stato il primo che abbia mai amato.
-Tu mi amavi?-domando stupito tornando a guardarla dritta negli occhi-Tu eri innamorata di me?
Sorride amaramente e i suoi occhi sono lucidi-Io ti am, avo.
Guardo la sigaretta che stringo tra le mie dita. Chiara mi amava.

-Mi dispiace-sussurro, ma so che l'ha sentito e non m'importa cosa diranno a Rachele, rialzo la testa e la guardo-Mi dispiace di averti fatto soffrire così tanto. Mi dispiace, io avrei solo voluto renderti felice. M.Mi d.d.ispiace.
La voce mi trema e non riesco più a controllarmi, getto a terra la sigaretta con le mani tremanti.
Lei guarda in basso con aria dispiaciuta.

Tutto il tempo che abbiamo passato insieme mi torna in mente: ricordo quanto mi riusciva a rendere felice, mentre io sono solo riuscito a distruggerla

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Tutto il tempo che abbiamo passato insieme mi torna in mente: ricordo quanto mi riusciva a rendere felice, mentre io sono solo riuscito a distruggerla. Sono stato proprio il peggior dei fidanzati.
Scuote la testa, mentre stringe i suoi occhi, pochi secondi dopo la sua mano si posa sul mio collo trasmettendomi un dolce calore. Risanandomi tutte le ferite.
-Mi dispiace-le ripeto e lei scuote, lentamente, la testa.

-Mi dispiace-le ripeto e lei scuote, lentamente, la testa

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Ha gli occhi lucidi:-Sei stato perfetto.
Mi guarda negli occhi, per poi posare l'attenzione sulle persone che si trovano alle mie spalle e così staccare il contatto fisico che avevamo, facendomi sentire di nuovo solo e debole.
-Sei perfetto-ripete in un sussurro, per poi allontanarsi da me di qualche passo.

Guarda alle mie spalle per poi andarsene e lasciarmi lì, così, con un vuoto incolmabile dentro al mio cuore. Stringo le mani a pugni. Adesso le piace mio fratello, si è dimenticata di ciò che eravamo e come stavamo insieme? Come posso non odiarla in questo momento anche se voglio solo il suo bene? Come posso non odiare Felix?
Abbasso la testa e inquadro la mia sigaretta, ormai a terra. Come faccio a farmi passare questi sentimenti brutti?
Io non voglio odiarla, io non voglio odiare il mio stesso fratello, ma come posso non farlo?

Io mi fidavo di loro e sono stati proprio loro a tradirmi.
Mi allontano dal mio nuovo gruppo, ma so perfettamente che non sarò mai solo. Entro a scuola e proprio mentre la campanella suona io mi rifugio nei bagni riservati ai maschi, nella mia solita cabina.
Mi lascio scivolare contro la porta della cabina e cerco di trattenere le lacrime di rabbia.
-Potete andarvene?-sento parlare una voce ho già conosco-Se lo farete vi darò dei soldi, ovviamente, e anche il compreso  per il vostro silenzio-parla la ragazza rivolta ai miei due bodyguard-Per quanto riguarda gli altri, sono pregati di andarsene immediatamente.
-E a noi non ci paghi?-insorge una voce che non conosco, maschile-Questo è un bagno pubblico.
-Scusa, ma sai con chi stai parlando?-ribatte Allison e conoscendolo avrà alzato il sopracciglio, facendo l'aria da ragazza superiore. Il che le riesce bene.

Dopo una breve discussione con i ragazzi all'interno di questo bagno, quest'ultimi escono anche se di malavoglia. Per le mie due ombre, Allison, si accorda per i soldi e sorprendentemente loro cedono, lasciandomi finalmente da solo. Finalmente respiro. Chiudo gli occhi e appoggio la nuca contro la porta.
Adesso, in questa stanza, ci siamo solo io e Allison.
La sento sospirare per poi, anche lei, sedersi sul pavimento sporco, nella mia stessa posizione: entrambi con la schiena contro la porta che ci divide.
Il suo mignolo sfiora il mio, e il secondo dopo io metto la mia mano sopra la sua, lei fa intrecciare le nostre dita. Non diciamo niente, ma io so che c'è e mi basta.
Allison è proprio una brava ragazza anche se si nasconde dietro a una corazza da stronza.

Una vita per distruggerti //cole sprouseUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum